Studi Sociali - anno V - n. 35 - 10 novembre 1934

i-:ionr rivoluzionaria. cli finirla eon tutla questa lo– g-onu.1ehia. con questa risibile pretesa a·l1'alta filo– :sofia, i~ lii ritornan' a! socialismo popolare. spiegato e propa:~;ato c·on 1111 linguaggio popolare. Pe1· ~,uesto noi t.'ercheremo. i!l un pro:;simo art!– colo, di appol'lare, come. pot.remo. 1111 pò di luce su al<-nni p1111li. molto chiari cl,el rP.:slo, C'lw :;i é cercato cli OS<'t1rarc: Lan~o più <-·he, ac;c:anto ai discutitori incorreggibili, accanto a. buoni t.,Olllpa.;.çni che s'im– maginano che per essere rivoluzionari bisogna dire Jc .. cmrn in un modo che sbalordisca e che urti, ac– canto ai convinti. vi sono i cattivi ed i deboli che sfruttano tutto ci6 e fabbricano d·elle teorie per nient 1 altro - c.he per giustificare i lorn tradimenti, le loro vigliaccherie, o le loro inconseguenze. ERRICO MALATESTA. (Tradotto da 11 La Revolte" di Parigi, n. 36 della lii" annata, dal 10 al 16 maggio 1890.) N. della R. - A1H•l1,· quei-t"artkolo :lj)J):trlit•ll(i a.ll: 1 ~t•ri(, "l_,1•zio11i df'I L--'l'imo '.\Jag·gio··, di 1:ui nf• ahbiamo pubhlit·:tlu 11n'altro, "Ancora. Di!':;-\n:.do", (dir ne "J,a B(,voltl•'' f:H"PV:l seg-uito al l)J'(:'~('111('), 111•i llU111('l'i 2!) <' :t? dl•I no:-;tro pc,riodico. hH Miseria in lmerica l. Quando si parla del Sud•America. ili queste va. stissime regioni che nell'estensione imJ'11ensa de! loro tenitorio ospitano popolazioni relativamenta, poc\Ji~.simo numerose, resta inteso che si parla di paesi nel loro insieme straordinariamente ricchi e provvi~i di tutti i beni della terl'a. t.nnlo i11 prodotti del, suolo che del sotto;:>~1l?lp. l~ll])lll'e a nes.mna reg101,e del mondo come all".A_– JJJ<- rica del 1 Sucl si potrebbe applical'e, senz.:t pericolo di sbagliar6i, il noto paradosso di Fourier su "l'ab– honclanza. madrr •della miseria•·. Perché in nes:rnn paooe come in questi sud-americani la miseria dei suoi abitanti é giunta cosi all'estremo. bonché per I<-· ricchezze su accennate e in genere per tutte le loro capacita e possibilitA tali paesi potrebbero per· meltefe benessere e abbondanza acl, una p{lpolazioa.~ 111,11meno di venti volte pili densa di queJla eh~ atlnalmenle contengono. PPr convincersi di ci6 basta dare uno sguardo :-da. 11· Rolo Ru11e1·fic·iaJ alle c.OJ1-dfai011idei var: paetii e dei loro abitanti. Uno dei faLti più visibili <' <·lie la stessa poverta delle popolazioni aumenta a vnlore delle 1·icchezze naturali, in <1uanto lo :;frut– ta111Hnto più iutenso della mano d'opera. permetti? lo smaltimento dei p-rodotti del i:-;.uoloe del sotto– suolo a nno straortlinario buon mercato . .A sua volta la ricchezza del paese, acuendo la bramosia insa– ziabile di rapirli guadagni nei privilegiati suoi pos• set:>sori e 1·en-denclo più viva ed intensa la c-oncor• 1·enza i11 mezzo a,l essi, rende a1~cor più inumano e Iirannico lo sfruttamento del popolo lavoratore. le <·ondizioni de! quale richiamano alla mente di tutti gli osservat01·i la situazione delle e-lassi operaie •cle:– rt1;11ropa di due secoli addietro. In so8tanza i paesi ciel S11d·Ameri<:a :;0110 ricchi JlPl' gli altri. ma poveri per i loro abitanti. PJssi hanno 6Pmpre lavorato e sofferto a profitto di una pie-cola minoranza che abbandona alla plutocrazia ~lra11iPr:1 tnt1e le fonti della produzione. i1 valore, dPh.1 rpwle. man m:ino c-he viene realizz·1to. viene porlato altr0vP. 11011 import;-1 se a T .... 