L'Unità - anno I - n.23 - 18 maggio 1912

90 Vino comune in bott i, in botti. glie e in fiaschi . Formaggi Olio d'oliva, e d'a h ra specie Canapa greggia o pcll inata . P~lli crude . Uova di pollame . Frutta secd1e, mandorle senza guscio . Limoni anche in acqua salata , Frutta fresche Frulla, legum i 1 e ortaggi, nell'a- ceto, nel sale e nell'olio Conserva di pomodori . Riso lavorato Aranci anche in acqua salata Legumi e ortaggi, (r('schi . Pollame . Olio d'oliva, lavato al solfuro Tartaro grt ggio, gruma di bolle e feccia di vino . Legumi secchi Burro di latte fresco, cotto e sa– lalo. Treccie di paglia, di scorza, di sparto cc<'. per cappelli Citra to e.li calcio . Patate . Essenze di ugrumi Frutta secch e: nocciole Racliche per spazzo le . Uva fresca . Semi non oleosi, non nominati Fiori freschi . Sommacco Lane sudicie e lavate • Porci Castagne . Fichi secchi . Acido tartarico Carne salata nffurnicnta ecc.d'ogni .iltra sorta Totale. Altri prod ctti agrari o manuratti. Totole generale delle esportazioni italiane nel 1910: Milioni cliLire Milioni 41 lirc 68,o 58,0 55,0 52,7 43,2 40,9 20,4 17,4 1 5,5 1 4,5 14.2 q,1 11,6 11,5 11,1 10,7 10,1 9,6 8.9 8.6 8,6 8,3 8,3 7,4 6,2 5,8 5.7 5,4 5,2 5,2 5,1 5,1 2o8o,o Queste cifre mostrano in modo impressio– nante la povertà estrema delle nostre espor• tazioni agrarie e di quelle meridionali più particolarmente. Pcrchl l'ar,icoltura italiana non pror,edisce. Conosco le obbiezioni che ci si fanno di solito , quando noi attribuiamo al nostro van• lato regime protezionista il poco o nessuno svi• luppo delle nostre esportazioni agrarie. « Non è lecito - ci si risponde - so– stenere che il protezioni~mo industriale sia la causa della scarsa esporta~ione agricola, Se 11 agricoltura italiana non è riuscita a produrre e •d esportare di più, è perchè essa continua a seguire ciecamente i vecchi ed imperfett i metodi Ji coltivazione, e· tlon ha ancora saputo darsi un'organizzazione tec– nica e com merciale. quale oggi necessaria• mente si richiede per guadagnars i la pre– fere nza nel consumo estero e vince re la conco rrenza della produzione mondiale . IO ogni caso, non sono i dazii nostri, ma sono i dazii dei paesi importatori, che hanno im– pedito ed impediscono l' incremen to delle nostre espor tazion i agrarie ». Se non che la vera ragione 1 che· ha impedito ed impedisce i progressi tecnici e commer • ciali dell 1 agri coltura italiana e in specie dell 'agricoltura meridionale, è precisamente il regime doganal e protezion ista, congegnato in modo da toglie re a og ni progre sso agrico lo l' incen tivo sovrano de l tornaconto econo mico. Infatti, la prot ezione delle terre a cereali, p,:11da11/ necessario della protezione concessa ali~ industrie innaturali al noslr o paese, ha fos– silizzato gran par te:.della agricoltura it:iliana nei vecchi metodi ~i co lth·azio ne estensiva e depauperatrice. Inoltre lo scarso capita le, ancora dispon ibile in Italia agli scopi della produzione e non in• vestito comodamente nei titoli pubblici dello Stato e dei Co rpi locali , è stato attr atto artifi– cialm fnte verso le ind ustrie e le specu lazioni incoragg i.etc dal fa\•ore governativo. Ora il capitale facile e relativamente a buon merc ato è la cond izion e indis pensabile per le nuo ve forme di agricoltura scienti fica e razionale . Come si può sperare che un banchiere ed un capitali sta pri vato si inter ejs i con fiducia alle iniz iath e agri cole, che sono nece ssariamente a rendimento lon tano, quando, per poco che .;ia abi1e e che sappia fiutare il « \'Cnto poli- LJ L' UNITÀ tico • , ha modo di guadagnare dell e for– tune facendo i propri affari a... Montec itorio e strozzan do a furia di fa\'ori doga nali, colla compli cità del legislatore, il buo no ed inge• nuo pubblico italiano? Finalmente come è possibile che !'agri• coltu ra si tra sformi a seconda dei nuo\·i e meraviglio si procedim enti scienti fici, quando gli elementi indispensabili di queste trasfo r• mazioni - le macchine, gli attr ezzi rurali, i concim i, i materiali per la