Studi Sociali - XVI - n. 4 serie III - 20 marzo 1945

28 STUD,I SOCIALI ·Quelli_ ehe se / LEONIDA MASTRODICASA Una lettera dall'Italia -la prima arrivata_:__ ci• porta, insieme ad alcune _buone notizie, an'che questa, dolorosissima: «Leonida Mastrodicasa, che tu· conoscevi bene, arrestato a Parigi quando vi entrarono i tedeschi, mo~i in un campo di concentrazione di Germania, spez– zato dalla brutalitli hitl~riàna nel 1942». I piu fedeli tra i letto,ri éli «Studi ~ociali» ricoraeran– no degli articoli a firipa Felcino, appàrsi ad intervl.llli irregolari nelle· prime due serie della rivista. Erano suQi. · Mastrodicasa ·era una di q~elle fibre 'modestamente eroiche, che si trovano forse fra noi in proporzione mag– .giore, che altrove. Malato da lungo tempo, lavorava -per _guadagnare -il suo pane e· quello della sua famigliola; e dedfoa~;:i poi tutto iÌ tempo che il lavoro .e la malattia gli lasciav-ano disponibile, alla propaganda. Nd, 19_27.e negli anni_ seguenti, a Parigi, . dove, -come tanti altri, s'era rifugiato per non vivere in Italia una vita da s~hia- · ~ ~ ~ ,=.. < '-. < :vo, formo . parte del comitato_ di _redàzionEl di · «Lotta uma.na» , insieme· a Luigi ·Fabbri, a Ugo Treni, 'a Tor– quato· Gobbi e a qualche ·altro. Dopo l'éspulsione e la .partenza per l'Amerjéa ··di Fabbri, Gobbi e Treni, il _giornale, interrotto un momento, ricomincio a us~ire col titolo di «Lotta anarchica». Il lavoro per la preparazione di questo piccolo foglio ,e quello organizzati~o pe~ l'U– nion~ Anarchi~a Italiana contin~aron:o àd ésser~ ia,· preÒ:c• cupazione principale·di Ma~trodicasa, che gli amici chia- .mavanp. famil:iar~ente Mastro.- ~-- Il ·cataclisma che qualche anno dopo .ha sconvolto l'Europa, ha fat_to di~enticare. in ~art~ q1iel l~voro ·e ha· disper.so i, volonterosi. Alcuni _ne ha ucci~i l:t guerra di Spag!}a, altri il nazismo nel suo quarto d'ora di trion– fo, a-Itri -s~nò scpmparsi nel gorgo·;. altri ancora -:-- i meno-;- continuano, in diver~e parti del mòndo, l'opera mai interrotta. r .. • • Ho sotto gli occhi 7~ una cartolina riceV1Jta da ,Luigi Fabbri a Montevid~~ nel 1933., Di-ce_: <<Salutando- in' tè il 'continuatore della fia~ma ·malatesti,ma, uniti a c'on– vegno, noi»: . . e le firme. La Hst.a dei firmanti~ ché tra– . scende il gruppo parigino; giacché comprende nomi di residenti allor~ fuori ,di Francia; convenuti a ·P-arigi per participarè al pi-cco1o corigres_so, non si puo leggere oggi senza emozione. C'é Mastro, morte,· nel 1942 in ··un campo di concen– tramento tedesco, c'é Cremonirii, morto non molto pri– ma · di lui in Italia, ·c'é Strafelini, che doveva andare,. ' tre ànni dopo quel -convegno, a combattere in· Spagnà e le cui ultime. notizie, almeno per noi di qui, prove- . nivano -nel 1938- da ùn campo di co)lcentramento di rifugiati _spàgnoli in •FFa.ncia. . . Ci sono altri compagni noti il cui destino attuale c'é sconosciuto. Di pochi .. sap– piamo qualcosa: m:Ìo· fa un piccolo giornale in Nord– am_erica, ·un· altro ·ci ha mandate, un articolo peF questo · numero da Ginevra. Siamo un _po' come i superstiti. da un naufragio che si éercano e si contano dopo la tempesta. Tra coloro c,!ie sono sta}i inghiottiti,; Mastrodicasa é çli quelli che lascia µn vuoto maggiore, perché fac~Ya il lavoro meno apparisce_nte e _piu necessario,. perché · aveva ·l'eroismo oscuro delll.l costanza e della serenita nel pericolo. Era .modesto, ma aveva un criterio sicuro. Che cosa abbia pensato .nel momento, supr_emo, solo forse tra sconosciu– ti, come abbia visto, attraverso quel filo .spinato, fa nuova Europa, nc,n ~aprfmo mai. E ci é tant.o .doloroso non sa.pedo, ci · é · duro dover Fiminciar'e, a .