Studi Sociali - anno III - n. 19 - 10 giugno 1932

STUDI · SOCIALI ------------- ========== ~--====-"'=='-===- sue file e si gu.adagu6 l'ostilita più acre e dis– solvente .di tutti i sociàlisti contrari al1a fusiQ– ne. Il dist~cc~ clalla "Concentrazione" di tutta questa .~la rilevante del soci.alismo -itirliano, rup– pe cosi quel relativo equilibrio delle forze che prima vi esisteva,e rendeva pi(1 facile la coabi– tazione di tutti quanti sotto lo stesso tetto. )n– fatti dopo quella .separazi-0nc, la '' Concentrn– zione" apparve ancor pili centralizzata e sotto– posta, sia pure senza deliberato proposito, a11a preponderam,1 esclusiva ed egemonica del grup– po ·ocial-democratico riformista che faceva capo a 'l'urati. Modigliani, Buo.zzi, Xermi, ccc. Fu questo il maggior danno per la "Con– centrazionr". Le altre forze cli minoranza eh<> vi resta v.1110aderenti, - i repubblicani e certi .-lernenfi sindacalisti ·della "Lega Italiana dei Diritti clell'('omo" - dovettero sentir cr.-sce,·e il loro disagio. come SP fossero sopraffatte. Poi– ché il disagio dipendeva pi11 da una propria (le– bolezza che da una reale <' tangibile sopraffa– zione altrui, <' la debolezza é uno cli quei di– fetti di cui più difficilmente ci si rende conto, se n 'é roercata la• spiegazjone in r.~g-ioni pro– gra111111atich.-od in fatti occasionali in rcalt,1 poc:1 consistPnti, cli poca importanza .-cl ançlll' discutibili 111:1 .in"rnncliti oltre misma p<'l' la bi~og1':t e' per spir~t~ po 1emico. li fatto sta chl' il contrasto di tali minoranze con la maggio– ranza si acui st•rnpr? più, tarrto clw a poco :1 poc,J le prinw si trnvarono pii't vicine a tutti co– loro (1,ocialisti dix.sidenti, comunisti e anarcl11- ei) che sono avversari dichiarnti. dal di fuol'i, di tutta la "Concentrazione". Co,i si an·iv6 al distacco ufficiale dalla "Co11- l'eJ1t!11zionr'' drl P;irti1 o Repubblicano l taliano. delibrrato da questo nel suo ultimo congresso ,1 Saint-Louis (Francia) 11el marzo scoi<;;o. S<> ne sarebbe distaccata anche la "Lega Italiana dei Diritti dc•ll'T'orno", se nt>l recentissimo con– g,·rsso di questa fos.s,•ro prcvalsP Jp tendenz1: ;inticoncentrazioni.,te dei repubblicani e sinda– ea Iisti che vi b,rnno molta influenza. l'ic questo frase avn•nuto, evicl<>ntcmenle J,a '' Concentrazi::n:..•'' aYrebbf"ep..:sato di ,e<.;isterC'. · Yi sono degli anuc1 e compagni nostri ché si rallerrrano di tutto ci6. I\oi, francament<', non riusciamo a condividen• il loro ,;entimento. Pos– sim110 be\1i ·s1mb c'omprt•ndere quel eh'{· avn•• nuto ed a11che ammetterne l'inevitabilità. dato il pe,·sistrrp (lPlle SU<' cause cleten,iinanti. Ì\]a pr1· ralleg-rarcene, od anclw semplicemente pe,· vedert> la cos:1 con occhio incliffert>nte, bisog-ne– rebbe o eh.- noi ci sentissimo in forza da sup– plire con sufficiente energia nella. lotta anti– fascista tutta 1'attività spiegata fin qui (falla ''Concentrazione'', - C" ci6 11011 potrC"1nn10, n( 1 d'altra parte saremmo adatti a eompier~ una funzione in g-ran parte in cont,·a.sto con h 110- stra fnnzion.- specifica cli anarchici, - oppure bisognNebbe che fo.· e g-ià sorta al di fuori di noi unH forza nuova e diversa che sostitni.~se la '' Conc<>ntrazi~ne" nell 'esplicazionc della funzio– ne sua· propri.,1. Ed anche que ·to non ci sern bra che sia avvenuto o stia per avvrnire. Puori dei due casi suaccennati. poti-ennno ]oste.