La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 5/6 - lug.-ago. 1995

di persone pericolose, a rischio; in questa zona 'pericoloso' vuol dire che non ti adegui; che metti in discussione lo stato delle cose, ecc. Tommaso: "io credo che in questo discorso della paura c'entri molto il problema dell'isolamento. Qui da noi la funzione dei partiti è quella di aprire in periodo elettorale e di O'rganizzare la lista; se poi si vince ·il partito tiene aperta la sede tutte le sere; se si perde, chiude tutto e se ne riparla alle prossime elezioni. Ad Aversa il Pds al limite è aperto anche durante l'anno, ma se entri trovi solo i vecchietti che giocano a carte. La Chiesa purtroppo incide ancora; dico purtroppo perché questo modello di chie.sa e di parrocchia crea delle persone succubi, abituate a non prendere mai decisioni, a non scegliere, a subire. Ci sono delle nobili eccezioni, ma nella stragrande maggioranza dei casi la Chiesa in questa zona è così. Anche · le associazio_ni - e questo è un_n~s~ro pr?blema - non riescono a essere 1nc1s1ve, siamo sempre gli stessi, si aggregano persone che più o meno sono già salve. Della camorra non so se funga da aggregazione o no, perché non se ne parla; si sa che esiste, si sa che tutti pagano la tangente, che gli appalti finiscono alle ditte di Casale; però non se neJarla". . "Le politiche sociali a Aversa non esistono - interviene Antonio - probabilmente non si co- .nascono neanche queste due parole perché l'uf- • ficio si chiama ancora Ufficio di Assistenza. Noi abbia,mo fatto delle proposte all'amministrazione: siamo andati a parlare di affido familiare e dopo due anni ci ritroviamo la giornata dell'infanzia; siamo andati a parlare di accoglienza agli immigrati e sono due anni che non si è fatto niente; siamo andati a parlare di progetti per disabili e adesso è stato istituito una specie di servizio che funziona due ore al giorno. · Non abbiamo bisogno di persone 'eccezionali'. Peppe ha avuto il coraggio di schierarsi ma non era una persona eccezionale. La chiesa aversana non si è mai schierata, è sempre restata neutrale. Se sul territorio ci fossero stati con lui anche gli scout, l'.Agesci, il sindacato, i partiti, i gruppi politici, l'eccezionalità di Peppe non sarebbe risaltata e forse non l'avrebbero ammazzato" ♦ , ' ' SUOLE DI VENTO GIRO D'ITALIA I PINGUINI DI REGGIO CALABRIA Eleonora Scrivo Eleonora Scrivo studia all'Università di Reggio Calabria ♦ Nino, Rosanna e Alberto li incontro un pomeriggio di maggio nel ritrovo abituale di Reggio, davanti al museo archeologico. Sono le sette di sera e, quasi rispondendo a un richiamo noto solo agli iniziati a un rito segreto, affluiscono già numerosi i gruppetti di quelli che Zucconi definì in un suo articolo "guerrieri di latta accampati vicino a quelli di bronzo" che "sognano di partire ma restano qui". Nino, Rosanna e Alberto non mi sembrano guerrieri di latta né di bronzò, piuttosto tre ragazzi con un'urgenza assoluta di risposte più che di domande. Risposte che riguardano soprattutto il futuro immaginato o già pianificato, per i più fortunati, lontano da qui, e risposte anche sul presente, cristallizzato all'interno del branco. "Qui a Reggio - dice Rosanna - per noi giovani è facile viversi il quotidiano, basta costruirsi una nicchia che ti avvolge e ti protegge, il gruppo. Fuori dal gruppo sei niente. Vivi e cresci insieme a questo all'interno delle coordinate scuola-famiglia-tempo libero. Ciò che esula da questo contesto è praticamente inesistente. Il gruppo infatti è una cellula autosufficiente, chiusa all'esterno". "Ma - intervengo - anche la politiça e il volontariato sono, per definizione, costituiti da nuclei di persone che agiscono all'interno della collettività per la collettività stessa. Qui in città associazioni come la Lega Ambiente e il gruppo Agape che svolgono un serio impegno sociale, non possono costituire la stella polare di un processo ii

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