Studi Sociali - IX - n. 11 serie II - 5 agosto 1938
8 STUDI SOCIALI ---------------------------- kelt significa anch1a oggi. nel Sahara, gente. popalo. ca,3ta. I celti quindi non c'entTa110 af.fatto. lber (i– dentico a ber·!Je·r) é voce verbale che signifiea: "s:rno bruno:·• (Tacito dice che gli ViJSri avevano la pellz 13-cura) ed indica i po1110li. affini agli arabi, d1eU'A– frica del Nord. dal Mar Rosso -lAb1ssini- alle Ca– narie. La civllta cli que,sti i1beri prfonitivi. con,3ervatasi Era i noma::li del ::VIaro::!co, era ba.sata sul lavoro, sulla lìbertil. sulla proprieta co·Hettiva, sull'autono– mia dei diver,3i villaggi governati da,l conaiglio dei capi di fami.glia d'ambo i sessi (anfliz). Quest13 tra– 'dizioni di lavoro pacifico, libero e costruttivo. che ritrovian10 tra i fenici e tra i cartaginesi, c-ostitni– scono il vero patrimonio nazionale iberico e 13011-0 la principa,le caratteri,s.tica di i::1uel primitivo impe1·0 me,– dite,naneo ihero - cretense e dell'altro fenicio - car– lagi11,zae che venne dopo: am'bedna, furono diGtrutti dai popoli al'iani venuti dal ~ord. I greci distrns– -eero Creta e:1 i Roma,ni Cartagine. Erano popoli ch3 amavano molto la guerra e poco il lavoro ed intro– dussero il centralismo, la burocrazia ecl il potere as,soluto. Con la di,3trmdone dia·l sogno d'Annibale ·e l'incor(porazione della S1pagna ai àomini di Roma, cioé col predominio degli ariani sui semiti, si chiude il primo grande epi:3odio deHa vera Gloria d'l·b2ria. I militi che a Madrid re-spingono ora le truppe ita– liane, sono. dice l'antore 1 i continuatori di coloro che schiacciaron-o i Romani a Canne. E' una conti-· nuità fi,3ica ed anc,he spirituale. Le conse,gueuze del– la vittoria romana furono disaetrnse: il destino di più di cento milioni di persone nellt~ mani di poch9 migliaia di famiglie (H fa-S'cio neHe 1rne origini e in tutta la sua •purezza. commenta l'autore con cl'i– terio al3sai discutibile). Dopo la caduta de-ll'Impero r-0mano. ch1J 11011 lati– uizz6 la Spagna più di quanto vandali e vi13ig·oti l'abbiano gel'manizzata. l)er l'enorme iu,ferioritil nu– merica degl'invasori, abbiamo, con le cow.:iuitSte a– rabe. la rivincita dell'e,]e1rn3nto 13emita: "Un venti– cello semita (arabico - ~beri,s:co) ,3cacci6 il fanta– sma germano - tarlar • ·· tianizzato, che a'era sper– duto nella nc,slra p (p_ 65). Contro l'inva– sione ara.ba non ci fu ne-Ila P2:3i•3tenza €1'-0ica che, nella guena contr Romani. rei3e celebre Numan- zia. Gli ar;:!.'hi (,ql non lo dicono i manu.a1i cli etol'fa ,spagnola) a llO n11a maravigliosa ricetta per sottomettere i spogliavano i la1.ifondi,3ti d,31Je, loro tene e l eguavano. pel' un modico a.iftitto. ai servi che , varavano. Cosi anivarono tino a Poitiers ne-Ila loro espan3ione verso il Nord, che non fu ane'3tata da Carlo ~artello. ma dal clima. .\Ton seguil'emo Reparaz nella sua deGcriziornz. del– la i'3J.)lendida e l'a,stasa. civilta. spagnola al tempo del cali,ffato di Cordoba. So110 queste certmnente- le pagine più b•3lle·. più calde. più convincenti, (li tutt:> il lIIJr-o. J~gli contrappone la ·toHeranza, 1a e, Jtm:a, l'amore alla vita. cte,lla società islamica al cu_po fa– ~l1atimno dell'Impero t..:ril3tiano di C'al'lo V e 1?i'1ippo II. ''tll prim-0 Impero 13pagnolo. il semita, fu allegro come uno •.3·po.