Studi Sociali - VII - n. 3 serie II - 15 agosto 1936
di cliniostrarlu non sollanlo lil più pratica. ma anehe la più logica. Scindia111u du1u1t1(' il prohlema. nPi suoi due Pie· m(•nli costitutivi: l) Parlrcipazio11P all'atlivitù ll<.Hlamentarc cl?i rap– presentanli l<:;,;-iltimi di partili e co1Tenti rivoluzio- 1wl'ie. ~) Pinleci1n1zio11e (lpllfl masse rivoluzionario in r1111111to tuli. alh· lotte Plettorali. 1) Quando si discute dell'utilità e del danno de– rivanti dalla p:u·1e<:i1>azio11c di ra[)J>re>sentanti leg-il– timi dei partiti t· delle correnti rivoluz-ionaric all'at– tivilà parla111P11Lare le critiche degli astcnsionisli mi .s.(•mhra110 avei' ru;q.~·giol' ro11damentu che le dil'f'se dei partecipaziouis1 i. SE'clere in una <.lSSPlllhlea. anche nella q11nliti1 cli OIJJ)OSitOl'i. attdl(' lll"'lia qnalitù {li OJ)l)0Silori inlran– si!-(PllllSSillli. é 1111 collahoral'e all'esisll:nza e al f1111- ziuna111e11tu •lella stessa. Per dei ''rivoluzionari" <111indi. una co11lnttl~lizbnc in tel'mini. I pili accesi Lra q11esli (i comunisti. per esempi1). mtlltl'e clifE:nclo110 la partecipazione al Parlame11to. ctrt.:ano <.li salvare la propria virginità rh·otuzi::>11·1- l'ia riùucenclo al minimo tale partecipazione. Ma talr attitudine teoricame11to non li salva perché collah'l· rare poco nou é certo equivalente a non collaù•)· rare (l>Osizione rivoluzionaria). I~ non li salva nean– che pratkamente perché se il lor voto costante- 111e11tecontrario ad ogni legge proposta o ad ogni governo ha avuto raramente l'efficacia cli spostare L hilancia politica, C'i6 fu dovuto esclusivamente ifl loro numero esip;uo e non alla loro tattica. Ma che il numero dei deputati comunisti aumenti. come essi desiderano e come si sforzano di c:rnse– g·11ire. e hl conesponsahilità teorica P potenziale si 11asmnta forzatamente in corresponsabilità effetlini e gravida di pratiche conseguenze. Qualunque sia la loro attitudine: opposizione. in uome clell'intransi– ~Pnza. a una leg-islazione di "sinistra" (e quindi ap– poggio 1·eale. per quanto involontario. alle "destre") astensione (che pu6 .servire henissimo a salval'e o a far cadere un minist-ero). unione alle sinistre leg1- litarie per evitare una minacciata reazibne (e qni11<li avvallo dei programmi e dei metodi di quella}. essi saranno corresponsabili cli un determinato indirizzo di governo e di determinate misure legislative. a– vranno implicitamente riconosciuto al parlamento una funzione. e attratto verso questa funzione l'in· tel'€.ssamento e le speranze delle masse da loro l'flP· presentate. l loro cugini socialisti, si trovano già ad uno stadio più avanzato dello stes.so processo. Poiché la logica della partecipazione non p116 arrestarsi a mez– za strada non é più in discussione la partecipazi::rne all'attivitél parlamentare. ma alia stessa attivitfi g:1- verna.t-i~. E ci6. ripeto. risponde alla natura delle cose. Pren– der parte sistematicamente alla vita di un istituto che é l'istituto caratteristico di un determinato re– gime esclude che si possa lavorarr sul s-rrio nl rovesciamento violento eh tal regime. l~sser dei ' 1 par– lamentari" esclude che si possa esser<' conlf'mt)ora– neamente dei "rivoluzionari"'. Né si pensi che i deputati rh·ol11zionari penH1nn. in compenso del1a medaglietta e dell'influenza pa– lese ed occulta che esercitano sul t'11nzionamenLo dC'l regime. esclusivamente la loro anima rivoluzi:)llaria individuale. All'infuori di alc·uni casi SJloradici di manifesto trndimento del mandato (e sono i casi men:"> dan– nosi perché il deputato com11ro11iettr. allora. u1liea– mente