La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 9 - novembre 1995

LA PREVENZIONE DELL'AIDS IN TRE CONTINENTI Gerry V. Stimson. a cura di Damiano D. Abeni . Le dl!e interviste che seguono sono state raccolte in occasione della Sesta conferenza internazionale sulla riduzione del danno da droga, tenutasi lo scors~ marzo a Firenze. Gerry V. $timson è direttore di ricercapresso il Centro per la ricerca sulle droghe e i compor:tam~ntiassociati allo stato di salute e professore di Sociologia dei comportamenti associati allo stato di salute presso l'Università di Londra - il che secondo il suo stessoparere, è "un ruolo alquanto in~ solito nell'ambito di una facoltà di medicina britannica". E' stato il curatore, con fohn Strang, di un volume fondamentale come Aids and drug misuse: the challenge for policy and practice in the 1990s edito da Routledge, Londra, 1990, ed è il curatore di un volume che verrà pubblicato nel 1996 ed è basato sul più grande stu~io sui tossicodipendenti per via endovenosa mai realizzato al mondo, il "Multi-city study" dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ~al titolo pro7:visor[o Drug injeaing and Hiv infectton: global d!mens1ons and locai responses. Per meglio comprendere le implicazioni dell'intervista con Gerry Stimson è bene ricordare che l'epidemia d~Aids è _iniziataprima nel Regno Unito che in Italia: alla fine del 1985 il Regno Unito aveva 402 casi di Aids, mentre l'Italia ne aveva 242· i due paesi hanno poi raggiunto insieme - tra la fi~e del 1987 e l'inizio del 1988 - i 1.000 casi notificati· l'u~timo_boll~ttino de!lo ~uropea? Centre for th; Ep1dem10l,og1cal~om~onn~ of A1ds di Parigi mostra che _i Italia e vicina ai 25.000 casi notificati mentre il Regno Unito è ancora sotto i 10.000. (D.D.A.) ♦ Professor Stimson, quali sono le maggiori novità nel suo campo di ricerca? Come sociologo ritengo che una delle maggiori, delle più importanti cose che sono avvenute nel mio campo di lavoro sia la consapevol~z~a ra~~iunta ~ell'importanza degli approcci d1samta pubblica a problemi della salute quali l'Aids e la tossicodipendenza. . Così lei ri~ien_eche sia, che sia stato possibile agire con efficacia per ridurre l'impatto dell'e-· pidernia_da Hiv tra i tossicodipendenti? Specialmente nel contesto del Regno Unito, c~edo si disponga oggi di buone evidenze, direi d1evidenze prima facie, che si sia stati in grado - almeno /ino ~ ora - di _evitarel'enorme problema dell mfez1one da H1v e dell'Aids tra le perS<:>ncehe usano· d:os~ per via ei:idovenosa. E lo dico sulla base d1 c10 che sappiamo su come i comportamenti a rischio sono cambiati· di ciò che sappiamo sull'efficacia di interventi specifici· e.di ciò che sappiamo fino a oggi sull'andament~ dell'epidemia di infezione da Hiv nel Regno Unito. Cosa ci può dire a proposito di queste conoscenze? . In termini molto semplici: l'infezione da H1v è P:esente ~r_,ai ~ostri tossicodipendenti con ogm probabtlita fm dal 1982, così che oggi son_opassati tr_edi_cainni, eppure i livelli di infez10ne d_aH1". in questa popolazione noi:i hanno mai raggiunto punte molto alte - almeno rispetto alla maggior parte delle situazioni internazionali. La nostra peggior situazione che, come molti sanno, riguarda l'epidemia di dieci anni fa a Edinburgo tra le persone che usano droga per via endovenosa, è stata in linea con quanto si veniva osservando in molte èittà europee: scoprimmo che il 50% delle persone ch_e~sano. droga p~r via endovenosa in quella c1tta era s1eropos1t1voper Hiv. Nel 1985 ci si è resi conto che l'Europa si trovava ad affro~tare un grande problema. Ma nel Regno Umtc_>la situazione è presto migliorata, anche a Edimburgo: la prevalenza di infezione da Hiv è _progressivamente diminuita e i dati più recenti da questa città mostrano che i livelli di prevalenza tra le persone che usano droga per via endovenosa sono scesi al 15-20%. In altre zone del_~egno Unito il quadro è migliore, ~olt? migliore. A Londra la prevalenza è stabile intorno al 7%, lo è stata per diversi anni ormai. Fuori Londra il tasso di prevalenza, per quanto ne so, non è mai salito al di sopra dell'l %. Questo, come sapete bene, è in netto contrasto con molte situazioni euro.l?ee, con molte situazioni nell'America settentrionale, e certo _a~che co~ molte città e regioni del sude~t asiatico _che~nquesto l~sso di te~po hanno visto una d1ffus1one esplosiva dell'epidemia. In pochi mesi, in un anno, in alcuni luoghi il tas- 'so, di infezione è passato dallo O al 30%, al 50%. Così riteniamo di essere stati in grado di fare qualcosa di piuttosto speciale. Che cosa è successo, ché cosa c'era di diverso nel Regno Unito? · Abbiamo adesso una quantità di prove che le nostre persone che usano droga per via endovenosa hanno ridotto i comportamenti risch_iosirelativi all'iniezione di droga; non tanto 1 comportamenti sessuali - si tratta di un problema con implicazioni assolutamente diverse :-- ma_i com_portan:ienti "~niettivi" sì. Se p_rend1amom cons1deraz10ne gli studi condotti attorno al 1985, vediamo che venivano riportati livelli molto elevati di condivisione di siringhe, in Inghilterra come nella maggior parte degli altri paesi. L'evidenza che si è venuti raccogliendo da studi trasversali e da altre indagini epidemiologiche sulle persone che usano droga per via endovenosa - studi effettuati utilizzando i più disparati metodi di ricerca sociologica in molte località, assai diverse tra loro - indica inequivocamente che nel Regno Unito intorno al 1987-88 sono iniziati dei 'radicali cambiamenti di comportamento che hanno portato a una drastica riduzione del rischio. Da allora i livelli di esposizione al rischio di trasmissione di Hiv hanno continuato a diminuire. Oggi, senza andare molto per il sottile, possiamo dire che i livelli di comportamento a rischio sono scesi a un quarto o forse anche a un quinto di quanto non fossero dieci anni f_a.Si sono quindi avuti dei cambiamenti d_av~eroprofondi, e ciò nonostante da più par- .ti s1 sostenesse che non era possibile che le perso?e che _usano droga per via endovenosa cambiassero m alcun modo. Non bisogna certo trascurare il fatto che ottenere dati di buona SALUTEE MALA7TJA

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