Studi Sociali - VI - n. 1 serie II - 20 novembre 1935

8 scentemente l'approvavano. Quando quasi 'tutti i maestri, per conservare il 1po– eto, cercavano ci1e i loro scolari s'iscrivessero nel– l'Opera Nazionale BalUla, nella cla1,se di mio padre, al cominciare l'anno c'erano due i-acritti, dopo tre mesi, nessuno. I distintivi fascisti ·sparivano dagli occhielli do_po due o tre gion1i •di lezione. E -questo senza parole, senz.1- -discu.ssione. L'insolito ri,spetto che i fanciulli sentivano nel maestro verso la loro personalit3., ,sviluppava in loro i valori individuali e li allontanav.'l dal gregarismo servile a cui ten– deva e tende l'insegnamento ufficiale fascista. Il suo anarchismo si po~eva chiamare in certo sen– .so umanistl, perché •difendeva contro l'oppressione non solo l.l lllnrt:i strettamente politica ed il pane degli sfl uttati, ma .~nche i! patrimonio culturale creato n · i sr::coli dallo· sforzo individuale. n1.1lgrado il peso r. .:hincciante ed unifofmalore ,dell'autoritd. stat'alé. 'Uu'ejuc.à:zione classica aveva <lato al -~mo spirito il gusto <li ,quei bagni nel pa,33ato che rin– vigoriscono lo ·spirito neg!i uggiosi jnt,ervalli della lotta. La cultur:i era per i.ui .svolgimento continu-o, slancio perenne dello ·Spirito umano verso la rma .liberazione. Per que.3to amava la storia e la t':lceva amare. Rimane tra i miei ricordi migliori una giornat 1 rndiosa dell'agosto del '21, una ,d,elle poche. ch'egli abbia consacrato, •durante tutta la su:i. vita, al ,diver– timento e al riposo. Noi dur:- soli, con un'allegria da se-alari scappati di scuola, uscimmo cl.1.Roma la mattina alle sei per !Porta S. 1 Sebastiano, e sotto il sole cocente dell'agro, facemmo tutta la via Appia fino ai colli Albani. Pa-ssavamo ansiosi •cli rovina in rovina. con un appassionamento ben diverso e ben lontano dalla fredda retorica romaneggiante che vidi S'rUDI SOCIALI poi predominare· nelle scuole dopo la vittoria fasci– sta. Quel giorno capii come il passato fos•e per mio padre un elemento costitutivo del presente e come si conciliasse questo suo amore per le vecchie cose con la sua a11-3ia,di rinnov::imento, col .suo impeto cli ribellione. Mentre nella desolata campagna ro– mana il buio vinceva la luce rosso-cupa clel tra– monto e 1 le nostre due -ombre s'allungavano -smisura– tamente sull'antichissimo lastricato, egli mi •parlav:1. di Cesare e •di Catilina, cli Spartaco e della ,3chia– vitU antica e moderna, con un entusiasmo giovane che si dimenticava della stanchezza e dell'ora. Io guardavo quell'allegro compagno di passeggia– ta, ,quel coll:iboratore dei miei studi e ,dei miei gio– cihi e sentivo in Jui, senza ch'egli sembrasse volerlo, il maestro e, pili ancora, il padre. La sua vasta semina ·~embra. essere caduta sulL1 roccia. La sua passione cli liberta ha cozzato contro le barriere di ferro che ci si stringono intorno e che, non potendo piegarlo, l'hanno spezza,to. Ma Ira le amarezz.e ,dell'e,silio ·~ •della sconfitta egli ha po– tuto sentire, prima ·d'andarsene, l'orgoglio d'avere edificato in se stesso· il ..nonclo futuro •che s-0gnava, l'orgoglio ,d'essere stato intero, ,d'aver trasform'.llo il suo pensiero non Gola in parol"e, ma anche •O sopratutto in vit~ vissuta. Chi gli é ,stato a lungo vicino non ,clini mai che l'anarchia non é possibile, perché l'ha vista in atto. E quest'opera