sé stesso - P. politica111e11te, i più onesti giac– clié in tal modo egli arrischia la sua posizione elet– torale). l'eletto trascina nella sua atlivit{l legalitaria e collaborazionista l'intera massa dei suoi elP,ltori. Ve la trascina formalmente perché egli E' il loro rappresentante legittimo. il loro compagno di ted3. il loro portabandiera. Ve la trasd11a -sostm1zialme11t.::. perché la sua vittol'h-l elettorale ha avuto un sip;11i– fiC'alo simholico di vittoria dell'idea p tutta la sua aziOne successiva é illuminata dH tal h1e·r idealP. E' dunque naturale d10 l'attività eleLtoralistica as– suma un'impodanza I)l'eponcterante a discapito cli tutte le altre. l.'he un hel discorso in Parlamento al• tragga e co11fisC'hi l'attenzion.{' della stampa ili pHr· tilo e dei suoi lf'llori. che dall'esito di u11;i l:>ltc1 parlamental'e nella <1uale i rappresentanti rirol11zio– nari sono impeg-nali. il popolo si attenda ogni lwne od ogni male. Per quanto si111•p1·r siano lr iulf'uzioni rivoluzio– narie di liii J)iirtito o di un r11ovime-nlo. J)l•l' (!nanto insistentemente si ripeta ehe "il' l'ivoluzioni non si i.-lnno con Il::. 8C'l1Pde''. inle-nzio11i p richiami ven– ~0110 sommersi dall'inlerrssf' PIPllorale e parlamen– tare. li "rivol11zio11ario''. lo stesso i:;t1·itto al partito, c·rs– sano di contare-. Ciò l.'he <·onta f' l'elettore. Sr. w•r conquistarlo. oct'.OITP sm11ssa1·p t·tc'rli angoli, gli an– goli sa1·an11n srn11s::;;,\li. Se. llt.'1' es.1llc1rlo. converrù mentire dp111agogic·an1e11le. e rn1· promesse ilTf'aliz– zahili. e va11tarr l'orze inesistenti. la dema~ogia sven– tolerà pom1>osa111P11lptutti i suoi orifiammi. 1..; se l'oc:('asio1w rivoluzionaria si presentani. o In si lascien\ sruggire i11canta.li dallo S[H?ttacolo t1e11·a– ~011e parlalllPlllarc•. O d si ,i('('Ol'ger.:1 che la ll{)CPS· .saria preparazione é stata trascurata. o. cercand::> atra1111osa111e11lt•dc>i ''rivoluzionari". si trovPra111v> soltanto dC>Kli"elc>ttori". Drlla hrnva. g-ente fiC'ra fii dimostrare la fprrnezza della proprin fede con ratto - - ge11eral11H·nte assai facile e llO<·o J)C'l'icoloso <li deponP 1111ppzzo cli carta in un'urna di vetro. ma che 11011ha IP altitndini 11( Ja preparazione spi– rituale e tecnita ad azioni implir:111ti st'orzi r rise-Ili hen differenti. 1..: t uttn questa hrava genlf' so111111e-r– gen\. nella propria ma'Ssa amorfa cd abulica. i pochi S'l'Ulll SOl'I.\LI ri\ oluzio1rnri :sul serio che si [ossero. 11er caso. sol– I ratti al COlllugio. i) l\la. du11qm•. SC' l,1 presen:rn nel Parlarne11to lii rapprest:11ta11li si11cf?rl e legittimi 11ei partiti l' dei movimenti rivoluziouari produce· lutti quesli i11- <;onve11ie11ti. sa.r:, tJ'nopo. per evitarli. riconero al• l'a,stensione. rassegnandoci a sopportare tutti gli al· Lri inconvenienti. ugual1ne11te reali, che i partccipa– zionisti ci rnostrano'( No11 mi sernhra. L"assenza di rappresc11t.111ti llirol ti del!C' cn1TP111 i rivoluzionarie 11011 signirku 11ecpss;1riamonte cho jt~ masse rivoluzionarie debbano del Parlamento ign:,– l'are J'esistenz1.1 (' clisiut01·essarsi della sua ,·0111pusi– zione e della sua allivil:I. 1,a ri1111u:da a mandat vi delegali lH'OJWi 111}11Jhll'la l'0/110 COJl!h•guP11zaillllll'UI· cahile la ri1Lt1111.ia l llirilto lii voto. Il Parlamento -- l'al'C'ialllo semJ)l'P l'ipolC'Si (li vi– ,·ere tu 11110 staio de11Hl<'ratico-htJr!-(ht"se esislP. 1,r. anzi. l'istituto t.:he clù l'impronta ron11ale al rPginll'. Jt; che 110 rest,1. 11011 osta11tt.