Terza Generazione - anno II - n. 12 - settembre 1954

poste di istituti superanti. Dopo più di sessant'anni dalla niaturità della posizione del Tonio/o, vediam10 quale ampio canimino abbia dovuto conipiere la civiltà dell'individua– lismo perchè la ipotesi di una insufficienza sostanziale della sua ideologia e delle sue opere diventasse di comprensione comune: due guerre mondiali, il comunisnio, il fasc1.·smo, i 1novimenti dei popoli asiatici, costituiscono dei termini del problerna che non sussistevano nel 1890. Sicchè l'invito del Toniolo ai cattolici a dar vita all'e– conomia sociale, cioé a creare una struttura economica di– stinta da quella individualistica a fianco di_essa, si rivolse soltanto nell'inserire i cattolici negli strumenti che la civiltà individualistica aveva originalmente formato o almeno ave– va successivamente riconosciuto: la banca, il sindacato, la cooperativa. L'irnpulso dt'l Toniolo fu di grande impor– tanza per la Chiesa perchè spinse i cattolici a organizzare le parti del popolo più oppresso dall'economia individuali– stica, diede alla Chiesa una forza nuova, necessaria per sussistere in tempi dominati dall'interesse economico e so– ciale, aprì una via giusta e propria al laicato intellettuale cat– tolico, 1·mpedendogli di battere le vie della politica nei terrnini della lotta ideologica astratta (l'errore che commet– tevano ad un tt!nipo le due correnti avversarie del Toniolo, la « reazionaria » e la « niodernista », ambedue viz1·ate di eterodossia) e lagandolo invece saldamente al semplice po– polo cristiano e quindi alla Chiesa. Tuttavia le istituzioni teoriche del Toniolo andarono del tutto disperse, ed il mo– vin1Jento dei cattolici italiani prese la f or1na di partito co– stituzionale, fondato sull'accettazione• pratica dell'ordina– mento civile e politico esistente. Al centro di questa posizione sta don Luigi Sturzo. La posizione dello Sturzo ha, nei confronti di quella del Toniolo, un ùnportante punto di verità, che nasce da un acuto senso della realtà politica e sociale: non è possibile storicamente costituire un ordine civile ed eco– nomico contiguo e distinto da quello capitalistico, pre– scindendo dalla politica e dallo Stato; il problema fon– damentale è quello di trovare un punto di incontro tra lo Stato moderno e la Chiesa: il compito principale del mo– vimento dei cattolici è di far raggiungere questo accordo tra Chiesa e Stato: senza questo accordo, qualunque ini– ziativa di rinnovamento civile rimane storicamente astrat– ta e quindi falsa ed inefficace e non può non essere com– battuta (e giustan1:ente j che come reazionaria dallo Stato, che non può non sentirla che conie un semplice stru– mento politico della Chiesa per aggirare dall'interno il po– tere civile . .Questa critica, che è la critica di Murri a Toniolo ed è in sqstanza la critica 1:mplicita nell'opera di Sturzo, ave– va una sua forza, che le assicurava il successo all'interno del movimento cattolico. Perchè analogo successo le arri– desse su piano nazionale, occorreva che -il partito popo– lare e tutti i partiti deniocratici e lo stesso Stato liberale fossero travolti sotto i colpi del fascismo: il fascismo de– terminò un 1nutaniento intrinseco della posizione politica del laicismo che consentì di portare a soluzione il proble– ma posto da Sturzo e dalla prima democrazia cristiana. Ai laicisti la crisi fascista rivelava l'errore di aver at– tribuito allo Stato unitario un valore ideologico assoluto)· di aver pensato che esso fosse connaturato al liberalisnio e che attraverso di esso si connaturasse al liberalismo la società italiana. La preservazione della tradizione liberale BibliotecaGino Bianco era possibile solo a prezzo di rinunziare all'idea di uno Stato garante dell'ideologia liberale e dei valori a questa connessa. Tali valori andavano difesi per altra via. L'unica via da battere era quella di concedere alla volontà popo– lare di dare pieno contenuto alla volontà statuale, con la sola limitazione di una Costituzione scritta e rigida, san– cente i diritti individuali e garantente quindi la pluralità delle correnti politiche. Il laicismo italiano passava, attra– verso l'esperienza antifascista, dal liberalismo alla demo– crazia. Con ciò mutava sostanziabnente il tipo di SJ.ato che la tradizione laica presentava ai cattolici: dallo Stato libe– rale, connotato dall'adesione ad un'ideologia da cui mu– tuava i fini ed i criteri della sua azione, si passava ad uno Stato, che mutuava i suoi scopi e criteri dal suffragio uni– versale e che valutava le attività dei cittadini non nel quadro di un'ideologia politica, ma solamente nei termi– ni giuridici di compatibilità di esercizio della ti·bertà dei singoli soggetti. Dalle influenze politiche della Restaurazione fran– cese (la ,., Monarchie selon la Charte ") che avevano pre·– sieduto alla forniulazione dello Statuto albertino, e da quelle culturali e politiche tedesche, che ne avevano in– fiuenzato la concreta appl-icazione ed interpretazione, si passava alle influenze giusnaturalistiche e di:;•niocratiche della rivoluzione e della costituzione aniericana. Quale senso aveva per i cattolici questo 1nutamento della posizione politica del laic·isnio? La posizione dei cattolici verso lo Stato democratico poteva essere sostanzialmente diversa da quella assunta verso lo Stato liberale? Il punto di contrapposizione fondamentale tra Chie– sa e ideologie politiche nvoderne è data dallo " statali– smo " di tali ideologie. Ad esse la Chiesa in sostanza rim• provera di ritenere eh:;• lo Stato si·a la unica fonte e l'uni– co criterio di ordine della vita civile dell'uomo, e che quindi possa trarre esclusivamente dalla sua volontà l'or– dine sostanziale della vita civile. La Chiesa sostiene che l'azione umana ha un suo proprio criterio naturale, di ordine, a cui essa può liberamente conforrnarsi, renden– dolo visibile e manifesto, e di cui la legge dello Stato è la certificazione e la garanzia civ1:le, non la fonte od il suprenio criterio. Se l'azione umana nasce disordinata ed erronea, lo Stato può proibirla, non farla giusta ed ordinata: men– tre invece l'azione umana giusta può fare lo Stato giusto e l'azione umana ingiusta può farlo ingiusto. In questo senso la tradizione cattolica ha affermato il concetto di una legge e di un " ordine naturale '' dell'azione umana e lo ha ribadito fermaniente, .specialmente nel secolo scorso, nei confronti delle ideologie politiche moderne. Ric·orrente niente nel pensiero cattolico la democrazia era apparsa come un 1nodo di detern'hinazione dei reggi– tor:i dello Stato confornie alla legge naturale e capace di far valere le esigenze dell'ordine naturale contro le devia– zioni assolutiste del potere civile. Indubbiamente, la democrazia è una forma di ordi– namento statale, e quindi, se nella società non si generano continuamente azion<1·ed iiniziative ordinate, di per sè insufficiente a produrre da sola l'ordine civile: ma posta l'esistenza di azioni ed iniziative ordinate e posta l' azio– ne sanante ed ordinante della Graz,ia con1unicata dalla Chiesa, l'ordinamento democrat-ico contribuisce alla produ- 29

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