Costruzione delle case coloni che, delle stalle, degl i ac– quedotti, gli imballaggi, i recipienti , i mezzi di cons ervazione e di trasporto delle derrate - sono tutti iniquamente e spa\'entosa – mente rir.:carati a favore dei nuovi feu– datari delle industr ie protette e pri\"ilegiate; qua ndo i I capricc io del G overno, seguenclo il capriccio di chi lo inspira e lo conia ~da, può da oggi a domani far perdere ai bene – meriti pioneri dei progressi agricoli il frutto bene acquis tato delle loro fatiche, distrug– gendo il valore dt i loro pazienti ed audaci investimenti? Il « costo d i produ zione» è quello che de• termina per qualsiasi ramo di indu stria o di agri– coltura la possibi li,~ di prog redire ed esportare. E quando tutta la politica dello Stato tende a tenere artificiosament e alto il costo della pro – duzione agrico la, è naturale che ' 11 agricoltu ra non progredisca e non sia capace di esportare . La lotta contro il feudalesimo economico. Piaccia o non piaccia, è una parti colarità dei regimi politici parlamentari, che in essi i soli interessi fortemente org anizzati rie– scano a farsi valere . Perciò, se le industrie naturali ed espor• tatrici italiane - come è soprattutto l'a gri• coltu ra ed in specie l'agricoltura meridiona le - non vogliono essere sempre pili st rette e soffocate nel cerchio di ferro del nuo\'o feu• dali smo econo mico, esse devono organ izzarsi potentemente a loro volta. È neces sario che si costitu isca una lega, veramente e nazio· nale > e « unitaria •, di tutti gli interessi, che subisco no i danni e gli oltraggi di un sistema di protezione doganale , che, a favore di pochi priv ilegiati, rincara esosamente la vita a tutti gli Italiani ed impedisce la liberae fruttuosa espansione dei nostri traffici comm ercia li sui mercati del mondo. L'agricoltura meridionale è stata a lungo sacrificata al protezioni smo man ifatturiero del Nord. Ques to sacrificio , come ho già detto nel mio precedente arti colo, è stato reso possi– bile e ratifi cato al momento dell'applicazione dell'a ttuale sistema di dogane, dal voto della grande maggioranza de lla deputazione poli– tica meridiona le, . presa all'am o del dazio sul grano. È da sperare che l'a llargamen to del suf– fragio politico servirà efficacemente a libe – rare il Mezzogiorno d' Italia dall'oppressione della prop riet~ terri era intere ssata al rincaro artificiale del g rano. Ma perchè questa liberazion e dia tutti i suoi frutti a vantag gio non solo del Mezzogiorno, ma dell 'Italia intera, è necessar io ed urgent eche cer loro, i quali diri gono il nuovo movimento di opinioni, che \'a formandosi nel le provinc ie meridionali in armonia coi loro veri e perma– nenti interessi a bnse di agricohura progres– siva ed esporta t rice, diano opera assidua e vigo rosa ad orga nizzare· que sti interessi e ad opporli co n forza ed energia vittp riosa alle coalizioni dei piccoli e dei grandi interessi privati che costituisconÒ oggi il maggiore pericolo dell a Uniti italr.ma, perchè tendono :i far degenera re rapidamente il nostro re– gime poli tico verso una nuova e pe>Sima forma di feudal esim o economico, accentrato al Nord in un limit atissimo gruppo di in· dustri e artifi ci.lii e parassite. Edoardo Gire tti . L'Amm.ne è aperta dalle ore 9 alle Il e dalle 16 allo 18 in tutti i giorni della · settimana, meno il pomeriggio del venerdì e della domenica. V Nel commissariato dell' emigrazione. Dei criteri, con cui il Commissar iato dell'e– migrazi one amministra le sue entr ate, pro\'e– nienti dalla tassa d' imbar co pagata dagli ~mi– grant i tran soceanici, per tre quarti poveri con– tadini , meridi onali , - presto avremo occasione di occuparci, Per ora \'Ogliamo che non passi senza una \'iva prolesca il seguente fatto, di cui troviamo noti.::ia sulla Voce : 11 Nello St~to di San Paolo, dov e vi• li \'Ono circa un milione di italiani, è avvilent e as• • sist ere allo spettaf olo della deficienza e dello • squallore delle nostre scuole elem entar i. Men- • tre dura una tale penuria di buone