011dra o New York. lnr-;ciando nell'indigenza assolula la maggio– rnn:w ilrllP popolazioni locali. * * * l!.. a ric(•hezza df'-i paC'~d:Sud·Ameritaui. c·o11H' l'Ar– gf•ntim1. il Rrasile. il Perù. il Paraguay. la Bolivhi, il (~ile. la Columbia: e<'c. non é favola "fantastica. n ma.rnvigliosa" ideata per sbalordire i lontani, per 13tuzzi<'are l'ingordi~ia di Ticchezza dei capitali;;t: i,:;:tranieri, o 1rnr attirare l'e·lemento lavoratore <l'ol– tremare cosi necessario alla valorizzazione di queste contrade. No! E' veramente una ricchezza reale ed innegabile. Si tratta cti campi immensi. sterminati. destinati nella ma.g:gior parte alla pastorizia, dove si lasciano t'res-<·r1·p e 111oltipl·iC'arsi in libertà un 1rnmero infi– nito di c-npi di bestiame. quasi senza lnvoro nlcuno. <'Oli c1ppPm1 .-1lc1111i _g:uar:lia11i flisseminali C1tHI e hl. ,·he- i:;ono anche <lomatori. e formano il lipo parlico– lrn·P. tlel "gaucho", il proletario della JHlstol'izia. Que– sti ca.mpi so110 c>ollivabili. e in parte venµ;-ono coi– fivati ma. solo in proporzioni limitatissime. pel' le 1·olt11rP più diverse: ~rana. maiz. colone. lino. caffé. pr1~-, "matf'-''. ta.hac-<·o. un1 P. frutta -di ogni speciC'. \'i sono rr~ioni Ticchissime di legname. Foreste <'•1n1·mi~ono ancora. in parte. inesplorate. Una spe– ,.;·di1:·, rii legno, il ..quebracho·•, ,e preziosissimo per h ,ma durezza che -sfida il t'erro e per la produzione d(•l tHnnino. <'he si estrae dalla sua corteccia. -..:· 111u1 delle più ~raneli ricchezze del "Chaco''. una. rPg-ione ora molto nota per la guerra con cui se J: 1 disputano la Bolivia e ~1 Paraguny. v·i Il sottmrnolo é poi forse più ricco ancorn. go110 r~gioni in cni il petrolio, il salnitro. il n.1n1e, il pioml;o, lo stagno. raro, 1':ugent.o, ecc. Ri rinvell· STUDI SOCIALI gono in gntrllli 1111antit:'t: alcuni ùi tali prodotti rag• ~iungono le cifra più elevate di tntta la rh:,pettiva. m·oiluzione mondiale. Ji;bbene, i paesi possessori di qneste immen::>è ricchezze sono 1quelli nei quali il popolo deve tra• scinarc le condizioni di vita più povere e rniserabiil tlella terra. Quivi l'elemento uomo non conta qmts1 nulla. appena come strnmento passivo per strapparo alla. terra i suoi tesori. Miseria. sfruttamento e fame sono il suo unico appannaggio. F'ra i paesi sud•americani in cui questo contrnst·1 fra. la. ricchezza naturale del territorio e le con• dizioni misera.bili delle popolazioni é pili stridentP. vanno annoverate al primo po.sto la Bolivia, il Pa· raiuay e il Perù. . La Bolivia possiede miniere ricchiBs1me; a~tua.l: H1Cnte essa vive, si può dire, esclusivamente d1 tal: miinere. E' la terza produttrice mondiale dello Sla· gsno, e questa pl'ocluzione vi é in continuo a_nme~to (da 37 mila tonnellate annuali nel 1914. e salila nel 1926 a 53. 740), mentTe in altri paesi, compe– titori della Bolivia in Questo ramo, co1:1~ _le. ]sole Malesi. e-ssa ogni anno diminuisce. I_cap1tal1st1_ pos– sessori delle miniere realizzano benefici_ a1:nuall che si aggirano intorno agli 80 o 90 miliom d1 pe~:ws. Le stagno. r:he e:;iste in Bolivia in cosi_ gr~nde quantitù, non é il solo proclott~ che. ~a ~n·1~cl:1.~c~. Vi si trova. pnre uno dei pochi e p1u ncch1 ~mc.