Studi Sociali - IX - n. 12 serie II - 27 ottobre 1938

_8 _____________________ :.::_i;:T..'....T:..'.T.'...:'.DT SOCIALI -------------------- In ogni modo l'entrata nel governo pu6 aver aiu– tato -in que1lo apeciale mon1ento, ma non i3empre dopo- a resii3tere al fascismo (e quel momento ara decisivo e bisognava ad ogni coi3to 1,~.sistere). per6 é stata ce1·tamente un oi3tacolo per la rivoluzione in generale e per l'affermazione delle noi3tra idee in particolare. E credo che i compagni di P. e H.., che vogliono trasformar,~ un incLdente in teoria, non lo fanno con gli occhi fiBsi alle neceeaitA d'una guer– ra (che é ,quanto di più antilibertario si po.3sa tro– vare), ma con l'intenzione di spianare la strada al– l'evoluzione della societé. umana verao un regime libertario. E i fatti di Spagna dimostrano appunto eh.e con il metodo da loro raccomandato ai va in senso oppo.:;to. E non Io diciamo solo noi. Gli steSéli compagni spagnoli ce lo dicono. Meno una minoranza, che fatalmente rimarrà impigliata negli ingranaggi, gli anarchici di Spagma ci dicono: "Sianno quelli di ie– ri". In "Tierra y Libertad" del 10· settembre leg– giamo: "Finché faremo Il contrario di ci6 che con– siglia l'anarchismo, non agh,amo come anarchici. Un anarchico non partecipa al Governo per far valere le proprie soluzioni, i pro.pri metodi. Vi partecipa per un 1 esigenza doloroea della guerra. E' uno fra i tanti atti di guerra che sono in aperto conflitto con ·i principi anarchici. Nient'altro. . . L'anarchia non ha scompartimenti per separare l'aspetto filo– sofico da quello pratico, riducendo il primo ad nn'u• topia irrealizzabile e riservan<lo al secondo l'attl· vità creatrice ... L"anarchismo é stato, é e sarà sem- 11re antigovernativo. Il resto ai pu6 chiamare come si vuole. ~on aara mai anarchfo;mo". In "Tim6n'', nuova intenassantissima rivista d'o• rientazione politico - sociale, iniziata Ida un gruppo di compagni a Barcellona con II numero del luglio di queet'anno, Santlllan (che é stato ministro della Generalità), prende una pcaizlone anche più radi· cale, in'vltarudo le nostre organizzazioni spag.noù~ a riavvicinarai alla masaa "Se stiamo con il po1>olo, non possiamo stare con lo Stato che é suo nemico" ("Tim6n", n. 2 dell"agosto 1,938. "Sui nostri ,3copi libe,,tari"). Il tono é quello atesso delle accorate, Inascoltate parole di Berneri in Guerra di Glaas,~ del '36 · 3,7. O é forae pili as,pro, tanto da svegliare pro– teste. non contro il contenuto dell'articolo, ma con– tro J"'ino1>portunité.'' di suacitare que.stioni simili in pubblico in tempo di guerra ("Tierra y Llberlad" del 3 G1~tte1nbre."Le questioni interne"). A me aem– bra che sia queat'ultimo 1tn criterio ben pericoloso. J~1ogni modo. per noi che non siamo in guerra. 1'ar– t1colo di Santillan é un contributo prezioso alla di– Gcussione in corso, che -data la rapidità degli av– venimenti m tutto il mondo- non é niente affatto accaaaml~a. "Come individui continuiruno ad eesere quat3i tutti anarchici e rivoluz.ionari come prima di luglio (meno le eccezioni naturali nei momenti convull3ivi che alia– mo vivendo)... Se due anni di guerra e di rivo– luzione ci avesaero dati motivi plausibili per cam– biar d'id1za. lo diremmo con la st-es.sa fran-chezza con cui diciamo il contrario ... Per6 Ja n ostra per– sonalitA collettiva -rivoluzionaria e libertaria- é atata aacrificata in olocausto ad una unita falaa– ment_e con?