nst1c1. Le associazioni, in ·questo senso, sono un ambito in cui le tensioni e le contraddizioni di un_l?rocesso di modernizza_zi~ne accel~r~to e sqmlibrat<;> trovano momenti di composiz10ne sia sul pia1;10_dell: id:nt}tà so~gettive ~h~ delle relaz10m di sohdaneta e dei modelli di socialità. Quanto detto, tuttavia, non deve indurre a credere che la partecipazione alle associazioni culturali possa essere letta unicamente in ter- · mini di apertura sociale e di potenziali di inno- . vazione. In realtà si tratta di fenomeni articolati in cui si riscontrano una pluralità di logiche. Alcune si pongono su una linea di maggiore continuità con il passato, altre rappresentano invece più chiaramente dei segnali di novità che possono produrre effetti positivi anche su un piano allargato, contribuendo al rinnovamento della società locale 19. All'interno dell'.associazionismo si muovono finalità diverse, alcune più orientate allo svago e alla socializzazione ricreativa, altre all'approfondimento di specifici interessi culturali, altre ancora all'impegno sociale e politico. Le stesse logiche sociali che ispirano la partecipazione risultano piuttosto polarizzate. Da un lato si notano pratiche associative centrate s.u domande culturali e di identità, che presentano un'apertura della membership tendenzialmente illimitata e un profilo prevalentemente giovanile e di classe media. Dall'altro pratiche più esclusive çonnesse alle esigenze di distinzione e di chiusura sociale di alcuni settori dei ceti medi ~ di quelli superiori, in genere nelle fasce d'età piv avanzate. . Si tratta perciò di processi complessi che assumono direzioni diverse e, dal punto di vista delle potenzialità innovative, in parte contraddittorie. Visti in quest'ottica, gli stessi fenomeni di partecipazione culturale di cui abbiamo parlato manifestano una spiccata ambivalenza, poiché se da un lato indicano chiaramente l'estensione di forme di socialità una volta riservate alle sole élites, dall'altro evidenziano anche la permanenza di consistenti soglie di esclusione dalla sfera culturale. La debole presenza dei ceti inferiori, delle persone meno istruite e di quelle ai margini del merca~ to del lavoro riconferma che il campo culturale, anche nella sfera associativa, mostra delle barriere d'entrata che seguono, per lo più, le linee della stratificazione sociale. · Note 1 R. D. Putnàm, La tradizione civica nelle regioni italiane, Milano 1993. 2 E. C. Banfield, Le basi morali di una società arretrata, a cura di D. De Masi, Bologna 1976, p.37. 3 A tale proposito vedi il libro ai C. Trigilia, Sviluppo senza autonomia, Bologna 1994. 4 La ricerca svolta dall'Istituto meridionale di storia e scienze sociali (Imes) su incarico del Formez, è stata diretta da Carlo Trigilia .insieme a Ilvo Diamanti e coordinata da Francesco Ramella. L'indagine ha avuto per oggetto, in una prima fase, il censi-· mento sistematico delle associazioni culturali presenti in tutte le province del ,Mezzogiorno. La seconda parte è consistita nello studiò in profondità di un campione rappresentativo di circa 800 associazioni. Per i risultati della ricerca, vedi C. Trigilia (a cura di), Cultura e sviluppo. L'associazionismo nel Mezzogiorno, Roma 1995. · 5 Per un approfondimenti vedi F. Ramella, I caratteri della partecipazione: dirigenti, soci, utenti, in C. Trigilia (a cura di), Cultura e sviluppo, cit., pp.4786. 6 Per un approfondimento di questo aspetto vedi I. Diamanti, Le associazioni e la politica: un p;ofilo dei dirigenti, in C. Trigilia (a cura di), Cultura f sviluppo, cit., f p.113-161. · 7 Anche su piano territoriale si nota.una significativa relazione tra i livelli di reddito e d'istruzione, lo sviluppo dei consumi (di quelli culturali in particolare) e dell'offerta cultura!e,-da un lato, e la densità associati.va eresente nelle varie province dall'altro (I. Diamanti, Geografia e struttura dell'associazionismo culturale, in C. Trigilia, a cura di, Cultura e sviluppo, cit., pp.40-45). · . · · 8 R. Inglehart, Valori e cultura politica nella società industriale avanzata, Vicenza 1993. 9 G. Simmel; La differenziazione sociàle, Bari 1982. 10 Su questo punto vedi L. Sciolla, Identità e mutamento culturale nell'Italia di oggi, in V. Cesareo (a cura di), La cultura dell'Italia contemporanea, Torino 1990, pp.4O ss. .· 11 L. Sciolla e L. Ricolfi, Vent'anni dopo. Saggio su una generazione senza ricordi, Bologna 1989, pp.10-40. . 12 Sotto questo profilo i può parlare di una significativa asincronia dei processi di modernizzazione del Mezzogiorno. Per il concetto di mutamento asincronico vedi G. Germani, Sociologia della modernizzazione. L'esperienza dell'America Latina, Roma-Bari 1975, pp.69 ss. 13 A questo proposito vedi le considerazioni svolte da A. Signorelli, Famiglia, lavoro, potere: le trasformazioni culturali, in R. Catanzaro (a cura di), Società, politica e cultura nel Mezzogiorno, Milano 1989, pp.31 ss. . . 14Vedi l'intervista ad Alessandro Cavali in P. Botta (a cura di), Il mezzogiorno tra vecchi problemi e nuove sfide, Roma 1993, p.116. . 15 A. Signorelli, Diritti e favori, in F. P. Cèrase (a cura di), Dopo il familismo cosa? Tesi a confronto sulla questione meridionale negli anni '90, Milano 1992, pp.53 ss. . 16 A tale proposito vedi le osservazioni di P. Jedlowsk.i (Nuovi ceti medi nel Mezzogiorno.-fra clientelismo e professionalità, in "Inchiesta", 1990, , nn.88-89) e di C. Trigi_lia (Conclusioni: associazionismo e nuovo Mezzosiorno, in C. Trigilia, a cura di, Cultura e sviluppo, c1t.,pp.195-227). . 17 Riprendo qui un'ipotesi formulata da A. Pizzorno (Considerazioni sulle teorie dei movimenti sociali, in "Problemi del Socialismo", n.12, 1987) per spiegare la nascita dei movimenti sociali. 18 Stimoli a ricollegare la diffusione associativa ai processi di modernizzazione si trovano in Richard Rose (1954, pp.59 ss.), che richiama l'attenzione sulle "basi socio-psicolosiche" della formazione delle associazioni volontane. Come nota Rose, parlando a proposito dell'America, l'indebolimento della famiglia estesa, della chiesa e .della comunità locale, a seguito dei processi di· modernizzazione, avrebbe creato negli mdividui un'esigenza di rivolgersi a forme associative non solamente per soddisfare i propri interessi, ma anche per rispondere ai bisogni di appartenenza generati dalla perdita del1 'ancoraggio socio-cuhurale offerto dal contesto tradizionale;. . 19 Per un approfondimento di questi aspetti e un . ten~a~i,;70di tip_olog[zzazi?n~ d~lle varie "logiche sociali presenti nel! assoc1az10m.smoculturale meridionale vedi C..Trigilia ( Conclusioni: associazioni e nuovo Mezzogiorno,.cit.). ♦ MEZZOGIORNO
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