Studi Sociali - X - n. 14 serie II - 29 luglio 1939

-<liscusaioni. Per molti com-pagni queGto gruppo fu, nelle: giornate di maggio ·e dopo, il difensore d'un'a– ziorua puramente anarchica e rivoluzionaria di fronte alle .conceesioni -ed ai compromeGsi dei dirigenti <!ella C. N. T. e della F. A. I. Ora qt1esta dichiara– zione, che conferimi altri do,cumenti anteriori, ci ·prov·a. cht8' gli Amici di Durruti sono tanto lon_tani dall'anarchia quanto pu6 esserlo il- miniate,rialiamo d-e,lla G. N. T. Infatti e.stSi non rim·proverano a qu-e– ·Bt'urtima" che la suà ecces-siva tolleranza, il non ò~;3er,3i · im·poata ai partiti avveri.si . "Come anarchici, -dob-bia1no nettificare molti principi tattici. .. che im– pedie•cono ogni po6:Gibi1ita rivoluzionaria. Una rivo– lt1zion-e ha bi.sogno d'un organismo coercitivo per :3,chiaeciare 1e -forz·e nemiche. Quando tSi ha una forza bisogna saperla impiegare. . . Per far ,pflrte d'un gove-rn-o, bisog·na ch'18BB0 sia operaio, e, nel ca130 d-eHa Catalogna, Garebbe potuto ·eooer-e, in lu– glio, e6clusivamente C.N.T.-F.A.L". Conclude in– vocando la formazione d'un fronte opern.io rivolu– :zionario. Co·me- si vra,de, é, pili o meno, la posizione -del P.O.U.M .. Sempre Bulla Spagna, é u,,cita in questi ultimi tempi· sull'Adunata dei Refrattari di New Yorlk (a partire dal numero del 13 maggio) t1na serie inte– n?s..santiEGima. d'articO'li' di ' 1 0bservator" sulla aitua– ziot1e Gpagnola Gotto il giogo franchista. Sollo no– tizie di malcontet1to, di rivolte, di sa bottaggio ... La rivoluzione dn Spagna non é pasa:ata invano ed é pronta· a risorgere. Del resto i telegrammi delle grandi i:;i;,genzit9'han confermato, in questi ultimi ·giorni, quanto antici-pava "OOO·ervator". Nel ·nt1mero del 3 git1gno dello stesso giornale non ipoEGiamo non rile.v:are run ar <tiooa.od, en'amico Ar– mando Borghi "Il. «mea culpa» di Santillan", che ci sembra profondamente ingiusto, specie per •quel •che riguarda l'accmsa a Santi1J3.n d'essersi measo con– tro il minlGterialismo (dopo 12BB·erstato ministro), •quando unon c'é pill un cane che lo difend13.." ed é ·"di moda" attaccarlo, quando quest'atteggiamento non significa altro che •~litigare coi vinti". La v-e– Tita é invece che Santillan é stato uno déi primi a ripr 1 2n·de,r:Si'; in un articolo ·pubblicato in "Tiem,pos ·nuevos" nel num-ero d-el maggio - giugno 1937 (l~rga– mente riassut1to in "Studi Sociali" d·el 28 dicembre) -egli s-pi-egava il ,suo atteggiamento anteriore 13-. riaf– fermava la posizione antistata,10, accentuandola an– cnr~1 in "Lo Stato, la rivoluzione •e Ia guerra", pub- .blicato nello steGso num1e·ro di "Studi Sociali", e,, dopo, negli articoli di fondo di Tim6n. Que"Gta pos-i– zione lungi dal risponder-e aHa· moda o a fini d'am– bizione perisonale, era al 1 ora il prodotto dell'oni3Btli jntellettuale con cni egli metteva a profitto i dati d ·una p3•rs·onale es•perienza e dovieva cr,earg~i (co-m·e ·gli cre6) una situazione difficile in Spagna, -che non ru. piccolo merito affrontare. Egli pubblic6 ·anche, . "in piena miBc·hia, un libro che Borghi certam·entr3' ·non conosce, e che in quel mo·m-ento. in Spag1m., TaI?