~pita e falsamente attuata ". Dopo alcune a11uJ.Stoni lHU o meno personali aen.za di cui l'articolo avl'ebbe forse ~uadagnato in e~:ic;.. : !a. SantillAn ri– monta al programma <lell'Alleanza bakuniniana del 1869 e a quello formulato nel congresso di Salnt– Imier, riaffermanòone la validità ne.ii.e loro parti fon– damentali. "La partecipazione al potere poUtlco. che circo- 1\,tanzia_lmente ci era sembrala consigliabile per le ne,ce3s1tA della guerra, ci dimoatrerll ancora una vol~a _cheaveva ragione Kropotkin quan<lo diceva ai social!ati parlanneutari: «Credete conl')u1•3tare Io Sta– to, per6 lo Stato finira col conqui.slnn3' voi,". Pro3egue sostenendo (e que.sta é la parte più di– scutibile -dell'articolo, perché ci son molti che so– stengono il contrario) cbe il 1>01>0!0spagnolo a'é d1mo-3trato asBai pili. rivoluzionario delle minoranze orientatrici (compresa la no.stra), che sono state al di sotto del loro compito. C"é chi dice che, dittatura per dittatura. era me– glio imporre in Spagna la nostra. Per fortuna. dice Sant!llan. fra tanti errori questo non é stato com– messo. La nostra dittatura sarebbe stata controrivo– luzionaria come tutte le altna. Enumera poi le ragioni per cui aia1no contro lo Statç>. e conclude dicen,ùo che. se errare é umano terribile sarebbe l'essere incapace di rettificare gIÌ ~rron. ~•é _u:1 criteri~ ~icuro di verttA: il popolo. Con lm, v1cmo a lm, mterpretl dei suoi dolori e delle sue as,pirazioni. esecutori dei suoi voleri. Que– sta é l'unica 1 posizio·ne sicura e eem.pre degna. Non si possono servire due padroni... Per ora ,3tiamo con lo Stato e ci6 equivale rud ese,are contro il po– pelo... Quasi tutti voi, compagni, vi sare t,~ aen– titl ferire da qualcbe eeclamazione popola.re spouta- 1\ea_: "Quando arrivano in alto, sono tutti uguali. E 11 popolo ha ragione". Questo drammatico arti– colo si chiude con l'affermazione ch,e fiancheggiando lo Stato si tradiscono gl'interessi, non aolo della ri– voluzione, ma anche della guerra e con l'augurio ohe la necessaria rettificazione arrivi a teml}O. ::- !on ai potreb be dare miglior risposta di questa ai "reviaioni.a.ti " del noatro movimento italiano. Nel primi due numeri di "Tlm6n", oltre all'arti– colo pili sopra largan1ente riassunto, moltissime cose sarebbero da_ citare: un magistrale atuidio di Soucby sulla rivoluz10ne agraria in Spag.na (n. I e II), dm~ articoli di Nettlau sul penaiero di Merlino (n. r e Il), un lungo commento di -Maguid al libro di Luigi Fab· bri ''Dittatura e rivoluzione'', confrontato con i fatti che ai atanno svolgen,do in S·pagna (n. I: "Un libro d'atrnalità"). una riven,di.cazione dei sindacali fir– mata dal socialista Araquistain (n. II), e molti ar· ticoli di carattere storico, quasi tutti di fondam"'n• tale importanza. E' un peccato non poter parlare dj tutti. Fermiamoci solo brevemente su due arti– coli: uno di J. Tl1. nel I numero ("Ci6 che é man– cato nella Rivoluzione apagnola", che ha av13'gliato in molti compagni il pili. vivo <l.iBaccordo per lo spi– rito autoritario di cui é impregnato, per quanto poi ,santlll:in abbia cercato d"inter,pretarlo in aenso no– stro in un'intervista fattagli da D. L. e pubblicata dal Martello di \New York del 5 settembre; e nn altro di Santi11An stesso, sempre nel I numero, aulla tattica cli guerra. ,La Spagna insegna che il problema pill spinoso ora per noi é quello della guerra cli difesa rivolu– zionaria. C-Opia11do il aistema degli avversari essi ci traacinano sul loro terreno, e si rischia di pt3rdere anche vincendo, come succease con la rivoluzione francese e con la russa. Evidentemente uno dei prin– cipali problemi tattici l]l!Sl' noi é l'adattamento della tecnica moderna alla guerriglia. A tutte queste cose fa pensare l'articolo di Santillan. Su questo argomen– to. pur vedendoae l'imI>orta,nza, noi non 1>ossiamo insir3tere qui, per incomp1a-tenza. La. parola é ai tec– nici. La questione di Kronetaòt e, in genere. della con– trorivoluzione in Ruasia ai tempi di Lenin e Trot- 13ky, rito rna inBistentemente sulle colonne della ,3ta1n.pa anarchica, socialista e comunista; aegno & vi·dente della sua attualita. Nella rivista nordame– ricana "New lnternational" si sono pubblicati au