~alizio; il secondo, ario, triste conF" un funerale. Il primo ha il sno aimlJolo nel1'Alllam .. bra; il secondo nell'Escuriale" (p. 74). Gli iberi e ~·li a1·-ahi fondarono una magnifica civiltR. che con– qui_s_t61"Europa co11 la aua :superioritii. i3cie11tifica e c:ìph'ituaiiz. La barbara reazione dei settentrhn91i si chiam6 IUconqui.sta. QueGta non é in reall:'t elle la seconda invasione· ariana (la prima era staLct la cou– qui~ta 1·omana); questa. aeconda invasione· stacc1. l'Iheria. dall'Africa per incorporarla all'illJm·o11a ge1·– mano - cristhrna. Jn origine, la famosa Ricon:1uiata Gi chiamo se·mplic.1~me11te conquista. "Gli "Usatge.3" -:li Catalogna, documento deilla. JI metà del secolo X1J, prcclanu~n9 ehe i Gettentrim1ali andavano a distrug– gere la Spagna, per'ché la Spa,gna era l'Ia,lam; il re;3to •~l'a Europa. cri.Gtianita" (11. 915,). La riven:iic:1- zi-one- di .anti(.;hi dil'ilti é idea posterior3- e 11. dà la Chie,,~a. La Riconquista rico,stitnisce il latifondo e costrni-sce moltis•sime cbieGe, tutte di stil1z. t3etten– trionale, importalo. La lingua. e la cultura aneli-e furo-&o crnaturate dall'l!nportazione europea, che cer– c6 di dtstruggen113', senza riusch·vi, iol fondo aralJo. "Il gran movimento 1·eazionario che si chiama Ri– nascimento, ci da l'idea di Stato alla romana 1 pie– 'tra eepolcrale sulla _vera Spagna. ]~norme , 1forzo ci costa oggi sollevar1a·• (p. 111:-n. "TI trncondo I:npero iberico fu J'e,manazione di due Cffdavel'i appena dis– c3epolti: quello della Roma classica e queHq dei1l 1 iJ,m– pero Goto" (p. 119). Tutto qweBto era completa– mente est1·aneo aJ.l'a11ima iberica. ".Don Fernando e · ~ofia I~~hel, _rappreaentanti del piU puro nazionali– smo Gìpagnolo, erano il ri,.sultato d'una mescolanza di Ca1,,3li, B-argognoni, A1·padi, Hohe·nataufen, Lanca– ~ter. Provenza,li ed altre stil'·pi. In cambio Hoail)jil, rapp1·eGe-nta11te, Ge:condo le Stor,ie romanze,sche, de,l– l'eil1an1ento intn11so. appai-teneva a!d una famiglia che da 500-auni risie-deva nella penisola" (pp. 12:0-0'211). Da allora ·gli uomini di Stato ,spagnoli fanno t3iste– maticament0 una poli'tica contraria agli intereBsi <leHa Spagna. ,Espellono con gli ebrei il ca'pitale, con i musulmani il lavoro. Quei3to nel mmnento in cui i berbe-rischi del Marocco 1sarebbero stati pi-t'i. dispo– sti aid av,vicinarei agli iberi -di ria.ligione diveraa, ma fratelli di sangue--- ohe ai Turchi. Coai si pe,me– l'1Aifrica. "Due ani,ma•li hainno impeidito l'arffl'ateHa– mento dell'Iiberia con la E!3•rheria: il cameÙ.o. che fece trionfare in quest'ultima i nomadi sui sei:len– tari, ed il Cardinal Oisneros, che dietermin6 l'aHean– za dei ber-beril3chi con i Turnhi" (p. 1'2,5). .Intanto _la CaGtiglia, paese non ma1·itthuo si la11- ciava all'avventura O'Ceanica della conquist~ delr:A.– ·n:;13-rica,fatta e conservata, volta a volta, con Jo spi– . rito sterminatore ariano e con la beni&nita. del1a tI·,iJ..dizione semita. Alllche qui contra•sta,n~ Io Stato e, la razza, ohe continuano a,d easere in conflitto a,l ùi là del mare. '~Lo Stato é ratppre1Seutato dal clero, dai Vic,eré, dalle Audienze; i-1 popolo dal cabil-do (l'anfliz berberisco") (p. 1'2,9). Gli Habs•burgo spagnoli trascurarono l'Africa e l'America sbocchi 11,aturali della Spagna, per fare una politica e•ur,ope,a (lo atess·o rimprovero fa loro Carlo·s Pereyra nella sua fondamerntale "Storia d'i..4.