Studi Sociali - anno II - n. 9 - 16 gennaio 1931

ANNO ll. MONTEVIDEO, 16 gennaio 1931. ~- 9 • • • u I OCl&l I RIVISTA DI LIBERO l:SAME ABBOXXMENT[: Per ventiquattro numeri Pe1· dodici numeri $ 2.– ,, 1.2a (All'estero lo stesso prezzo, equivalente in mone– ta degli Stati Uniti a due dollari per 24 numeri ed un .dollaro e 25 cent. per 12 numeri). SOMMARIO Riprende11clo il cani·m-i?io. Il Ballo c1elleDittatni·e ( Luigi Fabbri.) La decade11zci dello Spirito Rivoluzionario tEn·ico ~Ialate8ta.) Lntti nostri. li Risveglio dell'India (Salvatore Cortese.) !11diefl'o non ~i torna (f1ucia Frrrari.) illalates/a, malato. Le '· ,lllrcmze" nella Hi1·0!11zio11e I II ago Treni.) Il de/erminisnw e la, Qne~lùme Sociale. ('ror– qnato Gobbi.) Bibl iournfùr ( CatilinB .) Libri rice1·11tiin dono. Riprendendo il cammino L'allargansi della macchia 1d'o,lio dittatoriale ,alla Repubblica Argerntina, e il suisseguente crono cola deiie !iberta pubbliche specialmeute a danno degli anarchici, ha imposto una nuova sosta al nostro Ia– YIJ:·a. Altri caduti ccl altl'e soiferenze dietro e accan– to a noi; e dinanzi a noi nuovi e pi(1 difficili osta– coU.. Konostante. raccogli-amo ancora questa mode– sta orifi-aimm1 d'i,dee sraclicata e travolta ida un 'al– tra bnfera di reazione, e la piantiamo di nuovo su quest'altra trincea, dove un'ultra sconfitta proleta– ria e popolare ci ha ccstretti a ripie-gare. Quale sa– ra domani ln nostra sorte? ~;on sappiarno e non ci pensiamo. PrefEriamo 'J)ro,seguire il cam1mino. Le diff"coltii. fra cui ci dib-attiamo sono enorme– mente aumentate, la nostra povert:1 di mezzi é giun– ta .n!l'estrnno. Forse per un po' di tempo "Stu.di Sociali" non potrà uscire con periodicita regolare, ma solo man mnno che ci .sar[t danaro per pagare nn numero. dopo l'uscita del precedente. Gli abbo– nati non vi per,deranno nulla, poiché riceveranno sempre tanti numeri quanti ne dovrebbero riceve– re per il loro abbonamento. :4..bbiamo poco addietro Speidita una circolare, rbiedendo ainto a chi pu6. ì\ila chi non pu6 non si r-o,-malizzi. Sappiamo l'orribile crisi che imperver– sa o vnnriue tra i lavoratori; s•ap•piamo i compagni nc.st! •i attanagliati tra la disoccupazione e il biso– gno di sop11erire ad altre necessita d'azione e cli soccorso: né vogliamo che l'iniziativa nostra ne danneggi altre. né che alcuno faccia so,·erchio sa– cr:ficio -di sé. Pure pensiamo che il nostro lavo– !'O abbia la sna parte d'importanza e d'utilita per la causa anarchica. come ri han confermato mol– ti compagni id'Enropa e delle •due Americhe inci– tandoci a continuare. Continuiamo adunque. Colol'o che ci approvano e ritengono proficua l'opera nostrn. ci sostengano mol'almente e materialmente. Noi, da parte nostra, faremo tutto quel che potremo. Stringendoci con m,agg;ior tenacia attorno la nostra pura bandi 0 ra di liberta e cli redenzione sociale, salutiamo gli ami– ci fedeli e gli avversari sinceri: e souratutto ele– viamo il nostro pensiero di soHdarieta e id'amore a .tutti i caduti e le vittime della nostra umana bat– taglia. Fr,~ questi. ricordiamo qui con nn pn.l,pito di forte commozione alcuni pill vicini. della fami– giin stessa di questa rivista, che la reaz;one argen– tina !1a -di recente barbaramente colpiti: il brayo compagno .Jo.sé Penin.::t, diffonditore della 1103tra rivista i1n Roe:;ario Sanf:.t Fé, fwc!Jato ai primi di eettembre per dei manifei'Sti contro la dittntura mi– li.tare: José ncr.eng1.1er, ammini,stratore di "StuvJi Sociali'' a Bi~. Aires, i•mprigionato e in carcere sen– ra ragione alcuna; Sn,lvatore Col'tese e L1~no B.ai· · lu>+tti, no3tri giovani collaboratori, il primo .a