Studi Sociali - XIV - n. 3 serie III - 30 aprile 1943

e t ,str:dDi· SOrCIAt:t 31 . ,. Appunti per una vita, di- Luigi ·Fabbri . ' . <continuazione, Vedi numero precedente)' Da Mantova, durante una 'piccola sqsta, Luigi Fab– bri scriveva alla fidanzata Ul'la l~ttera che 'voglio' ri– p_ortore in_ p9rte, Rerché dij!)irnge l'uomo e i tèmpi: \ Mantova,· 18 ot,to~re 1904. Mio cara e bl!lona Bianca, I •. . l(he cosa dirai mai di me! Ho qui _dinanzi un pacco di tue letteiè e cartoline, alle quali appena olla sfug- 9ita ur'i paio di volte ho f;sposto. Ma che· vuoi? Non credevo mai questa tournée mi portasse :v-iatant0 tempo: i · compagni non mi lasciano Ul'I minuto libero,, e· le• giornate di riposo che mi ero riserbate, essi le sfrut– tano per trascinarmi qua e . 16. nei paesi ci~convi– ~ini a portare il vangelo dell'anarcb,ia oltre che del libero pensie~o. Pe~o tutto non é perduto: nili sono qc- co-rto che la riv0luzione non é a'ffatto impossrbile, e . ' :· .• . \ . . anzi forse· fra pochi ai:lr.ii.avv.err6. (Chi _scrivevo questo lett~ra. era uh ·giova~e. di ventisette anni, pieno .dell'ot– timismo dei/ suoi tempi, raddo1;11piot_o dall'entusiasmo giovanile, Li~ ent~sia~mp che obbracci0v0 il mondo e cor:itogiava quanti r'~vvicinavan0; poj _l'ottin:1ismo . é ~eompar-so · e l'entusiasmo _i; rimasto, l'ent-1,,1siosmodi,f– fici1le qei momenti bu'i, piéi intimo e meno. ingenuo, ma altrettanto arclente - Nata teli l.l'Jce F.) . · Non. per o- . ' pera degli arnàr.chici;, che sono q0pertutto lo stes~o, r;igri e· indolenti~ ma per opero delle .felle, specie deMe. ~ ' popolazioni di compagl'la che si sono svegliate .in un modo incredibile. Ritornero da questo giro· con il cuore p•iu ,libero, con ,meno scetticismo e piu fede .. _. Se tu fossi stata . vieino o me .in ques~o giro che ho fatto, sarr~sti' rim'a~to imprèssionata. Se ave~si vist0,. come ho· visto io o ©orrore una s'afo.1 _i'r.nme·nsa, tutta picmo d' a_~ iiorchici, entl!lsio-sti ma seri, e non ragazzi-, ma ,uomini c0n lo_ bo~ba, ·vecchi làvor~t0ri · delle mìniere di hll;lr- .mo, ·alcur:i'i alti <;ome gigenti, e dal.le spaUe poderose, . tutti dai begli occhi sinceri e buoni, cv.resti anche tu avuto un fremito cor:ne inrnonzi a qualche cosa di bello e d'impressionante. E la sera appres~o,' in una solà di campaQJno, altrettanti lavoratori, tutti contadirni qblèsta volta, anarchici land,'es~i, cnè. "10nno oscolt~t~ la mia parola. ·con um emtusiasmo indic;;ibile ed hanno v,olt,1to, accompa,gnarmì poi .tutti pei;. un pezzo. 'E mi fciceve un éerto · effetto,. ad ogni . 6asolare, ad ogni via tra– versa; il soluto di un0, di due, di tre contadini che rientravaho ·nella loro c0setta ~perduta fra i campi, o si 0v.viovG1no lungo il proprio ,;.,iottolo o un c;osolore .lon– tano. Sòno gli anarchici clie non fanno chiasso, fu– more o spacconate, mo cfie quanclo si tratter6 di agire r saranno sublimi., \ E p0i, t'avrei volut6 vicina. o me, sabato· sera, ~ , Bor0asso, villeggio lon'tano u~à decina di chilome'trL da Mantova, dove mi avevano invitato a mangiare il : risotto. E ·in'.;'ece, mrrivato · lf, ho trovato; alile 8 ½ di' ser,a, un teatrino ·del h:,1ogo,uria specie del 'teatrino di. Loreto (cittadina delle "Marche, cara allo fanciullezza dei due fidanzati - Nota di Luce F.), pieno zeppo di gente chè mi aspettava con impazienza .per 'una con;..: ·ferenza! Figurati corme son ·rimasto! ero pallido di spa– vei:ito. . . Q ç!Je potevo dir mai a h,1tto quello gente, se quelli che m'ovevan p,prtoto mi dissero che nor.i si trattava di Lìbero Pensiero, - mo volevano una confe– r,~nZ(il