La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 2 - marzo 1995

sti perché si realizzino pienamente i diritti di cittadinanza e la tutela dei deboli. Educazione alla legalità, certezza del diritto, eguaglianza dei cittadini davanti alla legge sono altrettanti pilastri per una politica che sappia ricostruire il rapporto tra società e istituzioni, tra r_appresentanti e rappresentati. che s_ivuole portare avanti. Per un nuovo patto di cittadinanza. La condivisione del patto sociale e il contributo, prima di tutto quello fiscale, in proporzione alle risorse di cui si dispone costituiscono di per sé titolo di cittadinanza, indipendentemente dai territori d'origine e di appartenenza formale.Solo lo sforzo di garantire a tutti il riconoscimento di una reale cittadinanza - sia a coloro che .. , ' ,.. , ' ' . , f '/. 1"1 ~,.,, La lotta per la legalità deve passare attraverso la giustizia sociale: solo così essa può effettivamente essere la condizione indispensabile e preliminare perché i più deboli siano garantiti rispetto ai più forti. Il rispetto delle regole avviene se queste sono ispirate a valori di giustizia e solidarietà, se possono essere sentite come tali, se dunque vengono condivise. La fiducia nello Stato di diritto si acquisisce se c'è equità, corretta distribuzione delle risorse, pari opportunità, attenzione nei confronti di chi è svantaggiato socialmente. non ne hanno mai usufruito, sia a coloro che l'hanno perduta o CI Le politiche finalizzate unicamente al consenso e a un paralizzante equilibrio tra parti e interessi hanno fatto il loro tempo. Le politiche di semplice trasparenza, spesso declamate e poco applicate, non sono sufficienti. E necessari o adottare politiche di contenuto, collocate e riconoscibili. Politiche che impongano ai loro attori l'onere etico della scelta, l'obbligo e la responsabilità di decidere sulla base dei valori dichiarati e sottostanti. Politiche che possano essere riconosciute negli obiettivi da perseguire e nella qualità dell'impegno speso per raggiungerli. Non tutti i mezzi sono lecm, soprattutto in un'età in cui i fini reali non si scorgono e i mezzi sono fini a se stessi. Crediamo nella necessità di politiche difficili, in grado di dire dei "no" eticamente motivati e di fare prevalere l'interesse generale a fronte di quello particolare; politiche sottratte alle influenze delle lobbies portatrici di interessi forti e alle logiche clientelari. Questo non significa non volersi misurare con i pur necessari compromessi. Ogni compromesso, però, per essere efficace e coerente, deve poter essere reso pubblico. È la trasparenza che fa di una mediazione un passo in avanti condiviso e non una rinuncia, magari interessata, di ciò che si è, di ciò che si crede e di ciò a cui è stata tolta - può consentire di far uscire dall'isolamento molte persone · che, per mille motivi, non possiedono alcuna coscienza di appartenenza al contesto sociale è che, di conseguenza, permangono estranee a qualsiasi forma di partecipazione e di adesione ai progetti e ai valori della comunità. L'integrazione, infatti, rafforza la coesione della comunità e ne accresce le risorse; ma non vi può essere integrazione se non vi è pieno riconoscimento dello status del cittadino e nell'accettazione dei doveri e delle regole di convivenza che ne conseguono. Il cittadino solidale. Cittadini e istituzioni devono poter rivedere un dialogo da tempo alterato. Nella ricostruzione di questo rapporto alle istituzioni spetta, innanzitutto, un recupero di credibilità e alle espressioni del sociale la valorizzazione di una dialettica di reciprocità con le forme della politica. L'organizzazione della vita comunitaria e la mediazione tra gli interessi sono la proposta e la sfida con cui la politica si presenta al cittadino. È responsabilità prima delle istituzioni garantire l'efficienza, la programmazione, la gestione equilibrata delle risorse, la produzione delle norme e il controllo sulla loro applicazione, l'educazione civica, l'amministrazione dei territori, il riconoscimento e la valorizzazione delle realtà associative, aggregative e di ~uto-organizzazione sociale. E su questo che si misurano la qualità e la dignità di una orBibliotecaGinoBianco ganizzazione comunitaria, di cui il diritto alla salute, al lavoro, all'abitazione, all'istruzione, all'informazione, alla giustizia e alla sicurezza sono componenti indispensabili. La giustizia sociale fonda e regola la convivenza. In guesta prospettiva la solidarietà, parola spesso usata in modo improprio, non si riduce a un atteggiai:nento _in1ividuale, a concessione pietista o a un optional _dipolitica sociale, ma diventa 11èollante strutturale che dimensiona e qualifica, rendendolo possibile, un modello ·efficace di convivenza, un elemento di regolazione dei conflitti, la forma e il contenuto attraverso cui si realizzano la giustizia sociale e quella economica e si sostanziano i diritti di cittadinanza. La solidarietà intesa come architrave del patto so.ciale non solo garantisce la mediazione tra b1sogm e rnteress1, ma diventa anche la condizione indispensabile per l' attenzione e il rispetto dei diritti delle generazioni future. In questo senso è anche responsabilità individuale, nell' accettazione piena dei diritti e dei doveri di ogni cittadino. Un'attenzione tutta nuova dev'essere rivolta al rapporto tra cittadino e territorio. L'insicurdzza, la paura, l'allarme, l'intolleranza, l'autodifesa, l'arroccamento egoistico, il localismo esasperato sono le modalità con cui oggi si esprime la perdita di relazione tra cittadino e territorio. I conflitti che si manifestano sul territorio tendono sempre più spesso a ricadere in modo improprio e non centrato rispetVOCI

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