La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 13 - marzo 1996

Sebbene nel periodo 1991-94 il Pil sia cresciuto del 34,4%, questo aumento fu dovuto principalmente all'incremento delle costruzioni, alle attività finanziarie e al settore commerciale. Per contro non sono aumentati in termini consistenti gli investimenti in attività produttive. La produzione industriale ha realizzato una crescita di appena il 20%, dovuta quasi esclusivamente al settore dei mezzi di trasporto (che copre 1'85% della crescita del prodotto industriale), mentre nel comparto agro-zoo- . tecnico la crescita è stata di appena il 4%. Nel 1994 comunque, secondo le stime, il Pii non superava i livelli raggiunti nel 1980 o nel 1974. L'aument"o del valore del prodotto si è concentrato in larga misura in una serie di servizi e costruzioni orientate quasi esclusivamente a soddisfare la domanda dei ceti ad alto reddito. Viviamo nell'epoca dei centri di shopping che sono sorti da tutte le parti, mentre gli investimenti in infra~trutture e, per esempio, in case popolari brillano per la loro assenza. Sullo straordinario aumento della disoccupazione nell'ultimo anno ha influito pesantemente, al di là dei fattori strutturali citati, la caduta di attività e la crisi economica sempre più profonda in cui è erecipitato attualmente il paese. Nel 1994 si chiudeva il ciclo espansivo cominciato con il Piano di Convertibilità e nel 1995 si registra una caduta della domanda. L"'effetto tequila" e la conseguente fuga di capitali hanno contribuito a un approfondimento di queste tendenze recessive, influenzate anche dalle iniziative del ~averno. Di fronte alla imponente fuga di capitali - si stima che, facilitati dalla piena apertura dell'economia, siano usciti 6 o 7 mila milioni di dollari - il governo ha risposto con ulteriori restrizioni della spesa, diminuendo i sala~i nominali del settore pubblico, c9lpendo le amministrazioni provinciali e le politiche sociali. Queste misure apparivano necessarie per riconfermare la fiducia dei circoli finanziari internazionali; e in effetti l'Argentina doveva continuare a creare le sue eccedenze fiscali per garantire ai credi tor.i esteri il pagamento degli interessi, nonostante la fermata recessiva che cominciava a manifestarsi, ma la conseguenza diretta fu un aggravamento della crisi. Anche se negli anni precedenti vi era stato un certo dibattito sulle cause della disoccupazione, esso generalmente non coinvolgeva il giudizio intorno al modello economico. Al momento attuale questo non è più possibile. Ad appena due mesi di distanza dall'elezione di Menem alla presidenza, la politica ha ripreso il sopravvento. E al centro della politica sta l'analisi del "modello economico" e del "regime di accumulazione" instaurato nel paese a partire dagli anni Settanta e l'intreccio di istituzioni ad esso associate. Dalla crisi economica alla crisi politica Il 2 di luglio il generale Bussi, figura di rilievo durante il governo militare degli anni Settanta giacché fu responsabile di più di 600 sparizioni, è stato eletto governatore della provincia di Tucuman. Questo fatto riflette in parte il logoramento dell'apparato politico peronista locale, e la scarsa presenza dell'opposizione, che non ha saputo raccogliere alcuni punti focali di crisi della provincia, colpita particolarmente dal decreto di deregulation nella produzione della PIANETA TERRA canna da zucchero, con la caduta dei prezzi e l'indebitamento desii zuccherifici e dei contadini. Nella provincia di Santa Fe una coalizione di partiti di opposizione ha fatto un ottima prova in elezioni sospettate di brogli, pur non riuscendo a scalzare dalla carica di governatore il partito giustizialista; il candidato socialista ha comunque vinto con largo margine a Rosario e il governo teme anche per la capitale federale dove sono tradizionalmente forti tanto l'Ucr (Union Civica Radical) quanto il Frepaso. Però ciò che occupa gran parte delle discussioni politiche di questi giorni (agosto .1995) sono le elezioni presidenziali del 1999. Proprio ora sono venuti alla luce conflitti da molto temfo latenti fra l'ala politica del menemismo e i ministro dell'Economia Cavallo: dell'ala politica fa parte Duhalkde, il governatore della provincia di Buenos Aires, che vede minacciata la sua candidatura alla presidenza dal ministro Cavallo, l'altro sicuro, per quanto non dichiarato, candidato alla successione di Menem. Lo scontro ha raggiunto toni molto accesi, con accuse reciproche di corruzione. Di fronte alla minaccia di essere sostituito nel suo incarico di governo da Menem, Cavallo ha messo in campo il sostegno dell'establishment nazionale e internazionale 21 • Si tratta di segnali di instabilità politica che, sommandosi a quella economica, denotano l'intrinseca fragilità dell'attuale modello argentino e lasciano prevedere maggiori turbolenze per_ il futuro. . Anche -se nelle eleziom per la Costituente dell'aprile 1994 è emersa una nuova forza di opposizione a base popolare che nelle ultime presidenziali ha ottenuto 5 milioni di voti, resta da vedere se potrà trasformarsi in un movimento politico organizzato a livello nazionale che sia punto di riferimento per i movimenti sociali e le altre forze che si oppon~ono alle ripetute violazioni dei diritti umam, sociali ed economici. Questa opposizione al modello socioeconomico e politico attualmente in vigore è necessaria per la salvezza della democrazia.

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