di· pro~aganda? ,E poì. gli oppul'lti del Libef~ P'ensiero · li avevo lasciati ~• Màntovo. . . Ero disperato .. E si, che d1;1queste parti anche i contmdini hanno sen– tito: spesso Ferri, e .,anti altri orètori ! f\lm.enò fosser~ stati tutti cinarch 1 iè'i 1 mi_ svrebbero compatito; mci che! erano in grO:n parte socialist'i; la maggioranza. indiffe– renti: di aììarczhici appena tre o. quattro, e una. decina ve~~ti da Mantova, ·con noi in 1 1egno o in bicicletta . '· ' ' . Cara Bianca, ti so dire' ehe avevò po1,1ra. C'.erdno circo un duecento donne, , lo piu perte ri~iuole, altre ·con– tadine, giovani le .piu, ·mo anche m'olte vecchie; ·e· que– ste ~tovanb 'tutte sotto ·il p0lco'scenico. come ad aspet- tare la manna dal éielo. i Ebbene, bis0gna c.he te lo dica, me lo' cavai f5;enone:! Feci uno conferenza pi propaganda anar-c;l-.iica;comir.i– ciai csllo spiegare come infami siana le calunrnie cq>n'– .tro di 11oic0me false le accµse di songuinctri e vio.lemti; ,, \ • • • I , 11• • •, •t . parlai con 1 affetto a tutti ... ; allo buona, co.-, esempi facili e allo mano, spiegai il danno che fa il governo, , il proprietario e il prete, spiegai che bi59grìo rip,ren- . dere la roba ai signori, chiudere le chiese, abolire il g~vèmo, e , che per far tutto questo ci v~ole lo riva– 'luzione sociaie, e che · I~ rivolu;z;ione sociàle s·i pu6 fare con lo .sciopero g;nerale, ecc. , ecc. Dissi infine deUa nec.essit6 del-l'o~ganizzazione 0peraio,. delle leghe, delfo Camere del La.-prQ, e spiegai infine, come ~ar6 or• ganizzata la societ6 anàrchica avvenire. ' ./I . '' ' :) Fui non tanto applaudito, quanto ascoltato religio- · semente per un'ora -e mezza; e'ero uria v~cchietta ac– canto a me. che mi sorridevo ·e ogni tcmto · facevo di si col ~opo; e dai 'iati >'della: salo, certe ragazze ~i teneveno gli oéchi fissi in faccia, come se facessi loro ved~r,e il mo,ndo nu~vo: E tutti gli altri,· gli 1,1omir:ii, .seri, oscoltcwono, e ç,gni tonto si sentivo un bisbiglio, come dicessero fra lqro: é vero-i é vèro·! -. · · e 0 quando la mia critico, ai preti ,speciÒln'tente e ai padroni, era · un po' satirica, anzi sarcostic~, ess( ridey,ono sott0- . voce. S'ero stabilita ims~mmo • tino certo corre~te fra me e l'uditorio, ed io: parlavo loro col cuore. in mono_ e, in certi m0menti quasi con le l0crirrie agli occ.hi, éome se -il p_arogone, Bionc..a mia, é molto piu giu– ~ta che tu, non· immàg,ni- c.ome .se _perlassi o, t:e. È dopo lo conferenza s' ondo .a mangiar.e il risotto: eravamo in circo '-.quar-anto• o tavolo e· int0n.10 olla to- • . volo_ altro gente; ed, io ho cantinuato firno a tardissimo anche Ji o parlare, <;1 far prOP,Oger:idò, ~ h0 co13ito, dolio ,.. parola di tutti, che dei socjalisti elettorali ne hanno abbastanza. "Venite o star.e frà noi un paio di' mesi! --mi dicevsno quei contadini (che- SOl"IO\tuteoltro ché anorch.ici ora) - e diwenteremo tutti o.nerchici nel man– tovano e presto fa.renio la rivoluzione!.- .. ". Lo. sera ' oppress·o Jio. parlato o Pontelogoscuro, in, provinqia.- di Ferrara: oncl:ie li f c' é stet<? entusiasmo, .mo nen e.erto come nel terremo vergine· del proletariato àg'ricolò man- .tovono. ·.. " " 11 .20 0ttobre parlo ma} secondo lui, m0lfo mole, òd Imola. C'erano tra I il ioubblico, Graziodei' e, Andre© Cost<?:• ·. Il ,23' parilo o Meldola sui. "Rivoh:iz/onari al , ·congresso · del Ubero Pensiero" (porlo molto qi rivo– luzior,ie e poc.0 di liber0 pensiera); il 24 o Ci,;.,itelle di ' I, . \ Roma§;lrnGJ, i-I .26 iii Santa. Sofia, il 27 o Forlf, il 28 od l . \

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