L'Unità - anno I - n.18 - 13 aprile 1912

72 nelle file dei vecchi partiti . E possono costorC? proporsi di promuov<'fc ragg ruppamen ti nuovi, in base a programmi concreti. Democrazia ? So– cialismo? Generi lcllerari, dice il Croce. Ma o conside riamo la nostra cooperaz ione come rnomen tane:s, o ·come stabile. O pens iamo che non si debba tene r con to del fine in vista del qua le ognuno di noi propug na una partic o• lare azione politica, o affermiamo che nessuna det erminala azione possa consi dera rsi avulsa dall' idea le che l'anima. Ora in una cooperazio ne perma nente o, se vuolsi, in ugni particolare cooperazione momen 4 tanca in cui si tenga conto del fine gene rale al qua le si mira, non vale tanto la indefinita aspi – razione verso il bene generale, quanto il modo concreto in cui tale bene viene concep ito. E se alcun o per es. accusa il partito Socialista di confondere il proleta riato con una piccola parte privilegiata di esso, ciò s ignifica che a lui sta L'UNITÀ a cuore sopr atutto il proletariato , l' univers alità. dell~ classi lavora trici, e che ogr,i punto de l suo programma, ogni parte della sua azione, trae il suo valore, il suo significato dalla subordin azione al fine su1>remo,qual e egli lo concepisce. L'ac– cordo con chi miri a fini div ersi non è suppo– nibile senza un equivoco, per il quale i coope– ratori tender ebbe ro in una cer ta misura,a lmeno, ad annullare ciascuno l'azione dell'altro. Non piacciono i vecch i nomi? T roviamone pure dei nuovi . Ma fin che si tratterà di azione politica, esisteran no e sarnn necessa ri sempre i parti ti (anche nella vagheggiata Socie tà futura). Il momento dellu lotta , scriv e il Croce. è sem• pre congiunto e sottomesso a quello superiore dell'unità: ma ciò non toglie la necessi tà della lotta. Chè dove la lotta manca , secondo ha scritto altra volta il Croce stesso , la sto ria mo• st ra bianche le sue pagin e. Rooo u ·o Mo~ooLFo. dei gru ppi 3 1 -t e 5 tentano di disturbare quelli del gruppo 6, subito questi entrano in agita zione e comunican o la loro agitazione agi' individ ui del grupp o 1, e costoro mettono in moto i deputa ti (gruppo 2): e questi riconducono a più pru– den ti consigli i gruppi 3, -1 e 5. Riforma elettorale e Questione meridionale. Certam ent(", non ci tr oviamo di fronte a un sist'!ma di forz.e rigido e compat to, per cui tutt i questi elementi dello" Stato n agisc ano con asso luta unità d'int~nti, come le ruote d' una macchina. Le minoranze deg li elettori e dei depu tati impongono molto spesso qualche par te de lle loro aspiraz ioni alle maggioranze. Gli elettori piccolo-borg hesi del Mezzogiorno e gli elett ori borghesi, piccolo-bo rghesi e prole• tari del settentrione, e i deputati degli uni e degli altri, non vanno in tutt o e per tutto d' ac• cord o, e gli uni sentono di tanto in tanto ver – gogna della solidnrietà nel male che sono co– st relt; a concedere agli altri. Cosl avviene tal– volta che lo • Stato •, il • Governo", cioè una par te degli eleme nti che formano lo • Stato • e il • Gove rno ", prenda no qualche iniziativa utile all' Ita lia meridionale. Ma quando si tralta di attuare la " buona legge ", ecco che entrano in azione que lle altre par ti dello "Sta to" che ri– siedono al Sud, e a cui l'attuaz ione de lla legge dev'esse re necess ariamen te affidata: e allora la . legge buona diven ta catti v,1, o nella migliore ipotesi resta priv" di ogni eOicacia. Brlg•nt•ggio t: tumulU sporadici. Contro la duplice opp ressio ne, di cui sono stati vittima in ques ti cinqua nt' anni di