•Present.ava un vero e proprio atto di coraggio. PICCOLI RILIEVI Ne-1 "Nuovo Avanti'' del 29 aprilia- troviamo una -lettera d'ut1 gruppo di socialisti dall'Italia in cui ·é da rilevare la fraG-e segu-ente · (in contri;1sto con altre opinioni di rriCitanti Gocialist.i ·domiciliati in Italia pubblicate it1 altri t1umeri dello stesso gior– naI12-): "Niente coetituzione di legioni italiane, nien– te 13angue del generoso .popolo 'italiano ,per i -capi– t,3,Jir3ti ing~•esi ·e francesi". Nel n•umero del 2·0 maggio, notevole t111articolo di Gygee Sll "Bocchini", cb1e-mette in luce l'asp-etto subdolo, PG·euùopaternalistico dei raffinati metodi di poli_zi_a con cui in It:alia Gi cere.a di soffocare I'op– pos1z10n·e. La mano inguantata di Bo!cchini (il Fon– ché italiat10) é ,,eaai più pericolosa ch•e il terrore brutale. Nel tlumeTO. del 24 giugno. é caratteristica questa 'frase del socialista Richter (riportato nella rubrica "-L'o,pinipn·e degli -altri")· sui sociaUsti: .cPili Gono ·inflhet1ti -certut1i ·diri.,;-ono il g<)verno del 19 r 0 pa-eise- pili si evilu,ppano e pi'li si-' trOv,àno in con– .tra•d<lizione con l'id-ea d'una politiica internazion'ale e con l'azione della clasie· o!)eraia". n "Nuòvo A– vanti"~ :Si dicrhkura d'aiccor,do, m-a biso=gn:a ri-cnno– r'3Crsreche 1 quest1 constatazione é un argomento .for– midabile contro H potere, cot1tro lo Stato. L'Avanti del 18 giugno, dimentendo da Gorkin che ··in quello steeG,o giornale av·eva •etSpree-so i-1 parere 1i13,lP. O. U. M., ·dife1Hi"el'o,perato degli anarchici spa– gnoli ed ha de.Jle parole ,di simpatia per ]e idee a– ·narchich·e. Il so,cia~is-mo -----.dice- abocchefa nel1'13..– narchia. •Ma non bisogna bruciar-e ·le tap,pe. E fini– sc,3-.dichiafan·doi3i ",3ociaìista libertario" -e auspicando l'ac_cordo fr-a BodalitSti ·rivò-luZionari ed anarchi'Ci ·nella lotta anti.faB•ciata. Ecco: not1 ·é la pdma volta ··che 1' Avanti fa d-e~le aff.ermazioni di ,que,sto genere (.che_d·el r-eeto non p-OEBon-o non farci piacere) ,e non ,,é la pdm 1 1 vo!ta che noi lo invitiamo a 13-pi-eg: ar.si ·m,eglio. Non avendo -come s··r :iès.so ci Gt1.ceede~ -ottenuto ri:3po~ta, ci ripetia·mo. Sainhbe bene, p·er •-evitare ·confusioni -giacché la .prima -condizione ·d'un accordo é la chiare.zza- che i maG.simaliGti ·ci t3piegaBs·ero la loro posizione sul pro-blem,a d·ello 'Stato ·e ci dicee,:::13•ro .se -essi ,credono ,1ncora, mal– .grado l'H;empio rm::so, aJ ,3uici•dio d-ello Stato,,,. dopo _la rivoluzione e dopo la "dittatura del .proletariato". ."Nel Risveglio Anarchico del 24 giugno L. Bertoni STUiQI- ·, S001AM spiega 1'ap.put1to da .lui mosso a t1n articolo apparso, ;iri •'•stù,d:L S{iè'iali''r qm3t3tioll·e·-di