L'Unità - anno I - n.20 - 27 aprile 1912

78 L'E:;itto e l.1 Tuni sia eran o parti del territo– rio ottomano (non monta se di dominio ind i• retto); la Rumelia orientale nel 1885 si univa 1tlla Bulgaria; questa da Stato vassallo della Tu rchia si dich iara indipendente nel 19()8; Creta si sottrae ctl dominio dirett o turco per entrare sott o la pro tezione delle potenze europee; in– fir.e la llosnia ed Erzegovina divengono terri• torio aus triaco. Ed t strano che il Barclay o il Giretti impugnino il valore di precedente a que– st'ultim o avvenime nt o, scambian do una forrna– lilt procedura le coll'usenza del fatto. Quando 1'J\ustria nell'Ouobre 19o8partecipò il suo nuovo &.tto di impe ro sulla Bosnia ed Erzegovina, nes– sun accordo era avvenuto con la Turchia; que– sta e le altre potenze dovettero por re lo spot• vcr ino sulJa scritta di Francesco Giuseppe din• nanzi al quos•tgo del blocco austro-tedesco. Al– tro che amichevo lmente ! Ma occorre not~re - in sostegno della tesi nostra - che nell'affare della Bosnia cd Erze– govina l'accordo con la Turchia fu soltanto pos– sibile dopo cJ,1 I, l>ol•n•1 turop,e s; trono ndd– ginlt al fallo compi"lo (1). Che cosa 1nai l'Italia domanda di pili e di diverso? Dunque ~ una questione di forma se mai, non di sostanza, cd il Barclay o il Giretti ne fanno una discreta confu:1ione. Del ru to si potrebbe domandare ai due predetti autori: fu forse riconosciuta giurid ica• mente dalla Turchia e dalle altre potcazc l'oc• cupazione inglese dell' Egitto e il protettorato fran cese sulla Tunisia? Coteste situazioni sono _in accorcio col famoso art . VII? Pcrchè il Barclay, che è cosi pieno di orrore per l'azione italiana in Tripolitania in spreto a pretese convenzioni internazionali, non domanda al suo govtrno su qual fondamento di diritto l' Inghilterra si ~ impadronita dcli' Egitto? La risposta, che darebbe il governo inglese, var .. rebbc con maggiore cflicacia a legittimaz.ionc della nostra azione . E il famoso affitto dell'isola di Cipro, fatto alla vigiHa del trattalo Ji Ber• lino, non serve a nascondere una propria e vera lesione delta famosa integrità dcli' Impero Ot• tomnno? Si dirà che vi è il consenso della Portri: ma l'art. VII del trattato di Pari gi non considerava l'interesse dell a Turchia, bensì co– testo era mezzo al fine dcW intercne gcncr.1le europeo . Dunque se si ritie ne che l'art . VII va inteso in eenso usoluto come sanzione di un principio di diritto, cd allora tutte le variaz ,ioni subi te dai territo1 i turchi di diretto o indiretto domini o :sono nulle ; ma se il valore dell'art. VII e 5ohanlo PolilicO, non può essere in nessun modo sos tenuta ancora al presente la sua vali– dità . Se fosse ammessa cotesta ~fficacia, non sa• rebbe lecito domandarsi del pari, se il trattato de lla Santa Alleanza non sia ancora nell'arma • mcntario vigente del dii itto pubblico europeo? E qui taccio, per non dilungarmi e perchè la dim ostrazione sarebbe induttiva, di un altro ar– gomento, dirci prclim:nare; voglio alludere a&li accordi segre ti fra l' ltalia, la Francia e l' In– ghilterra per dò che si riflr.ttc al possesso futuro della Tripo litania . Se questi accordi esistono, ognuno intende che una questione: come quella sollevala dal Barclay sia. più c. he mai accade– mica . Dettoquesto per ossequio alta vtrità, non voglio afferm are che il decreto di anne ssione 110n pos• sa tsstre ,m erro,~ polilico. Mi esprimo in for• ma dubitativa per la sempli ce ragione che a me non sembra tutto chi.