Terza Generazione - anno II - n. 5 - febbraio 1954

La missione di essere italiani ...Per chi guarda la vita dall'altezza d'una credenza filosofico-religiosa, e vede nella parola progresso la formula d'un nuovo concetto della relazione che anno– da la terra a Dio, l'Umanità ha un fine quaggiù: applicazione pratica sempre più vasta della legge Morale finchè, congiunti tutti in unità di fede e concordia d' opere, la vita rappresenti, in ciascun individuo e nell'insieme, quanta più parte è possibile dell'ideale, del Pensiero Divino ch'è l'ani– ma dell'Uni verso. L'Associazione, più e più intima e ampia di quanti elementi d'atti– vità s'agitano visibili o tuttavia latenti in noi, costituisce il metodo per raggiungere quel fine. Le Nazioni rappresentano quei diversi elementi. Ciascuna ha, dalle sue condizioni geografiche, dalle sue origini, dal concetto religioso predominante sul suo nascere, dalle sue tradizioni, dalle ten– denze ingenite nel suo popolo, una capa– cita propria, una speciale attitudine, una particolare missione da compiere pel bene di tutte e nella direzione del fine comune. Biblioteca Gino Bianco , Quella m1ss1one è il suo segno, il suo bat– tesimo, la sorgente de' suoi diritti di fron– te all'altre Nazioni. Finch'essa la compie, vive di vita potente, riconosciuta, rimeri– tata d'onore e prosperità: ogni qual volta essa la tradisce, soggiace inevitabilmente a una più o meno lunga e severa aspira– zione: s'essa l'abbandona deliberatamente e per sempre, perisce. L'armonia costituita da una fede comune e operosa nella legge Morale intesa in modo uniforme, tra quel– le missioni speciali, rappresenta l'ordina– mento del lavoro nell'Umanità. Da questi principii che non possono es– sere mai abbastanza ripetuti, devono pren– der le mosse tutte le manifestazioni della nostra vita, or più che mai dacchè una epoca nuova s'inizia per noi: su questi devono decidersi le nostre alleanze ... ...Senza una comunione di principii e un concetto morale che vincolino i contraenti, non v'hanno alleanze ma accordi di un giorno, non paci ma tregue. E se l'Italia perseverasse per pochi anni ancora nel- l'immorale sistema adottato, mendicando alleanze dai vecchi Stati e dagli uomini del dispotismo, invece di cercarle tra i Popoli giovani anelanti unità e libertà di Nazione, essa ucciderebbe in germe il fu– turo e si trascinerebbe per lungo ·corso di tempo, potenza di secondo o terzo ordine, tra influenze fatali d'una o d'altra nazione straniera. In nome del principio di Nazionalità noi sorgiamo oggi alla terza vita: in nome di quel principio deve inaugurarsi e pro– cedere la nostra politica. Dove s'agitano Popoli che oggi non sono ma saranno domani infallibilmente Nazioni, là stanno le nostre naturali alleanze ... (!) . ...Il simbolo popolare dovunque verrà proferito, darà a quel popolo la palma dell'incivilimento Europeo; e noi questa palma vogliamo darla all'Italia - e pos– siamo, volendo. - Il Simbolo popolare è unico a darle vigore e possibilità d'unità. - Create una o più monarchie costituzio– nali: avrete sancita, educata, fortificata la di– visione in Italia: avrete di necessità creata un'aristocrazia, elemento indispensabile nel reggimento monarchico costituzionale: avre– te forse cacciati i germi d'una guerra ci– vile tremenda ... ...Noi vogliamo non solo mutar le sorti d'Italia, ma rigenerarla; però che voglia– mo farne un gran Popolo. - Ed elemento d'un popolo grande è piii che non si pen– sa un Popolo schiavo, ma fremente. Gli estremi si toccano. Nelle grandi scosse i Popoli si ritemprano, si consacrano alle grandi cose. Non così se, invece di chia– marlo dal nulla alla creazione, volete in– dugiarlo in tentativi incerti e graduati... (2) . ...Che si sia parlato e pensato di costi– tuzioni monarchiche in paesi nei quali, come in Francia ed altrove, l'elemento monarchico è stato elemento nazionale, lo intendo: ma che debba dirsi lo stesso per un paese dove la monarchia non ha mai esistito come elemento nazionale, dove la monarchia s'è innalzata colla nostra ro– vina, dove l'incivilimento nazionale non ha progredito se non pel Popolo, non lo intendo; e intendo invece che si rinnega così tutto quanto il senso della nostra Sto– ria, tutto quanto il senso della Tradizione italiana, tutto quanto il segreto del nostro avvenire. Che? Il segreto della Vita Ita– liana balena così poco a voi uomini di pensiero che speriate trovarlo sotto un manto di re? La creazione d'una Nazione come ha da essere la nostra vi pare non debba produrre che uno scimmiottamento di transazioni forestiere inglesi o francesi? V'è tutta una Religione dell'Umanità in questa parola Italia: v'è tutta una pro– gressione storica in questi tre termini: Ro– ma dell'Impero; Roma del Papato; Roma del Popolo ... (3). GIUSEPPE MAZZINI (1) da « Sulla J\.fissione d'Italia», nel «Dovere» del 23 giugno 1866. (2) da « Lettera a Pier Silvestro Leopar– di », a Parigi (2 giugno 1834). (3) da « Lettera a Giuseppe Elia Benza », a Porto Maurizio (19 maggio 1840).

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