L'Unità - anno I - n.14 - 16 marzo 1912

56 Gli esami di.... religione per gli emigranti ? La 110~ 1r.1 t:migrnziont: \'Crso la S\'it:ccra \'a da p11rccchi ::.nni sempr e pii1 inten sificandos i·: e se ultimamente mo~trb di tendere ad una sen– sibile diminuzione il co ntin..:ente temp oraneo, cresce orn continuame nte il numero degli italia11i 1 che trova no impieg hi fis-.i ne lla Cunfcdernzio nc e che ivi si s1abil isco 110. I.e uÌtime ~tatistiche facevano ascendere a l00,000 il nume ro deg li itaforni viventi in ls\'izze ra, dei qua li 135,000 con slabih: dimo ra. Qucoiita imm igraz ione pro • viene in granclis~ima par te dalle regioni \'icim.: alla frontiera : Lombardia , \ "eneto e Piemonte. Se, come operaio, l'i taliano é gradi to e ri– cercato, tanto che certe im1ues e si reggono solo merct il lavoro itali:mo, come indi\' iduo, C Ke• ner,llmcn te poco stima to. Il pro(. Bettazzi, in un articolo pubblicato d.tlla A•asse,:na 1'"t1::io11al~, afferma che la causa principale di siffatta disistima C da ricercare nella J,,,F'fande irreligiosit:\ e nella (acile dedizio ne degli operni irnlian i ai p:lrtiti avanzati. E rile\'a co me ~li Sviue ri, osser \•anti e riSJlt:tlos i cieli.a relit,:"ione, deplo rino questa mancanza di religio• sit:\, e ~ia quasi unanim e il hiasimo dei sace r• do li che si la)Cn.mo della condott: 1degl i italiani, i tiuali e si (anno notare da1>1krtutto, più J>er il ricorrere che fanno alla carità cristia1;a, che per l'occupaiione \ lei pos ti in chiesa•· Lnsciando da p,1rtc IR questione religiosa, ed ossen.•ando, sia pure superlicialmente, le cara tteri• sliche tld J>OJ>Olo S\'Ìnero, credia mo che l'ori){ine pr ima de lla diRìdenz :1 sviue ra \'crso il nost ro la– vorntore, sia da r icerca rsi 1>iut1osto in una pro• (onda c.tlOerenza di educaz ione e di dh;n i1àci\1ile dell 'operaio. Gli Svizzeri sono socia lmente più e\·oluti, essi hanno delle l{randi, mirabili qualità di ordine, di 1mlizia, di discipli na volontaria. I nost ri ope– rai, sporchi, trasanda ti nel vesti re, insofferen ti di o~ni autorità, con abitu dini molto dubbie di i~icne, lì spave ntano. E sor gono le ingiustizie, le p.trzialità: come a San Ga llo pe r ese mpio, ove il prof. ne ttazzi cita il fallo significanti ssimo d i due appartamenti iden tici, che furono affittati ad una famig lia tede sca a JS lire al mese , e ad una famiglia ita liana a 60. E la differenza disse ro ne cess aria per le spese, che il prop rietario a,•rebh c incontrato causa l'incuria e la s1>0r• ciiin clcgli italia ni. Inoltr e l'italiano resta per gli · S\' iner i molto spesso il sotto-co nsumatore, che da un es."lgcrato amore de l rispa rmio è spi nto ad un te1tor di \'ila incompatibile con le esi– gcn1.e del vi\'ere ci\'ile. In S\•inera lo s1,irito di as50cia1ione è molt o diffuso, 1,;li operai org:miu:ati sono legati fra loro da un sentime nto fortissimo di solida rietà ·, e il nostro operaio non dovre bbe dimenticarlo. Come deve