clli Bi ])13:rlava. in questa TiJ.bri·ca nel numero scorso. Egli -ci di'Ce ·ora cl1•e la frase da lui criticata: "Le armi a:Ha ,Spagna 10 ·d·evono dare i po-poli, non i gover-ni", era ge·ne– ralmnnte inteGa iri ,F-ranckt, non co-me un invito al– l'o,çcupazi,one rivoluzionaria d-elle fabbriche d'armi e dei m·ezzi cii trasiporto (il ·Ch-~nmi era utopico in un -mòm·ento in cui s'occupavano 1e fabbri-eh-e per av-err~ au-menli di sa 1 lario-), ma co-m,e un invito al cohtrl,bbando .privato d·elle armi attraverso la fron– tiera. Sparito l'equivoco (a cui de1 re'sto l'i-rnsiem-e· dell'articolo non dava a,ffatto motivo), si ved•e che la diVte•rg-enza non é poi e-osi grande qu ~p.to i;3B·mbra a Bertoni, il che ci fa pia-~ere. Nella Terre wallonne, riviata belg,, di Uegi (n. W5 de.Jl'aprHe - maggio 1939) Gina Lombroso Fer– rero puhblica un ·interesaante arti1colo Gui ri-fugiati (Gpec. ebrni) dimoatrat1do come il paeae che apre :oro le ,porte s'arricchi.s·ca materialmenhe e Gpiri– ·,,.almente, not1 aggmva,ndo Mfatto il problema della rii.so 'ccupazione. "-Le p·ers·ecuzioni antirs·emitr:3 ~eesa .-wnclude- si-gnifica·no ,che -esiste, nel paese in cui avvengono, un ,3ordo m.alcontra-nto contro il quale il inverno (c·erca di r,eagire". LUX. Appuntì sulla -vita di Luigi Fabbri LA PREPAR.AZIONE Da t1t1a famiglia di piccoli borghesi di ·provincia naaceva · a Fabriano· (M,,rche) il 23 dicembm 1817, Luigi .Fabbri. I] padre Gurzio, destinato ad arrivare et. tarda vecchiaia ·e a sopravvivere ,al figlio, era farmacista; la madre v-eniva an-oh'·e:ssa da una fami– i<Ua di .f•1•rmarciatL Lui ,a1to, •magro, sev-ero; ·~e,i, i)icCola e dolce, -con ·gli' occhi pi-eni di una mansue– tudin•e rassegnata, r·etaggio deUa lunga educazione conventuale. Tra l'autorit:i infI.eEsibile 13:da vo-Ite, ar– oitl".::l.riadel p,3..dre -e la tenere,zza in'finita della. ma– dre che per .suoi figlio'1i ritrovava a volte un'erner-gia .ehe a·embrava im-posBibile in lei, -crebbero i quattTO figli del .farmacista Curzio ·Fabbri. Vennero ·.su. in ca:se grandi ed inoomode (1cas·e di pa:ese), ingombr·e di r3pectal.itA f.a.rmaceuUche, di provviste .alimentari non ,3,em·pre utili, ,è ·di polverosi ·c1a1ssi'ci latini. E l'ambiente non do.vette -esSf3•re m·oito di,vertSo da. Fa– briano. a Montefi.ore dell'Aso, da Montefiore- dell'Aso .a Recanati, dove la famiglia trascortS,e. pareccihi anni e· dov,~ Gigetto. il. m,aggim•e. dei quattro fratelli, fece il .ginnaGio e il liceo. Ne•l pittoresco borgo marchigiano, tt1tto pieno del TicOPd,o di Lieo,pa·rdi, Luigi Fabbri trascori3e· la sua i:,-e 1 corud:a ·infanzia• e la: Sua- adoleGcenZa. Fu un pe– -ri-odo tl'iate, s·enza sorrisi, dominat~o dal contr,:113lo fra l'im ~mio.sa volonta del padre .-'.'