La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 9 - novembre 1995

- come la intendono burocrati e presidi e psico-pedagogisti d'assalto, e hanno finito per tracciare un panorama convincente dei problemi e dilemmi della scuola italiana dell'obbligo, dalla parte degli studenti ma secondo un'ottica complessiva, di responsabilizzazione di insegnanti giustamente gelosi della loro dignità autonomia individualità e ben coscienti dei doveri "collettivi". Si parla pur sempre di una minoranza attiva e seria di insegnanti, e non della maggioranza della categoria - che bada al quieto vivere e alla difesa del piccolo privilegio che può derivare dal "non impicciarsi", dall'adeguarsi alle regole proposte dall'alto e somministrate dai presidi. Nella scuola come altrove la maggioranza è omologata e conforme, e si distingue al suo interno molto più per insistenze corporative che per diversificazioni culturali. Ma questo - del rapporto tra . . mmoranze e maggioranze - è un discorso stranoto ai lettori di questa rivista, sul quale non occorre, credo, ritornare. Molti interventi concludevano però in una specie di interrogativo senza risposta, come sull'orlo di uno spazio ASRE nel quale risulta difficile avanzare da soli. In breve, mi pare che questo limite sia quello della difficoltà di dire no, da soli, a un'autorità che impone leggi e norme che ci sembrano sbagliate. Questo scoglio è di tutta la tradizione della nostra sinistra e si chiama, io credo, disobbedienza civile. Se si escludono gli esempi dei primi obiettori di coscienza, del caso di don Milani al tempo di L'obbedienza non è più una virtù, di qualche iniziativa radicale (degli inizi, presto soffocata dalla superficialità e dall'opportunismo, dal "politicismo" dei leader), di qualche raro seguace non solo a parole di Capitini, la disobbedienza civile è una pratica sconosciuta alla tradizione italiana, religiosa come laica e politica come sindacale. Nella storia del nostro movimento operaio è stata pressoché ignorata. Al tema della disobbedienza civile dedicheremo nei prossimi numeri della rivista molta attenzione, ma è curioso che da molte parti esso torni a presentarsi come un'esigenza di chiarificazione che non riesce a esprimersi, a dichiararsi. Il problema delle minoranze attive e propositive è quello di rivendicare il loro spazio e la loro possibilità di azione in funzione di una "liberazione" di tutti, di una trasformazione e di un miglioramento che non riguardano solo loro; ma è anche quello di dare esempi e di dimostrare quella coerenza tra opinioni e azioni che così tanto manca (e che così tanto noi condanniamo) nei rappresentanti delle maggioranze. Questa coerenza è costosa ma possibile; ed è comunque indispensabile la si dimostri negli ambiti in cui si agisce. Si può e si deve dire no a norme e usi che non ci piacciono, che non ci convincono, o che ci ripugnano. Nel rispetto della legge, e pronti dunque a pagare il costo della nostra ribellione. Non basta protestare, non basta mimetizzarsi e cercare di preservare uno spazio d'azione nelle pieghe di un meccanismo, occorre a volte qualcosa di più. Questo vale per' tutti noi: nel vuoto della politica come pratica collettiva che è di questi tempi, e che impone più che mai il pessimo modello della delega ~d·altri (il partito, il sindacato, ieri; e oggi neanche più loro), più inefficace che mai, nel richiamo alla coscienza e responsabilità del singolo. ♦ ASPE NOTI.ZIE il tuoperiodidcoiinformaziosnudeisagipoaceambiente raccoglie informazioni su ciò che avviene per dare il "polso" del momento, attraverso notizie flash( appuntamenti, dati, ricerche, agenda parlamentare, esperienze. Tante rubriche affiancate da indirizzi per guidare . ' ___ sie__ _ __ fatto__ • __ in tre__ • perportarti lavoce di chinonhavoce PERINFORMAZIONEI COPIESAGGIO TELEFONARAEl (011) 8142745 YS2Q. il lettore alla ricerca di ulteriori approfondimenti e materiali. ASPE SPECIALE è - in 32 pagine di testo - un numero monogratìco con dati, documenti, interviste, indirizzi. Uno strumento per tutti da utilizzare in scuole, parrocchie, circoli giovanili, per discutere e approfondire. ASPE DIBAfflTO fornisce occasioni di approfondimento a cominciare dall'inchiesta su temi "caldi" o dimenticati. Non mancheranno poi riflessioni su immigrazione e "lavoro non lavoro", tema di cui Aspe si sta occupando anche con f'.)rogettispecifici in collaborazione con la Comunità Europea e il sindacato. ABBONAMENATNONUO: Privati e associazioni L.60.000 EntipubbliciL.80.000. EsteroL.110.000 Contocorrentepostale 1551O1, intestato a: Grupl!oAbele Periodici via Giolitti21, 1O123 Torino

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