-ro quello che è avve. nuto dall'inizio dell' ost ilità. Io mi domando qual e può essere stato il motivo che spinse ad affrettare il governo ad emettere quel prov ve– diment o politico, qua ndo l'occupazione già av– venuta della costa non poteva condu rre che allo stesso fine un giorno o l'altr o? Tulle le giustifkazioni finora stampa te non mi convinco1:o e mi paiono app arenti . Non vi (ti Ancor piil prol». ti,o per la mia arcomeatuiono (oe• – HD Uarcl ay •i occupò dello u o11,l11/i,) è la 1ohu:ioae della que1t ione saar occhin. . Il trattato di Alcesira■, - tale e qnlo come quollo di Pttiti - cod 16c4 I' late1r l1:\ o l' i11dipeodenu dtl Maioc co. O rbene, u11:• l' i11f,i11 , ,.,Ji 111,Hor, dr/ Afo – ç,ur u , Jr ll r ntl,r ~fr 1t:t ,.,,,1,1111~11' , 1 rancia e Genaaa ia si acco rdar aoo per la mao o111iu iono doli ' lnJ ipend enu di quel 1>aeH , Sparna e Fra ncia no t1an110 1u 11aado , 10110 lo cr andi ali del!' lachdtetr a, la t parlllione, E ,o ha1110i11qun li t iora i fu tli pulato • Fe1 il p1otet101ato han cet e, di,,- cltr /r ,o– /, 111r ,.,.,.,, ,.., n,Jtt ·i to 11/ lr o/111/0 f ,n.,,-.t rtlrtt• I ); i>'fem– bre 1011. no L' UNITÀ cr.i forse per a, ia un inter esse fuori della Tur• chia, che mina ccia\•a d i concret arsi? Il fatto di Solum e di Bilma non eran? le prime manife– stazi oni di un pericolo già in via e.li prepara• zionc o temut o? Che e-osa si temev a, pcrch è il primo sbarco sia av\'cnuto a Tobruk ? In ogni modo vi potr ebbe esse re un dietro– scena dipl omati c<', che I i dovrebbe rend ere cau ti prima ,li condan nare come impoli tico il decreto di aovrnnil:\ (1) (1) Non ci penebbo vero di artell•r e la Ìpolrai del no· tiro amico, cbo il bm o,o dccrcl O di '"'"'••ità pon~ on e,e llllO r&JeiOnel'Olrnente dete,min 1to d1 111 reh otceo& diplolll&• lico 111co,a ,co110tci11to, So lo. non ci tembta cbe le occ■pi,. Il finanziatore e Uni l,:ttcr1 deU'on. C..ntp.a, Caro Salvtmini , Rodolfo Savelli (1) ha altri• buito alla mia notcrclla, vergata currmli mlamo quando la Sie/ani ebbe comunicato ai giornali l'elenco dei nuovi sena tori, un senso ben di• verso da quello fatto palese dal proprio signi• ficato delle parole sccondd la connessione di esse e dalla mia intenzione. Conosco da a5 anni l'avv . Rolan dl-Ricci, ed ebbi più volte a constatare la sua seria coc– rcn:ra anticlerica le. Non dovevo dunque tacerne nell'atto che egli si affacciava alla vita pubblica - senza per que!to immaginare nemmeno lon• tanamcntc cho altri potesse vederci un tentativo di gaÌ>ellare l'uomo come un democratico da ac• ctllarsi a braccia npe,11 dal p,olelan'ato I Che poi il Rolandi sia uomo di grande inge• gno e Mvvocato di prima bussola - tutt i sanno, cd il fatto che egli sia un nostro avversario non mi pareva una bella ragione per tarerlo. Ma reso cosl l'omaggio dovu to alla verità, mi sono affrettato a soggiungere che I' uomo ~ ir– retito da1la c~n•ulenza di società finanziarie, e ad augurare che se ne districhi, dedicando d'ora in poi con animo disinteressato al paese le cner• gic che finora ha profuso a profitto dei clienti e proprio. Ho cosi (parmi) distinto nettamente il giudizio su lla mente dcli' uomo dall'appr~zza- . mento della sua attività, la quale, in quanto si svolge sui rapporti fra Sta to e società finanziari e, sarebbe incompat ibile, anzi inammissibile, in un legislMtorc, mentre ieri era incensurabile in un semplice avvocato. Parlo, s' intende, della attività realmente esp ii. cala dall'avv. Rolandi-Ricci, non di quella cht-, male informato, gli attribuisce il Savelli, che gli imputa tra l'altro, di avere $}in/o lrtmila operai nllo scioµro con cila•ioni, che, viceversa, ven– nero parecchi