uaità politica da parte dei u galantuomini • locali e dcli' in– du strialis mo se ttentrionale, i " cafOni • mer i– dionali hanno reagi to, sempr e, come meglio o come peggio potevano. Subi to dopo il 186o si de ttero al brigantag• g10: sintomo impressionante del malesse re pro– fondo che affaticava il Mezzodl, e nello stess o tempo indizio caratte ristico del van taggio che si potrebbe ricavare 1 quando ne fossero bene uti– lizzate le forze 1 da questa popolazione campa– gnuola del Sud, che senza orga nizzazione, senza capi, abban dona ta a sè 1 tenne in iscacco, or è mezzo seco lo, per alcuni anni tanta parte del– l'eser cito ita liano. Cost ruite le prime ferrov ie, .tra cciate le pri– me strade, distrult i molti bosch i, orga nizzata alla meglio la nuova macchina de llo Stato e resa più sis temat ica e perciò più efficace la re– press ione del manutengo lismo, ve nute cosi a manca re le condizioni favorevo li al hrigantag– gio - questo, come . movimento di masse, è andato via via estinguendos i, e non si perpetua più che in pochi luoghi più arre trati nella for– ma di latitanza e di rivolta individ uale. Ma, soffocato il brigantagg if\, la reazione della classe maltr attata ha preso un'al tra forma: quella dei tumuhi sporadici : l'assa lto al muni– cipio, il bruc iamento del caso tto daziario, la di• mostrazione al grido di abbasso le tasse. Nel- 1' inverno 18g3-94 gli effetti della tariffa doga– nale pro tezionis ta del 1887 e delle nuov e im• poste crea te dal 1882 in poi 1 l'ac uirsi rapido dcl1n crisi agrumaria e zolfifera, e i prim i ten– tativ i di propagan da socialis ta, combin andos i insieme, ge nera lizzaro no i tumult i a tut ta la Si– cilia. Fu una grande crisi, soffocata la quale, è ricominciata la ser ie ininterr ott a dei tumulti e delle strag i alla sp icciolata, · Quanti contad ini sono stati finora cosi am– mazzat i ? Farebbe ope ra utile assa i qu el gio • vane, che dedicasse qualche mese di lavoro a fare sui giorna li quotidiani lo spoglio dei tu.. multi e delle strag i avve nute dal 186o ad oggi , nel Mezzogiorno. Si potrebbe mettere insiem e un calendario assai triit e, in cui ogni giorno sarebbe segnato da uomini, donne, bambini ammazzati. La somma dei morti e dei feriti eguag lien:bbe que lla di una gran de batt aglia. F.atta la divisione dei morti e dei feriti fra i 200 deputati mer i:lionali, si trove rebbe per cia– scun deputa to una media assa i eleva ta. L' t:migraztont:. Fina lmente, è ven uta un'altra foima di rea– zione, e un princ ipio di salvezza; la emigrazione. Di fronte alla qua le sa rebbe funes to errore illude rsi che oramai non occorra più preoccu– parsi de lla questione rrieridionale, perchè c 1 C l'emigrazio ne che ne va sciogliendo, a poco a poco, grada tamente, i nodi. Delle molteplici, profonde, malattie, che aflliggono la società me– ridiona le - dibosca fnen to, malaria , mancanza di capitali, ignoranza e immora lità de lJa classe dominant e, ana lfabetismo della classe lavo ra– trice , concorso attivo e sistematico dei funzio– nari de llo Sta to alla corruzione Jella classe dominante e alla oppr essio ne de lla classe dominata - la emigrazio ne è un effetto, non è il rimedio: è il mezzo che hanno trova to i con tadini meridionali per sottrarsi al male, non è la fine del male. Sen za dubb io la emigrazione corregge aknni di quei malanni, dal cui intreccio nasce la così d 4tta questione meridionale: spinge, per es., i L., contadini verso la scuola; li sveltisce intd let– tualmente al contatto di civiltà superiori; pro– duce nel Mezzogiorno