La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 2 - marzo 1995

Bib generale sensazione di risentimento verso la burocrazia in espansione, e nel 1979 diffusero l'idea di limitare le ingerenze dello stato. Un altro drammatico risvolto secondario fu che proprio i folitici della destra ora usavano gli slogan de "far da sé" e del mutuo soccorso per descrivere la loro politica, favorire i ricchi e penalizzare i poveri. Con il collasso dell'industria manifatturiera e l'avvento dei computer nel terziario siamo passati all'era della disoccupazione permanente su larga scala e la stigmatizzazione della nuova sottoclasse dei poveri, privata di ogni risorsa. La Gran Bretagna ha così ottenuto un'economia fondata sul basso costo e sugli alti profitti, proprio come nei paesi che venivano chiamati terzo mondo. Tutto questo testimonia la veridicità dell'osservazione di Janice Perlman della New York University: "In ogni città del terzo mondo vive una città ricca, fatta di alta tecnologia, alta moda e alta finanza". Ma c'è una differenza significativa. Nelle città povere la popolazione, conscia del fatto che chi governa il Paese lo fa con le armi fornite dal mondo più ricco, ha sviluppato una diffusa economia alternativa per sopravvivere. Per esempio un rinomato studio su Lima, in Perù, intitolato L'altro sentiero (Tauris, 1989) di Hernando de Soto, spiega che in quella città il sistema di economia non ufficiale provvede all'assegnazione della metà degli alloggi spendendo quarantasette volte di più di quello che spende lo stato per l'edilizia popolare, e inoltre si occupa del 95 per cento del lavoro sul trasporto pubblico, investendo più di un miliardo di dollari in mezzi di trasporto e nella loro manutenzione. In Gran Bretagna, invece, si è creato un enorme vuoto nel sistema dell'assegnazione degli alloggi da quando la politica governativa sta sopprimendo gli alloggi comunali in favore delle associazioni (considerate come private e quindi meritevoli di sussidio) e dei proprietari privati (come reali beneficiari dell'assistenza alloggi). È necessaria una pazienza sovrumana per fondare una cooperativa edilizia, mentre gli occupanti abusivi rischiano di andare in carcere con l'accusa di "violazione aggravata di proprietà". Si sta abolendo la struttura dell'assistenza sociale e del servizio pubblico, non in favore delle istituzioni di mutuo soccorso, ma della convinzione che il profitto privato è sacro. Non è così sorprendente: andiamo incontro al nuovo secolo come una nazione che ha paura dei suoi stessi figli. Essi avranno imparato molto bene che saccheggiare il sistema è il modo più semplice per arraffare quel potere d' acquisto così desiderabile. L'opposizione politica non osa affrontare le aGinoBianco LEZIONI questioni sollevate dalle classi più povere per paura di perdere i voti delle classi medie. E i sostenitori dell'intervento popolare come me sono fin troppo consapevoli della scala minima di alternative da offrire. La situazione che ci troviamo ad affrontare è esattamente la stessa in cui si trovavano i nostri avi duecento anni fa, quando dovevano fondare banche di risparmio che accettassero in deposito anche somme piccolissime o società immobiliari per fornire alloggio ai loro soci. Qui di seguito descrivo a grandi linee alcune iniziative del "far da sé" e del mutuo soccorso nel terzo mondo della Gran Bretagna: - I ricchi che hanno debiti di milioni possono fare bancarotta e continuare a vivere bene. I poveri non hanno riserve monetarie, se hanno bisogno di contanti, cadono preda degli strozzini ancora attivi nella Gran Bretagna di oggi. Il successo della Grameen Bank tra la povertà rurale in Bangladesh ha fatto nascere la speranza di un revival di organizzazioni simili per il prestito e per il risparmio anche in Gran Bretagna. Richard Berthoud e Teresa Hinton hanno scritto uno studio sui trentacinquemila membri delle "Associazioni di credito nel Regno Unito" (Policy Studies lnstitute, 1989), e hanno identificat? i punti di forza e le debolezze di questo movimento. - Molti ormai avranno sentito parlare dei Lets -sistemi di commercio e scambio locale - che permettono di scambiare merci, servizi e lavoro specializzato con assegni in una valuta esistente solo in astratto. Probabilmente ci sono ventimila membri suddivisi in circa duecento imprese. Come Ian Wykie ha recentemente notato: "Inizialmente i sistemi Let venivano considerati poco più di uno svago per borghesi annoiati, ma la loro popolarità nelle zone più povere della Gran Bretagna ha suggerito le grandi possibilità d'impiego do questi sistemi di scambio". Per informazioni su questi sistemi leggete il libro di Peter Lang Let's work ('il funzionamento dei Lets' o 'diamoci da fare', (Grover Book,1994). - Anche le cooperative alimentari locali hanno lo scopo di mantenere il potere d'acquisto all'interno di un distretto mediante l'acquisto all'ingrosso di generi di prima necessità piuttosto che arricchire gli azionisti delle grandi catene di distribuzione; e lo stesso vale per il sistema di vendita ortofrutticola, in cui un coltivatore locale che viene allontanato dal mercato, si organizza per vendere frutta e verdura di stagione ad una cerchia di soci a un prezzo più basso del mercato e con il vantaggio della freschezza. - Ancora un esempio di "far da sé" è la Community Enterprise. La North Kenington Amenity Trust, che nacque dallo scandalo degli anni sessanta quando fu costruita un'autostrada sopraelevata a sei corsie, a sei metri dalle camere da letto delle abitazioni in Acklam Road, adesso fornisce centosettanta posti di lavoro sui ventitré acri di terra su cui passa l'autostrada, con un giro d'affari annuo che supera il milione di sterline. Per saperne di più su questo argomento potete leggere Nel cuore della Community Economy di John Pearce (Gulbenkian Foundation, 1993). - Nel campo dei servizi sociali la teoria del "far da sé" e del mutuo soccorso viene rifiutata in favore del professionismo. Ma amano a mano che la politica governativa riduceva i bilanci e aumentava le procedure burocratiche, con gli assistenti sociali maltrattati come i loro clienti, le

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