sua paziente e quasi ignorata che s'é .evolta parallelamente .al lavoro •d'agitazione e di propaganda -scritt.1, •.:i.uesto lento sforzo d'educare se stesso ·e gli altri alla li– berta anche nelle più minute circostanze ,della vita, non ,é piccolo contributo alla ricostruzione futura. LUCE FAB1BRI. Le armi de Ila civilta contro la civile a Noi ci troviamo, indu 1 bbiamente, a uno sv-olto peri– c.o!oso clelìa. evoluzione dell'umanìta. Il gioco -deJle fl'rze contrasta nti in t .3eno alla societa moderna é diventato piU serr:1.to che mai; e il Tisultato pu6 ess€re t::into un precipitare sempre pili rapiido verso !a barbarie, quanto uno slanciarsi nuovo e pili vigo– roso verso più alte vett-e '-della civiltà. Non siamo profeti né figli di 1profeti; non pos– s;amo quindi prevedere quali Borprese ci riserbi ii pr0ss1mo---rvveu re, qua1e irn.lirfzzo Jl'è11t1e • hù gli ~.vvenimenti in tutto il vasto e multiforme evo1versi della politica, dell'economia, dei Tapporti interna– zionali, della scienza e del ,pensiero. Possiamo pe•r6 vsservare i fatti che si svolgono sotto i nootri OC· chi, e metterli in rapporto ·col passato, s.pecie con -c1ue1Jopiù prossimo ,che noi stessi abbi.amo virssuto n ,ài cui abbiamo subito più ,clirettan1ente l'influenza. n~1 questo rapporto possiamo trarre qualche indice sulla direzione degli avvenimenti, cosi come dalla cngnizione cli due punti consecutivi idelh rotta di una nave possiamo arguire verso quali terre essa sia diretta. Ma come. non essendo noi i timonieri della nave, lv nostra previsione potrebbe essere smentita da un improvviso cambiamento (li rott:i della nave mede– sima, né potremmo escludere che possa ritornare ~3ui suoi passi, rosi ed anche di ·piti per gli avve-– lLimenti umani, - che han dinanzi a !loro vie infi– n!tamente piti numerose e continuamente inter,3e– c&ntesi, - ogni più ,geniale e lungimirante intui– z10ne pu6 essere c,ontr:'l(d-etta nel modo più catego– r~co dal loro §volgersi •3uccessivo. Poiché per6 di c,1uesta enorme nave in cammino -che -é l'um-:1.nitA i=.oi stessi siamo i- ·passeggeri, e la sua rotta non ci •,é affatto estranea, anzi a•cl -essa sono legate le nostre sorti ·e ·su di ess:i pu6 sempre influire 1sia pnre in mi'3ura infinitesimale l'intervento della no– stra volontà, questa volontà pu6 trarre dallo stu·dio dei fatti un utile insegnam-ento per dirigersi in 1111 senso piuttosto che nell'altro, per aninrnre di ,sé t:n'azione che appaghi il nostro desiderio di bene, che faciliti un sempre maggiore sviluppo e tTionfo delh civilta. •Ma che cos'é poi la civilt:i? Non ci riferiamo qui a! suo significato etimologico, troppo arido -e unila– terale, be nsf a q uello più vasto e completo che ha finito col dar.le il nost•ro pensi-ero o, se si vuole, J: nostro ,cl esi1derio di allontanarci -sempre pili dal– l'anim.4lit3. ancestrale per avvicinarci all'umanitA, r,er realizzare in noi individui e nelle nostre for– mazioni collettive una umanitA veram·ente •degna idi ,qnesto nome. Quale umanitA, adun.que? Quella, evi• ,dentemente, in •cui l'individuo 'raggiunga il masisirno ,della sua dignità, dell'appagamento dei ·suoi bisogni mat,eriali e spirituali, dell'armonia con tutte le al– tre individualit:i viventi e•d altrettanto cosdenti 'di sé -stesse, in mo·do ,che ne risulti una ,convivenza c:vile regolata <lalla mutus. simpatia