La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 10 - dicembre 1995

Cecchi?). Del resto quello che è sorprendente è che questo scrittore che Fabrizia e io non conosciamo ma che ha incontrato tante situazioni e tante persone a lui note, ha anche trac..: ciato una mappa totalmente complementare alla nostra· (a commciare dalla centralità dei protagonisti, noi Caccioppoli, lui Francesca Spada -e Renzo Lapiccirella) ... E come se una mappa riempisse i vuoti dell'altra. E tante cose sono le mappe "pe"rsonali" che-si stanno sovrapponendo a Na-. poli negli _ultimi tempi, quasi si rispondesse a un misterioso desiderio co-llettivo di ridisegnare, da napoletani, un'immagine di noi stessi. Ognuno, infatti, possiede una tessera del mosaico, la propria. Questa consapevolezza _personale è determmante, tanto più se confrontata con le mostruose macchine di oppressione della coscienza ind1v1duale che Ermanno Rea ci racconta· con impressionanti prove alla ma- ... no: il partito comunista napoletano negli anni Cinquanta, e la subdola colonizzazione _americana che si espresse in quel periodo attraverso il governo di Lauro (macchine la cui funzione ha attraversato in forme diverse i decenni successivi e che, per tanti versi, non sono ancora spente del tutto). Questo desiderio collettivo di ridare liberamente "forma" al passato e al presente della nostra città sta oggi attraversando persone di generazioni diverse e èhe in modi diversi sono state sempre ·sconfitte nelle loro illusioni, ma che stranamente adesso, senza incontrarsi, e forse nemmeno riconoscendosi, si stanno dando voce non più lontano da Napoli, ma dentro Napoli, vivendoci o comunque ritornandoci, attravers.ando le sue strade, accettando le sue ferite. Queste persone hanno finalmente il -coraggio di mostrare la propria "tessera" del mosaico, e per questo ~- devono opporsi a sualunque immagine di Napoli, provenga dall'alto, politico, accademico o televisivo che sia. Queste persone chiedono temp?, rispetto _del_tempo, in tutti 1sensi. Il v1agg10nel pas- · sato di un librp come Mistero napoletano non ha nìente di nostal&ico, serve a far rivivere i morti accanto a noi vivi, allargando la nostra comunità, e questo era anche il compito che noi asse$navamo al nostro film. Io li percepisco "insieme", Ermanno Rea che vaga oggi nei pressi dell' Angiporto Galleria e il fantasma della sua amata Francesca Spada. Questa compresenza · attiva al1ontana il libro dai terreni paludosi della lettera - tura fine a se stessa e lo rende davvero necessario a noì tutti. ♦ YS2Q

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