un'a rcumulaziont: notevole di capita li. Ma non rimboschisce i terreni rovi– nati ; non elimina la malaria i non corr egge i no– str i soffocanti sis temi tributari e doganali ; non rende migiiori le chissi dirige nti, chè anzi le immiserisce e ne intensifica il pervert imento. E d'al tra par te è accompagnata da qualche fenomeno tutt'altro che benefico, come il rallen– tarsi dei vincoli familiari. La stessa accumulazione di capitali prodotta dall'emigraz ionf', minaccia di riescir vana pel Mezzogiorno, se lo Stato non isme tte di assor – bire questi capi tali e riversarli , per mezzo de lla Cassa depositi e prest iti, nel Nord, per opere pub– bliche o non urgf'n ti 1 0 addirittura inutili, o pa• gate con prezzi elettorali, o che se sono richieste dalla maggiote civiltà de ll'It alia sette ntri onale non è giusto sien o fatte coi capitali dell'Ita lia meridionale. E anche quando la erra ta politica dei lavori pubblici non isvia dal Mezzogiorno i capitali che il Mezzogiorno accum ula e che al risorgime nto del Mezzogiorno sono neces– sar i, il rispar mio è troppo spesso sott rat to all'e migrante dalla usura fondiaria esercitata dai vecchi prop rietari improdu ttivi. Oppu re il G:ontadino , non trovando convenienia ad im– piegar lo nell'agr icoltura, dissangua ta d&lle im. poste e soffockta dal protezionismo indust riale, lo sperpera in futili tentativ i commerciali o in ispes e voluttuarie. Oggi, più che mai, di fronte aJl'emigrazione , è necessario un serio, intenso, sistematico la– voro per risolvere il prob lema meridionale. cioè per creare nel Sud uno sta to economico e morale, in cui la emigrnzione diventi alla sua volta un elemen to benefico per accelera re la soluzio ne del prob lema meridiona le. U nodo ckf probffflla mt:ridionale. Ma è oggi po~sibile un movimento energico, costante, organico, il qua le conduca al rinn o– vamento economico , sociale, mora le di tanta parte d'Italia? Da quali uomin i, da qual i class i, questo movimen to può ess ~re promoss o e sor – retto? In generale gli studiosi del problema meri – dionale questa domanda o non se la pongono, o rispondon o senz'al tro invocando l'azione del • Govern o •, dello • Stato •· Ma che cosa sono il •Go verno•, lo " Stato"? Ess i non sono entità superiori agli uomin i e fomite di att itudini diverse da que lle di que i dati uomini, i quali in un dato momento eser– citano la sovranità o attendono aJla pub blica ammin istraz ione. Lo " Stato •, il " Governo"• oggi, in Italia , sono forma ti : 1. 0 dag li eleltori, o meglio dalla maggior anza deg li elettori; 2. 0 dai deputat i, o meglio dalla moggiora nza dei depu tati ; 3. 0 dai Minist ri; 4. 0 dai funzionari dei ministeri; 5. 0 dai funzionari gove rnativi sparsi per le provincie; 6. 0 dag li amm inistrator i elet– tivi e da i funzionari deg li enti locali. Quest i gruppi di individ ui sono stre ttame nte legati gli uni agli altri; nè gli uni possono dar e alla loro opera un indirizzo nuovo, senza che sia co– stre tta a mutare corr elativam ent"! l'opera di tutti gli alt ri. Per lo più noi chiamia mo • Stato •, " Gove rno "• i Ministri (gru ppo 3), i funzionari dei Ministeri (gruppo 4) e i funzionari gove r– nativi sparsi per le provincie (gruppo 5). E vor .. remmo che costoro tenesse ro J. freno gli am– ministr atori elettivi e i funzion:ir i degli enti lo.. cali (gruppo 6). Ma siccome costoro, coi loro amici e par enti e clienti, formano nel Mezzo• giorno il gros so del corp o elettorale (gruppo 1), noi abbiamo che ogni qualvolta gli individui Lo • S!a to • i1 tanto sarà