Studi Sociali - XII - n. 1 serie III - 31 ottobre 1941

Persino i'ideo piu feconda pu6 esaurirsi nei dògma morto, non solo nella religione, ma anche nella scien 7 za, nella filosofia, in ogni dominio della vita spirituale. Solo lo spirito· libera, il · dogma lega. Dove lo spirito sospende !a sua attivit6, comincia la servi tu volontaria• incapace d'ogni rivolta. Il dogmatico si fabb.rica le pro– prie catene e rende piu facile l'opera dei tiranni. S'a– datta alle cose date e rinuncia all'aspirazione allo verit6; dimentica 1a sua dignit6 di uomo. 11 mondo é appeso a lui come una pietra al collo, giacché cessa di sentirsi"" .come una parte del l'eterno movimento di tutte le cose che· non conosce puriti morti. Dorothy Quel che I I mondo dei nostri padri sta rovinando, fragorosa– mente. L'uomo deve demolire le m&a pericolanti e de.ve ricostruire l'edificio.· Come? Non sa. Troppi gli architetti, troppo difficile distinguere, nel caos polve– roso 9el crollo, la linea delle fondamenta. Ognuno pro– pone la sua soluzione. Noi, gli anarcliici, dobbiamo dire la nostra parola, che é parola •semplice (perché lasciando le superstrut– ture .economiche e poi itiche che si stan sovrapp_onendo come I.e rovine di edifici durante un terremoto, tornia– mo alla realt6 elementare e permanente: l'uomo, che si \ distingue dagli animali per una cosa: la ragione; e la ragione non é altro che liberto), che é parola disinte– ressata (perché pronunciat~ da chi rinuncia a priori al privilegio della ricchezza e al privilegio del potere) . Ci si dice: sappiamo bene che cosa vogliono i fosci– sti; basta guardare la Germania I e (' Italia. Sappiomo bene che cosa vogliono i comunisti; basta guardare la Russia: Sappiamo che cosa vogliono i democratici; basta guardarsi intorno, o leggere i resoconti parlamentari in– gle_si. Sappiamo che cosa vogliono i socialisti:· andare al potere è nazionol-izzaré I' econom.ia conservando le i– stituzioni democratiche. Ma voi Ol']archici, che cosa vo– lete? QUEL CHE AB81AM SEMPRE DETTO a) Ripetiamo anzitutto quel che abbiamo sempre detto e che tutti qui·ndi dovrebbero saperes vogliamo una sodet6 senza privilegio economico e senza privi– legio politico. Vogliamq abolire la propriet6 privata e Jo Stato. Vogliamo cioé eliminare l'autorit6 per mezzo dell'autonomia dell'individuo nell'associazione, nel mu– nicipio, nello regione, e di tutti questi organismi nels lo federazione. Vogliamo eliminare lo sfruttamento,· per mezzo della gestione diretto dello produzione da porte delle libere associazioni di. produttori e del consumo da porte delle libere ossociaz~oni di consumatori. Non vo– gliamo togliere allo vita lo suo complicazione e lo sua voriet6; non pretendiamo applicare un sistemo unico, impossibile ~enzo· lo coazione. Vogliamo libercì-re l'e– nergia creatrice e non opprimerla. Combattiamo perché le relazioni fra gli uomin·i si stabiliscano non artificial- ' mente attraverso lo Sta.to centralizzàto e_ la sua buro– crazia, ma spontaneamente attraverso gli organismi na– turali che sorgono e semp11e son sorti, fuori dello Stato per libera iniziativa popolare: le cooperative di produ– zione .e di co_nsumo, i sindacati, i municipi, tutte _forme di vita sociale_ in_ çui i centri di coordinazione e stati– stica sono sotto il controllo immediato di tutti gli in– divid\,Ji, tutte forme di democrazia diretta. Che cos'è l'a.narchia se non una democrazi~ completa, una demo-. .12 Thompson ha ragione q~ando parla d;un nuovo spirito, che da alla