ncl1e lui in prigione a Bs. Aires ed il secondo deportato in Italia e consegnato -cola agli sgherri del fasci– smo. Ma lasciamo da ban1fa le i!!ntili lamentele. Aiu• tiamo le vittime; e·d onoriamo i caduti col ri.cor– darli, e sopratutto col ra1d 1 doppiare di attivita per la loro e la nostra causa. BibliotecaGino Bianco Per la Redazione e l'Amministrazione ri– volgersi a: LUIGI :FABBRI, rh,ista "Studi Sociali" Casil!a de correo 141 l'llON'l'EVIUEO (Urng·uay.) Per og·ni coJJin $ 0,05. (Negli altri paesi lo stesso prezzo, equivalente a cent. 5 di dollaro. - Sconto d'uso ai rivenditori.) Il Ballo delle Dittature Da cinque o sei mesi il cosi-detto "mo,udo ci– vile", com cui s•i sogliono denominare i due grandi continenti europeo 11damericano, sem– bra scosso da un nervosismo sempre , crescen– te, da qu~lla specie ,di tr~mori telluri.ci <prean· nunzia;nti i,l terremoto. Ohe co, sa sta pe r avve– nil'e1 Dal! 'Italia arrivano notizie -di una .sempre minore solidi1it del regime fascista: la crisi econon1ica vi é sipaventosa, lo sfacelo delle classi dirigenti i.mpressionainte, i,l malconten– to generale m.inaJc•cioso;qualclhe cosa di gra· vissimo pu:6 accadere da un momeruto, all'nl· tro. 'l'anl'o ei·6 che si l0g,ge nei ,giornali esteri più o meno informati, tainto quello .<Jhescri– vono i residenti ne~la penisola, e co.&i pure quanto riferiscono i viaig,giatori di ritorno dall'Italia, é :ai un,1, concordia i,n~quivoca:bi·. le: nella "trrra dei fiori, ,clei suoni e dei c~r– mi" non si TeRpira p,in, non c-:ivive ,piu. Cosi non prn6 pin conti,nuare, dicono tutti. Ci sono de•gli o,ttimisti, fra •gli iltaliani emi– g-rati. che gnardano a tntito cio come ad un ,notivo 0 li. ,tpel'auza. Se ,qua;ldhe cos~ i·ovinera in Itali,1. si ,prnsa.. sat·,1,il fas,eismo clip é la ca1L,a determinante dei nove decimi -del di– ~astro italiano. Noi non condividiamo tale ot– timi,smo. V'é. si, in noi la persuasione che una forte volont•a ,collettiva del popolo italia,no possa incunearsi ueHa crisi e trarne o,ccasio· ne per im!primere un: nuovo ,corso a1g].iavve– nimenti i,nterni. Sa,p1piamo anche c,lie tale vo– lont:'t va maturanido. ~iamo certi che un ,gior– no essa trionfera. Ma qurundo 1 ecco la rispo– s,ta che non sap,piarno rlarr a noi ste,,si clhc ,ib· biamo fretta, e a tutti ,quanti ha,nno fretta ,eome noi. :\fon voigliamo con ci6 ca'dere nell'eccesso oppo!'lto 'clel <pessimismo o, peggio ancora, del– lo scetticismo. Bi..o-gna sempre guardare con fi.clncia ,l'avvelllire; ma po,i~hé questo avveni– re ,-;arà (]na,lc noi lo avremo, alme.no in rart,,. determinato con l'o,pera nos tra, perc hé i'opè· ra noSltra ~ia illnminata e feconda di ben<', coni,iponcle-nte al nostro· scopo liberatore. bis:o,g-,na non farsi inutili illusioni, ma guarda– re in faccia .la realtà qtrnle essa é. t)er qua n– to chua ci 1poi::s,a ~enrbral'e, e tentare cli farvi fronte 1 eon tutte •le nostre enei,gie. Noi che viviamo a 'll'estcro, costretti come siamo a va ,gaboncla.re cli terra in terra, spinti rlal.l'aculeo ,del bisoig no f' della per,ecuzio,ne, co.tatiamo coi nostri occhi e !'!peri.mentiamo co·n le ,,tessr nostre ansie e sciffPrenze che i mali d'Italia non sono i, so,li. Pur e,,senclo quelli ecceziomdi e- gravissimi, anclhe (1uesti dhe aiffli·g,gono tanti altr·i paesi sono sempre d'una gravità tale ,rla ,rmhrare a clhi ne sof– fre ins:upera bili. 