– merica). E venrne- l'inimediabile decaùenza dell'Im– pero. Qua1tdo i so'Vran•i della ca'sa d'Austria Gono Goistituiti dai Borboni (continuazione patologica dei primi), come conseguenza della gue•rra di r3uccwsio– ne, fin.iB•Ce il periodo imperiale e ricomincia il co1o– nia,d3',; nella politica, nell'economia. nella cultura, la S·pagna rimane sotto l'inlfluenza fra11,cE.•3e,finché il re Garlo IV vendette la pe,nisola a Na'l)olemie. Al– i-ora e!Jltr6 i11 scena un attore la cui esi13tenza tutti ignoravano in Europa. A,gli occhi- del mon:lo la Spa– gna era ra.pprasentata da ci6 che. c'era in lei di più stl'aniero: la monarchia, l'esercito, la Chie,3a, Tra– ballanti nel turbine, qu8t3ti tre fattori, sorse il po– ,pol-0 e fece la rivoluzione, costruendo l'•Iberia fe<lc... ra1!3' con una Giunta elettirva in ogni regione, ribal• landosi contro le autorità che anco1·a rimanevano. prodamando la propria sovranità, combatte•n:lo con– tro l'inva·sore. Poi vennero gli uomini colti aHa f,ran– ceee -,quel c,ho s'era salvato della clas•3e dirigent,3,– e rovinarono tutto: vollero fare un es-ar-cito e falli– rono (fu la guerriglia popo•lare a sconfiggere i fran– u~.si. aiutata dalla flotta inglBse, potente grazie, al– l'anteriore sconfitta spagnola a Tra,falgar); dove– vano, a Cadice, far la Spa,gna federale, già sbozzata dal po1wlo, e la fecero unitaria e centl'alizzata; do·– vevano guardare verno 1'1A.i1nericae Gi volsaro v13mo l'Alti1piano; dovevano proclamare la }i1berta di co- 1~cienza ed afifermarono l'unità religiosa, dovevano mandare- a aiparooo i Borboni e ne 1·iconfennarono i diritti. n po1)olo, che odiava i france,3i e v8~1eva nei liberali di Caclice dei rappresentanti dello spil"ito ultra-pirenaico, si 1Stri11;3eintorno a Fernan-do V1II e si ftce trascinar,e da queslo Gentimento alla contro– rivoluzione, come più tar:ii part12.ggi6 per la Chie•3a e, pel' Don Carlos, che alme,no ri,spettavano i tra'di– zionali ''fueros"· <l'ogni regione. mentre gli infran– ce·sati della C · e. d'un li•beralismo molto attenuato. erano c13ntra 1 1isti alla romana. Con l'a·bbraccio di Vergara e con E.spartero po– tl'ebbe- cominciare l'u 1 ltimo volume,,della storia di Spagna a cui, Gecondo Reiparaz, coiiverrehbe que,3LJ titolo: La Spagna conquistata dal suo proprio eser– cito, e clm com,pren'derebbe il racconto delle lotte dina3tiche, dei colpi di mano militari. deHe diverse co-3titnzioni elar.gite al popolo (dopo quella del 181,21 ']:Uelle del 1837. de,I 1,S.48, del 11854). delle, spedizioni in Africa contro quei mori. che la Spagna avrebbe .1ovu.to .. iµ.vec.e p..rote.g:. ,g.ei :.e... . nutro le a¾_nb-izinnL~-" lonizzatrtci della Francia. ,Si e1bbe·· in seguito la ribellione di Prim. la fuga dUsrul>e'1la e la re– pubhliça d'importazione, come d'importazione, era– no le teorie re,aiionarie dei carlii3ti (De I\Iat3tre), 1ni3ntre contro qualche fianunata della vera rivolu– ziona in C'atalogna e a Cartagena, Castelar rec]a. mava: "Molta fanteria, molta cavalleria, molta ar– tigli,eria !