Studi Sociali - XIV - n. 3 serie III - 30 aprile 1943

\ .14 STUDI SOCIALI le; é invee~ ~s_econdo Labriofa::....:.'.'una nuova esigenza spi-rituale .ed etica che si afferma in corrispondenza con la creazione e 16 sviluppo di nuo've condizioni. Una morale umana s'afferma contrò una morale di classe"· (p. 134). La "superazionè del marxismo" di De Man é in gran parte -,-dice Mondolfo- un semplice ritorno al– l'interpretazione di Lahriola, · Il libro concludé. dicendo che la· preoc~upazione so– ciale dei filosofi .del risorgimento, che avevan dato im– portanza nazionale ai •problemi del ·1avor~, confluisce, aÙa fine dei ~ecolo XIX, col pensiero· d'Antonio L:!brio'– la e lascia, agli italiani dèl secolo XX ·un'eredita d'ardµi do·veri. L' ampi~zza ed il ca_rattere prevalentemente espositivo di questa recensione - riassunto (di cui Mondolfo scusera l'imperfezione, giacché una' 11intesi ·é di per se stessa · difficile c;la riassumere) obbediscono _ 1 al desiderio di dare ridea piu chiara ·possibile del lib,ro e del suo con– l~nuto ai l~ttori italiani che non capiscono lo· spagnolo. LUCE FABBRI. \ Rodolfo Mondolfo: LA FILOSOFIA FOLITICA DE ITALIA EN EL SIGLO. XIX .. Ed. lman. Buenos 'Aires. 1942; , . '· .. la Sìcilia . dopo il 1860 C-Continuaz·ione, vedi· numero precedente) . . ., . ..; "Quand~' per una ragione qualsiasi/ i suoi bisogni . ·j I aumentano, egli anziché porre ogni studio per accre- scere la produttivita e la produzi!me della sua terra, .. ov:vero per. impiegare fo industrie redditizie i suoi capi– tali, ricor~e ad un mezzo, a~sai piu semplice: elevare n.,. .·pvezzo di affitto.· Non vale èhe .il gabellotto si opponga; tentando dimostrare l'ingiustizia, dell'aumento per l'im– possibilita in . cui. egli e la terra si trovano di soppor– tarlo,, data, specialmente, la ·brevita · dell'affitto. Vana . fatica! Se non sara lui ad accettare le nuove condizioni, non· mancheranno altri ·gabell'otti pronti ad accettare." Ma proprietari e gabellotti finisco.no sempre per. in– tendeFsi, perché fra i due .fuochi. •. c'é ·n contadino•' da, sacdficare. "E l'aliment9 avviene; e per conseguenza .necessaria seguono,: o la falcidia dei salario del povero contadino, .o l'angheria del .subaff.itto, o Io sfruttamento maggiox;e gellà·. terra, a qualunque costo, senza riguardi di sorta per l'avvenire, purché raggiunga l'alta produzione; ne– ·cessada al -pagamento dell'affitto." Mancavano case coloniche, si trasèuravano le opere di honHicà, non c'erano pozzi, la malattia faceva. stragi. Chi· volete che provvedesse?. II latifondista .ormai ·si co11,-· ·sidèrava fuori' causà; egJ,i aveva altre preoccupazioni: il . giuoco,: 'i viaggi, il lusso, ecc.; il gabellotto non credeva di .dover fare ·spese in propr.ieta che non erano sue,. e .se pro.testava al. proprietario questi rispondeva, che pa– gava abbastanza tasse perché provvedesse il 'Governo. Mentre il Governo, se in compenso delle tasse manteneva, in favore del privi[egiato, iil carabiniere per garanti~gli la ·prop.1deta, cre~·eva con .cio di aver fatt~ tutto. il suo dovere.