capace non solo di legiferare intermittenternen te, ma anche di volere ed attuare sis tema ticamen te i provve– dime nli necess.1ri alle classi produ ttrici e non pa– rassi te del Mezzogiorno, in quanto sarà for– mato di elemenli diversi da quelli da cui oggi è formato, in quan to sar à la org anizzazione po– litica di clussi diverse da quelle che lo dom i– nano nel momento attuale. Li riforma t:lt:ttor.alt:. Ed ecco la necessità di una riforma eletto – rale, che tolga il monopo lio dei poter i politici e ammi nistra tivi alla piccola borghes ia, spian– tata, hnbe stialita, cacciatrice d'imp ieghi e di favori personali, ostile a qualunq_ue iniziativ a possa condurla ad una vita meno ignobile e più umana. È questa, oggi, per l'I talia meridionale, la importanza del suflragio unive rsale . Il suf– fragio universale è uno strume nto normale e lega !e di reazione contro i " galantuomi ni" of– ferto ai contadini meridionali. Non è - bad iamo bene - la panacea di tutti i mali. Non è - dobbiamo ripeterlo, finchè . avremo fiato - il rim edio immediato univer– sale. È la possibilità del rimedi o. È il punto d'a ppoggio 1 sul quale si può tentar e un' opera continua, regolare, legale di rinnovamento. È la condizione prima, indispensabile , affinchè possa form arsi un " nuovo Stato •, vigilmente e attiva– mente sens ibile ai mali delle classi lavoratric i e prod uttrici del Mezzogiorno d' Italia. Nelle nuove condizioni elettorali, tutti quegli uomini di buona volontà, che pu r oggi non man– cano nel Mezzc,giorno ma sono paralizzat i e disgustati dalla malvagità incurabile della pic– cola borg hesia dominante, troveranno la possi– bilità di una azione politica, la qua le finora era assol utHmentc impraticabi le. Quegl' italiani del Nord , che vorra,, 110 ve• nire nel Mezzogiorno a soccorrere gli elemen ti sani locali nella loro opera di rinn o\"amento economico, di organizz azione po1itica, di risa– namer.to morale, - oh, quante spedizioni d~i Mille occor rono ancora prima che l'unità mo– ral e, cioè reale, dcli' ltalia sia fatta! - que~ gl' Ital iani del Nord non si troveranno più come in un dec;erto politico, fra una minoranza pic– colo-borghese, avv ersa o traditric e, ma padrona asso luta ,lei pubblici poteri, e una maggio ranza campag nuola, h·galmcnte disarma ta, e buona solo a far tum ulti e a provocar fucilate: essi potra1110 app oggia rsi ai campagn uoli nel resi– st ere alle violenze o alle insidie dei u galan• tuomini "· Quel Governo, che vorrà me ttere la muse. ruvla ai deputati e ai sindaci meridionali , J,olrà, appoggiando si ai campagnuoli, emancipars i da quegli elementi elettorali malsa ni, che oggi sono fatto ri indispensab ili di ogni vittor ia elettorale governati va, e che dand o la vittoria al Governo lo costringono ad essere loro schiavo. Natural mente-, occorre rà che alle nuove J,os• sibilità di be!le corr isponda no nuove volo11tci di bene. Se nel Sud e nel Nord esistono element i capaci di :,gire sulle novelle molt itudini elettrici con sincera cura dcgl' intere ssi generali , - e . noi siamo ferm issimamen te convinti che ques ti elemen ti esis tono, - la poss ibilità di agire li trasci nerà aWazionc. Che se l'Itali a non è ca– pace di produrre altro che politicanti senza co- scienza e senza onestà, il male non sarà certo agg ravato dal suffragio universale I Peggio di quanto siamo andati finora col suffragio ristre t– to, non potremo mai andare! G. SAL\ .E)IIN I. Frammenti di vita italiana. Scuola e lazzaretto, In una frazione del Comune di San Lazzaro prov incia di Parm