·• Pi y Marga.Il era l'unico che intenH'etav3. l'anima spagnola. Poi, con la restaurazi::me e 1a s.::on· fitta di ,Don Cal'l-os, Gi riconciliano la Spada, -il Tron:J e !'.Altare. La gue·ÌTa -di Guiba .,3 il R~fif disGanguano cnmpletamente la Spa,gna. Per6 l'Africa é un v'ivaio di genentli. inca,Paci ma a1nbiziosi. Do1po il disastro d'!.nnua,1,, inve.ce della rivoluzione, viene Primo de R.:'ivera. Dopo di lui, invec13' deiJ.la rivoluzione, la ·re– pu,bblica del 14, apl'iile, Clh1elascia in piedi ese1•cito €5 lntrocrazia e-d é cosi poco iberica come quella del ·713, o come b Corti di Oa•dic.e. E que,3ta f,alsa rivo– hrniorn:; ha pei·messo alla cOntrorivoluzione di sce– gliere il momento e l'occa•sione deJila lotta. Nel con– flitto iÌupegnato ora cl soi10 due po:S•3ibilita. s-e sus– sisten.i con a;pparenza di vita il fanta1sma di Re•ca– redo e .della Ricornquista, la pen'isola, con un re o con una ria-pubblica democratica parlamentare, Gara tri 1 butaria o di Londra o delol'Impero ita 1 lian-0 (que:3to in fondo é quel che si di•scute nelle, cancelleria); se si riuscir.i '1d uccidere il fantasma, 0ani il trionfo d'lb1aria, cioé della rivoluzion,e e ,s'a1prira una nuova Blrada all'evol-uzione degH a.Itri po·poli deHa terra. Il destino della nuova patria, conclu'dè il libro, sani ·la Conlfederaz-ione de,Ile Re,pubbliche S'ocialiste i·be~ riohe. Bisogna la:Sciar pa1Ssan3- un po' di te1npo do.po la le.Uurai per sottra:rsi"·ana ma·gia di q1ue,sta palpitante riervocazione stari-ca, prima di poter cousi:derare que-~ st'o·pe·ra da un punto ,di vista critico. Le obie,zi011i non manche-reb'Ùero ed a 1 licune non i3i possono pas– sar sotto silenzio; 110,pratutto una,. di ca'Ì·attere., ge– ne·rale e fondamentaìe. Reiparaz da un gran vailore storico e mora,le al concetto di razza. La lotta fra ariani e Gemiti é per lui (come per Hitler, ma con opposte simpatie)~! 1i,erno della storia medHerra– nea. Concetto scie1ìtificamente equivoco e politica• mente pericoloso dal nostro 1 punto di vista. Le, razze :si aono mee:colate tanto da pe•rdersi 113' une neNe altre (non lo riconosce Rerparaz, quantlo, ba!Sandosi su1ht te,stimon,ianza di S-cipione l\A.fri,cano, alfferma che non e.si- steiva una razza latina?). e d'a:ltra ,parte tntti i po.po 'li hanno avuto sfruttati e sfruttatori, o,p– pre:.Ssi ed 0 1 ppressori, un'as·piraz':ion,e alla liiberlà che Baliva da1 ba'tS.so, una tendenza al centrarlismo e:i a1'la gera.rd1ia •che sceudeva dal'l'alto. I aemiti di Ba,bUonia e d'tA.,3sfa-iafurono centralizzatori. La ten– denza amton01nista delle citta. ere.besi fu ereditata dai greci. La muuicipalita spagnola, da cui deriiva il ca 1 bitdo ameri:cano, discend•e tanto da 1 I muni'ci 1 pio romano e dalla tradizionb greco - itaUca deHe citta marinare, quanto daH'anfliz a.f,ricano. I co1nuni,' g,Io- ria del Meadioevo, dalle Fiandre all'Italia, 11011vanto non di razza, ma di po·polo. E ohi li opprease fu •dapertutto un usm·,pator·e straniero, straniero noa .sempl'e al tenitorio ed alla 13tirpe-, ma 13empr2 al– l'anima popolare. 1E' inutile cS(landere alle critiche di dettaglio, che. non sare,bbero del re,sto ·che una derivazione di que– sta. Voglio solo rilevare 0 l'uni.lateralitA. della d€1!'