· ·o felicitarci clell 'imleholirsi <' mag-ari dt>l– lo scomparire della "Concl•11trnzione", se IP forze che si sono .staccate da lei ne avessero supernta la formula democrMica e stata](' per abbracciar<' una franca concezione libertaria del– la rivolll7ione. i~ chiarn che . .-volwndo verso ·1 •a- 1ia1·t:hismo. la loro u.scita da 1 la "C'1Jnccntrazio– ne ·, s,11·ebbe st.:ita logica; e 1.1canebbe gua– cla"'nato in sen ·o libertario la p\·ossima sperata Ti;olnzione italiana. Questo per6 non appare i11 alcnn modo. Benché fra i dissidenti noi con– tiamo qualche ,Hmico persona le ispj rato (la evi– denti simpatie per le nostre ick<>.l 'insienw del– le forze stacc:itesi da Ila '' Conc<>ntrnzione'' si a"'"'ira :,emp,·<> nel circolo chiuso rle!lr rivalita p~litiche pn la conquista dt>l potere. V'{> per– fino chi vi ~corge tendenze ancor pifi autori– tariP. iu senso bolsceYicf), che significherebbero solo una cadut.9 dalla padella social-clemocra– tic~ nella brace clittatorialistn. IÌ che non sa- re,bbe cei'ta'!'i1ente un progresso r 1 Tn ogni modo, a parte qnest<>)ncluzioni ,chf potrebbero essere arbitrarie ed a parte ·ag1pm cli ret.1·0.~cen;i che possiamo ignorm'e. · - chiss~ 11011vi influiscano' anche questioni personali recPnti o remote, cho /i noi non interessano, - certo é che non si scorge una reale e forte -clif- . fei·enza programurntica o di metodo fta i se– cessi(misti e la "Concentrazione". Se 'si con– frontana i due. ordini del giorno votati al COll' gresso cli Saint-LouJ.S, -· quello del repubbli. cani· a1Ùiconcentrazionisti e quello dei concen– trazionisti, - 11011 si riesce acl afferrare un mo– tivo sei:io e brn visibile cli contrasto. fuori di quello unico e solo che gli uni vo;?"i011 1 c;tarc nel!a "Concentrazioiw" e ::?;li altri andarsene. Tutto il "pt>rché" di questi ultimi consist€– rebb<> in un mutato "·pirito" delle forze diri– g-enti concentrw:im,i ·te: qu.,1lcosa cl'inaffenabi– lc e impreci ·o chP ,i noi ·fugge, pe,·ché ci sem– bra che la "C'm1c<>ntrazion2" sia s<>mpre la st<>s– sa con lo ·te, 1 progrannna e indirizzo pratit:o. politico t' .sociale, - <'l roneo certo dal nostro punto cli vista, ma semp1·e il medesimo di qna11d,) i repubblicani vi aderirnno con entusiasmo. P1t6 anche darsi che lo spirito del'a '' C'on– centrazi011c,'' sia 1nu1c1to, COHH' :,,i dicr; m:1 :-;e non v '(' un <·Hn1biarnentoconcr<~to tli p1·0~-rc:1111- ma e cl'indirizzo, é ovvio che lo spirito{, sempr,• mntevolr in meglio o in peggio. ·enza nulla d'i11·cvocabile. e dipende clall'attivita e influen– w cli coloro eh? vi partecipano. E se tutte 1P ragioni del distacco con ·istess.-ro in ci6, sareb– brro state dPlk ragion i di pi11 pe1· evitarlo. poi– ch0 lo spirito si poteva pi(, f'acilmentc mntm·t> ju n1eg 1 io restando dentro l 'oq~m1ismo c01nu1H\ che non 11sct•ndone sbattendo dietro di s,• la porta. Hi ,. ,·i,to dai i;ec<>,sioni,ti una prov.:1 bngibill' d,:,I mutato spirito della "C'oncent raz ion~" nell' ingTe,~.~oi·1 ('!-;ScJ cle-ll 'assoeiazi011e nota sotto il nome di "Giustizia P Liberta". Ecco una cosa clw ei ha meravigliato molto! Noi abbiamo vi~to il sol'grre <' 1'.gffermar ·i di questo nuovo orga– nismo con viva i,;impatia, lWrch0. fac<>nclola fi– nita con le chiac<>hirr(•, SC<'ndew1 sul campo de!l 'a.zione cl0v 'era pi(, pe,·icoloso e ntilt> in– sieme: in Italia. ::Ifa t:i siamo 1·esi c:into subito del carattere democ1·.qtiYo borghese, appt>na ver– niciat,, di nn po d' ,;ocialismo riformista. dei suoi fini ultimi. TI fatto ste~so di aYer f'in dall 'i– nizio :r.uta tanta fretta di dichiarare esclusi dallt> sl'e file g-li. anarchici e i eomm1isti riw– J.Rya tail' caratten• intenzionalmt>ntr pot:o rivo– lu~iornuio. i\Ialgrn·do ci6 e contro ogni opposta intenzione. il sorgPre d'una l'orza cosi attiYa ·o– p1·a nn t.