scuole pri- • mari e, ad alcuni dirigenti della colonia, uo• • mjni di an imo buono, ma di limitati ssima • istruz ion~, è venuto in mente di creare un « Istitut o di St udi Medi. I fondi p~r la nuo\'a 11 scuola, destin ata ad essere come un castello " d'av orio sopra una squ allida landa , sono st ati • forniti in part e - più di 300,000 franchi - • da ricchi connazionali e da imprese finanzia- • rie e ferroviarie di qui ; ed in parte - 300 1 00 0 " franchi giusti giusti - sono stat i tohi ai " fondi del Commissar iato dell'em igrazi one. La " cosa è Hbbastanza scandal osa: Ben pochi dei 11 figli degli emigrant i di terza clas se, che pa- • gano imbarcand osi otto lire per costituire il • fondo dell'em igraziont", potrann o trar bene– li fid o dall'Ist ituto di Studi Medi, ment re ne li godranno tutti i benefici i figliuoli degli ita- • liani arricchiti. Le 300,000 lire tolte al Com- • mi::.sari ato dell'e migrazione sono st ate im• • moralmente sottr atte alla difesa della povera • gente emigrata •· La cosa è qualcosa di più che " abbastanza scanda losa •· È add iritlur, 1 infame. E do\·rebbe eccitare in tutti gli uomini onest i un· grid o di Intorno alla nuova Montecitorio è n rumore. Tulli coloro, che hanno antipa tia .personale e politic.1 per l'ono• rc\' ole llcrtolini, e vogliono evitar e che qual • che success? parlam entare lo designi a suc– cessore dell'on. Giolitti, sono parliti in guerra contro il modo di votazi one con la busla pro– posto dall' on. Bcrtolini, e procl amano con pro• fonda convinz ione che questo modo è • reazio– nario ", • conserv atore ", magari • clerica le •, e levano al cielo !a scheda che era stata pro– posta dall'on. Giolitti e che tutt i tro\'avano di• fettosissima.... due mesi or sono. Allorchè queste colonne saranno pubbl icate, la batra comiomachia sarà probabilm ente finita... come avrà voluto l'on. Giolitti : il quale si tro\'era. certo un po' imbarau ato a respingere le lodi iperb oliche, che i • democratici ,, fanno della sua sched$1,e a sosten ere contro sè stesso 11on. Uertolini e In relativa bustu, Ma l'on Gio– litti è uomo fine, e se la caverà da par suo. E poichè ormai in questa faccenda lutt o dipende esclusivamente da lui, auguriamoci che il buon Dio gli tenga le sante mani sul capo, e lo con– sigli a dar la vittoria alla busta • reaziClnaria " anzi che alla scheda ,. democratica• ; e questo nell'int eresse non delle camorrette parlament ari, ma del paese, che ha bisogno di una procedura elettorale chiara e semplice e poco propizia ai brogli e alle contestazioni. La busta escogitata dall'on. Ilertolin i, infatti , quan do sia opportuna mente migliorata, è <1uclla che presenta il minor numero di inconvenienti e il massim o di \'unt$1ggi. La sched a ufliciale stam pata con tutti i nomi dei candidat i, da cui l'elettore dov rebbe staccare il talloncino o an– neri rvi su il quadrat ino corrispondente al nome del candi dato preferito (era questa la scheela propost a dall'on. Giolitti ), ha il grave incon– veniente di non poter esse re pre,para ta da un momento all'a ltro: bisogna che le candid a– ture sieno preannunci:1te ufficialmente-,alm eno una settiman a prima de lla votazio n", affinchè le schede possa no essere stampate e <listr i. buite alle sezioni: cosi la libertà di propos ta e di scel ta fra i candidati è, almeno per l'ultima sett imana, addirittura sopp ressa. Questo farebbe comodo certo a tutti i deputati uscenti, che sono già padr oni del campo: ma non sappiamo quan• to sareb~ ... democratico. Inoltre, dove ndo la cura di fare stampare le schede ufficiali essere indignaz ione contr o il Commissa riato della emi– grazione. Noi siamo ben lungi da ) disconoscere la uti– lità di una scuola media nello Stat o di San Pa olo: e afferm iamo che lo Stato italiano non farebbe n~ più. nè meno del suo do\·ere, con• tribuendo con forti suss idi al sorgere di scuole medie-, dovunque ce ne fosse reale bisogno, e questo bisogno fosse dim ostrat o da i contri– buti liberi delle colonie interess ate. Beninteso che si do\•rebbe