sempre ricorda rsi, che alle com 1uiste opera ie si è arrivati att rave rso n molli sforzi ed a moltl\ tenacia di lavoro, e che impiega ndosi fuori patr ia ad un s:,lario inferiore. egli a\'\'i lisce l:1 sua dig nit:\ di italiano e l:1 sua one, 1:\ di la– vorator e. Quand o i nostri 01>emi sentiran no pill forte il bisogno di un'e ducazio ne ci\·ile. che elevi il loro li\'ello intcll ellua lc, e di un'i struzion e profe ssiona le che perfezioni tecnicllmentc la loro fona di lavoro, allora l'cmiKr~zi one ita liana si trasformer;\ completa men te, e con alt ri criteri sarà vrilutata ed ripprèzia ta. in Europa. ì\ln il pro( . Hettaui è di piucrc contrario. E sostiene che anche mandand o all'estero emigranti c.,lti e preparati civilmente, ma senza san i prin• cipi religiosi, si far.\ opera ahbastanz.a rnna, per• chè la pu liziil e l'istr uzione non toglieran no agl i operai italiani molte Jelle accuse che ora li col– piscono. Occo rre mijtliorare ques ta emigraz ione, svolgendo in Itali a un' opera continua di pr epa – ra1.ione, di ass isten1.a per l' emigran te, promo• vendo scuole specia li, circoli, riuùi oni di ope ra i, intercs.-.ando l'opini one pubblica a que sto fallo così grave che è I' ahba ndono de lla pat ria. 1-: poic hè l'o pera pri\'ata de\ ·e precorrere que lln del J{O\'erno, <1uesta 1>re1>ara.tione dell'em igrante dov rà farsi dai prh.•ati, dall e assoc iaiioni 1>ergli em igranti, dalle autori tà ecclesiast iche. Il go\' er• no do\,•rcbbe scar tare rigoro sam ente da l diritto di emigrare colo ro, che hann o a\'uto catti\ ·a comlottn, e. hann o subito condanne almeno re • cidive, e i propagandisti 1>it) noti di idee so\' • \1CfSi\•e, incaricando spe ciali co mmi ssioni comu– nali e provincia li che avrebbero il diritto di L' UNITÀ ne~are il 1>en11esi-o a chi non lo merita. Per mi– J,:liorare e limitare (JUc:tl 0 emi1,:razione, il go\·erno dovrebbe istituir e dei \'eri esami di emigra – zione ('.~}. im1:>t:dend o di e111i ,:rare a chi non desse pro\'a di conoscere );li u~i del p."lese O\"c \·a. i pr incipi della lingua, saper scrh·erc il proprio nome, 11011ignora re le glorie d ' Italia. e posse– dere h: nozioni che ~li perme ttan o di \"i\'ere de - corosa mcn tc nel paes e che l'ospitcr :l. Le au IO· rit:\ ccclc si;,stiche farebber o qualche co~a di si– mile per I' istruz ione rcliJ,::iosa. E il ).:O\'erno do• \'rebbe assecondarne l'o1>era, o almeno non a\'• ver sa rla . E il pro( Bettau i aggiuug e infine • che non do\' rcbbe p<irere mai troppo alto il tipo dico– loro che si mandan o fuori di patria 1~ rchè si ·co • nosca di quale stoffa sono >;li iH,lian. • J.'egre)Cio profc:ssore dim entica, che non ~ 1·1. ta lia che nmnda i suoi figli 1>er il mondo :lffìn• chè ser\'nn o come campioni di stofla italia na, ma sono i figli che :,Ono co, tretti ad abbando• nare la madre, che molte volte si fa, Jk::r essi, tiranna e ma1ri),;na E l'.'ot: do\'e ssimo sottoporre a un e,a rne di rdigione e di