nostra vita nuovi valori spirituali e mate– rici-li, e impregna tutte• le nostre aspirazioni d'un nuovo offlato di gran sensibilit6 etiéa. Importa poco iÌ .nome che gli si da, purché si comprenda che essere· uomo vuol dire essere un combattente· entusiasta. Solo creo nuovi valori chi non si smarrisce nel labirinto d~i con– cetti del. passato e vede nella liberto l'unico valore della vita. Pera l'element; nuovo di cui abbiamo bi– sogno sta davanti a noi,. non dietro. Ad Orie_nte sorge il sole, pd Occidente tramonta. RUDOLF RQCKER. vo.gliamo crazia diretta? Il vincolo federativo, che concilia il m9ssimo d'autonomia con' la necessaria coordinazione, é deve articolare i nuclei basici .di questa democrazia di– retta. Ci si dir6 (c'é stato detto) che la federazione é , 1 Stato. E' question d:intenderéi sulle parole. Noi pen– .siamo che no~ si possa parlar~ di Stato, quando .non c'é imposizione, ma una collaborazione liberamente oc- e cettata dalle parti• (e l'accettazione é -con le naturali 1 difficolt6 e, malgrado i naturali dissensi- inevitabile _ perché é la condizione della continuazione della vita) e guondo questa collaborazione s'esercito· sia diretta– mente, sia attraverso delegati (e non rappresentanti) revocabili in"qualunque momento e. diversi per i div.ersi r scopi e per 1; diverse ottivit6. b) Noi sappiamo che non basta vo'le·m la pace, per far cessare la guerra. Ma sappiamo che la guerra é conseguenza inevitabile _dell'organizzazione statole. E quanto piu assoluto, to,talitorio é lo Stato, tanto mag– gior\= é il pericolo dello guerra, che o suo volto contri– buisce od· aumentare l'autorit6 e il centralismo statale. 'Per, lottare contro lo guerra, cominciamo dunque col lottare contro lo Stato, e specic;ilmente contro lo Stato ·tipico, lo Stato del tempo nostro, lo Stoto che ho mag– giori forze\ per sopravvivere alla crisi e che costituisce quindi il maggior pericolo per l'avvenire: lo -Stato to– talitario. La nostro avversione allo guerra non si traduce nella passivit6 di fronte _ol_fascismo. Noi sappiamo che sulle 1 liberto acquisite e sugli sforzi per acquistarne altre, pende uno continua minaccio. Siamd quindi, disposti u difendere le li~rt6 elementari di cui godiamo e le pos– sibilit6 di liberto future. Ma sappiamo anc~e che l'e– sercito basato sulla coscrizione ,e organizzato dallo Stato é efficace solo per opprimere e mai per liberare. Tutte le rivoluzioni sono state ammazzate dall'eser– cito. Per· questo all'esercito regolare, separato dal popolo, caratteristico .delle out0crozie ( in cui i QL'2r– rieri sono casto) e adottato dalle democrazie moderne, perché non sono democratiche, noi ·opponiamo lo "na– zione armato" (per dirla ~t·on parole di Pisacane), noi opponiamo il popolo in armi, che sempre fu ca.rotteri .. stico della democrazia diretto, dalle citt6 greche e dai comuni medioevali 1 fino agli ultimi episodi di difesa popolare nellà 'lotta contro il fascismo (Madrid, Varsa– via, ecc.). Si trotto cli adottare allo lotto di popolo le. armi dello guerra moderno, e) Noi neghia•mo· allo societ6 il diritto di giudicare e di punire, cosi come le neghiamo il di,ritto dell'im– posizione. Non neghiamo per6 all'uomo il diritto dello difesq rnntro il delitto. A_bolito lo sfruttpmento e sop– pressa ,quindi lo pqssibilit6 dei delitti per interesse, sot~ tommessi allo scienza medica tutti i delitti di carattere, morboso, lasciati do parte i delitti pass!onali negli in-

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