mesi dopo che lo sciopero era scoppia to cd anzi quando se ne stavano liqui• dando le C'>nscguenze. Comunque, tr a quello che io ho scritto e la simpati a per l'obie tto dell'attività del Rola ndi• Ricci, ci corre tale un abisso che nessuno potrà colmare . E btn lo hai sentil o tu, caro Salvcmini, che nella tua serena postilla hai reso giustizia alla purezza delle mie intenzioni, soggiungendo però che il mio pensiero è oscillante di fronte al pro• blema della protc1ione della siderurgia. Ecco: io c"I il giornale da me dire tto abbia• mo costan tement e combattuto il parassitismo indu striale e nessu n intere sse di categoria ci ha mai fatto velo. Sui danni, specialmente, che le vigenti tar iffe doganali produ cono all' Italia meridionale ho scritto e detto, sul giornate, nei comizii, alla Ca• mera parole non indegne : cd in ques ta attilu • dine mi mantengo. Certamente, di fronte nl dilemma " o prote• zionismo o chiusura delle fabbriche " io ho studia to il problem a un po' oltre il scmp lici ;mo de lle formale che poss ono app agare l'homo Ot • toftomicus ma non chi (uso le parole di un tuo collaboratore-) • non pen sa che la lolla contro i1 protezionismo si debba cond urr e senza nessuna preoccupazione delle crisi •· Dada ben e che questa mia preoccupazione era disinteressata, anche per chè gli opcn ,i <l' Elba e Piombino e de i Bagnoli a Napoli e di tutti gli altri stabilim enti siderurgici non sono miei elci• tori, oè lellori del mio giornale e nemmeno (almeno in massim a part e) :-idercn ti al Part ito t 1) ll 11iltl, n. 18 • Il 1enato,e Ricci e... u ticte, icalc •• u ,ia11i di Solum e di Uilma e l'.afr c:tt. to sbarco di Tobru k poH AIIO enere coolid erati come iodi1io di un retrot con• diplom;atico e di un per icolo, chi occ:orro va e'filue. Lec:c:t11pHio11i d, Solum • di Bil•a da parlo dell' ln1bilcena e delle F1ancia furono il retohat o delle prec■dc:nti con1'ent ioel fra i due p.e ,i. co111"eO• 1ioni ricoaoK iete • .uo tempo da ll' ha lia, nè pots ooo ouer conaide, ate coa,■ prou che h11hlh eri a o F.. 11ci1 up ir1uero • 1con!iaa10 d•lle JeU c conH iuio rli. E eh, bi.011:110 c"è di andar a cere.are moti•i areao i all 'inilio 1ffrell 1lo delle 0pe,.111ioni mili• tar i e .alla r.apidiu ho. occupu 1one di Tubruk , quand o abbi.a• NO 1011omano un■ tpieaH ione p'.11ulib ih11lma nella opportunit à di co1lioro I■ Tu, chia 111, 1J110•\titte• e prima lhe ,iu,citte ad or1u ìu aro una rH i1toou pili ,i11omaclca 1 L'inc idente del Dc ,11a no11 ~ appunto una prOl'I evideole che occorre, ·•• de• liberata I' l•pre .. , auu•rla con 11man i• • rapidità ? !-,. d. D il finanziamento. Socialista o alla Confederazion e Jel La\•oro. Di queste circostanze voi dcli' LJ,,ilà dovreste tener conto quantlo parlate , come fate in ogni numero, delle preoccupazioni dei ,:o,,dolli'rri per gli interessi .immedia ti e parziali dei soli gruppi coi quali si trovano a contatto . Mi sono pertanto convinto che a romptrc le corna di quel <.Jilcmma veramente terrib ile, era nttess,u io sistemare I' industria per modo che pote-sse svolgersi senza protezione privilegiata. Nè .iltro modo v'era c-hc il finanziame nto, ad equo interesse e con rate d'ammor tamento, che liberasse l'industria dai h,cci tri mestrali del capitale straniero. Su ques to punto sono concordi tutti coloro che ho consultato, compresi i più sever i censo ri del tm ,t. Ora che il finanziamento per parte di Isti tuti italiani è avvenuto, quel dilemma è spezzato . 