buoni costumi tutt i gl' italiani, la-.ciando emigrare solo (tnelli che ri1>0rtas sero dieci in condoua, temiam o assa i che ad emi)trnrc fuor i d' lrnlia nessuno sartl>be auto• rizzato ali' infuori dt-1 prof . lh.:11u1.i. ,·. "· Suffragio universale e clericalismo. Che il suffragio uni\·ersale dato il presente di– sfacimento dei 1>arti1idcmo cr.uici, e data la so– \'rc ccirnzione nazionali stica dete rminata dali 'im• pre,a di TriJK>li, debba produrre un raflorza mento imm tdialo di tulti i ~ruppi cousen •atori. reazio• na ri e clericali, - si può oramai prendere con sicureua c1uasiassoluta. '.\la se si formen\ in lialia una seria e sincera dcm ocra1.ia , questa non tard erà molto a rig ua– dag1u re il terr eno perduto de i Partiti democra tici attua li. Il suffragio uni\'ersa le, intatti, allorché sarà passato questo 1>criodu di crisi belligera e di del{enerni ione democratica, non sù lo no n au mcn• 1cr:\ le fou:e clerica li Og)ti esistenti, ma proba • bilmente creerà n~o\'e t{rn\·issime difticolt:\ al- 1' a1.ione cleri cale. I.a pro vincia di Bergam o, chf' è la pro\'incia più cleri cale d' Italia, menlre ha I' So S ofo di maschi maggiorenni che s."lnnolc}.a;;eree scri\'ere, ha solo il 36 6 o/o cli elellori isc ritti. Ques to \'UOIdir e che le o rga niuaz ioni clcr ic:.li, che sono potentiss ime nella pro\'i ncia. e le amministrazioni comun ali. che di1>endono da l partito clericale, mentr e a• \·rcbbcro 1,otuto finora iscri\'ere i .i/s dei citta– dini nelle liste elettorali, si sono sfo rzate O \'Ull • quc di tenere bass e le iscri:cioni, e ne hanno iscritto 111>pcna 1/.;: t'Ssi 11011 a:·r:,a110inl(r usc: ad ,111111(11/arr· il 111011rro dr1:li dt•lfori. Quand o gli elettori in 1>ro\'incia di Ber gam o :-aliranno a un tratto dal 36 6 o/o ;\I CJSo/o, è assai 1>robabile d 1e i d ericali avranno ·poco d, stare ;illcgr i sollo :a presi-ione 11011 clcsiderata ,tclla nuo\'a mas sa. Anche I' 'Osser.· t1hn·1·,.mmuw del q foglio 1>as• s:110 così 1>arlava della riforma elettora le : « :'\oi non ~iamo contra ri nel prin .:ipio al 'suf– (rai;:,io uni\'ersalc, ;mzi crediamo sia giusto che o~ni 110 1110 matu ro, o~ni padr e di famiglia, c1m111d'a11che non s.11>pia le).:~ere e scri\'ere, J>OSSadcsi~nar c la persona che ne rappres enti i diritti e ne 1>atroci11i ),;liintc res:-i ; "''' 11011pos• sitm ,o 11011 ,·sst're alqutmlo li/u /,(111/i di /;'011/c a q11rslt1 t'Oltut.lf" di dr/lori, i quali, esse ndo me• no proj;rediti, \'Otcranno sistemat icamente per mandati ricevuti. :'\on sa1n>ia1110 se il risorgi– mento morale ed economico de l '.\lezzog iorno a\·esse dovuto 1>recedere o avesse do \'uto seg uire l'allargame nto del \'Oto e 1111::isa,·rmwo qua si ddl' opiniom : rJu· p,.;,,,a bi'.so,r11az,a ,·1g',:11cn11·e l 't1mbù:nl1•, {' poi si llOh.:va a C(UCSIO ;ambiente' do rnnndilre un contri bulo proficuo ai des tini de l paese ; ma riel oi;:ni modo . sltuulo le rost' (Ome Jr lrn vol uk il mpo i11di s.