Studi Sociali - anno I - n. 7 - 10 agosto 1930

carnbfo della solidarietà popolare col nostro ideale di redenzione, una accresciuta fiducia delle masse mellà parola di coloro che non le abJ,iandonardno nel! 'ora .buia della menzogna e del delitto, è il'lOh si misero contro di loro, o di loro noncuranti, a fianco._ di Caino ;o dj Giuda. ..èhé ~e iqvece ~li anarchici, per qp~l~iasi_ ~on– s1tleraz10ne contmgen'te d 'opportumta o 1llu– sfone. di scegliere il male minore, durante • la guerra si facessero complici di questo ma1e._po- , nendosi a fianco dei govennanti e dei capitali– sti di qualunque delle parti belligeranti, essi non solo rinnegherebbero· ç.9i fatti le proprie idee, ll\_a ucci~er~bb.ero ogpj..,~iduci3; delle_ ip.as– se nella· loro parola. Ogni parola eh 'essi dices– sero di con.fortp al popolo sarebbe .disprezzata come irrisione· o ipocr'isia; e l 'imd'omani essi sa– rebbero travolti nella stessa coua·anna e nello stesso odio còn tntti•i fautori dell guerra e'<fi massacratori. E il torrente di odiò si· rovesce– rebbe sul mondo superstit"e piu ·ciecamente, av– velenatore d '_ogni movimento,- sernm risultati a:i:wrf¾lzabili di be,ne e probabilmente a, mag- STUDI MoiAtì gior danno della civilta. ,La quale in eee pu6 bra che oggi Il possibile e l'Ùrgente_sia piuttosto la · riconquista delle cbndizioni necessa"rie alla propagan• essere salvata solo se una lungimirante mtran- sigenza contro la guerra ne salvera e custodira da e all'organizzazione? • il ,fuoco sac1·0, in. inezzo ~l 'imperver;,ar!j dellii •. • temp~sta di ::;angue e di '_morte scatenata dai A' me sembra che la ragione per èul si veggono potenti dell;t ,terra. l , tante difficolta e si cade In tante incertezze e contra- Tutta una· tradizione ed una dottr'.ina :orm i dizioni si. é che O si vuol !are l'anarchia senza anar- secolare e l 'eseni.pio .e l 'insegnameritÒ di tafiti . chic!, o 'perché si crede 0 che la propaganda basti a martiri e pensatori, e l'esperienza dolorosa d'un -convertire all'anarc)>ia tutta o gran parte della popo- lazione prima' che le condizioni ambientali sieno ra– •recente passato, e le previsi0ni,_piu)ogiche del- , .- di;almente mutate., i 'avvenire,· ed Ìlnsieme il pìu forte attaccamento "\Ìi é chi suol dire che "la rivoluzione sara· anarchi- alla causa della li-berta e del proletariato,- con- ca O non sarA.". Anèora una di quelle frasi· d'effetto eordano a indicare negli anai:chici i iplll idonei che guardate 111- fondò o ·non· q1cono nulla o dicono , ad as_s·olverr· ques~o .coinpit_o di cust9~i _e sal- uno sp.roppsi_to,Inflitti,. se s'intende dira che la rivo• vator1 dell 'umanes1mo, oltre che quello d1 com- luztqn~ 4ù'a1,e i~( :vqr~enimo nol d~ve essere anarchi- battenti1. Sappiano essi potsi all'altezza di un ca,~sì ·fa'una-vera taÒtÒl'ogia, cioé un giro di parole compito cosi nobile senza piegare; e : saranmo che non spiega nulla, come se si dicesse, per esempio, ascoltatì e seguiti 'qU:a,ndo, anche in rti~zo al- la carta bianca deve essere bianca. Se poi s'intende dire eh~ non vi pu61~ssere 'àitra rivÒIÙzione che quel- 1 'insorgere degli odii_ •piu legittimi, diranno al- Ja.anarchica,,allo;;:si' dice unò~sproposito perché vi le folle martoriate Ja parola· ancor pÌu legitti- sonò state e"'ce~t'ainente· vi saraiino ancora nella vita ma e· liberatrice· del! 