-1-rrno francamente antimonarchico ed insurl'ezionale, non e.,cludente neppure la ri– volta inclividualt>, costituiva lo,tesso di per s~ m, fatto rivoluzionario nuovo e pi<>no di pro– me ·se per t\1tti quanti vog-liamo una rivolu– zione in Ttalia. Che "Giu,tizia e Li berta" riuscisse a sfon– darr qnalcht• pf)rta in Italia. a colpit·r il fascismo dove noi od altri non riu~civamo, a mettere in movimento 1wlla penisola individui e colletti– vita ancora inerti. a staccare da qualche cima .1lpina una qu:1lsiasi pallottola di new destinata a cliven1are valanga: ceco l'impol'tante. Se que– ·to e ·:;a potern o potrà fare, avrebbe reso o render.i alla rivoluzione. - anche alla rivolu– zionP,.eh!' vogliamo noi e che <'~Sa non vuole. - un sf'nigio inapprezzabile. ],'importante é che la ,·ivoluzione cominci, qualunque ne sia il punto o l'origine. foa rivoluzione poi ,s<>gui1·ii il suo r•orso. seguendo le leggi in1ime di ogni riYoln– zione. travol"enclo anche i snoi iniziatori. se qursti pret.-nderanno fermada secondo le J)l'O– pri(' int(•nzio11i palrsi 0 recondite. g' nell 'inte– rn ·e cli tutti i riYolnzionari. cli noi eorne di tutti g-li altri. di non frenare nessuna mano che 8i levi a colpire, cli non scoraggiare nessuna forza che si rnP.tta i11 azione con1ro il comune nemico. 1n quanto all 'inclirizzo ed al fine da dare alla i·ivoluzione. tutti possono contribuirvi, ma non tanto con le chiacchiere quanto col git– hirsi a·1d1 'essi nella mischia doYlmque s'accenda, :· con lo sf rzarsi di fare pi(. ehe possono; non con I 'o,taco 1 arP gli altri ma col fare di pi(1 e megìio di loL·o. :..\ Ecco perch{, abbiamo visto con piacere il ,;or-; ge,·e .-d aff.-nnarsi cli "Giustizia e Libe,·ta ", pur pensando che il nostro posto resta· ·e al cli fuori cli lçi e bisogna ..se guarda rei bene dal con– fonde1·ci ,~on lei. sia ali 'Estqro che in ltalia. Poich{• il rnoYirnento cli "Giustizia e Libertii '· potrebbe api·ire qualche pd$;ibilita rivolu~iona– •ria, noi dobbiamo tenerci pro!",ti a profittarne pili che potremo per una azione nostta; ma sen– za aspettare l'iniziativa da quella: senza cioé rinm1ziarc alla speranza ed alla volonta cli crearci da noi, con la nostra iJ1iziativa autonoma individuale e coljettid, un.a occasione di agire secondo i nostri intendimenti. Questo complesso cli convinzioni e sentimenti spicg-ano 1.1 nostra meraviglia che nel! 'entrata di "Giustizia e Li berta" nella "Concentrazio– ne" si, sia veduto un motivo, da parte di a!– cune frazioni rivoluzionari<> della seconda, d, scindersi da essa. Se mai, il fatto ci sarebbé par– so un rnotiYo per restarvi, o per lo meno per :,oprnssedere pel' iI momento ad una deci,;ionc cosi radicale. Gli (· che "Giustizia P Liberta". lungi clal ~t1µ-narp1m !'egre~so, costitniYa un prog-resso in· confronto dell:1 wcchia mt>11t.Hliti1 socÌlil-clemocratica e riformista fino allora pn•– clorn inante- nel!a '' Concentl'azio110'': un progres– so sopratutto pel suo spirito d'azione, e forse anco pel suo programrn.a. pur cosi guardingo e rno(kr:1to .