.c,he non ammet– teva. nei piccoli. il diritto a-Ha discu13:sione.._ e l'an– sia di liberta d•el figliolo, c,he, a 1,2 ·O· 1'3 anni, più volte abbandono ,la casa paterna, vassando la ·notte nei ca,mpi o arrivando a piedi fino al mana-, per Ben– tinsi libero ,e .p,adrone di sé. Que.st'at1<Sia di liberta e l'incipiente senso critico svegliato dallo ,studio fecero dare a Lt1igi Fabbri, apperr.a arrivato a1li21soglie d-eU'adolescenza, il p,ri– mo l'-anso, il -d1~•c!1sivo, ,sÙHa via del pen,siero libero e ribeUe; ·J'a,bbau.dono d•ella fede e delle pratiche P3'ligi-o.3e.Da bambino' era ,stato cre1d•ente, 1con ,quella serieta che fit1 d'allora metteva in tutte J.e cose sue. E . .s,e, durante ,gli et3•ercizi :spirituali pr-e-para– tori alla p•rima comu.ni, one, eccitato dal vino c:h'ie,gli ·iprov,3,Va per ·la pr-ima volta alla m·ensa dei frati, a– veva griidato "Viva Giordano Bruno!'' ·scandalizzan– do tU.tio il convento e facend<JG.i rimandare precipi- .. t ,os.am· ente a caBa, 1quest.'•epiiSodio non d-i-m-oBtraaltro che uu·· 1atente G-pirito di rivolta che si potè,via con– ciliare -be•nj1s.s 1 imo 1con la :f-ed,e. ,Ma quando .que13ta fede ·oominci6 a vacillare, con la ste:Ssa ·serieta ,con cui fino allora av,eva seguito "le pratiche die-1culto, decise d'interrom·perle. Di ,qui nuove lotte in fami– g1kt, di cui co.m1erv6 ,s·e:·m·preun ri-oordo penoBo. 'La· 1fam.iglia, il ,ginnasio 1 la cam·pagna in declivio intorno a R:e-canati: ecco' l'am-biente di ,q-ueat'Ìnfan– zia e di qruest'adole,3·cenza. Le torture del lati1>0 e d·ella matematica era.no comoen:sat•e. a s•cuola, dalle meraviglie d19-1laistoria e deHa letterattll'a italiana (il figlio del farmrucista ·er,a sem'Pre il primo del-la cla.~Ge in compoaizione), 12.1, a cai3a, dalla 1 lettura dei U-bri che il ragazzo rice– veva in preistito r3emiclandestin'ament•e da un wmico (e compagno dei git1ochi aera,li di •carte n·el ,classico retrobottega' di cf,armacia) di suo padre, il marcheae Antici, POS8!2Et30T·e d'una ·bella biblioteca. In quanto alle ,letture perme.E"se, il loro ca-mpo doveva easere piutto1sto ri.stretto .s,e il -fanciullo d'aiHora. una volta fatto uomo, poteva raccontare ri-dendo d'·e;21SL3,re Gta– to ,re,d,3..r.guito.s•e-veramente per e,ssere stato :sco:Perto mentre leggeva "L'a:Ssedio di Firenze," idei Gue.rraz,zi. 1 fvUo nonno .era un ·repubb:Ji'cano ed era anche un uomo colto 13' ,buono, ma aveva .sÙll'educaZlone dei ragazzi quelle ,ste12tSeid·ee traidizionali ed q.utorita– rie, ,che han fatto uaìCire, da :famigUe ·ben pen,santi ,e partigiane dell'o,rd·ine, t11nti ribeUi. Pure, a mi,sura che il ragazzo cresceva ·e ·la GU•3.. pensonalit:i s'ac– centuava, l'imposizione ai fa 1 oeva meno imipe,riosa ,e il -contraato diminuiva. J)el dra-1nma della .sua in– fanzia e d-~lla 6U•3.p-rima ado-leiscenza non rimaa·e, .7 n.etl'u-omo in for.mazione, che· un'antSia enorme, qu~i fisica, di liberta, ,quella ste.ssa ansia che, qualche anno più tardi, -·fece· di lui un an~rchic·o. Iri quarba. ginnasio ·comincia un incubo, accomp·a– gnato da una pioggia di. drre e di quattro: H greco, l'odiat_o greoo,. d12'Gtinato a mandare quasi costante: mente "a oltobre" ,ehi 'P'Ur batteva il r,ecord d,ei dieci ill italiano. 