e ,dal mutuo aiuto fraterno, in ,cui il bene di ciiscuno s'integri nel bene di tutti e questo sia inscindibile da quello, in cui 1 " liberta cli ciascuno non limiti n1a completi quella ,:;· tutti gli altri, in cui la coercizione dell'uo– mo su· · ·mo sia resa inutile d:1ll'essere il compi– mento del proprio dovere ,diventato in ciascuno una ahitndin~ e quasi un bisogno naturale. Vecchia idea, vecc'hia utopia balenata al pensiero e,] 31 sentimento -degli uomini, pochissimi un tempo e pot sempre più numerosi, fin ,dai 1primi risvegli òello spirito nella materia vivente in -s-eno alle più a11tiche e lontane civilt.i. primitive, ruclombrà.ta al– l'inizio come un sogno, poi man mano te ntata iper mille vie, e sempre fallita e c3duta sotto il peso delle umane imperfezioni e delle umane mi-serie, -- ma, nonostante, sempre animante di sé ogni .slan– cio in avanti dello spi·rito umano, ar-dimento idi pen– s&tori i'3olati o rivoluzioni grandiose di popolo. In1- possibile ne sembr:i, e forse !lo é, la sua realizza– zione concreta e completa; ma -essa r•esta come un luminoso ftt10 lonttmv mi-Bi 1ag 0 tnnge:, cui ci si pu6 avvicinare -0gni giorno pi•U, verso il quale si pu6 camminare: verso il quale, in realté., h nave del genere umano é avanzata sempre più attraverso i secoli, malgra 1do le infinite crisi, le in– voluzioni e i ritorni che cli tanto in tanto ne l'hanno .stornata, deviata o retroces,sa. Questo é ci6 che noi chiamiamo il cammino -della c 1 vilta; ed ogni movimento ,che con esso contr:isti, d;,e vada a ritroso di esso, a noi appare come un r!torno a.Ila barbarie, come una involuzione ve1·so fa primitiva animalit.i. stupida e ,feroce in cui l'uo– rr.:o divor3va il suo simile, lo uccideva per rubargli la preda o la femina, oppure lo assoggetava a colpi è~ clava per farne il suo schiavo, o, piti tardi, so– s!ituendo l'astuzia 9.lla violenza, lo vendeva o lo tradiva per 1 clanaro. I vecchi ed eterni miti ·di Caino e di Giuda simboleggiano questi torbidi e torvi ri– torni alla barbarie, ipurtroppo cosi frequenti na.lla storia e che 9.nche oggi si -ripetono. Anzi é pro_prio il loro ripetersi recente e piti fr·equente uno •de,gli ir:dici che ci impauriscono di 1)iti e più ci fanno t1epidare per le sorti ,(lella civiltA umana, smentendo b modo impressi,onante l'ottimismo alimentato per più di un s·ecolo ·dai progressi realizzati nel euo cor-30 su tutti i campi del sapere e ,della scienz·:i. Il perio 1 do storico c.he si é chiuso con lo scoppio c 1 ella grande guerra cie l 1914-18, e ,s'era aperto poco pili d'un secolo prima con la grande rivoluzione deJ 1789-93, - il secolo XIX, in una parola, - con le •3lle -rivoluzioni :la un hto e ,d3ll'altro con lo svi– h.:ppo maraviglio:30 e sorprendente della scienza, con tntte le sue 'SCOp3rte e applicazioni a servigio del– l'uomo. avevrr alimentato nei popoli e- in tutti gli LH'rnini ,di cuore e di pensiero le speranze più rosee e-:! ardite. Fin cl.1gli albori ,cli questo tpe'l'iodo, anzi alla ,sua v.igilia, un grande e versatile (anche troppo v•ersa– tile!) poeta italiano, Vincenzo 'Monti, allo spettacolo dei• primi aero,stati ,s-olcanti il cielo d-0po la scoperta ,c~el Mongolfier, scriveva un inno ,d'entusiasmo al– l""umano ardir", alla "pacifica filosofia secura", cui a::.tro ormai pareva non restar ,che "infrang,ere an~ che ·alla Morte il