• il se111prn t:rest·m1IP ll'J– tere della plulo<'razia"' tki snoì organi (hauche. l.1"11st. leghe di produttori o di contribueuli. stampa gialla. ecc.), anche sosta11xia.l111e11tcuno rlr-i pili impurlanli. J<.:. se 11011 1)116 "fol'(: la rivoluzione", può tuttavia. con leggi chl' i-lJl!H'ova o C'lte respinge. coi ;.;ovC'111i che soslie11e o d1P ahhat1<•, inrluire sulla. vita cl<·lla po110lazio11e i11tera rivol11zio11ari co1111>resi. iJ1"iu qui i parlitipazionisli hanno pie11amout.11 rn· gione. i\la. JH.1rgi1111g".t--rP alla vPritù, bisogna trnl'n' (ci6 che essi 11011 fa11110) tutte le conclusioni che tali 11re111eSSl'COlllJ)Ol'tano. Il Parlamento esiste: 111:1 esiste come h;lituto dPI rl'gime. P116 11g-in• i11 diverse forme e nrnuierp: chP sono tutt'altro che inclil'fcreuti. ma. che resta.no sern· pre entro i li111ili clf'I regime. 1,,;· quindi lug-ico <' ~iusto che nello stesso siedano. e alla ima. .illiviLù l)reudan parte - con tnlht <111ellalibertà che i lnl'o 1>ri11Ci))i COIISC'lll<lllO. (' chn é negata ai "rivoluzio· 11ari" - coloro i quali rilPngono che il regime s:d-. clisfi. tal qual é. o to11 le modificazioni che la sua. stùssa struttura 1>acificamentl• e legalinl'nle conscntl'. le lol'o as11il'azio11i ideali. In altre parole (: lù,i.deo. polilicamrntl' 11til<•. e. rii– rei qua.si . dovproso 111nral111e11te. clip ciel Parlamo11to faccia111u parte solo rne111hri elle "t-rPdu110" nel var~ lamenta1·is1110. I "rivol11:t.ionari" vi so110 rll'i veri ,, })l'Ol)l'i intl'11Si. l~ssi 11011 vossono e11lrarvi se 11011 in seguito a restrizio11i 111c111ali(1wll'atto del giura111ento. tHH' e– sempio). <:lw. pe1· csserP tratlizionali. non snwl meno ue1ll'ecahili. 1 1 :ssi 11011 !}Osso110agire i;e non co11 1111H serie lii limit;nio1li contrarie alla. natura doll'istitnlo si.es -so (ohhedienza a comitati <.li partito estra-1wrla– mentari ecc.). ~ssi si trovano spesso i11 1111 vero stato di mala fede. Le clisposir.io11i reazionarie con le quali ormai pa– recChlslati neg-ano 7e1eggT[11llfa di canclHHl'tr a)TJ);n– tenenli a pa1·liti rivoluzionari e ne vietano persi110 la presentazione agli elettori sal'ehhel'o difficilmente allaccahili su tale ostracisrno rosse equarnente esteso ai movime11ti a11liparlan1e11tarislici di destra. Ma. un·a1tra deriv;-:1zione logica clell'essel'e il Parla· mento uu "istituto del regime" si é <;he <1uella tal sua attività - interessa11te prol'ondamentC" la vita di tutto il popolo, (•. quinùi. anche dei ·•1·ivoluzh- 11c1l'i" e della classe che essi rappresentano - é u– n·aLlività r1erl'etta111ente compatibile t·ol regime stes– so e che pu6 essere svol1a. ottimamente dai non– ri ,·oluzioua ri. Per rendere più evidente la cosa coi soliti esemtli pratici. <" chiaro che la lihertà di slamp,1. l'ins3gna– mento laico e gratuito. il mantenimento della pace. il funzionamento regolare ùella giustizia. 11011 inte– ressano sulta.11to i rivoluzionari e non interessano .j rivoluzionari ''come tali". I~ mi sembra anche certo che la legislazione di "sinisll'a" (la cui importanza chi abbia esperimen– tato il fascismo non può negare) possa esser meglio .conciuistata e difesa da dei democratici sinceri. da dei ··radicali", da dei socialisti riformisti. che non dai rappresentanti dei repubblicani. dei socialisti ri– voluzionari. dei comunisti e. J>er ipotesi. degli anar– chici. Tutti questi si trovano naturalmente handicappati dalla loro itleologia rivoluzionaria e dalla loro in– transigenza per lo meno "di facciata''. Far loro unu concessione in una delle materie suddette significa valorizzarli non solo. per esempio. come difensori della libertà di stampa. ma come republJlicani. c:>– mnnisti, ecc .. cioé come avversari del regime; men– tre