1 Ora le fabbri che possono restare aperte e pro– du rre anche con una notev olissima riduzione della protezione; e noi possiamo condu rre le battaglie contro il parassitismo non solo con animo libero da preoccupaiioni di crisi ma 'a n• che con buona spe ranza in un successo che al• tr imenti sarebbe stato impossibile conse guire. In questa batt aglia, caro Salvcmini, come in tante alt re, tu mi avrai sempre alleato. Ringraziamenti per Ja pubblicazione e saluti . GH 'SHl'PK CANEPA. Il ftoaollaton. La stima e l'amicizia personale, che abbia– mo per )' on. Cancpa al disopra di ogni dissenso politico, ci permettono di riaffermare innanzi a questa lettera, senza pericolo che le no• stre parole sieno frain tese come attacco di indole morale, i motiv i per cui non possiamo assolutamente convenir e col Cancp a n~ nella faccenda del Rolandi Ricci nè in quella del fi. nanziame nto. Il Rolandi Ricci. Chi è costui ? Quale servi • gio ha egli reso al paese, perchè dovesse es• sere nominato sena tore ? Egli non ha nessun passato nè politico n~ scientifico nè artis tico, il quale _lo renda degno della gratitudine na– zionale . È un avvoc ato che fa molti e buoni aft:ari. I suoi clienti sono contenti di lui e lui si fa pagar bene dai suoi clienti. Bastava questo per giustificare la sua nomina a senato re ? E se la sua attività di consulente di società finanzia rie, che hanno affari - e che affuri ! - con lo Stat o, ~, come il Cancpa stesso riconosce, • in– compatibi le, anzi inammi ssibiic in un Jegisla• tore •, non ne consegue appunt o da questo che la nomina a senatore ~ st ata un'indegnità? E allora non ha il Savelli, non abbiamo noi mille motivi di meravigliarci che un uomo co• mc Giuseppe Canepa , su un giorn:-ile come il Lavoro, abbia commen tato in quel modo sif. fatta indegnità ? Ben altro Sarebbe stato il commento del giorna le socialista in altri tempi, quando il so. cialismo non era ancora diventat o • ragione• vole ", come ha dett o l'on. Giolilli ! Allora il senalornto del Rolandi Ricci sare bbe stato commentalo dal Lnvoro, su per giU, nel modo che segue: . R~landi Ricci, avv ocato del /rr,s/ siderurgico, 1rrettto d:-illa c-onsulcnza di socict:\ finanziarie, n<'n aveva nessu n titolo per esser nominato se– natore. Cllè anzi la sua att ivilà finanziaria è incompatibile, anii in:-irnmissibile, in un legi– slatore. · P(!r il S<-lo finanzia mento del /rr,s/ siderur– gico il Rolandi Ricci si beccò dal solo trust la bellezu di 18o.ooo lirett<", :, cui occorre ag• giungere probabilmente un'alt ra senseria paga ta dall '.iltra parte dalle banrh e finanziatrici: con tutt o qur-s10 il Kolandi R icci ~ iscritt o nei ruoli dcl!a tassa di ricchezza mobile per un reddito anuu o di sole 78.000 ltrc.". Questa nomrna senatoriillc non si può spie• gare, se non come un att o d1 favore verso sin• dacati ind ustri ~1li e soc1c1a finanziari t". che ~ · sano in m:-iniera malt fica e insopportabile su lb vit :1 economica della nazione e sulle finanz~ • dello St,,to. Perciò non esitiamo a dich iararla indtgna e • immornle. Il Rol:mcli Ricci è anti clericale. Ma flUCsto,se può anche t ssere 1>er noi, sotto un crrlo punto di vistu e date determinate condizioni, argo– ment o cli simpati a politi ca per l'uomo, non può attenuare in ntss un modo la Se\•eri1A del no• stro giudizio sul suo latidavio: anticlericale quanto si \IUOle, t"J;:li resta sempre un uomo. della cui rlltivit:\ d1 legislatore si do\•r:\ semp re dubitare se sia compatibile con gl'in teressi ge• nerali della nazione. Se tutt i i giornali, che nOn sono legati a con• vcnticole finanzia rie parlassero cos i ogni volta che un Rolandi Ricci è fatto scnatort-, proba– bilmente il Gove~no avrebb,: un