-11sso ,. i11disrnlibile della mag-g-io,·,111::t1 par lam entar e, on. Giolitti, bisogne– rebbe che 1>urc noi ci pre1>ara ssimo ad una sana aiione nei futuri 1..-orpi elettorali. •Ci 1>ensera nno i nostri amici. Spe<"iahm.'l1te quelli delle 1>ro\'it1• cie merMionali ~-Vogliamo sperarlo per il \·ero ben e d' Italia . • Evide nte mente l'Osser: •atm ·t' ,·0111<1110 si dic hia• r:wa (avore\•olea ll'allargamento del suffragio, solo perc hè il caJ>OindiscusS') e indi scutib ile d!,!lla mag– gioranz."l lo vole\'a, duiu1ue non c'è ra modo di nllon tanarlo, dunque non era prud ente prese ntars i ai futuri elett ori con l'a ccusa di non a\'ere \'Oluto che ess i fosse ro elettori, dunq ue vh.•a il suOi"agio uniH:r, alc, e magari facciamo un ultim o ,, orzo di faccia tost:\, e ).:ridiamo con I' ineifabilc '.\-1;\r· che-:c Cri,r,olti : « Il :,ullra).;io uni\·cr-.ale ? i cat• tolici lo hanwo se mpre \ Oluto : domand atene- ai miei :un ici di Frand a I . )In il giornale del \"ati cano era « alqu:>nto 11rnbant e •: 11N1 era si• curo che il e \'ero ben e d' Italia • ci ancbbe guadag nato - quel « \'ero • "aie un Perii, per– chè in es.;o c·è tutt o il clericalismo - ; ;wrebbe prcferi 10 che prim a fos-.e • riJ,::enera to l'ambi ente mcri<lionnle • e poi fosse es1eso il diritt o di \'Oto. J."im1>resa di Trip oli, senta dubb io, ha ri!-·e- 1,crato il :'\leuogiorno. da un mese all'altro . E l'Osso-: •ftlor,· A'onum o :l\'r:\ de l suflragt o uni\·er• sale as,ai minor paura og gi. che nel luglio p.'l'-SalO. '.\la l'imp resa di TriJ>Oli :tlla lìne finirà. E 1"1· t11lia non finirà mai. E <111el che non si può fare oggi si potrà fare :-empre doma ni. La posta dell' "Unità. " Signor Direttore dcli'• ( 'nilò • · _'.\li apJ~ _llo alla di l.d imp:ini1li1à J>crchè \·O· gha pubbli care questa mia dichiara1.ionc in ri– spos ta all'articolo firmat o ) Jaranelli, del n. 11 dell ' Cnild . E , iccome '.\laranelli non fa altro che ripet ere le in\'ctti\·e, di cui mi onorano i iij;g. Sim onelli e Ricchicri nelle loro critiche, a>:J:iu– gc ndo\·i di suo solo qual che co-.a di 1>iùfiorito, C?Sl \'rtlga ancht" 1lt:r '.\laranelli la SCt{nentc in• \'lata al • Bollettino de lla Socie tà di E.;plora– zioui • di '.\lihmo il 29 ge nu<'lio 191~: Per i l[itlrinu11/i ddJ, , "J ,·,"polilmtit1 r" p;·r le polemid,,- rorlni Ai sigg. ~ì'n,011elli ,. Ni u llitri, • Ai sunn ominati t:he, con frascoiog ia \"Olgare inusitata nelle 1>0lemiche corte si, si occupar ono nel 11. 1 dc li' /Jalia A,l(riro/a e nella I ila /11/t'r- 11a::iom1J~, del mio studio sui· giacimenti mine• rari della Tr i1>0Iitania. pubblica to nel fascicolo cli ottohre di c1ucsto bolle uino, (arò solo una os– sen•azio ne e darò un co nsiKlio. Ecco I' osse r\'azione : In Italia, per disgrazia nostra. su tutt e le <1uistioni alle colonie attinen ti ed in particol.are su TriJlOli, si scrive e si di· scule, da 1>~1rte di certi gt.'OJ:rafi, sul xiudi•io di ,~o,:rafi rlte non 11ono 11mi sin/i sui Juoxlli. Il