'amore. delle societa umane dei movimenti che, cambiando ra– J ., ·)Luigi FABBRI. Oli :Anarch-ic1 nel Mo-mèntòattuale dicalmente le condizioni esistenti danno una nuova direzione a!Ìa stoi,ja.successtva,'.'e percl6· meritano il nome di rivoluzioni. Ed io non saprei ammettere che tutte le rivoluzioni pas'sate ·pÙ~ non essendo anarchi· che sieno state-' inutili, rlé che''saranno i;,_util! què!le future che non saranno ancora anarchiche. Anzi 1 in' elfo~· a 'credere chJ'·u trionfo completo ae!l'anarchia, piuttosto che per rivoluzione violenta, verra per evo– luzione, gracÌualm~nte, qÌi.ando una precedente 'o iiJlle p_r'l_c_~ent,i rivoluzio;1:i .avranno distrutti \ pi.i" grossi ostacoli militari ed economici, che si oppo:rw1moaU_o SYiluppo ,morale. delle popolazioni, all'aumento della produzione· fÌno al !!vello dei' ·bisogni e dei desiderii e all'a-rmoµizzaziòne degl'interessi contrastanti. Vi é in una sezio11edel nostro movimento un gran fervore di discussioni sui problemi pratici che Ja Ì·i· voluzionu dovtii risolvere. Ed é questo un gran bene e di ottimo 'aug-urio, an– che .se le soluzioni proposte ·finora non •sono•n'é ab– -bondanti né soddisfacenti.- E' passato il tempo in cui si pensava ·che l'insurre– zione basta,sse a ttstto, e che una volta ,vinti,_l'eser,cito e la polizia Ud abbattuti tutti i, poteri costituiti, il resto, che era poi l'essern1iale, ver~ebbe da ,sé, 1 Bast~,. si diceva, ~h~ immedia~,amepte dopp la ,ri-. volta vittoriosa tutti possano mangiare a sufficienza ed essere b(me alloggiati e ~enivestiti, perché la rivo– luzione sia fo,nda(a' sopra basi granitic!Ìe e 'pos~a·pro– cedei\e sicura v_er~~~~-ealis_empre,-pi~alÙ. E _neS~Uno pensava ad•ass1curaTs1 se v1 foslie poi roba sufficiente per tutti, u se la roba esistente si· trovasse o ·no nei luoghi in cui pili occorreva.· Lo spettacolo dei ma– gazzini cittadini ricolmi dCmerci ·mudevà e' sugge': stionava le folle affamate •e lacere, e gl! agitatori, consci o no dell'errore, tFQva,vano in quell 1 illusione un mezzo. elfica ce <)iprop~ganda. Ma oggi si sa che se é veso eh~ la prcduzione, se fatta ila,- tutti a van– taggio di tutti e coll'aiuto che la meccanica e la ç)!i– mica forniscono, pu6 au_mentare ,indefinitamente, é anche, vero che col, si,st,ema att~a!è i cap_it_a_listi, coms,, rugola, fann9 produrre solo quel tanto _che possono vendere con profitto . 'éà arrestano la p~•oduzio~e la dove il profitto cess; dall'aument~re. Se peì, hròre, o per rivalitii tra i capitalisti, si ~rodÙce di pili, viene la crisi o riconduca il mercato a quello ,st'ato di -rela– tiva penuria che é pili vaht'àggios'o per gli industriali e per i commercianti. Si•comprendé quitldi quale ·pe– ricolo vi sia nel· far• credere che la roba sovrabbonda e che non vi sia urgenza di mettersi a lavorare; E cosi é anche passato il te~po in cui si poteva dire che il compito. nostro é di demolire e ,che a ri– costruire penseranno i figli ed i- nipoti.. Era ,quella un' affermazione comoda, che poteva pass11-requando non v'era probabilita di rivoluzione imminente e