provvedere nello stes so tempo con alt retta nta larghezza e senza pretenrlere i contributi locali, ali' istr uzione popolare. Ma il pro\·vede re ad una scuola media. come s'è fatto in qu esto caso, a spe se del Commis– sariato della emigra ziont>,cioè col sangue suc– chiato mediante la tassa d. imbar co ai po\·eri contadini, è tale ingiusti zia, tale immora lità, che noi stentiamo a creder ci, e ci auguriamo che una smentita ufficiale interveng a sollecita– ment e a con\'in cerci che nella notizia data dalla Voce si trnlla tli un equ ivoco e niente ultro. Esiste nel BilanCio del Minister o degli Ester i uno st $1nziament o per Je scuole ital iane all'este– ro. A quest o stanziamento, e non al fondo del– l'emigrazi onr, si rleve att ingere per provvedere a tutt e le necessità scolasti che degli italian i al– l'est ero; o le e-nrrn te del Comm issariato devo– no esser risenate esclusivamen te alle opere di assist enza vera e propria per gli emigranti. Se lo stanziamento per le scuole al1 1 ester o non è sufficiente , si aumenti. MJ non si st ornino a questo scopo le ent rate del Commissur iato, im• piegand ole per giunta R sussi diare neanche la istruzi one element are, ma la istruzi one media. Sareb be - lo ripetiam o - una ingiu stizia e una immoralità cosi san guinosa, che noi non vogliamo crederci, pu r non essendo fra quelli che si facciano grand i illusioni sul funziona– ment o del Commissa riato. procedura elettorale. aHidata alle autorità gover native o comunali, la scheda ulliciaÌe prepara la via al diviet o di quelle candidature protesta, ,che tanta noia han dato nel passato ai par'titi di gover nd, .e che con tutt i gli abusi, che se ite son fatti , sono state assai utili al paes t", e di cui non è detto non debba mai più ripresent arsi il bisobrno: ba– st erà, infatt i, a suo tempo, che una piccola leg• gina di un solo art icolo faccia obblig o alle au– torità , responsabili dell a preparaz ione delle sche – de, di non accogliere la candid atura di pen:.one condannate o che non poss ano denunciare la candidatura pers onalmt ntc o per reg olari pro – cura tori, o altra tr appo la simile: ed ecco le can– didature protest a sen z'altro morte e sotter rate. Viceversa, il metodo di votazione escogitat o dall'on Bertolini - l'dctt ore mette un foglio di carta st ampata in un:t busta consegnatagli dal seggio - permette di fare stampare da ll'offid• na governativa delle carte valori, una volta per sempre, quanti milioni di buste si vogliono, per tenerle pronte per ogni occorrenza ; c bast a che magari alla vigilia dc·lla votazione un gruppo di citt adini pro clami una candi datura e faccia stampa re i fogliolini per la votazione, per chè la vota zione possa av\'e nire senza nessuno ostru• zionismo o difficoltà. I • democratici " si preoccupano della dlffi. coltà, che a\'r ebbe l'elettore analfabet a a sceglie– re, fra i tre o quatt ro o cinque fogliolini portanti i nomi dei candi dati, quell o da intr odurr e nella busta. Ma basta stabilire, come scrive\'amo nel passato num ero dell'U11Uà, che i comitati a\'ran– no facoltà , nell'annun ziare ufficialmente il nome del candidat o, di annunzi are anche il simbolo o segno convenzi?n.1le, che sarà stampato nella sch eda insieme al nome, perchè la libertà di scelta sia perfettam ente assicuratManche agli ana lfabeti (1). Sulla scheda ufficiale, proposta dall'on. Giolitti,l'clettore analfobe tad ovrebbe tro– \·are il suo candidat o, aiutandosi o col numero d'or dine o col simbolo di ciascuno ; col 1r.etodo be, toliniano di votazione, corre tto come abbia• mo spiega to, gli elettori si ser\'irebbero dei sim– tx,li stampa ti sui vari fogliolini, pe.r cercare il fogliolino •lei proprio candidato. Dcv'~ la diffe • renza? - E fatta la scelta, per una mano gros• solana di con~1dino, non snrebbe più facile in• (1) l le,uro corro11 i1zuo I• bJHO, lccci• mo cho la Commi,. siooc, J 'acco, do col Go,0 1110, ha rl(ou m.to app11010 ioquuto sc 010 lo aouuo della .-otu ìoac.

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