consiglio è que sto : se i signori V. Simo– nelli, cattedrati co della Regia Uni\'e rsità di Bo– lo)Cna, e G. N;icchieri, accad emico scìe ntitico let• tcrario, \'oglio no prop rio procurarsi l'onore di una polemica con mc. facciano il sacr ificio di un viag• gello in Tripolitania che se non vol:ero vedere turca \'et lranu, ltali:um, cd allora sol:'un eute, a parità di com li1.ioni, 1>0trò pole minare con loro rn1.hrnalmente e cortesemen te. Perchè è così : per abi tudine pie1osa non ho,scio mai in cond i• zioni di inrer iori tà i mie contradditto ri, mollo meno J>Oi quando si traila di un -:attedrati co, come il sig. Simcnelli, e di un Accademico, come il sig. Ricchicri. Gradisca sig. Direttore i miei ringraziamenti J>er l'o spitalità. A1cnc. 6 mn,o 1, 12, PO~T11.1.A. - Qun/11 leller11. del/ " nl't' . c·iam1ò, t doo mte,t/ () ruri oso dei pr eJ[iudi::i, di molli m>· slri « rolottia li •· I 911ali. p;-I solo /t1 /lo di a;,•er ,nesso pi,:de i1111110 rolonia pre/(11do110d' rsser rre: duli i11pa, ·ola aJJo,-rhè scnle11::iano sul/ .: ro11di– :.io11i l'rali della eolo 11ia sl(ss a, e n,"J{a110 a rhi 11011sia sia/o do:·e diro110 J' esse ,·e s/11/i essi, la . /t1rol"t di rrilir11rr i loro spropositi. Cli ::olji srop;-rti dt1/I' miv. Ciamu ), suo mlo il « (a/kdl'tlliro • prof. Sim ,mtlli, .mn·bl>rro... skr– co tli r,m mtcll o: l' ijos/ali sroperli t/111/'m.,:,, Ci t1tt• 11d s,u ·t·bbo ·o, saomlo i « 1·,1/lt1dn,t iri • Nirrhi,:ri e .'iimondli, tld/ e :·,·t· ,. proprir /a11/1tsù•di m,:. z,ot:alo: e la j>t1rola '.\luschclka lk. du / ' ,w, ·ort1fo Citumò pn-,,d,· pt',. lt:,.111i1tt' ,11who, t.' semp,.,· U • ro11do (I « m ltrd, -ati, o • Si mo11d/i, 111111 pt1roli1. .. lt:dt:ua Il s1ir, "''' Cia,1111)pu ò ;•sse rt' stato i11 Tri'polit,111ù1 milk ;,•olle t' f>(r milk a1111i. Questo 11i /t11"I~ 1Ji:,e11ta,·,· ::oJ/o lo sk rro di tn,m11ello, 111 /'1rtl da ·e11Jnr,· 11r11l>o il lt"dt'.;ro. H per afferma, ·,- rlle '1d 111111 f>t'rso11nr1pare di pr r11de,· Jijfa llo l[(m •rt: di rn11/011al,·. 11011 r·; da credere alla rian allorrlu ' ajf(ruw /' n islt-11::adi fosfa ti i11 /110,fl',ìi1/0:•c allr i, ,ust1i più rompelcnli di lui, 11011:·ù/e,-o 11111/1111011 ( ' t /Jiso1:110 11e111• du· di ,·su rr « rt1/lt-tln1tiri •· /laslt1 11011 az•,:r j,t·r- . dulo /11 Ics/a 11cl / 111110 del 11a::io1111Us1110 ro/011iale. l. 'l,;s 1T.\. Frammenti di vita italiana. L'amico del sottosegretario. I-lo parlato giorni sono con un 11111>renditore \"Cnuto qui a sa lutare la sua famiglia. t qu ello cl1e ha al.cato a Tripoli le forche - e narr a de I– la eroica se ren ita con cui gli arab, :;affrontano la mort e, in un modo <"he potrebbe dar a pensare • a mcn li meno semplici delle nos tre, se non forse la no:;tra c,vilt:\ debba tro ,•arsi alle prese, con un vo1lorc mora le, generato dalla fede , MSsa i più rcsi sl~ntt e profOGdo di qu .mto si r iveli in forme primit i\'C di corwi\'tnza soc iale. Ma uoi siamo tropp o usi a non giudicare che pe r