'lVfa iJ mondo a'!)irituale dell'adoles,cente i3i stava am·pliando -e ,Ia scuola ,ben pr·etSto non v'oc– cup6 più il primo po.sto. A quindici at1ni Luigi Fab– lJri, còme Malatesta, .er•a repubblicano. La lotta •con– tro 18..monar-chia fu la prima forma che prese la .sua sete di giustizia. E ,quetSto era inevita'bile nel 1:892 ·e nellé Mar.che. Insieme con la prima ·atti vita politic1.:1, i -primi versi, inevitabili anch'eGsi, brutti versi con remini:3·cenze di Leopa-ridi, idi Ada Negri, di Card,ucèi. N'é rim·asto un libretto mat10Gcritto, fatto 1'ilegar'e dalla padrona di casa ct1i •era stato affidato, dmante nma delle prime prigionie del· sùo giovane penGioniSta. Ess-o contiene i" VE:lnSid'amore dei :quindici a.uni; i" Versi di battaglia <lei dirciotto; pubblicati alcuni ill ,qualche giornaletto letterario, inediti 'i J;)iù. Brutti· vBrtSi, piteni · di .gioventù e d·'·en– tusi.a:3mo,. che riv.elanò un'anim1a _e un'epoca. Frequet1tava in quel .periodo la farma,cia Fa,bbri un vecçhio originale-, ,ch,e, aveva sll tutte. le ·,eo13i:3 delle -idee 'ben diverse da quelle corr•etlti e che a– mav.,a;,"ihtrattenersi col. giomne stt1dente, dandogli ,di tanto in tanto i.da legge-rie,, a scopo -diceva- in– f.or.mativo dei giornaletti e degli opusco"li, 1che pro– ducevano' una ·pro.fonda impressione su quella mentie avida d-i nuovi orizzoilti. Quel vecchio si chia·mava. Virgi.Jio Condrrlmari. 'Sotto la Gtla ·guida invisibile, Luigi Fabbri divianne anarchico a 13edi,ci anni. Aveva trovato la sua verità. A :propagarla, a ae.rvirla, de– dic6 la sua vit;,. Il fatto ch'•egli provenieae daHa corr.ent,~ re,pt1b· blicana non manc6 d'influenzare H -suo anarchismo. Egli era infatti di quelle menti ~piu fr,9quenti di iqua-nto si ~red;a nella sua genera·zione -e in i!ta1ia– che .portavano nella loro opera "a:ovversi-va" J'eredit3. -'1iberale d,el risorgimento itali-ano assai pili chia queHa .claasista di Marx. · o o. o Le. sue. nuove convinzioni arano per lui una coaa terribilmente seria. Volle approfondirle e si getto ,sui libri di Ba1kunin ,e di Kr-0potkin; volle m1etterte in pratica e fece su-bito cono. :rnen.za 0011 la prigione . La prima v,o,lta ,fu coi.Si.D'accordo ·con alcuni. com– pagni· d'Ancona aveva r3critto un m13..nifestino anti– . militariGta i(era viva in qu•el momento la queBUone della gt1erra d'Africa) ,9 l'aveva ,stampato egli Gte6·so con molta fatlc,a nella "tipografia tascabile" d'un amico -cattolico, su,o condiscHpolo nel Liceo .di ,Re– .canati. .Pr-oprio in .quei giorni era in visita a ca.sa .sua una zia, ·che il ragazzo fu ineari.ca· to d\1ccom– pagnare ad At1cona. Ne approfitt6 per portarvi i manJJesti, •COnGe,gnand:01ia Cl2Gare Agoatin~lli (il buon' OE11ari) che ,3, ,quel tem·po teneva un 1chiosco ·cti gelati. Al po1neriggio, t1scendo dalla casa della