- {:osi che tutti i disagi, tutte le avversita, anda– vano a c'a~ico del dannato alla gleba. · · · É non é a, dire che la mitura fosse ·stata ~vai-a con laf Sicilia; anzi le ha ptod,igato tutti i suoi donj, , La Sfoilia non difetta di acque; ne ha, in quantita e di tutte le qualita: le acque termali di S, ,Calogero con. le stufe di Lipari e •di Sciacca; le terme di Castro reale e di- Termini lmerese; le acque sulfuree di Acireale e di Ali; le acque ferruginose di Paterno. IDal~e Madoaie, ·come d:;ii Monti Nebrodi, scaturiscono le privilegiate acque di Sci1lato che provvedono tutta Paler910 di fontanelle a getto continuo ,e danno la forza. motrice aJ bacino· mont_ano di Piana dei Greci. · QU.asi tutti i fiumi di Sicilia hanno carattere torren– tizio 'ed hanno abbondanti acque in tempo di pioggia: il Simeto, che sotto il dominio· romano era in parte na– yigabile, l'Alc.antara, l'.Amenano, il ·Ge,la, il Saeso, il Platani, i.I Belice. ., Ebbene, çon tanta grazia di. . . Nett,uno, in molti luo– ghi della Sicilia si desidera l'acqua. Perché? Perch~ il Governo ladro spreme anche le pietre, ma non vuol sentirne,. di spese per i lavorÌ necessari. A questo proposito, i,l Bruccoleri scrive t "Per qu~~to la causa originaria della disorganizzazio1te nel sistema idro\ogico siciliano- si .dovesse rintracciare nel dibosca– mento, essendo venuto in tal modo meno ·ogni freno al corso delle acque, pure :_mentre era lecito sperare ·che una saggia e· rigorosa politica forestale, d'a ,parte dello . Sfato avrebbe, nel corso dègli anni, ripàrato al mal fat– to--' la scienza aveva ·dimostrato come si potessero gran- - demente utilizzare le forze idrauliche dei• cip.que grandi corsi. d'acqua rimasti-: il Simeto, l'Imera, l'Alcantara, · il Beliée, il Platani e di_ altri innumerevoli -benché mi– sèri ed- intermittenti- toi:venti, tor,rentelli e fiumane, che a quel'Ie prin~ipali arterie eran. col'legati. I mezzi all'uopo escogitati si• compendiavano, secondo il Capito, p.ella C?Struzione: a) dì serre monÌane, gia usate nell'Af,rica settentrio– nale, all'epoca cartaginese e romana, ~Ilo scopo di sbar– rare, con piècol~ e successi:ve chiuse, i piu elemep.tari _rivoletti che si vanno formando p.ella parte piu elevata dei 1 versanti, cosi da èambiare il fo'r~ alveo in una sc;la idraulica cos,tituita dai successivi ripiani o terrazze e' da successive cadute; la spesa saceòbe stata di circa ;E 5'0.000 ~iascuna' per 600 mila m. c. <l'acqua. b) . dlserbatoi allo scopo d'immagazzinare la piu g~~n– de ·quantita d'acqua, sbarr;mdo le s_trette valli . fluviali· con alte· d,ighe, sull'esempio dei mezzi di cµi s'eran vahi i Caldei, gli Assiri, gfi Egizi, gli Arabi, i Ro~ani, ed. oggi, in Egitto, specialmente gli inglesi.'' La sp,esa sarebbe 'stata di 38 milioni ed il• provvedi– m~hto sa~ehbe valso all'irrigazione di 32. 000 ettari · di I , . ·. terra. . . . il Governo, - ;il solito, promise, ordino studi, ·~a poi, avendo pensato che con quella spesa il re n·on sar~be diventato imperatore degli Abissini, lascio che i pro,~etti rimanessero progetti. €be il contadino' sfoiliano non difettasse di buone qua– lita e d'iniziati ve, Io d,imostra lò stesso B,ruccoleri:. "Da una decina d'anni in qua -iJ Brùccoleri. scriveva nel 1913- attratti dalle condizioni di favore nella ven– dita di terre che cola -in Tunisia- faceva la Societa franco • italiana; una quantita di siciliani, la maggior parte della costa meridionale, si recarono nella· vicina terra africana. Profittando dell'istituto giuridico dell'erv zel, una specie d'enfiteusi pet cui si paga un mite ca– none annuo, affrancabile col pagamento di sedici annua– lita, acquistarono delle terre d'estensione dalle 5 alle 10 ettare, che, col lavoro · paziente,' non mai scompagnato dalla probita deUa vita, trasformar~no in oliveti, in giar– dini, per_. lo piu · in vigneti, superando lavori difficili e penosi. . . ,Le autorita francesi, allarmate dalle grandi proporzfo.ni che ogni giorno piu andava assumendo, e pér il numero è per la sua imp,ortanza, la emigrazione I .. .

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