Studi Sociali - XIII - n. 2 serie III - 30 aprile 1942

14 STUDI SOCIALI, l'importante é non farsi prznde.re dall'ingranaggio e saper bene dove si vuole arrivare; n on mettersi sul- ter– -reno (in fondo rinunciatario) del pseudo-antifascismo 1:Jorghese, mo trascinare disperatomentz il carro in avanti -- o spingerlo, ch'é lo stesso. E' questo il momento delle audacie e degli imprevisti (imprevisti logici e - quasi direi- fatali. Hitlzr insegni). ·( 16) Aver fotta lo guerra non vuol dire conqui- stare il diritto allo parola. Porler6 éhi ovr6' lo for:z:a di conquistarsi questo diritto. Per ora, nel Nord Americo, ha piu diritto di parlare Pope, fascista fino a ieri (cioé che non ho fotto lo guerra, quello lungo che dura dal 1922, o, meglio, l'ho fotto, mo n::,l COTY)PO nemico) che quelli- che han dedicoi;o tutti i loro anni migliori olio lotto contro il~fascismo, anche se sono in tutto e per tutto. con Roosevelt. E Borghi,· rifugiato antifascista,\ é · relegato a EIIis lslond, proprio per il fotto d'essere un rifugiato, cioé di mancare,, com2 lo maggior porte dei rifugiati, di r.egolore permesso di soggiorno. C'é di piu; tra i membri dello commissione incaricato di giudicarlo e decidere se -posso esser messo in liberto senza p2ri– co!o oer lo democrazia, c'é un neo-democratico dal co– gno_rr~e italico, fino o poco fa - fervente propagandista del verbo· mussoliniano. Per poter parlare· dopo lo guer- · ro, non bòster6 averlo fotto, bisogner6 averlo fotto o modo nostro, cioé aver aiutato o trasformarlo in rivo– luzione. ( 17) E' vero. Ai governi alleati, e specialmente o quello inglese, lo paura dello pace, -o m2glio, dello vit- "torio, toglie le energie necessarie per condurre o fondo lo guerra. Peréi il popolo dev2 pensare olla pace, o come costruire lo·, pace, se vuol avere entusiasmo per· combattere. E quei ch2 l'entusiasma é cio che fa paura ai governi e che noi dobbiamo' agitare come una ban– diera e preparare con lo serietq- di chi lavora per lo_ salvezza in un momento di pericolo mortole. ("18) Qui lo parola "potere" é preso evidentemente in senso spec·iolissimo. Pero bisogno stare attenti a non lasciar colare tutto il passato, ( il peso morto che ci po– . ralizza) . attraverso lo spiraglio di questa p'orala poco chiara. ( 19) E' lo rivoluzione in otto. D'accordo. Mo al– lora, perché hrmorsi a meta? Perché reclamare l'espro– priazione delle 200 famiglie -secondo il cliché che l'insuccesso francese ha rotto- e non parlar chiaro di socialismo? Sarebbe finito I-a collaborazione? E' proba– bile. Mo bisogno convincersene: su' qu2sto strada fare un posso o .farne dieci comporto gli stessi pericoli e lo collaborazione si rompe allo primo reclomazione di que– sto genere.' E' problema di forzo. E lo forzo non sto sqlo n:dle otito!Jlindote, mo, in questo tempo piu che in altri, nel fascino delle idee che si lanciano, nello loro vitolit6, nell'a loro rispondenza al momento· storico ed ai bisogni disperatamente urgenti. (20) Non é provato che Churchill sia' piu antifa– scista di Ju_sto, In genere, in tutto . l'orticolo, si tien_e troppo poco conto del popolo tedesco, itol iano, francese, ecc., che, se· i loro governi saranno sconfitti, staranno fra i prin– •cipali co.:;truttori dell'Europa di domani .. Se gli iugoslavi e i russi fanno, in territorio occupato, lo guerra di guer– riglia, gli italiani han fotto lo sciopero militoq. E mo:te ·cose sembrano morte· in Germanio, che sono semplice– m~ri•~ _in letor90. Dare allo lotta antifascista un senso mondiale, impregnarla di spirito di fraterni}6 per i po– po.i che sono oppr2ssi come domani noi potremmo e.;– serlo, é _l'unico modo d'evitare un altro Versailles e un altro fascismo. Lun é in questo, come in quasi tutto, d'accordo con noi. Lo differenza sto nel fotto che noi illumineremmo c;li luce_ un po' piu forte certi aspetti del complicatissimo problema. Mo in complesso ci' sem– bro che. quest'orticolo metto sul tappeto in te,mini chiari fé questione in questo momento piu urg:mte e che sia bene che i compagni lo leggono con attenzione e lo discutono con serenit6, come noi, in queste note, ab– biom cercato di far~. La reda:z:ione. LaSicilia dOpo il 1860 Il LA QUESTIONESOCl~LE Ruggi, rùggi, o Sicilia! ... !'