Quest'argomento deg li articoli di 1.'rotsky e del tra· aki,3ta Wright. o.be han auscitato disousaioni anche ifuori del nostro cam po. La congiura del silenzio é Gtata rotta ecl é gia qualche cosa. Emma Goldmann con,futa le affermazio,ni di Wright. da un punto di vista noatro, nel n. II di 11 Tim6n". Vietar Serge. cla parte sua. in "REvolution prolétarienne" del 25 ago- 13lo. fissa la sua poaizione personale con parole che traggono per noi i l loro v alore dal fatto di venire da una parte, che, quan.do ai tratta di questi pro– ble·mi. si pu6 defi nire avv ersaria. Stralcio, cla que-– at'articolo. i brani che mi sembrano più ilnportanti: "La sollevazione di Kronatadt e d'altri luoghi han dimoatrata al Partito l'lmpo.:;sibilità assoluta di per– aerverare nella via del comunismo di guerra. Il paeae moriva di statalizzazione a oltranza. Chi a– Y•3va ragione? Il comitato centrale che 13'0-stinava in una politica senza uscita o le masse spinte agli estren1i dalla fame? Non mi sen1bra che si posaa negare che Lenin commise allora l'ea:ore pili. grande della aua vita . .. "Una volta insorto Kronsta..dt, bisogn-0 sc.hia•:!Ciar– Io. senza dubbio. Ma eh,~ ,si fece per prevenire l'ln– aurrezione? Perché si respinJSe la mediazione degli anarchici di Pietrograido? Si pu6. infine, giustiMcare il massacro inaensato ed abb0tminevole dei vinti di Kron.staidt. che si fucilavano ancora a gruppi nella prigiorn~ di .Pietrogrado. tre meei dopo la fin~ degli avvenunentl?... Quando e come il bolscevismo ha cominciato a degenerare? ... I primi sintomi de! ma– le rimontano lontano. Fin dal 1920 i socialdemocra– tici melli3~evichi erano atati fa13.amente accusati. in un comunicato alla Ceca, d'intellig-:-nza col n,emico. di aabottaggio. ecc. Questo comunicato mostruosa– mente falso. servi a metterli fuori della legge. A partire dallo ste.s.soanno. gli anarchici venivano ar– restati i'1 tutta la Rus.,ia, dopo un.s. formale pro– !ne1~,3ad1 legalizzazion,e del movimento e dopo che 1! trattato di pace firmato co11 Mrukhno fu delibera– tamente strappaio dal Comitato centrale che non aveva più bisogno dell\A1,mata nera ... Rimontiamo più lontano ancora. E' venuto il momento di co.nsta~ tare che il giorno del glorio.so anno 1918, in cui il Comitato centrali~ del partito decise di permettere a delle commis.siolli .straot~iuarie d'applicare la pena di morte clopo una procedura segreta, senza udire gli accusati, é un giol'no nero ... L'episodio di Kron– ùtadt pone nello ateeso tempo il problema d,,,i ra,p– porti fra il partito del proletariato e le masse, quello del regime interno del partito (l'opposizione operaia fu stl'itol ata), quello dell'etica socialista (tutto Pi&– tragra.do fu ingannato dall'annuncio d'un movimento bianco a Kron.stadt). quello dell'umanita nella lotta delle classi e sopratutto nella lotta in seno alle nostre clasai''. Da non dimenticare che queste sono parole d 1 un bolscevico. N•?l numero seguente (10 settembre) della steesa rivista. A. Ciliga. in un articolo che sarebbe da tra– durre integralmente. va molto pili. in lA: 11 Qggi E-"i uccidono i capi della Rivoluzione d'ottobre; nel 1921 le masae di baae di queata rivoluzion.s furono de• ci,mate". Sulla ba--e d'una rapida ricostruzione sto– ri_ca. corroborata dalla rLproduzlone del programma d1 Kronatadt, egli dimostra che "tutto quel che c'era rimasto di socialista e di rivoluzionario nella Rus– sia del 19121, atava nella ba.se . Opponendosi a que– st_'ulti~na. Lenin e Trotsk y, d 'accordo con Stalin. Zmov,etf •:!d altri. riapondevano ai deeideri ed a– gl'intereesi dei quadl'i burocratici. Gli operai lotta· va~o allo~·a. per il socialismo che la burocrazia già ce, cava d1 lLqmdare. Questo é Il fondo del problema". Con le stease parole di Trotsky, Ciliga dimostra ?he _le _masse russe guardavano con simpatia