poco o nulla se ne pu6 attendere in carnbio. I legalitari di sinistra non hanno invece contro di loro la p~ricolosità manifesta. e possono. con tutta libertà e senz'onta nessuna. mercanteggiare. offren– do in cambio il 101·0 appoggio pel' altre determinate provvidenze che stiano a cuore al governo. Se non m'inganno i 1>eriodi storici (non rivolu– zionari. naturalmente). in cui più rapido é stato il ritmo delle conquiste democratiche ( che tali - e non classiste o rivoluzionarie. sebbene favorenti partico– larmente il proletariato e co11cedenti maggiori faci– lità alla propaganda e alla preparazione rivoluzio– naria - son tutte quelle su indicate} furono quelli in cui scarsa e impotente era la rappresentanza di– retta dei partili rivoluzionari nel Parlamento (l'au– mento di questa rappresentanza fL; piuttosto un ef– fetto che una causa delle conquiste democratiche). Ed anche oggi paesi ove questa rappresentanza diretta é poco numerosa {Francia} o manca quasi del tutto (Inghiltena} sono assai più solidi contro la reazione di quel che non furono nazioni nei cui parlamenti i partiti. almeno nominalmente. rivolu– zionari. avevano minoranze fortissime e mina'.cciose ( Italia. Germania. Austria. Spagna}. Ma. mi opporn\ a questo punto il compagno parte• 5 1 cipazionista. anche ammesso che le conquiste cle1no– cratiche sian meglio difese in Parlamento dai "de– mocratici" che dai "rivoluzionari" - e il compor– tam.ento dei democratici é lungi <.lai render paci– fica tale ammissione - resta sempre il fatto che, sottFalte al Parlamento le forze dei gruppi rivolu– zionari. i democratici vi formeranno una minoranza cosi esigua da lasciare il campo completamente in possesso delle forze reazionarie, con tutte quelle conseguenze che noi vorremmo appunto evitare. J~nore. perché - ed é questa la soluzione che mi appare derivabile dalle osservazioni suespresse - i rivoluzionari voteranno. E voteranno naturalmente nei partiti e negli in– di\·idui che, senza pretendere di rappresentarli e senza promettere una attività rivoluzionaria che sa– rebbe in contrasto coi loro stessi principi e program– mi. garantiscano di adoperarsi per la conquista e la difesa di quelle misure legislative che interes– sano le masse .. J~ questi deputati. una volta eletti coi voti dei rivoluzionari saranno. delle misure suddette, soste– nitori pili abili ecl altrettanto leali cli quel che a– vrebbero potuto esserlo i rappresentanti diretti del t)roletariato e dei partiti sovversivi. Più abili. per– ci1é ag~nti nel loro elemento e con la loro naturale t.:1ttica ùi col1aborazione e di compromesso. Altret– tanto leali perché. privi di ogni legarne organizza– tivo e ideale coi ]oro elettori rivoluzionari, e dipen– t~cnclo la loro elezione dai voti di questi. l'unico mezzo di assicurarseli san't un'esem11lare fedeltà all~ promesse fatte. D'altra parte non bisogna lasciarsi illudere dalla diversitU dei nomi. La funzione dei gruppi parlamen– tari non muta col mutare di etichette, e neppure col mutare cli uomini. In una Camera composta unica– mente di conservatori e di liberali - quali il vec-" chio Parlamento inglese. per esempio. - i liberali svolgeranno tutta l'azione progressista compatibile coi tempi e col regime. rn una Camera composta. puta caso. esclusivamente oi socialisti e di comu– nisti.1 i primi svolgel'anno tutta l'azione conserva– trice e reazionaria possibile. Cosi la progressiva evoltl'zione verso '"destra·· dei partiti giél cli "sini– stra" (liberali. democratici, radicali. labouristi}. che si osserva in tutti i parlamenti. non significa da parte cli quelli