a, è segnalato un caso sospetto di va iolc-. L'au torit à è in moto : carabinier i, delega ti, sanitari e... curiosi. che assis tono al trasporto dcli' ammalato per un lunghissimo tratto di strade assai frequentate . E l'ammalat o è condotto, sapete dove? ne; locali di una scuola elementare. di una frazio ne dell<•stesso comune . Quanto durera nno le vacanze forzate in quella scuola ? - Cinqua nta giorll i, se il contag io noo si estende rà. E la scuola 1 adibita a lazzaretto, è nel bel mezzo di un gruppo di abitaz ioni di contad ini. Augur iamoci che come c'è sempre un santo pro tetto re per gli ubriachi e per le autorità del Regno d' Italia, cosi ci sia un san to protettore· anche per i vicini della scuola -lazzaretto . Non c 1 era nessun altro edifizio, alle por te dJ Parma , da adibire a lazz.arctto ? Quando ci av– vezzeremo in Italia, anche nella civilissima Al ta Italia, a non considerare più la scuola come un local(" buono a tutti gli usi, in cui si deve fare scuola solo quando non ci sia nulla di meglio da fare?· E. B. Rice viamo alt' ultfm o momt:oto uoa lettera del Slg. Bevlooe, che pubbUcbert:mo nel prou Jmo llU• mt:ro. A NGIOL O GIOVANNOZZI, ger111te responsabiU. Plre■ze - S11b. TI,. Aldlmo. Ylt do' Reni . Il ..Tel, ~ G!US. hRTE~Za & flGhl ~ Balli EDITORI l.f/flme novllà : Scrittor i d· Ital ia OrH•• n cu l11 clN ,1 cta,.rr il •• circa 6N wtl•■I, f♦f■II♦ 1• Il carta I ■••._ BAn DELLO M. - lt Novelle, a cur,1 cli Gioa• chino Brog noligo (• Seri/lori d'Italia "· 2, 5, 9 1 17, 23). Volumi 5 • . L. 27,50 Col q11in10 voh11ao ha term ino quell a nuou edi,:io■• dol no,ollioro lombu do, la qul e por moril o dol Dro1110- ligo può dirsi I' unic a odliiono critica, co,!!dona 1ui to1ti del ISSI o del IS73, con corro1ion i e u rianti cho l'editor e indica nolla nota a11iun1a 1l1'1thlmo volume, È ri11pula la 1r1ndo impo,111111cho por 11 1lvrla dol collume oella prima metà del Cinquec ento ha l'opera b1ndolli1n1 . ldon• tificuo in modo 1/caro lo mi1liaia di peuo n111i cho Yen– son nomina li non 1010 ntllo dedica tor ie ma ancho nel corpo dello no-..ollo, ua imp1e,a ardua che richiede• • lun• 1bo e puienli ricorcbe. E ciò ha fau o por l'appunto il Brognol igo, rianumond o il ,i, uhato dollo 1uo inda1inl fo copfo1i»i mo indico doi nomi, dtgno compleme nto d' una co1i accu,ua edi1iono. Il plauto u11animo col quale la cri– tica ha accolli i •oh1ml. di m1110 in mano che han , iu a la laco, fil la D1i1lioro ripro•• dolla bon1l della 11011,aristampa. Volami finora pabblica/1: BARETTI P. - Le Novelle. Voi. 5. 8E.Rcm:TG. - Opere. Voi. I. Poesie. BL ANCll l.. De/In scitmsn militar e. 8oc cA1.1xJ T . - Dei ragg uag li di Parnaso e Pietra del pnrng ont politico. Voi. I. Coc: A1 M. - Le mnccl1tro11tt. Vcl. 2 . Commedie del Cinquecento. Voi. 1: D ELLA PORTAG. B. - L, comm edie. Voi. 2 . - - Voi II. FoLF.NGO T. Optre ilnliam:. Voi. I. G100ERTI V. Del rim,ovamcn lo civile d'Italia. Voi. 3. Gozzi C. - Memorie i,m/Ui. Voi. 2. - La illar:fisa btl:::arra. LtRI CI M ARINISTI, MARtl'\o G. B. - EJ,istolar;o. V1GoG. B. L'autobiografia, U carteggio e le f,oesie varie. V1rroRELLI I. - Poesie. P rezzo di ogni volume : B,orlnrrr . • , . • L. 5,50 ff'J::::•z~:::~::: ;",:::;, o;: ~-o/~,..i • . u:l,a.J,l ~ ,.~•,."j_ ,011t • L. 40 /"' I' lt•lùi t a L. 45 /"' J• tlf trr1, Domandnre a nche con Mtnpllce carta di visita l' e– lenc o complet o delle oper e cbe saranno compreae nella raccolt a • Dlrl1ere comml11loal e v11II• alla Casa Edit rice OIUS. LATERZA i FIOLI • Bari.

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