La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 14 - aprile 1996

nella Montana di Guerrero vennero impiccati cinque presunti criminali e fucilati altri due. Fino a che punto questi linciaggi sono frutto della rabbia accumulata nei confronti dell'impunità? Questo, di certo, non giustifica in nessun modo quello che succede, né tantomeno fornisce una spiegazione del perché la comunità colpita si trasforma in lynching mob e sceglie la tortura e l'assassinio come "strumento di giustizia". È innegabile il dilagare dell'impunità, ma è ugualmente perversa l'idea della "giustizia per mano propria". Che significato ha tutto questo? Forse vuol dire che di fronte alle profonde carenze del potere giudiziario e dei corpi di pubblica sicurezza è giunta l'ora dell'autonomia giuridica delle comunità e di coloro che sostengono di rappresentarla? Il problema risiede piuttosto nella furia imitativa. Questi vicini, giustamente indignati, trasformano la propria ira nell'immediato possesso della legge. Uccidono per l'odio nei confronti dell'impunità che circonda i criminali, ma soprattutto perché in questo modo assumono il potere catartico. Mettono in atto una tradizione di morte, applicano loro stessi la legge della fuga o altri metodi da sempre prerogativa degli agenti giudiziari, i quali uccidono durante gli interrogatori e si lasciano prendere dall'ebbrezza del potere senza dover rendere conto a nessuno. E l'imitazione di questi metodi corrisponde anche all'esperienza delle comunità che non hanno mai creduto fino in fondo nell'apparato della giustizia. Perché i casi di linciaggio diventano semr.re più numerosi? Principalmente, credo, per 11 livello attuale della cultura della violenza, rafforzata da circa due decenni dalla presenza del narcotraffico e dalla conseguente diffusione di armi potenti. Nonostante i ~aesi in cui si sono verificati i linciaggi non siano direttamente interessati dal narcotraffico, la vendita clandestina di armi è diventata una delle maggiori attività del Messico. In molte zone del paese, chi può si fornisce di armi perché una cosa è certa: niente impedisce la crescita della violenza. Più mitra, più pistole, più "cuernos de chivo" (fucili); dappertutto sono richiesti gli strumenti che inizialmente usavano solo le Forze Armate. E senza che nessuno voglia riconoscerlo apertamente, un simile potenziamepto degli strumenti di violenza trasforma la mentalità della gente. Adesso in qualsiasi centro abitato di Guerrero, Oaxaca, Chiapas, Morelos, Tamaulipas, Sinaloa è possibile formare un piccolo esercito. Nel mondo delle "pianure in fiamme" arriva la tecnolo~ia che sostituisce i machete, i pugnali e i fucili, e porta necessariamente agli scontri mortali (non si crede a tal punto all'autodifesa senza conseguenze temibili). Nuovamente intervengono gli strateghi della sopravvivenza: "che altro potrebbero fare i cittadini se non armarsi fino ai denti? Se non lo facessero diventerebbero immediatamente vittime sacrificali, sempre alla portata di un franco tiratore, delle guardie bianche, della teppa". D'altro canto l'esplosione demografica è una ris~osta alle carenze della legge. Chi potrebbe vigilare su un territorio tanto vasto, dove la soluzione alla disoccupazione è l'ingresso nella delinquenza, nei gruppi di latifondisti o nel controllo del narcotraffico? La giustizia non riesce ad adempiere alle proprie funzioni e in un mondo in cui le armi sono la legge, il "linciaggio per autodifesa" minaccia di diffondersi e di divenire una delle più temibili leggi non codificate. 1 Spacci di generi essenziali di proprietà dei tenutari, interni alle grandi proprietà, dove i prodotti di prima necessità vengono venduti a prezzi superiori a quelli di mercato, in cambio di "buoni" che i proprietari danno come parte del salario (n.d.t.). ♦ PIANETATERRA

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