che si mirava solo ad eccitare l'avversione ~ l'odio con– tro tutto il presente per rendere plli viva la volonta' del cambiamento. Ma ora che la situazione europea é Piena di possi.b-ilita rivolu.zionarie e che "tutti i mo– :u:ièn ti ci potremo tro1·are nel caso di passare dalla teoria alla pratica, dalla propaganda all'azione, 'bi– sogna ben ricordarsi che la vita sociale e quella in– dividuale non ammettono interruzione e che dobbia– mo mangiare e vivere tutti i giorni noi' ed i nostri figli, prima che i figli ci possano pensare loro. ,. Siamo dunque d'accordo nel pensaire che oltre il proplema di assicurare la vittoria contro le forze ma– teriali dell'avversario vi é anche il problema di far vivere la rivoluzione dopo la vittoria, Siamo ,d'ac– cordo che una rivoluzione la quale producesse.' il èaos non sarel;>bevitale. · Ma non ,bisogna esagerare: ·!).on]);°sognacredere·che noi si"deblia e si possa fin d'ora trovare Una soluzlo– lle ideale per tutti i possibili Ì;>rbblenii. Non biso'gna voler troppo prevedere e troppo determinare, à.lt ;1. menti invece di preparare l'anarchia -faremmo def so– gni irrealizzabili, oppure cadremmo nell'autoritàrisino e, coscientemente o no, ci proporremmo di' a'.gire 'Com.e un governo che ifl nome della liberta e della volonta popolare sottopone il popolo al proprio dominio. Mi accade infatq di leggere le_pili strane ·cose: stra– ne se si considera che sono scritte da anarchici. · Biblioteca Gino Bianco Un compagno, a;d esempid, <)ice'ch'e ·.,1e''follè'avrelì'. b·ero 'ragione d'Inveire contro noilise dopo 'd( avérle !ntitate ai dolorosissi~i sacrifizl di una rivoluz'ione si dfcesse loro: •fate ei6 che- la volonta. vi suggerisce, raggruppatev,i, producete, convivete come' mègl!o vi aggrada:" .~· 1 , , ' 1 • ; ., 1 ; Ù ,, .l. Ma come! non abbiamo. noi sempre detto alle f9lle che non debbono aspettarsi il bene né_da nqi l)é da altri, che il bene debbon9 conquistarselo da lo~o ..stes.• se e che, 9;vrebbero so\o, q_ueUoc,\'e saprap.n_opre~d,e: re e co'nserv~ranno solo quell~ 1 p_l ).~ sapran.no difende– re? E' giusto e naturale che noi, iniziat.ori e propul– sori e p~rte della massa noi iJessi, dobbiamo cercare dÌ ~pingere il Ìnovimen.to nella direzione cqe ci sem– bra migliore e 'perci6· esse're .prepara:ti il' pili possi– bi'le per le cose eh~ si debbono' ·rare, mai rèsta sem– pre 'fondamentale 11 principio che la decisione spetta alla volonta. df.g!i lntetessatl ..- · IJèi;go pure:' "Creer~m"il'"un·,1:egiiìie"'cll'ese, no"ff': sia. del tutto 1-iberJario abbia l'impronta nostra e soprat– tutto dia. a,d/to alla pr~gressiv; \!tt~àztone de( nostii postµlati,'~J, . J- , Che cosa é questo? Un piccolo governo, bono bono_. che avra cura di suicidarsi al pili 'prestò p·er!far Juogò all'anarc-hia'.! ! ! ' · 1 ;-' • Ma non eravamo gia d'ac~ordo nel pensare che ogni governò !ia tendenza non a suicidarsi,' ma a perpetuar• si 1 ·e diventare sempr~ più dispotico? e· che missione degli. anarchici é quella di c\imbattere, anche se ob– bligati a subirlo, qualunque iegime non· fondato su!la libertii piena e intera? E ,non· dicev"l\,mo11nche che,,gli .ana.rchici a.I pqtere non pplrebbero :f:;ire q1versament~ qagli