Studi Sociali - anno V - n. 34 - 13 ottobre 1934

2 il fatto puo risultare obiettivamente utile da un punto di vista generale, forse piu fuori che all'interno della Francia. Si tratta di una utilita contingente e so– pratutto morale, del tutto indipendente dalle intenzioni e moventi reali dei ·due partiti ciel blocco, dovuta all'influenza che il fatto puo esercitare, al cli fuori, sulle masse piu depresse e divise di fronte a un nemico baldanzoso. Se dall'esempio del– l'accordo raggiunto fra due importanti par– Liti proletari d'un importante paese c:ome la Francia scaturisse un senso cli rianima– zione tra le masse, se se ne sprigiona li!'. incitamento ai proletari e rivoluzionari delle varie tendenze a ricercare i punti di consenso per una azione positiva comunL' di resistenza e di liberazione, questo sarti il risultato veramente buono dell'epi;;odio. Forse l'unico buono, ma di certo 1:iente affatto disprezzabile. Ad un patto, pero: eh e il momento no E sia lasciato passare inutilmente, aspettan– do - in Francia od altrove - dal semplici! accordo utilitario di due o più partiti poli– tici dei frutti pratici che esso non puo darn e che solo possono venire da un interYento concorde e solidale, al cli sopra dei p:.1rtiti, fuori dei parlamenti, sul terreno dell'a– zione diretta e rivoluzionaria, di tutte le forze proletarie e popolari in difesa e per la conquista della liberta, contro il Capita– lismo e contro lo Stato. E cio, prima che l'inevitabile delusionC' dell'opera dei partiti legalitari ed a•1tori– tari riporti o aumenti la sfiducia e spenga un'altra speranza. A patto, in somma, che l'iniziativa dell'intesa passi al più presto dai partiti alle masse e non si sterilizzi nel circolo vizioso della fiducia in partiti che: si propongono cli salire al potere e per cio sono più portati a contendere che ad intendersi tra loro. Che fiducia si potrebbe mai ripone. in– fatti, nei partiti che anzitutto vogliono, o con le elezioni o con colpi cli mano, con– quis are lo Stato: Con1e71011Ticordare che i socialisti in Spagna e più ancora i comu– nisti in Russia ci han dato lo spettacoh di governi che hanno fatto e fanno il peg– giore strazio di quella liberta, per la quale s'invoca l'unione contro il fascismo? In Francia socialisti e comunisti si son,1 .accordati per "la difesa della liberta". 'E' -un'ammissione sintomatica, anche se s'in– tende per liberta solo quella parziale e :aleatoria della democrazia, da parte dei co– munisti dittatoriali. Se pei capi e i poli– ticanti é un'ammissione opportunista, dell:i •cui sincerita si ha tutto il diritto di dubi– tare cio non indica meno una predisposi– zion'e delle masse che li seguono, di cui c'{: -da rallegrarsi come della tendenza ad unir,;;: -che dal basso, dalla periferia, ha ugua1- me~te spinto o contribuito a sping-:irc i centri dei partiti a cercare un accordo. So– no queste predisposizioni più o meno _co– scienti delle masse socialiste e com un 1stP che noi vediamo con sodisfazione ed iu no: tengono desta quella fiducia rivoluzionaria che neghiamo ai partiti e ai loro _capi. .. Avversari intransigenti cli tali part1t1. non siamo pero acciecati dal settarismo fi· no al punto di non vedere che di fatto essi hanno dietro di sé gran parte di quella massa, senza di cui non sarebbe possibile alcuna rivoluzione, all'infuori cli qualche colpo di mano autoritario e dittatoriale ri– pugnante più di qual~iasi '.1ltra _cosa alle nostre idee ed ai nostri sent1ment1. Per cio prendiamo nota con piacerP., an– che se il piacere é diminuito da non l)OChi dubbi, timori e preoccupazioni, d'ogni_ ~n– dizio di risveglio o progresso dello spinto di concordia di liberta e di azione in mezzo alle masse, 'non dimenticando pero che i veri rivoluzionari debbono profittarne sen– za farsi attrarre nell'orbita dei partiti a– spiranti al potere, qualunque ne sia la ban: diera, anzi tentando di sottrarre a~ ei:;s1 quelle masse, per spingerle a real1z~are una. loro autonoma fraternita supenorc nella lotta e nella rivolta contro tutti i priTilegi e tutti i poteri di oggi e di doma1:i. LUIGI FABBRI. S'l'UDJ SOCU.LI -:;... ____________________ _ XOS'rRr PROPOSITI Il - L'Organizzazione >lon e raro nella storia del progresso u111a110 veclc1·e elle la scoperla di un errore o di un ec:ces .;:.