'N'oi medesimi, che pure vi– viamo con tutto l'animo proteso veno il mar· tirio inanchto tlel po<polo di cui siam figli, siamo non di rado fPresi da una preocc1Lpazio– ne ancor più forte per le sorti -degli altri po– pc,li. "he ve,diamo ~em1p_re pi-6 minacciati o in– ,•asi claigli stessi mali funesti della miseria e della tirannide. E parliamo qui non dei soli mali social i i,n linea generale, come se ne son drplorati sempre in tnHi i temni fd in tntti i pae,i, ma anche degli altri 0he ·-ad essi si sommano e li esasperano, rpiu angosciosi e la· ceranti, che caratterizzano in special modo l'attuale periodo, storico ed ham trovato nel fascismo la , ]9.ro triste e tetra sublimaizione. Se l 'Jtalia foss e la sola in Eur01pa e nel mondo a 1 gemere sotto il tallone di ferro del– lo scihiavismo non soffriremmo meno per i do– lori inenarrabj,Ji delle sue masse, lwvoratrici, dei suoi cittaidiui "•gente ~lella nostra gente", cui ci vincolano taniti legami di sangue e dj riK:ordi; pure la vista degli altri popoli fra– telli meno sfortunati sarebbe almeno un baJl– samo per le ferite -del no:,tro, cuore se alme– no a'vessimo la sicurezza 0he 1quest/ altri non fo1·sero minacciati di peg,giorarp ,come noi i– taliani aJbbiamo peggiorato. Inoltre, ci6 clh'é più importante, saremmo sicuri della eccezio– na;lita transitoria italiana, certi de1la sua fine veramente prossima e del ritor,no ad un equi· librio meno ini,(]uo; poiché l'Italia, per mille ragioni che sarebbe trorppo lungo es-aminare, non potre1bibe ,durare in uno stato· tropi!)o :t– normale, i,n confronto dei paesi 0he lo cir,con– dano. piri di un tempo assolutamente brevis– simo. J\fa '))Llrtrop,po cosi non é. Ci6 che fa temere ,i noi ita,liani' che lo strazio fascista non ab bia a cessare cosi presto come vo,rremmo, o~i– purc che esso dia luogo sotto ila spinta delh crisi interna ~oltanto ad un cambia,mento e- teriore cli sola forma, restando la sostanza dell 'op(pressione militaresca e dittatoriale é che la reazione in senso assolutista guada~na terreno in Europa ed i-n America. E' questo <Jliepiù cli tutto ,ci 1preoccupa. ed é questo dhe ,clo 1 vrehbe preoccrnpare tutti i IJ)rnletariati de– g-li altri paesi, e con lo,ro tutti i sinceri a.miei della liberta, per rporci un riparo 0he non sia irrisorio. Basta dare una occhiata alla car– ta geogralfica politica sulla scorta de1le 11l– time notizie per 'darsi conto della realta. Lasciando da ,parte la Russia, dove il di– spo-tisrnol é feroce ma tie,ne Uill senso diverso e ,contrario col resto ,cle,lmo111do, noi vediamo la dittatura mi•litaresca calcare il suo pie,de non solo sull'Italia, ma eziaJILdio solpra una quantita, d'altri paesi europei. di cui il nu– mero .si va a0crescendo: Urug,heria, JUJgos1a– via, Rumenia, Bu,l1garia, Polonia, Por,togallo, ecc. La 1Spagna, ,sottrattas[ da poco aid una dittatura, vede rafforzarse,ne su ,di sé un 'al– tra, specie -dopo il fallito tentativo recente di rivoluzione. e si trova semi)l·e allo stesso bivio: o scuotere il g-iogo pe1· sbarazzarsi alme· no cle,]Jamonardhia, o cadere nell'abisso d'u– na dittwtura a.s,sai peg,gjore dell'attuale e del– la tprece.dente. L'Austria, malgrado la sua numerosa socialdemocrazia. ·é sempre co111 il pericolo fasci8ta alle <porte ed in piena reaizio– ne; ekl in Germ1nia le ultime elezioni han denunciato la ,degenerazione morbosa e la ;n– volnzione cli gra.n pa.rte dello spirito pub.bhco verso iI fascismo, la di~posizio'De di grandi masse a volerlo o ad assoggettarYisi. Le Yoci che vengon dai paesi tede cibi non parla.n ,che cli di-ttatuea, gli uni cli dittatura fas,cista, gli altri ,di dittatura per i1111pedire il fascismo, ma sempre cli una soluzione violenta in senso au– to,ritario. Se 'luest,i so,luzione finisce con l'im– porsi nel paese piu grande e popoloso dei centt'o d'Europa, é fa.cile intuire ch'essa de-

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