telo". (La !ine al prossimo numero). LUIGI FAB>B'.RL .VeU'impossibilita di ri~ponclere persona/;rnent-, a tutti i compagni, a tutti gli anYie,iche ci hamno fatto giunge1·e 1ma parola iJ/4 conforto, appro'{it– tianw delle colomie di" Sti,cli /3ociali'' per esp1-i– m0re loro le, nostra, com,mos~a1 riconoscenza. , BIANCA. E LUCE FABBRI, Bilancio Amministrativo di "STUDI SOCIALI'' dal n. 40 al n. 1 seconda serie ENTRATE Sottoscrizioni Montf;'Video. - Iorio pesos 1; A. M. pe- sos 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . $ 3. - Rio de Janeiro. - A mezzo G'.lravini per abb. cli Gonç:il,--,3 pesos 2.85; sott. ·C. c. 2.15 . . . . .. .. . . . . . . . 5.- Buenos Aire~. - Raggio sott. 2 pesos ar- gentini; Zangone •sott. 1.40, al cambio " 20 Needham, Mass. - Bettola sott. -dollari 1.50, al cambio . .. . .. . . . . . . . . . 3, 33 Sommerville. - V. -de A. :i. mezzo Bet- tola per soU. do.Ilari 0.50, al cambio 1.11 S. José, Cal. - Pat .u10 a mezzo iF'errero dollari 3, l!,l cambio 6. 66 Youngstown, Ohio. - Demarzi sott. dol- lari 2, al cambio 4. 44 Salto. - A, T. sottoscriz;one pesos 15 15 .- Philadelphia, Pa. - Gruppo autonomo, ri• cavato del pic-nic del 7 ,luglio, <lollaTi 5, al cambio . . 11.- Chicago. - Cesaroni-Cesa~o, Favia, sott. t!ol!aTi 5, al cambio . . . . .. .. . . . .. .. . . 11. 38 Philadelphia. - Circolo cli Cultura Liber- taria, -ricavato di una festa campestre ,de! 16 giu;:;no doli. 20, per cheque . . H. 05 Boston. - Parte ricavato testa dell'8 dic. u. s. a mezzo A. Silvestri doli. 8 per cheque . . . . . . . . . . 19. 20 Monogohela, Pa. - P.3,rte ricavato pic-nic ·d•el 30 giugno -doll. 5.50 meno spese cli spedizione, per cheque Philadelphia, Pa. - Parte ricavato di una festa data j.l 22 marzo dal ,Gruppo auto– nomo '.L mezzµ L. Alleva, doli. 10 per cheque . , ............ . New York. - 1Susi per abb. ,dollari 2 per ew Haven. - Raccolti fra compagni dollari 5 per cheque .. Vila Pery. - L. Scriban~e per sott. 1 li- 12.- 24.- 12.- 1·a .sterlina coloniale al •~amibio . . . . " 9 .- Brooklyn. - G. Ienuso per riv·endita •dol- lari 3 per ,c,heque .. , . , , .... , , . , , , ... , " 8 .1S JohanneE<burg. - L. A. Scribante- Jir,e sterline 3 r:iccolte in una riunione di anarchici e comunisti per -cheque 33 .15 Totale 232. 50 Rimanenza in ca-3sa numero precedente •· 206 .17 Totale entrate $ 438.67 USCITE Composizione, carta e stampa òel 1. 0 nu– mero della 2." serie Spedizione <lel n. 1, 2.' 1 serie (compresa l'affrancatura) ...... ,. , , , . Carta ,d'imb~:laggio .. Spese di corrispondenza (·redazione e am- nistrazione) Spedizione ·cli arretrati Telegrammi (25 giugno 1935) Spese varie . . .......... . Abbonamento alla caselh postale ,da giu- gno a novembre .. Totale uscite $ RIMANENZA IN CASSA $ 308.46 61, 50 12.- 2, 75 3. 90 1. 20 30 .19 11. 67 7.- 130,21 NO'l'A DELL'AMlUINJS'J'lUZTONE Preghiam o i compagni, che trovassero nel bilancio ( 111alc.he, 3vista od omissione, che ci si potrebbe es– !: -ere infiltrata :i causa -della situazione anormale che ha attraversato la rivista, a·avvisarci immecliata– lllente. Avvertiamo g!'interessati che le lettere e le st:nn– JìP raccomandate, arrivate al nome di 1 Luigi Fabbri L::'! mese -di luglio, sono s,tate respinte da.lla Posta. iStlnza che si.1 ~tata possibile far ni,ente per ritirarle.

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