> mc11i ad un enore od un eccesso opposto e che l·L ,·erita -.::ii n1ggiunga so1amente clopo aver perco1·~u ed esaurite le varie forme di errore. ~- la storia del ramo torlo che si ricldfrizza pi0- gandolo ùal lato opposto: ed é ci6 che é avvenut::> in mezzo a noi per la questione clell'organizzazio111•. Jl partilo sodalìsla nacque autoritario: e- l'Jnte•·– nazionale rho fn la prima incarnazione potente ,:i questo partilo fu autoritaria e, nrnlgrado tnlla la terminologia antiautorilal'ia. malgrado le lolt~ com– battute e viute in nome dell'autonomia e della 1i• hPrt::i. essa reslù essenzialmente tale fino a 1uancl;, rautorita.rismo non l'ebbe definitiva,mente uccisa. ~oi avemmo in quei fatti la nostra parte di. colpa come avemmo la nostra parte di merito, e JJ0Ssiamo parlarne con piena cognizione e senza peri– colo che ci si sos.pelti cli ostilita sistematica o rii rancori inassopiti contro la grande assock'Lzioue, che e restata cara alla memoria cli quanti han comùat– tuto nelle sue file. L'lnternazionale imit6 al suo nascere la organiz– zazione dello Stato: Consiglio generale (governo centrale) con i segretarii generali pe'l' ogni nazione (ministri); consigli regionali, provinciali, ect. (go– verni cantonali, ecc.); congressi generali, regionali, ecc. con diritto di 1'.ar leggi, accettare e 1·espingere programmi ed idee, ammettere od espellere incliv:– clui e gruppi (parlamenti). Contro quest'organismo si rivolt6, dietro l'impulso di Bakuniu. quella parte dell°Internazionale elle se· g·tdva. il programma anarchico; ma a guardar beue in fondo le cooe, la rivolta più che contro -.il si– stem~l era diretta contro gli nomini che si erano inseàiati al Consi,glio generale, si erano cioé im– possessati del potere, e ne usa vano 1 per far trion– fare il loro speciale programma (conquista del po– tere politico per imporre il comunismo autoritario), adoperando pur troppo, quasi a di.mostrare quanU> é fa.Ilace la speranza cli un governo libe~ alo,, tutt') ---=-iearfi stfbàole, 7e pressf'mfi, è7nenzogne. e ca1un– nie. 1e corruzioni, cui ricorrono i governi borghe.:;i quando non possono servirsi della forza brutale. Gli anarchici sco1Jfìtti sul terreno legale. v~nsero cli fatto i:percbé erano la parte più numerosa, piti viva, più progressiva e più 1:ivoluzjonarja cle1l'Jn– ternazio11ale; ma malgrado s.i abolisse il Consiglio genera1e e si levasse ai Congressi il diritto di vola.re sulle questioni cli principio, lo s1>irito informatore (!ell'istituzione resto lo stesso. Eesa continuo art. essere un'associazione in cui pochi pensavano, agi– vano con coscienza e manipolavano l'opinione: gli altri, i molti, seguivano più o meno incosdente– mente la volonfi'i. ed il modo di vedere dei capi. La sola differenza era che la parola capo era con– dannata ed i capi si chiamavano compagni influen– ti: differenza di parole che del resto non é da disprezzarsi poiché indica se non altro il presenti– mento della coscienza, il bisogno di autonomia ChP cornin,cia a sentirsi. e promette bene per l'avvenire. ,R,estando rautoriL:'lris1no, restarono tutti i maii che·esso produce. Jl grosso dei membri dell'Interna– zionale 1·estava senza iniziativa e passava il suo tempo aspettando prima di decidersi o di fare clv~· Tizio dicesse il suo pairere, che !Sempronio organiz– zasse un tentativo, che Caio desse o procura-s~e j denar!. e cosi via. Diventare socialisti non sig;ni[i– cava. come dovrebhe. subh·e quella profonda rivo– luzione morale che da coscienza a ciascuno di tutta l'immensa potenzialita dell"essere umano ed eleva al disopra del livello attuale degli uomini, poiché in fondo la cosa si riduceva ad uscire di sotto all'in– fluenza di 11110 per entrare sotto 1 quella di un altro e. spesso senza troppo capire la differenza, aspettare l'emancipazione propria e degli altri dall'attuazione delle rd<le cli uno piuttosto che di quelle cli un altro. E quando alcuni dei membri influenti del partito, non importa se in buona o cattiva fede, abbandona– rono il vecchio programma per esperimentare nuove vie e nuovi conuuhii, mentre altri tennero fermo e non vollero seguire 1a nuova corrente, ne avv·enue uno sfacelo completo; e la massa dei nostri amici rasS-Omìgliava a delle pecore s,ban 1 date che correvano di q1,a e di là senza sap,:\re che partito pr~ndere. Noi ricordiamo ancora con dolore e vergogna, lo spettacolo scoraggiante, indegno che d~ttero in <1uel– l'occasione una grande parte dei nostri comJ)agni. 11en pochi si oc-c ·upava.no di studiare e diS<.utere l varii programmi in loro stessi; la grande prèo<:- ii cu1)azione era cli sapere se il ta,le ap1>rovava o se il tal altro disapprovava, e vi !uron di quelli che cambiarono di