un tradimento cosciente dei vecchi principi. ma. semplicemente che. alla loro "sinistra". sono -sorti altri gruppi. i quali si sono assunti quella che era la loro funzione e rapp1·esentano le cor– renti elettorali che già furono dei primi. Scompaiano questi nuovi gruppi dal Parlamento. senza che scompaiano dal campo elettorale (per rea– zione governativa o per volontaria astensione). le forze che li sostenevano, e "riformisti''. "radicali''. "democratici". "liberali''. saranno risospinti a "sini– stra" dà.Ila legge naturale dei contrasti. T1 Parlamerrto. dunque. ai pal'1amental'isti (e, quin cli. con esclusione dei "rivoluzionari"). ma l'uso del voto a tutti i cittadini. rivoluzionari compresi. La potenzialitA elettorale di questi avra. con ci6 il suQ pieno rendimento; ma il suo pieno rendi– mentp nel proprio campo naturale e limitato. Contl'ibuirft ad assicurare. nei limiti del regimo e delle funzioni parlamentari. le migliori condizioni com1>atibili col regime stesso. mn. non si sostituirà. nemme:no incidentalmente e indirettamente all'azione e ali,). preparazione rivoluziouaria. L'elettore comunista o anarchico (perché io ho la convinzione che anche gli anarchici potrebbero ac; c.cttal'e questa soluzione} darà il suo voto al can– didato A anziché al candidato B. alla lista del par– tito C anziché alla lista del partito D. perché saprà. per esempio. che il candidato A e il partito C son:> lavorevoli alle assicurazioni sociali e alla libertA ,-1 associazione. mentre il candidato B e il partito D le combattono. Ma senza nessuna illusione che la vittoria di A e di C (che non saranno né comu– nisti. né anarchici. ma semplicemente democratici o riformisti) gli apporti il Comunismo o l'Anar~hia. La sua alLi vita elettorale, 11011assorbente e non esaltante (saranno naturalmente i candidali e i par– tili legalital'i che impiegheranno tutta la loro ener– gia 11ella propaganda e nell'organizzazione elettora– le. e sai·anno essi che. a ragione. si esalteranno per la loro vittoria). resi.era completarnente scissa dalla sua attivitfl. rivoluzionaria. E questa non sarà né sensibilmente distratta né in alcun modo compromessa dalla prima. Smussare gli angoli. gareggiare in demagogia. diventera ma– gari una tattica dei partiti e dei candidati che si dispntel'anno i voti rivoluzionari. ma la tabe trasfor– rnistica e demagogica non si trasmetterà agli elet– tori. troppo separati idealmente dagli eletti per su– birne il contagio. li voto dei rivoluziona1i - i11 certo senso disinttressato - audrà facilmente ai più seri e ai più meritevoli. IJo detto. incidentalmente. che la soluzione propo– sta mi sembra accettabile anche dagli anarchici. Parlecipazionismo ed astensionismo. per quanto gravidi cli conseguenze immediate e rem.ote, dirette e riflesse. pratiche ed ideali. sono 1rnr sempre que– stioni di tallica e non cli principio. Come un anal'chico, memhro di una cooperativa. potrebbe a mio aYviso. -senza tradire i suoi principi. 1;artectparc alla elezione degli amministratori (credo normalmente lo faccia). non al fine di far trionfare l'ana1·cl1ia. ma al fine di eYitar2 sperperi o frodi. cosf un anarchico potrebbe. sempre a mio avviso. cooperare col suo voto alla vittoria elettorale di un ''democratico" contro un "conservatore". Ed an– che in til caso non per compiere cosi un atto ri– voluzionario. ma per ottenere. per esempio. che sia approvata la legge delle 8 ore. o sia posto un rreno alle rr;anie colo11iali di un governo imperialista. Bisogna riflettere che. per un rivoluzionario C.J·
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