gli 1deah di Kronstad t anc01-a cosi attuali che T,·otsky stesao ne co1>ia in pa1,te la formulazione, attenuan~ d?la. nella aua lotta contro Stalin. Il progran,ma di Kl"Dnstadt "costituisce li punto di partenza del nu~~o d_clo dello sviluppo rivoluzionario e socia,li– sta . C1hga conclude dicendo che il problema clel trionfo della controrivoluzione ,nel aeno stesao del partito _che ha fatto la rivoluzione, é ora enorme– mente 1m1,orlante. E r,:.pisodio di Kron,stadt deve avere in que.sta discussione un posto degno di lui. Pietro Emiliani, nel "Nuovo Avanti" del 1.0 otto– b~·e, in u_n articolo intitolato "Socialismo, democra– zia, Urs.s 1, co_n Io atile proprio di questo giornale me_tle a profitto quesi<~ afifermazioni di Serge e Clhga per Iamentar\3i della politica egemonica del partito comunLsta; per6, do.po aver detto di non Po· ter accettare la te3i de i due collaboratori di Révo– l~tion prolétarienne, perché "l'eaperienza spagnola ~1 ha aI>1>r~so che cosa c'é dietro le lamentazioni libera l! e hbertarie" (che cosa?). non si pronuncia sul !on.do del problema. come, né In questo né nel prec edenti articoli, arriva alle radtci della' tormen– to.sa questione dei procesai di l\Ioaca. .:vi: 1; quel che impcrta é che. dovo 17 anni. I morti d1 Kronstadt, che si son voluti seppellre nella ca– lunma e nel silenzio. sono più vivi che mai .~ ad– ditano la strada dell'avvenire. LUX. Libri ricevuti in dono Barthélemy De Ligt: LE PROBLEME DE LA GUERRE CIVILE. - Ed. Pensée et Action. Bru– xelles. 1937. 1 fr. b. Hem Day: A•LERTE, VOICI LE$ GAZ! - Ed. Pen,sée t Actlon. Bruxelles. 1937. 2 fr. b. Catherina Lydia De Ligt-Van Rosseni: COM– MENT DESARMER? - Ed. Pen,sée et Action. Bru– xelles. 19~7. fr. b. 0,50. N. N.: LA UNIO GENERAL DE TREBALLA– DORS DE CARA A LA GUERRA. - Ed. U.G.T. Bar– celona. 1'937. Ptas. 0,40. Alardo Prats: VANGUARDIA V RETAGUARDIA DE A<RAGON. - Ed. Esfuerzo. Montevidi?O. 19,38. Errico Malatesta: SCRITTI. Volume III. - Ed. "Risveglio". Ginevra. 1936. 10 fr. s. José Gabriel: LA VIDA V LA MUERTE EN ARA– GON, - Ed. Imàn. Buenos Airea. 1938. $ 1 arg. Georg Fink: TENGO HAMBRE, - Ed. lmàn. Bue– nos Aires. 1938. $ 1,50 arg. Gonzalo de Reparaz: LA TRAGEDIA IBERICA. - Eld !man. Buenos Aires. 1938. $ 1 arg. Gina Lombroso: UE TRAGEDIE DEL PROGRES– SO. - N:iove Ed. Capolago. Lugano (Svizzera). 4 fr. ISV. Ale~ndro G. Gllabert: LOS ESCRl1 ORE$ AL SERVICIO DE LA VEflpAD, CAfd.A: ../.sJERT~ A RAMON SENDER. - Ed. Sec_. de ~r'!P- det C. Pen. de la F.{\.I. Barcelona. 19&8. • _. • N. N. LA DEFEN.SA PASIVA •DE LA POBLA– CION Cl IL - Ed. por la Junla d,e de!enaa pasiva de Vnlet1cia. Valencia. 1937, )'tas. 0,2,5_ ---- ~~~ BHane10 Amministrativ di "Stucli Sociali" n, 12 del 27 ottobre 1938 ENTRATE Montevideo, - Gomensoro peeos 2; Dott. A. G. pesos 3; in tutto $ New Eagle, Pa. - Parte r~~~~~~~ · ~i~ .. ~;; del 3i luglio u. s. doli. 4,412 a mezzo "Adunata dei Refrattari" par cheque . " Pittston, Pa. - Parte ricavato pic•nic de! 30 · 3,1 luglio u. s. doli. 10 a mezzo "Adunata dei Refrattari" meno epese postali 0,18, doli. 9,&2 per cheque . . " Needham. - I. Bettolo per pagamento giornali doli. 2 e sott. doli. 1 in tutto doli. 3 pari a . . . . ........ . S. José, Ca!, - O. Fatano per sott. doli. 5 a mezzo Noli, per chegue Totale $ Rimanenza in cassa nmnero precedente " Totale enlrate $ USCITE Composiziorue, carta e stampa n. 12 ... Spedizione del n. 1,2 (compresa l'affran- catura) ............................. . Spese di corr!&pondenza racc. aeri spe– dizione di arretrati ' Carta d'imballaggio Lavoro in tipografia ···········•······ Spese varie .................... . $ 5 .·- 10.60 23 .56 7 .20 iL2.50 58.86 159 .17 62. 50 lQ.60 9.18 J..93 11-0.- 6.3•2 Totale uscite $ 11()2. 53· RIMANEINZA •IN ,CA<SSA $ 115.50

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