– menti d·i bismuto c-he vi sono nel ruon•d?. Anche qnet,ta produzione é ogget_to cli monopol10 ~della. casa Aramayo). Que~la. dello stagno é monopolio del capitalista Patiiio e della compagnia cl~e ne prei~d~ il nome. rosf. anche gli altri prodotti, come _1 ai: ~ento. il rame e l'antimonio, sono nelle ma.111_ 1]1 ;wchi ac-caparratori. Attualmente tutte le m_m1er: boliviane 8 i trovano aceapparrate da una dozznrn -il 1 persone al massimo. Intorno a queste sorgenti di ricchezza crP:.;ce l'in~ gordigia. del capitalismo straniero e ~i s,:nlge- !=.pP– cialmente la conconenza incessante fra 1 d_ne ca– pitalismi pili imperialisti del mondo, quello mgles'"' e quello nord-americano. Sulh1 situazione strana e anacronica delh Bolivia scriveva tempo fa, in un suo H.rticolo ·'Bolivia e la nazjonalizzazione delle sue minerie'', il giorna– li~ta. boliviano Trist:-rn Marort' (Revista Mexicana de Economia, seltembre l!J28J: "Il problema della Bo– livia é t ntt.o nelle ~UP miniere. 1 Paese nettamente Ji:llnerario prima c-he agricolo, vive delle ooporta• zioni cli minerali. ~011 é 110ssibile pensare a-d altro problema bollviano prima che aìle minieriJ .. L a s,rn evoluzione si sv!lnppa in senso inver~o 111 rine.ll: 1 degli altri pa.e~;i. Invece cli anelare in forma_ log1c.~ dal hasRo in alto, va clalralto al basso. Pnma c.:1 passare per l'agricoitura. sLr oncata già dai conc1u 1• s-ta-tori, pei:.- la~piccola __in.. cltLS:t.ri~ lla graucl~1.-;-aP· pare quest'ultima co11 lo sfruttamento delle 1~11n1ere come tenomeno a parte costituente l'asse eh t_ntt:L l'economia del pa1?-se.Vi vediamo, s11ettacolo cm·1oso, a, fia!1co ,dell'aratro millena.rio e primitiv~ il_ rn?tor'.? Diesel; a fianco delle grandi concentraz1om d1 m1• natori salariati rarti.~;iano d·el medio-evo". Accanto alla Bolivia sla il Paraguay. paese rh:· c:hissimo comP. il precedente. e pure anch_'esso estre– mamente mi::;era.bile. Or 11011é molto s1 .;ano sco perti. rlellP. regioni di •rarija, cli Uynni e c~el Chaco Boreaìe (le regioni per il cui possesso s1 provo?6 la guerra attuale fra Paraguay e Bolivi_a) nnn:eros1s– .3in1i pozzi cli petrolio. ll Paraguay. s1tu~to 111 l!ll'l regione piana ecl umida, C ricchissimo eh bosc!u _e cli terre coltivate. c:he costituiscono la su~ p1·111c1- pale risor::;a Pure i3fruttanclo i suoi petrol~, sopra_– tutto deve la sua ricchezza al legname dPl. boschi più specialmente a1 "quebracho··. e alt~ colt1v~z101H' della famosa erba "mate" (specie dt the cli 11.:3? popolarissimo) ,che si consuma in enor~1e Qtrn~~1t;~ in lutto il continente centro e sucl-amenr:1no. "\ 1 81 coltiva anche la canna eia znccaro. Le vere p:Jclrone del Paraguay sono le gra11di compagnie rorestali che ..:;fruttano il "qnebrn.~ho" per J.1 proch1zione del lannino. speeialmente sviluppata rla C'inquant'anni in qua. Mentre al suo inizio, con nn impie.~o cli ma~gior mano d'opera. si a.nivava :1. produrre sulle trecento tonnellate di tannino al ml-'· se. ora le sole cinque compagnie e,he sfruttano le terre c::ciàentali del Paraguay nel Chaco ne otten• n-ono ben otto mila tonnellate men5ili. n Come s'é accennato sopra. accanto all'industria forestale, una grande sorgente di ricchezza per i1 Paraguay é la coltivazione ed elaborazione dell'_erba "mate•'. industria anch'essa rigogliosa e- fruttifera per le grandi imprese e i tenate11enti, ~he _~ono ~ padroni feudatari del paesP. Questa colt1vaz1onP fil estende anche in altre 1·egioni sud-americane. rlel· 1"Ar.