po' più di ri– tegno nelle nomine _senatoriali e... in molte al• tre cose. Ma quando gli stessi giornali socia list i, che pur menano vanto di difendere lo Stato e il paese cfall' ingordigia dei su,:cl,ioni, restano indifferenti, o nrngari appaio no consenzienti a certi scandali, co.ifortandos i al se mplice pcn• siero che vanno a profitto di un .. anticlericale-, allora noi abb iamo il diritt o, noi abbiamo il do-– vere di dire che ques to socialismo è una ma– schera e una contraffdzione, e che l'atteggia– mento di certi sodalisti e di certi loro giornali è più. dannoso e più condanncvo le che non quello dei giornali notoriamente finanziari e_ • finanziati: perchè a ques ti ora mai ncs!uno ere• · de-, mentre c'~ anco ra in Italia molta gente che continua a crede re ai gi?rnali socialisti... Il tn11t atdnurstco. E :.reniamo al finanziamento famoso. Int orno al quale il nostro di!i.Senso dal Cancpa è an• cora più profondo - se è possibile - di quèllo che riguarda il senato rato del finanziatore. . Dctermiamo bene i fatti (J~ Ci sono in Italia sci società siderurgiche: l' llva, l'Elba, la Savona, la Ligure Metallurgica, le Ferriere italiane, la Piombino. Sono cinque, ma in realtà ai dir ebbe che sono ... una fra loro e con altr t:. Infatti, il M~rehese Durazzo Pan .. vicini, c-avalierc del lavoro, grande di Spagna, grande colonna dell'obolo di San Pietro, ~ pre– sidente dell'Elba e della Uva i il commenda tore Attilio Odero, gra nd'ufficialc per motu pro}rio, è consigliere dell'Elba, Jell' Ilva, della Savona, delle Ferriere e della Terni; il grande ufficiale Giuseppe Orlando è vice-presidente dcli' Uva e consigliere della Savona , e presidente della Terni ; il comm. Cesare Fcra è consiglie re del• l' llva e dc1le Ferr iere e consig liere delega to della Savona, dell'Elba, della Minerari a; il dc• putato radkalt Arturo Luzz atto è presidente della Mincrariu, cans iglierr:: della Savona e con– sigliere del egalo delle Ferriere e d.:11']Iva; il comm. Enrico Rava è presidente delle Ferriere e consigliere dell' Jlva. E la caten a può conti• nuare. Una dozzina di persone amminìstra tutte queste società, mutando maschera nel passare dall'una all'altra . Ques le società si scambiano non solo gli am• ministralori, ma anche le azioni. Il nostro co– dice di commer cio vieta alle società 8nonimc di acquistare le proprie azioni, p~r evitare che le società spingano le proprie azioni a prezz i fittiz i, comprand ole a sè stesse con rialzi ar• tificiosi. Le nostre società sid erurgi che eludono la legge, comprimdo l'una le azioni dell 'ultra . Cosi la Sa von;i possie de azioni dell ' llva , del– l'Elba e delle Ferriere; l'Elba possiede azioni deUa Savontt, dcli' Ilva e delle Ferriere; le Ferriere possiedono azioni dell'E lba, dell' llva e della Savona, ecc. ecc. Cosi l'una aiuta l'altra a tener nlte le aii oni. Inolt re que ste società hanno costituito un lrusl con lo scopo di • ricavare maggi ori utili dalle di– verse aziende ", prendendo pel collo i privati e lo Stat o, il quale da sè solo in cinque :-inni ha speso ;111' intern o 2 miliardi in forniture. E il prim o effetto è stato che i prezzi dei prodo tti del lrusl sono rresci11tidel 5 e del 10 O/O. (I) Chi •uolc: euere piil lul ••en le i" fo, mu o c:d ed,&cato lecc a i due artic:òli Jcll'E l)(ACDI, /\"H•t'i f,u :wtl ,.; uJ,,,,,.,.,,. I e A,11trr o i 1iJ rt'Htçlt i, nc:IIA R,{#r,,. ,. JH,'•I • di f■bb11io e mu ro· ap,ilo 1911, e il diccou o pr.:i"un1 iato dall' c11. Eco L'HO CHIESA alla C.amtu. nella tou1a1a del 15 n11110 1912.

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