opinione più volte secondo che veniva. detto loro, con più o meno veritù, che un dato com– pagno accetta1ra · o no il nuovo programma. Altri, non a.vendo convinzioni ferme e coscienti né occu– pan1rlosi di formarsene, erano C'0Stretti a dar ragionP, a colui tra i collrpagni più o meno influenti che si trovava presente, anche a costo cli mettersi in .con– traddizione con ci6 che avevan eletto la vigi1ia e poi ricontradirsi an,cora rindomani. In conclu~ione ei clivideva1110 e d agg-ruppavamo secondo le amicizie e le simpatie personali, e manc6 poco che a11clie tra noi, come tnl i borghesi, i par• titi non s"intilola~el'o dagl'inclividui. * * Contro c1uesto stato deplorevole cli Pose avvenne finalmente 1a reazione; ma. poiché l'autorila.rismo si era annidato in mezzo a noi profitlan 1 do dei van– taggi e della necessilù cli un·o·rganizzazione·, non ~i. seppe clistingue1'<~· l'organizzazione stessa rial fondo autoritario che la deturpava e s'incominci6 a pre– dicare e ad esperimentare la disorganizzazione. e si volle eTevare a prin,cipio l'isolamento, il disprezzo degl'impegni presi e l'insolidarietù, quasi fossero una conseguenza del programma anarPhico. mentre invece ne .sono la più completa negazione. Tutte le istituzioni •che opprimono e s-fruttanCt ruomo, hanno avuto origine in un bisogno reale del• la eocietà urnana. e si sostengono appunto sul pre~ giliidizio che quel determinato bisogno non si possu soddisfare senza quelle date istituzioni, facendo sop– porta1,e tutti i ma·li che pr.oducono in forza di quella pretesa neces-sita. Cosi per esempio l'istituto della proprieta, !neutre ridu.ce la gran massa dei lavoratori nella miseria e trasforma l'umanità in un parco cli lupi intesi a clivol'arsi a vicenda. trova pnr la sua ragione cli es– sere e quasi la sua giustificazione nella necessita. che hanno gl'individui di garentirsi contro la tiran– nia dello Stato; - 1a legge, mentre serve a diferi– clere i privHegiati e costringe•re il popolo a soppor– tare 1 ua orribile osizione. risponde pure alla necessità di garentire l'incolumità personale dei membri de1la società, - e l'autoritarismo. tanto nel– le manifestazioni secondarie, quanto nella sua ma- 11il'e:stazione massima, 1o Stato, mentre aduggia co!, la sua ombra fatale tutta quanta la vita sociale. ri– sponde alla necessita dell'unione. della cooperazio– ne. del-l'org: :rnizzazia.ne nella lotta per raggiungere I fini sociali. Ora, se ,qualcuno per distruggere la propriet.-"1, Y(h lesse proc1amare la soggezione dell'individuo allo Stato. o per abolire la legge volesse proclamare la liberta di scannarsi a vicenda. o per combattere l'autorità e lo Stato volesse predicare la vita selvae;– gia dell'uomo o della tribù i,solata. quell'uno non farebbe che riaffermare la necessità. della proprietà. della legge e dell'autorità e raggiungerebbe quinidj uno sieopo diametralmente opposto a quello prefis• sosi. E' ci6 che -é avvenuto a quelli ,che per combatter& l'autorita, hanno atta-ccato il princi'1)io stesso deH"or– ganizzazione. iSi voleva impedire i tradimenti e le mistificazioni, si voleva la:sciar libero campo all'iniziativa indivi– duale, si voleva garenth-si contro le spie e contro i ,colpi del governo - e si é messo capo aff!solamentò ed all'impotenza. I mistificatori trovano più faci1s il compito quando non vi é accordo. intesa, scambio continuo d'idee, conoscenza ed amicizia personale tra i com1Jagni: l'iniziativa infdividuale non procluc.;e nul– la 1>eiiChé manca. la forza, la fLducia e la speranza 'Che un atto rivoluzionario trovi appoggio ed eco negli altri; e se da una pa1·t;, é diventato più diffi– cile al governo il fare cli ,quel'le retate che anesta– vano di botto il nostro -lavorio, dall'altra é bastate;, acl una spia tanto nota quanto il Tet·zaghi, cambiar di nome per introdursi in mezzo ai nostri e fare vittime numeros-e, come bast6 anni or sono alla spia Serraux fondare un giornale (La Revolution sociale di Pa1igi) per tenere il governo francese al corrente cli tutto ci6 che facevano o pensavano gli anar.cbici francesi e 11011francesi. E cosi é avvenuto che, mentre noi siarno cresciuti immensamente di numero, e le idee si sono meglio determinate e molto piU propagate, la nostra forza d'espansione, la nostra inNuenza morale, la nostra 1>otenza come partito di azione, se non sono dimi– nuite, non sono certamente c1·e5iciute in ragione de! nostro numero e de1 progres•so clei tempi.

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