si,, . lomi e rapporti. Dice molle altre cose, eh' io non ripeto - rna una mi p:ir degna di nota e s:ntomatica. - Come si d1venltl impren ditori Ji lavo ri nelle nuove colo nie ? - f: semplic iss imo. Io sono compagno di scuola del Sottos t"gre tario X, e questi mi ha prese n– tato ali' eccelle-nza Y - e per queste mani sono pass.1to a Giolitti - e per qualche mese son o stato solo in Tripolit .,nia . X e Y sono, manco a dirlo, radica li. Ev\'iva la democrazia! r ; . ., ., ... ......,., .~--•#...,,..,,,._.,..,..,. . .,..,__ ___ Aso10LO C10\' Assozz 1, g ,r,nt , r11J>o1u a bilt. PlrH ;.~: .. S~;. Tl11. Al;,; , Via ... lt ~ I, Il~,., . . a;; GIUS. h.ATE~ZA & flGhl- Ba,i EDITORI lllllm• no11ltà, Scrittori d' Italia a,.... ,ac .11• dia •• cea,e,,i •• dNa • ...... . ,., ••,. r •• carta: • ..... 25. Com,,, tdit dt l ci11qurctn lo, a turn di la&. Nl-:OSASF.SI.Volume I, di pp . .. oa. 24. G100 ERT 1 V. - Dtl Ri 11,rovaMm lo dvii , dtll' /lalia. Voi. Ill ed c: 1imo, di pp. 388. Preu o di o,nl volum e : l, u h,, . . . . . L. g.ao i:,1::~·;;; :.. :";: ~ ~-.::t J, ':: ;,.,~ ... ; .. · u:,,. ·,,,; .l;.-,. ""'' • L. 40 f'• I" /l•li• , • L 45 /'' r "~• Opere varie. B~:1.TMANI G. - Ne llt pr ovincie dt l Mt•• o• giDYn0. Come deve ricostru irsi la loro vita nel J799- Volume in S- di pp . ao:a. L 3.00 Ctc 1 G. - S.,ggio di NM bib/~ra fo,, ;,r 14 $loria dtl/e nrl i fi gNralivt Nt/1' Italia Jl.– ridionalt . Volume In ◄• di pag, v111-322. L 8. FoRTUNATOG. - / / Mt••ogio,-,.o , lo Stolo ilnliaHo . Discorsi pa rlamen tari (188o-1910} Due ,·olurni in So, in carta a mano di circa 1000 pagine L 5,- BENEDETTO CROCE ESTETICA c om e Scl e n%& d ~ll ' E■ pr••■ione e l..lng uh tlc a gene r a le . 'lÌ'orit, e Shwin. QHrt1 edlrlo■e riveduta dall'■utor, Llrt 8 .00. N.B. Que lla e1lt1ione p,u) cont idera u l come de6niliH , LA CRITICA Vo lume lii 11905l. Se,o■,a Nllalo■e - Lite 10 00. S .U. C0nti111e 1li ar tkoll del C• occ ,.. O. C••,.,.i• i, /ol. H•11·,. ,Jl, l'. Ceu• . F. C•-lle !ti. P. F,rr11ri, A. Ter,l/1 0 L. C•I ••'"• • Nrrr11, V. l11tbri11,.,' • C. lhui, • quelli del Gc,uu .c 111i Pl• lt,.. ,t i il•li•11i, Dlrtccn co■mlplo■I e n1II• alla C... E41trlce OIUS.LATERZA i FIOLI • Bari Casa Editrice R . CA R ABBA - L andano Novi ssima pubbli cazione : SILLABARIOA·RABO E PRIME REGOLE DI LETTURA PER LO INIZIO DELLO STUDIO DELLA LINGUA ARABA PARLA T A E SCRITI" A, LETTER.ARlA E VOLGARE. AD USO DEGLI IT ALlANI Compilato dal Prof . Dott . ODOACRE CATERINI <J){p/om•lod•I '1{. J,tituto Oricnl•I• di 8'vpoll GIÀpro(tsso, e nelle RR. Scuole di Commercio it.Jt.ne in C1,iro di Egitto ed in Cost a.ntinopoli u ~ V"0 1 '-&m • d..l P•K • 11a - P re •• o L. • ·~ È aatmlo cominci.are lo 1tudio dcli" Ungiu u.ib.a d.& uo.i ff&mm &t.ic& . Lo studia di qua t.1. Uncu• • pa le dilHcollà che ptaen l• e I• grifi.a e b. pronund,, deve uaolub.men le lolzlAnl col dlti birt o. P R ESS O I PR l NOIPAL I LIBRA I

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