~Pnt.i11n p 1lel Brasile prinriJ)almente. Ma se (lllP8lP piantagio11i sono [onti ahhoncln11tii-• sime cli ricchezze per i padroni. rappresentano in– Vf'<•e- per il lnvoratori impiegativi lo stato più basso lli servitù e <li sfrnUumento, le più terribili condi~ zioni cli vita. Del 1·esto la tragicitù. e In mh;eria deIJ'e~;i:;tenzn dei lavorai.ori. come avremo campo cli verle,rP più a \·anti, 11011sono 11roprie solo del Paraguay ma co– ditniscono la realtà della situazione ùi tutto il Sucl– America. Sia nelle ·miniere cli stagno. bismuto o argento di Bolivia: S•ia in quelle del rame. o_ nellH piantagioni cli zucchero, o nei pozzj di petrollo •del Perù: sfa 11-elle miniere d'oro. nei laghi d'asfalto o nei giacimenf i cli petrolio del Venezuela: sia nelle ric·c-hissimP miniere. uniche al mondo, cli xalnitro. oltre ch<' cli rnmn. npl Cile: sia nelle coltivazioni del eaffé nel Ri-a.-sile e drl "mate" nei Ire paesi 3 sndtletti; :;ia .fra i lavol'atoi-i <ll'i campi (peoni) Uell'Ar;:;:ontina o {IOila Colombia, la 111iseria clei lavo• rnlori l: grandissima. I.P ricchezze. restano c·oncentrnte sempre in po– cliu mani, a.ncl1e lù dove non sono uncor~t '!SOrti i .:.i;raucli tJ'llSl. _La nropriet{1 é cli pochissimi che pos• .sono h1 tutLo fa.r,c e clisr~ne H loro completo piaci• mento. I t.rnst, poi, che van110 estendendo sempre più la. loro poten:?;a ed i loro possessi, ~ono tutti t·o11 J.)l'evaleuza (li capitale straniero. L'"estanGiero" o pa.drono delle va:;te tenute, il padrone della mi• niera. il ge1·e11te ùel trust, sono gli un-ici che .co• mandano: l'unica legge che vale é la loro parola, e l'unico giudice t~ api>licatore della le:!'.ge é il poliziotto stupido e \'iolento che li sei've. Non ostante l'enorme ricchezza che ogni a11no si realizza in questi paesi. non ostante i fa vo!osi divi– dendi che le compagnie e i trust dij:)tribuiscono ai loro azionisti, si pu6 senza esagerazione affennare che la. ,naniera cli prodm·1·e é la più irrazionale etl i1111J1Hrna immaginabile. Si sfruttano i giacimenti mi– nerari, le tene e la mano d'opera in modo hesUale c- s6n:.-:a criterio. Jl maleriale umano. poi. é impie• .;.;-nto come altrove sono imi>iegate le be-:;tie. .anzi pC'gg-io: perché aJle bestie si usano ma~rn;iori J'i• gnardi. in quauto 1:ostano danaro ai loro padron1, meulre !'1101110 non costa nulla. Si f:111110perfino lavorare gli operai senza pagarli, i11 un;\ ma.nier:1. 1:hn ri,.orda quella con cui i t)l'imi ''couquistadores·· ùcl ro11tin<'ntc nmoricano fa,c:evano lavorare· e s[rut- 1:-n~w, µli indiani nel secolo XVI. Gli slorici rat1·ontano che uelle pia11t:1gio11i dl c:oto11f' elci Tucu1nù11. nell',Argenlina, le donne in– i:ia1w dovevano mesentarsi allo spuntar del sole sull:i pinzza pubblica. dove ogni giorno venivano loi'o roHs<'g-natP tre once di cotone in natura: essi} dovevn110 sgranarlo. pulirlo e filarlo clC'ntro 24 ore. Il rnaltiuo dopo. alla stes:-;a 01·n. Clovev:1110 conse• gn:n•p un'oncia di cotone ritrito per le t1·r 1·ir:evute in "p;rnno•·. E g;m1i a c-hi non l'aves:-;·e termiuato. o gli 111ancnss0 il peso. o la fila turn non to:;Ht~ uni• form<'! nuecPnt.o vergate era.no il <"Hstigo più lievr. Ciii nel 1608 s-criveva il frate Juan Jimenez, u pro• posito delle contUzioni cli quei lavoratori. che do• v,enclo <'SSi rare tutto il loro lavoro gratuitamente. 