~na , i~ile ei;editii spir-itmale. · Vorremm() poter ·rispondere con Ja sua voce, la· v;oce ' •·d'un torturato; morto in Germani';:i, che si• ·sen.ti tutta , la' vita fratello d-i tutti' gÌi oppressi, ~i tanti VansittaFt, ·che, per salvar:e dal càstigo Ba.nche e Governi,. ch)edono . la «punizione» iu'ìliscriminata dei lavoratori tedes;chf: V I R G IL I-0 .BO TT_E R~O T_erribilmente difficile,: peF _chi sçrive __ queste righ~, é parlare di questo compagno nostro ·che 'se n'é .ahda'to '. . • .. >; nel fiol"'e dell'etii, dopo una vita· intensa, completa, bella, come poche. Scr:is;~, molto tempo fa, per·. «Studj So~iaii>>, una serie d'ar-ticoli ··su up.o ·scrittore ch'egli ,ammira.Ya eiJ ·a ·cui somigliava, Rafael. 'Barrèt. Ma non é_sc,'lioper que·, sto e non é neanche per la fraternita.-prof~Iida. che. ~ . · lui ci legava, éh~ sentiamo il bisog1rn d1 parlar~~-- qui •ai' nostri lett~ri; é sopratutto perché in lui vede;à,mo_ (e ancor piu vediamo adesso, che la sua vita ci app~re corno· un éiclò ormai ·chiuso) la perso.:iificazione del • • . Il nostro ideale· morale. Vedevamo in 1ui l'uomo_ linero, che~ non ubbidisce· iida1ltri che a .se stesso, e impone a se stesso. la dis~ipli!)a del dovere, dell'a.b11ega~iòne-, .del sacrificio: Dette alle nostre idee il contributo_ della sua;.· opera personàle. nei mo·menti del maggior _pericolò: éo~ . batté attivarp•ente, qui.,,nell'Umguay, fa d~t~at~ra. d.i 'J;'-erpa- affrontando, irii difficili condizioni di salute;. i.I careei,e; . , • > I' accorse in Spagna nel-1937 à dividere la sorte dei com- . pagni spag'noli; ~' priµia e dopo questi· due momenti , culminanti, no~ nego m!li _:_potendo-: né c~lÌa-b~ra.zio~ ne, né solidarieta. Ma dette, assai piu di tutto questo: l'esempio del su~- modo ·di vive1:è. · I>iemoritese, era venuto bambino nell'Uruguay.,--Rima• · , . I ... , sto ben presto orfano· di pad,re, creb.bé alla scuola au-· stera della madre, scuòla di lav_oE_o ·tenace, d'energia, di_ coraggi<? ottimista di fronte alla vita. A l_'Z anni, mel)tFe stµdi_iiva, lo colse la malatth1, _la nemiéa_ cp-'egH pom;o con "sé. durante qùasi tuita .Ja sua ·breve esistenza;" invi– sibile, ~s~,itinsidi_~~a )~ sue g101~, i ~uoi entusiasll)i,, il suo 'la'v(oi;o .ep. ora gli . ha sferrato ~a tradini~nto– l'ultim!) colpo . . 1 Pochi eseinpi di freddo coragg10 c9nos~o, çome ,qtte– sta lotta segreta fra una malattia ed .un uomo,, che di Jei dif1;mde non la sµa vita fisica,. ma il suo lavoro,_ la sua ·battaglia per la giustizia, Ìe sue pÒssibiiita di .dare.-. Lo conobbi quando la. 1 prima fase d-i questa lotta era da poco giunta al su·o t,ermine: fi.nitò il lungo ripo_• so,, abbandonate, con obiet~ivitii scientifica, I-e speranze di guarig.ione. Lo studente di medicina che còminciàva a gu~tare. nelle investigazioni personali d:iilàboi-a-toFro le difficili ehbrèzze dello scienziato, il giované spiritual– ' mente v.igoroso che bru~iava d'amore. per_ gli uomini e d'indignaziQne. per l'ingiustizia ed Òcculta:ya -'-;c~n pU• dore tut,t~ suo- questa ..passiÒrie sotto ·una maschera . . I d'ironica impassibilita, l'uOIIJ.O-èon tempra di lottatoFe pe·r cui la vita materiale si presentava difficile ~ pi.ena di responsabilitii, aveva d_òvuto scegliere. ·fra due ·strade: · una, prolungare -l'esistén,za frà i riguardi e- le cure, c~,n– sacrando 'alla .vacillante salùte tutto il tempo -~ tutti gli sforzi e rinu_nciando a dare per limitàrsj · à, riceve'Fe; l'altra, vivere _la vita •dell'uomo- s.ano, dell'uomo s1;1no quale egli ,.sarebbe voluto e~sere, ammettendo sofo le cure eh~ non· intralciassero questa vita ea. acçètm~do ser~n!\mentç _l11 m,o~te a brev:e sçadenza, :, :~ ... ·.

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