La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 8 - ottobre 1995

UN PARADISO NUCLEARE: LA POLINESIA FRANCESE Hans Veeken (traduzione di Monica Campardo) Hans Veeken, medico, collabora con l'associazione Médecins sans frontières. Questo intervento è tratto dal "British Medicaljournal" del 19-8-95. ♦ La terra è nostra madre. Gli uomini provengono dalla terra.Dobbiamo rispettare sempre nostra madre, non far esplodere bombe nel suo ventre. Il nostro benessere proviene dalla terra.La distruzione della terra porterà alla distruzione della vita. Qacques Jhoray, Presidente della Chiesa Evangelica della Polinesia Francese) "La sperimentazione nucleare ha rovinato il paese", sostiene un medico francese. Ci siamo conosciuti al porto di Tahiti mentre guardavamo la nave di Greenpeace, la Rainbow Warrior, salpare per l'atollo di Mururoa. "E l'effetto", continua il medico, "non è solo la contaminazione dell'ambiente dovuta al pulviscolo radioattivo e alla dispersione delle radiazioni dei residui situati nelle profondità dell'atollo, ma è soprattutto lo sconvolgimento dell'ordine sociale del paese. Prima che iniziassero gli esperimenti nucleari lo stato era autosufficiente, la popolazione viveva di agricoltura e pesca. Oggi il paese è vincolato alla Francia, le importazioni sono dieci volte superiori alle esportazioni. È uno stato artificiale: circa il 15% della popolazione è impiegato nell'amministrazione pubblica. Le conseguenze sono emigrazione, perdita dei valori culturali, ristag1;1~de_ll'agric~ltura, c_am~iamentod_elleabitudm1 ahmentan, prost1tuz1one, alcolismo e disturbi psichici. Il paese è completamente dipendente dalla Francia. La moratoria dei test nucleari aveva costretto la popolazione a pensare a un futuro senza la Francia. La ripresa della sperimentazione ha avuto l'effetto di una nuova dose di droga su un tossicodipendente che ha appena iniziato a disintossicarsi. La Francia deve impegnarsi affinchÈ la Polinesia sia un paese-autosufficiente e non un rottame. con un'eredità a lungo termine di rifiuti nucleari. Potrei mostrarvi le cartelle dei singoli pazienti morti per le radiazioni, ma sicuramente sarete più interessati agli aspetti della sanità pubblica. I dati sul cancro che probabilmente cercate non esistono: il registro ufficiale non viene compilato o è nascosto, chi può saperlo? Comunque non è possibile consultarlo. Non dimenticate che fino al 1984 la maggior parte dei medici in servizio qui erano militari. Non è una semplice coincidenza che il medico supervisore degli atolli di Tuamotu, che comprende la zona sperimentale di Mururoa, sia tuttora un medico militare". La Polinesia Francese è un arcipelago composto da circa 130 isole situato nel Pacifico a metà strada fra l'Australia e il Sud America. Il territorio ricopre un'area equivalente all'Europa. Sebbene la popolazione arrivi ad appena 200.000 abitanti, il paese è famoso in tutto il mondo per il paesaggio paradisiaco. Basti pensare che l'equipa~gio del Bounty si rifiutò di continuare la navigazione e si stabilì su una di queste isole. Chi non ha mai sognato di andare a vivere su un atollo sperduto abitato solo da pochi indigeni socievoli e di nutrirsi di pesce e noci di cocco? Per questo l'annuncio di Jacques Chirac di voler riprendere gli esperimenti nucleari negli atolli di Mururoa e Fangataufa, nell'estremità sud orientale dell'arcipelago, ha scosso non solo i polinesiani, ma l'opinione pubblica mondiale. Come territorio d'oltremare la Polinesia Francese possiede un governo autonomo, ma dipende dalla Francia per la difesa, la giustizia, le finanze e gli affari esteri. Le isole che formano l'arcipelago sono di origine vulcanica. L'isola di Tahiti, su cui vive metà della popolazione, è la più grande. Le isole minori sono atolli, ossia vulcani sommersi sulla cui sommità si è formato un edificio corallino che emer~e dalla superficie marina e circonda la laguna mterna. Con l'indipendenza dell'Algeria, la Francia fu costretta a interrompere i test nucleari in quello stato. I francesi aecisero quindi che il Pacifico era il luogo più adatto per portare avanti la sperimentazione e fino al 1976 effettuarono 44 test atmosferici, cui se~irono 110 esperimenti sotterranei a 800 metn di profondità nello strato basaltico del vulcano. In teoria dopo l' esf losione i rifiuti nucleari rimangono al sicuro ne basalto e non si disperdono nell'ambiente. Ironia della sorte, nella lingua locale Mururoa significa "luogo del grande segreto". Un bambino senza ano Decidiamo di visitare il paese per verificare gli effetti dei test nucleari sullo stato di salute della popolazione e per valutare la necessità di un intervento umanitario. Papeete, la capitale, è una cittadina di circa 40.000 abitanti e quindi è difficile non dare nell'occhio. In un attimo i giornalisti ci sono addosso. Circolano delle voci: siamo stati mandati dal governo francese, ci siamo imbarca ti sulla nave di Greenpeace, la Rainbow Warrior, diretti a Mururoa. Per strada parlo con una donna: mi racconta che il suo bambino è nato senza ano. "Mio fi~lio è stato operato in Francia, ma non ho mai saputo i risultati delle ricerche. Molti altri bambini nascono senza ano". Un'altra donna mi racconta che nel paese ci sono 15.000 handicappati. Cerco di calcolare una cifra come termine di paragone, ma quali sono le caratteristiche di un handicappato? Un rappresentante dell'organizzazione locale mi dice: "Possiamo farvi vedere persone che soffrono di malattie della pelle, disturbi di vario genere, bambini con braccia più corte del normale: tutte conseguenze degli esperimenti atomici". In questa fase dell'operazione non•mi interessa una parata di malati incurabili. È di fondamentale importanza ottenere dei dati oggettivi, ma è difficile andare oltre l'isterismo dell'informazione. L'alto commissario promette disponibilità; comunque, a questo punto, una visita alla sede degli esperimenti è impossibile. Spera che comprendiamo. Ci rivela alcuni dati informali.

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