La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 4 - giugno 1995

tra gli interessi a lungo termine dell'umanità. Sebbene quest'ottica possa risultare - e probabilmente lo è - scarsamente operativa per affrontare i problemi immediati del trasporto, indubbiamente è molto utile per una comprensione globale della situazione attuale. In primo luogo fornisce basi solide per mettere in discussione la visione convenzionale del trasporto come bene economico la cui produzione deve aumentare indefinitamente, ossia come un -ulteriore indicatore di ricchezza e benessere sociale. L'"ecologismo profondo", inoltre, spiega in modo molto razionale l'evoluzione storica globale del rapporto fra trasporto e ambiente dall'inizio della rivoluzione industriale. Da allora in poi i danni ambientali provocati dal trasporto sono aumentati continuamente e né lo sviluppo tecnologico, né l'invenzione di nuove modalità di trasporto sono riusciti a frenare questo processo di deterioramento, anzi, con il continuo incremento della velocità e del carico di trasporto, lo hanno accentuato. È proprio negli ultimi decenni di questo secolo, parallelamente alla diffusione della coscienza ambientale e al moltiplicarsi delle capacità tecnolosiche, che si è registrato un aumento dei danm ambientali causati dal trasporto. Infine, tale punto di vista è utile perché, applicato ad ambienti territoriali ristretti, spiega il manifestarsi di situazioni locali di evidente rottura dell'equilibrio ambientale dovute in gran parte al trasporto. Nei paragrafi precedenti sono stati evidenziati i limiti della capacità di carico di trasporto sostenibile dagli ecosistemi naturali e dall'ecosistema globale, in cui il fenomeno si manifesta con maggiore evidenza. Tuttavia, il processo di deterioramento ambientale si ripropone in modo identico, sebbene su scala ridotta, negli ecosistemi urbani o regionali ad alta densità di_popolazione. L'eterna disputa tra mobilità e accessibilità Per poter innescare un processo di evoluzione del trasporto che porti alla creazione di una "società ecologica" è indispensabile chiarire il significato dei concetti "mobilità" e "accessibilità" come obiettivi generali di questo settore. Da molto tempo la confusione che regna intorno a questi due concetti· pesa sulla possibilità di adattamento delle attività di trasporto all'a_mbiente ecologico circostante. Nella terminologia del trasporto la "mobilità" è un parametro, o variabile quantitativa, che misura semplicemente la quantità di spostamento di persone o merci in un determinato sistema o ambito socioeconomico. Può essere espressa in termini individuali (per esempio, la me- · dia dei viaggi o dei chilometri percorsi da i.ma persona), o in termini aggregati (per ONTHE ROAD esempio, il totale dei chilometri percorsi dagli abitanti di un paese). L"'accessibilità", invece, è una nozione o variabile cumulativa .che indica la facilità con · cui i membri di una comunità possono percorrere la distanza che li separa dai luoghi in cui si trovano i mezzi necessari al soddisfacimento dei propri bisogni e desideri. Esistono due modi opposti per migliorare l'accessibilità. Il primo identifica l'accessibilità con la facilità di spostamento: un luogo è tanto più accessibile quanto più è efficiente il sistema di trasporto che consente lo spostamento verso il luogo stesso. Questo punto di vista, caratteristico della visione convenzionale del trasporto, porta a un continuo potenziamento delle infrastrutture, dei veicoli e della rete del sistema di trasporti, facilitando, così, l'incremento della mobilità motorizzata e, quindi, della produzione di trasporto. Il secondo modo per aumentare l'accessibilità consiste nell'identificarla soprattutto con la vicinanza: un' esisenza o un desiderio sono tanto più accessibili - dal punto di vista spaziale o geografico - quanto più lo spostamento necessario per soddisfarli sarà limitato e autonomo. In quest'ottica, che corrisponde alla visione ecologica del trasporto, la .mobilità e la conseguente "produzione" di trasporto cessano di essere valori positivi assoluti, ma vengono visti come il prezzo che la Natura e la società devono pagare per soddisfare i bisogni e i desideri dei singoli. C:o!1tro il vizio del trasporto, la virtù della v1c1nanza Chiarito questo primo punto, l'obiettivo di tutta la politica dei trasporti di orientamento ecologico deve incentrarsi sulla "creazione di vicinanza o prossimità" per ridurre la mobilità motorizzata e, di conseguenza, il carico di trasporto sull'ambiente, conservando o migliorando al tempo stesso l'accessibilità. Il concetto di creazione di vicinanza va ben oltre le ovvie implicazioni del termine sulla localizzazione delle diverse attività umane nel territorio. È un principio applicabile anche e soprattutto all'organizzazione della produzione e del consumo, al soddisfacimento degli innumerevoli bisogni e desideri degli individui e, in gener~le, all'~>rganizz~- z10ne soc10econom1ca globale. Una società e un'economia ecologiche emulano i principi d~lla N atura e si adattano ad essi, anziché violentarli. Di conseguenza, valorizzano soprattutto ciò che è vicino, sfruttano con rispetto le disponibilità dell'ambiente circostante e limitano gli spostamenti a lungo raggio di persone e merci al sod- .disfacimento di bisogni e desideri importanti irrisolvibili mediante le risorse

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