zia, a'in-contr6, pe.r il Corso eon d·ei ,ragazzi che, di– stribuivano il foglio da lt1i portato -1a. mattina. ITI ,sen.s•o dr~•lla re,sponsabilita Lo puwe. Oome potev,1 1ai3ciare ·ohe altri correGGe pericolo per -0.iffondere un su-o i3Critto, mentr'·egli ateGso rimaneva al si– curo? S'ayvicit10 a,d uno dei distribt1tori, lo alleggeri d'un buon mucchio di ·m.anif12Gtie inoo.minci6 a- sua volta a distrlbui-r·e, diri.g,endosi s·pe1cia1'mente --i:mtto la· spint,a della aua logica eedicent1e- agli ufficiali dell'esercito. Quel:-i st1a logica •lo pnrtò ~com'é naturale~ di– rettamente in ca·rce,re. Con Gentenza d.e,I 17 g_iugno l 894 il tribunale d'Ancona cond,1nnava il giovanis– .sim,o accuGato a V,e,nticinqu-e giorni di detenzione ·"per ir3tiga-zione a ·iaelirnquere". FU· anche condan– nato (n•qn dalla •ÒiuBtizia, .ma dalla Commissione apeciale ,creatia. a .sc-çi.podi r·eazion-e) .a un anno di ·ùomici!io coatto. Pero not1 ,fu mandato all'iGola, paG– sando invece -in :prigione -:S•.3mpre in att€!sa d•ella ·partenza- gli .ultimi mesi del 189·4 e i primi del . ,895. Da_ allora gli arre,3ti ai rfe,cero fre·quenti, -benché non~ 13~,mpr-e1~]3-guiti. d•a condanne, -e coincii3ero per ìungo ·tem.po con la data degli esa'mi. Erano misure meschine di polizia per troncare gli studi e l'evo– ·1uzimi·é 'intellettuale d'un avv13-rsario in erba, che gia si comillciava-a temere. Per prendere nel 189.6 la licenza liceale, rLuigi 1Fa1bbri dovett3' ·eludere la. ·vigilanza a ·cui ·era sottoposto a -Recanati e recarsi ]i soppiatto a dar gli •esami. in. Urbino. ·Qt1ando ebbe · wtizia delh rim,cita, il ,delegato di !P. S. di ;aeca- . iati· <lièB-e al padn3' di Lui.gi: "Questa volta Buo fi– glio me l'ha fatta". ,Poté allora •entrare aWUt1iversita, isèrivendo5i al– '" facolta di legge di Macerat>,. Ma or.mai l'a:posto– ~ato l'aveva préso ·ed ae,s-orbiva completamente il ,no tempo ,:, le sue e•ll&rgie intellettuali. Pag6 rego– iar.mente le tasse univ-eraitari-e durante i quattro d.nni delb carriera, ma non stud"i6 mai, né euper6 ~l-cun ·esam:€:. In cambio il ·movime•nto anarchico ma– .::erate1~1s·, quasi nullo al suo arrivo, divenne pr-esto :oef fior-ente da ridurre al -lumicino la locale ,s-ezione eSoci8.Ii,sta·e d·çt p-0ter 1 .:tffittare, il :quaGi ·sontuoso 1o– •!ale •(la questa a.bbandonato. ~r~ un 1 tem-po di grand-e miseria. 11 giovane i3tu- 1te-nte r}c·e-v-evada casa una ·penr3ione o.ssai ri-dotta; e quando la .s-Elraandava con i c-0-mpagni e,d i Bi.m– pati>zzanti a fare d·elle lunghe· paiSG ·e.g.gi -ateper i bi1- t::itioni ·e fuori di po-rta, ci voleva il contributo di ".:utti per comp-erare il m-ezzo litro di vino -da c1e-n-· 1:ellinare .religiosamente un GOrBo per uno. :Ma la miseria not1 eGclt1deva né la BO !idarie.ta, né l'.1ffet– ~o. E -quan<lo Gigetta (comB- i compa.gni s',erano abibu.ati a ·chiamarlo) doveva passar-e qualche te-m-

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