.ini– zione di Rinascimento a p. 1:liS. Il Rinascimento é una conentt~ compJe3sa che ha f-atto molto bane• e mo·lto ma.le ; ma tende-va al-l'e,saltazione dell'indivj– duo e non al ·suo assorbimento da parte dell'onnipo– tenza Gtatale. Fatte queBte rapide oi.sse·rvazioni, cil:,!3 1:;i potreb– be-ro sintetizzare ne·ll'espressione de•l pericolo che sempre si corre. quando si cie,rca di ridmTe la storia ·dell'uomo o della natul'a a un principio unico, non si pu6 che consigliare la lettura di que3to li'b1·0. tutto percorno. dalla be·lla pl'efaz'ione di .Jo,3é Gabri2il aff1ultirno capitolo, da un i3offio d,aria vitale. che apalanca le fin12atn3 delle aule acca:iemiche e spazz:1. via con salutare irriverenza le false verita ,conv,2n– zionali, per rimette,~·e t1itto in discus.3ione alla nuova luce che, attraverso quelLz, finestre aperte. vte-113dal+ la Gtrada, culla vera della storia. I. f. Libri ricevuti in dono Henr) Seymour: THE TWO ANARCHISMS. Ed. The Orio1e Pre:36. ,New Jersey. :Ludwig Some: A ISE,RMON TO DONKEYS ON THEIR P.ACKS. - Ed. The, Fie-eman PreeB. New Jersey. Pier-re- Joseph Proudhon: THE MAL THUSIANS .. - Ed. Tlie Ji'reema11 Pre,.3t3. New Jel':;:_y. Stephen Pearl Andrews: THE SOVEREIGNTY OF THE INDIVIDUA,L. - l~d. The Frceman Prc.3s. )Jow .Jersey. Dyer D. Lum: IN M-EMORIAM. Chicago. Novem– ber 11, 1887. - Jì:d. Tlle Oriole Pre12t3.Novc1n.lmr 1UJ7 Dr. Pedro Diaz: EN HONOR DE ESPAf-lA. - Ed. Circ;ulo Republicano 13J&pafl-0l. l\1011tevideo. 1937. Jacques Maritain: •LOS REBELDES ESPANOLES NO HAC,EN UNA "GUERRA SANTA". -- lsdicionrn l~d,pafiolas. :vladrid • Val1.:mcia. l!J3·7. N. N.: P,ARTIDO SO.CIA1LISTA OBRERO. - Et!. Gr;Hica Socialista. Madrid. JD.37. Edmundo De Amicis: CORAZON. - Tradotto e adattato per i bimb'i argentini da Germftn Berdiales. J --=t·i1a1!do Tog11c.fl1. . Nct. J\ 11aPon-!t1.' iJ. ~\. l : 1 JS. Jo::.é M. Ferreiro: EL DEPORTAO. - Ed. Libor– tnd. :vront-cvideo. 1913'1. .. Bilancio Amministrati ~ di "Studi Sòciali" n. 11 del 5 agosto 1938 ENTRAT,E Torrington, Conn. - E. Neri doll. 1. L. Volpe doli. 1, in tutto doli. 2, al cambio 4. 84 Philadelphia, Pa. - P. Scipioni tlall. 2, per che,~ue -l.8-1 Needham. - I. Bettolo doli. 1. Pilo Cesa- rini di Ea,st Bo..ston doll. 1; a mezz-a Be-ttolo. al cambio 4.84" Bethlehem, Pa. - R. Buratti doll. 3 al cambio 4. S-1 Buenos Aires. - J. Ra.ggio pesot3 arg·. 2. al cambio Chicago, lii. - Dal Colmnbia Ulu•b a mez- zo Cera.sani d-01!. 5, per vaglia postale " Tola1e $ W. 61 Rimaneirza in cassa nnmero precedente, '' 2!~,S.-- Totale- entrnte Compo·siz-ione, carta e stampa 11. 111 $ Gl. 50 Spedizione d1al 11. 11 (co1npre.sa l'nif.fnu1- catura) 12 6-0 Speee d,i coni,sipondeuza, rac 1 c.1-· ae,rei i3l)e- ·dizione di arretrati La·voro in tipografia (1) Spese varie Tota1e uBcite RIMA,N,ENZA l,N C ,A.S.SA $ 159.17 S.10 10.- (.1) Essendo aumentato enonmemente il lavoro del-· la co1npilatr-ice di •questa ,riv-ista, si é dovuto cer– care un piccolo aiuto l~'l· la co-rrezione delle bozze e nece.s,sita analogh•e. Le uscite di ".Studi S-ociali'' iSi vedranno qu,indi aumentate, -tutti i numert di que-– ati dieci pesoo.
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