-usuraia ~·azza dei Verre, -et,erna idra insaziabile, chJede pe' f"gli tuoi sfruttati e squa]'.di cibo di piombo italico. · GORI. All'indomani dello rivoluzione del '60, il contado ::ì trovo con l'unico conquisto ... che doveva allo conce::;– sione del '12, fatto dai baroni; concessione giuridica che per nullo ero venuto o sollevare lo sorte del "donn::it:f', doto che,_ esteso il posszsso dello borghesia, il contadino passavo od essere schiavo salariato di questo, in condi– zioni peggiori. Garibaldi si ero limitato, durante il suo potere dittatoriale, o provvedere con alcuni decreti per sollzvore un po' lo sorte del "dannato". Ero il meno che si .pot-eva fare. Mo poi, donato il regno al gran rz Vittorio, i decreti di Garibaldi_ furono passati al macero, ed i tirannelli. P.b– b_ero ragione sulle- vittime del loro sfruttamento. Co~e governano i tironnelli? Lo dimostreremo con do– cumenti. ·1 I prof. Basile ne "I catasti d'Italia", riferen– dosi olla Sicilia, testualmente scrive: 11 • •• i s;gnori,- che - sono ricchi perc;:hé esigono affitti dal territorio di mezza provincia; e che stimano unçi villania pensorè o colti– vare le terre; che non intendono impazzire o far c_on– teggi con gÒtici castaldi; che neppure cono::.cono lo for~a e l'estensione dei loro latifondi, affidati_ ai capricci d3ì procuratori; che sciuP-□ no tutte le loro. entrate negli ol,– berghi di Parigi, di Londra, della Svizzera, o ~i gio::hi d'azzardo di Viesboden" nutrono un naturale disprezzo per il lavor,atore delln terra, come per un essere do na– tura condan"nato al servaggio. I procu1\otori pdi si affidano al gabellotto, e, in quanto o questi, l'Alonzi scrive: "L'operaio e il contadino sono, secondo il gobellotto, uno specie di ani~oIT inferiori, spesso trattati peggio del suo cavallo do coscio. Egli non . puo {□ pire, per esempio, perché i funzionari-di oggi deb-– bono occuparsi delle violenze gravi, che un ga!antuomo fa ad un servo . .. Tonto meno poi riesce o comprendere che otiche un miserabile ha diritto o giustizio, o godere del porto d'armi, e od altri privilegi, un tempo riservati solo □ ~galantuomini". _ Certo oggi in gran. part_e il contadino é po' diverso, mo non perché il governo abbia provveduto in quaiche coso, mo perché egli ho provveduto do sé emigrando o facendo emigrare il figlio;· fuori patria il contadino no lavorato con _un solo scopo: racimolare qualche dollaro· per inv.iorlo allo famiglia per comprare una casetta e1 un pezzo di te'rreno. In t~le nuovcr· condizione, col re– spiro economico, sollevo · 10 suo condizione morale ed accresce il pubblico benessere. Vi sono · dei risoluti nari disposti o lasciare lo terra nativo o costo di farsi banditi, terrorizzando i lotifon– distL E ci sono gli elementi mèno raccomandabili, che si mettono al servizio dei latifondisti per proteggerli dol– l_'oudocio _dei risoluti. E lìignoranza., dal conto suo, con- "' tribuisce molto all'abbrutimento di quei disgraziati. ' A proposito di questa piago, scrive il Coloionni: " ... deplorai che si spendesse poco e mole per !;istru– zione popolare; deplorai che si spendesse poco e mole

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