• \ pl'Oposito del quale programma, cosi criticato, dobbiamo dii·e che probabilmente ( stato un eno,·e per "Giustizia e Libertà" il darselo, rinunciando al prop1·io cantt~t·e. che più :1ll'inizio i ·aveva fa1ta salutare con simpa– tia, di sernplic<> rnoYirnen1o eontin!\'f'nte di azio– nr. ::II:i bisogn.1 rifl.-tte1·e che quel programma conia assai poco. f; stato detto g-iu,tanwnte rla altri <'hP es~o (> troppo o tl'Oppo poco, a s;eeonda di c01u:>si sYiluppcranno gli al'l'enimenti in Ita– lia. 1\ noi 1rn1·r, più cht> a 1 trn. tlpstin:1to a restai· sulla cada; P a facerlo l"' ''l ,,nprnrnclolo coi fatti, s1wt ta agli altri 1·i .. ,i,,_;.,nm·ipiù av:1J1- 7,'.lti. - 11111 esclusi, natnrahnrntc. noi anal'– chici, - sia col proporre all'Italia immrta pro– grammi pi(1 radicali rcl insie1ue pi,1 prati,•i, sia e soprntulto partecipando agli .wwnim<>nti con tutte lt• propi·ie forze <' portm,dovi drnt ro coi fatti 11110spirito realizzatore più attiYo e più f.-conclo. " " Gnardanclo· k ccsc dal di fnm-i, corrl1' t"lfr· i ed anche come avver~m·i. quel che ci pare sa– r~bbr i;tato augurabile insomma. (, che tutt.- le forze aYrnti pi·ogramma repnbblic:mo e cJpmo– crntico sociale fo."ero restat(• unite in un paUo federale cli loth contro il fasci ·mo. Ci6. non ce lo nascondiamo, anebb!' costi– tuito, in un giorno più o meno Imitano, m1Jti,·o di rnaggiot·i difficolt>i per noi e per t11t1i quei rivoluzionari che vedono il trionfo della lit,•rtà non in un ritorno alla democrazi.11, ma in u11 ,;upennnento cli questa. chr come primo atto ri– voluzionario liberi il proletariato dalla sua sog-– g<>zione .-conomica. a ·sicnranclo di fatto a tutti la pwsibiliti1 mat:>ri.•ile di essne liberi. arnrnl– lanclo ccntemporan: :lllll'nìe o per lo meno ricln– ceuclo ~~mpre ri11 1r funzioni ed i poteri coer– citivi dello Stato. ::IIa intanto la mag-g-iore uni– ficazionl" delle l'or½e antifasci ·te democratiche sarebbe stata sern prr un vantaggio immediato della lotta genel'ale contro il fascismo, aYrebbe eliminato tm1tc inutili divisioni' cli fo1·ze in mez– zo alle mas.,;c; e vi sarebbe stata un.1 maggiore chiarez:a di posizioni recipl'Oche tra le forze che sono 1·eali11ente divise cla fonclanwntali con– trasti cli fiHe e di metodo, le quali si riducono sostanzialment.- a tre: la democr.,11ica in tutte le ,;11esfumatu,·e. hl comunist~ dittatoria],, e la anarchica. Queste sono IP forz' che più ei .-;em– hrano i1woncilinbili trn loro. e destinak quindi a n1arciare diYiSt\ ciascuna con mezzi propij e p<•r la prnpria ;;tnicla. Og-ni suddivi.-;ione nl'l seno di ciascuna di esse ei sembra bensi pos.si– bile p magari inevitabile, ma sempre tale da 1·e– star subordinata ad 'tmH certa corn1111e unitit cl 'indirizzo e as:-;ociazione cl<>glisforzi. Questo é il 110.~troparere spa,s.~ionato e sereno sull'attuale crisi del l'antifascismo. E' 1111 pare– rere che rnlf'. . . quel eh<> va le! i\la l 'abbi.nn, o \'Olnto dire a scarico cli coscienza, anche sapendo che. se,ci sonf) motiYi contrm·i più forti, buoni o cattivi che siano, il nostrn parere rest<>rà let- 1ern 11101·ta. X(>, del resto, a questb parere ci teni.nrno eccessivamente; ché, se le cose andran– no pe,· altro Yerso, non cascherii il mondo 'pe·r questo. La crisi che abbiamo esaminata potreb– be <'S.'<Cl'e superata anch<' per altre vie. Gli orga-

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