11011 restavn ormai ad esHi altra via rli usC'ita rho 111orire o lavora-re. l~bhcne. attualmente le condizioni di lavoro e di pag:J non sono. in molti punti del co11Unc,11te ,sud– americano. cli molto cambiate, come a,•remo campo rli yP1ler<' più av~n!i. * * I ml('si 8Ud r,. <•f>ntro-amP:ricani sono ri(-clli. ma il predominio su queste ric(•hf'-;,;zf': (~ esenif:-,to u la loro valoi-izzazion~ é fatta in gTancli8sima parte clrt capitalisti stranieri. l,p l'icchezze ter1•itoriali e 111inera.ric non acca• panatP da sll'aniel'i. sopratutto inglesi e nord•ame· rica11i. sono nelle mani di nna picolissima mino– ranzH di pon;one. •quasi sempre immi~rati o dis-cen• <lPnli di immig1·ati. immensamenlp riccl1e. c-hc sono com<' i ::.ovrani cli queste repubbliche. Pel' ru;empio. U signor Patiiio. padrone cli numeror;e miniere della. Bolivia. e detto il "re dello stagno". Certo Aramayo 1rnO dil'si il re del hismuto. Fra i rlomina.tori della Rolivin. s0110 noti il nord•amrricano Guggenhe-im. il l'raneesP- Soux. un tal SuarP.z cd una sig-nora Argandoiia. Ln provincia di Mo.io. più grande di qualche J)aese europeo. é tutta proprieta. di un uo– mo solo. f'lrn vi fa legge e impone costumi e opi– nioni politiche ag-li abitanti: questo "re·· si chiama Rsralicr. T.e ricchezze guadagnate !la costoro sono rnvolose: qnPlla clel solo Patiiio gli fr11l"ta la pir~ cola somma cli 7:=imilioni cli J>esos (scu,H) all'anno. Delle cinque compagnie fol'estali fra cui é divisa f/lli-lSi tutta. la l'icchezza boschiva del ·Cha.co. che nppartiP11P.- nominalmente al Paraguay. quattro sono n e:-1pilal<' nr,?;<-mtino ecl una é nord-amerirana. La più .~rand<' p1·odntt,rice- clPI salnitro nel Cile é ·la ·'Britiscl1 Sonlh Pal'ifir,'' che. malgrado la crisi for• lh;~imn c•hp dura da diversi anni. pag6 di recente il 12 P•l il 12 P mezzo per cento ner le sue azioni. Anche in un paese vastissimo come l'Argentina (e modP.-rno almeno in alcune provincie) dove la ho1·ghesia terriera é latifondista a,d oltranza. come tutte le altre borghesie sud•americane, le terre sono qnasi tutte ne·lle mani .cli un ri-strettissimo numero cli proprietari: poco più di una ventina cli persone. Dne valenti studio·sf della questione agraria argen· 1ina. l'Odllone nel suo lihro "Burguesia Tenat:rnien• tf\ de la Ar~entina·· eri A. Born1~ in "~ueRtra CtH:i.. y.;t.i6n Agraria" han largamente provato. in base a stal:i~ticlie e fatti concreti. che l'ultrapotente lati– l'o11clismo ù in tutto il continente la causa princi– pale dello ~dl'oz:zamento •d'ogni p1·o~rPsso ag·1·ario t. quindi. dell'affamamento delle popolazioni lavoratri<'i della 1ena. Da una delle ultime statistiche. pnhblicate a cura dello stesso Ministro dell'Agricoltura dell"Argentina. risulterebbe esser-e in questo paese la superfici~ al'abile di ben 175 milioni di ettari: mentre fino al 1930. 31 non se ne coltivavano che 21 milioni sol· tanto. Dall'nltimo censimento si dedureva che 485 persone possiedono cadauna pill cli 2-5 mila ettari cli terra: ma 14 famiglie possiedono cla s-é sole, nel• la provincia di Buenos Aires (tra le meglio col: ti vate), più cli 100 mila ettari ca,dauna: ecl una cll esse sollanto nP possiede 411.938 eftnn. r HUGO TRENI.

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