altri? . ,. . i,: ., ., , Un. altro coml?agno, t~ii quelli che piu ,si preoccupa– no della necessita di avere un "piano" e che in so– stanza non sp~ra che· ~ei sindacati operai, ~ic~:'" ·"A rivoluzione trionfata, si a!fidl alla classe lavora– trice -"'-giii da noi precedèntemenfe educata a questa grande funzione 'sociale - Iregestione di tutti I mezzi di produzione; di trasporto, di ·s~ambio, ecc". Gid da .nJoi preced/3,nteJmenJe ed11aatw a ques.ta gm.nde funzione sociale! Ma tra quantr secol! quel compagno vuol fare la invocata rivoluz!qne? E. alrneno,.bastas, sero i secoli! Ma il fatto é che non si educa la ·massa se essa non -~-! .tro~a. nella possib!lita e nella ne~essita di fare da sé; e' ·,che l'organiz~azione rlv~luzÌonaria del lavoratori, utnè e necessaria finché si vuole non i>u6 estendersi e d~rare ind~finitamente:' arrivat~ ad un C€1J't9 punto, se non sbocca nell'azione rivoluzi;nà– ria, 'Ò Il' governo la sfrozza, o 'essa da 'sè stessa 'si corromp·e o si sfascia. - 1 e bisogna rico)n!nciare da capo, Come. é vero che gli uomini "pratici'' sono spesso i pili ingenui utopisti! Ma tutta questa discus~ione non saprebbe forse aÌ– quanto di accademia se nel ·ca 80 concreto si trattas– se di u-n l)jleSe ip cui la l!~era .organizzazione ·del la– voratori é distrutta ed interdetta, la liberta di stam, pa, dl tiunioJe, di associazione sopp(esse ed i propa• _gandisti_. ,&n!\fClllci;socialist!, comunisti, rep~bblicani sono __ o. "rifugiati _all'estero, o rllegat1··nelle isole, o ch!u_s'i ·1n prigione,. o messi altrimenti in· condizioni di non' poter né parlare, né muoversi e quasi neppure respirare 7' · · · · Si pu6 ragionè\lqlnHmte _-sperare·che--il prossimo ri– volgimento, in Un pat/Se ridotto nelle· CO.lldizloni de– -scritte, sara la -Rl\loluzione ilDciale in tÙtto ·u senso P.lnpio è profondo ché noi \uamò ·aua pàr_ola? N9n.~èm- ' In ogni modo, se teniam conto delle nostre •scarse .forze e • delle ,cdisposizioni prevalenti tra le masse e se IIDn vogliamo prendere p.er realta i .nostri desiderii, dobbiamo li.spettarci èhe la prossima; forse JÌnminente, _rivoluzi0n6 none sàrf 8.rl ~rchica, e perci6 quello che pili urge é di pensare a quello che possia– mo-e dobbiamo !a·re In una rivoluzione in. cui non saremo che una minoranza r'l,lativamente piccola e mal armata. • -Alcuni compagni, forse suggestionati ancora ,d~lle -Vlin:te1;Ie- 'Ì>ciahs~~ . ;-iia-»e;-1Ìlusioni eh_~fecr nasce.re la _rivoluzionè russa, credono che il c6mpito degli au– toritaTii. sia p!(i, facl:le ;de!' nostro',' per~hé ~J~f 'ha~no uri "piano": irrìposSes·sa:i-s'i del pq'te-re e hn'J)or1·e con la•forza 1 i loro sistemi! ·· · ,·.,1 Ci6Ìnon é vero:, 1n; deslde'rio di afferrar~ il pòtere socialisti e comunisti ce l'hanno certamente,' ed in date circostanze, possono riuscfrcl, rMa i pili intelli– genti. tra !oro sanilò bene che si;ihdo al potere po· trebbero bensi tiranneggiare il popolo' e sottoporlo ad, esperimenti capri<Ìciosi e pericolosi; potrebbero s~sti– tu\re alla borghe;ia attuale unS:'nuova classe privi– ,legiata, ma Ù s~cialismo non p~trebbar~ 'farlo, Il "Pi~– no" ·non potrebbero ,i.ppl!carlo'. Come •si pu6 mai di· sttuggeh\ una soci>e!am!llen?ria e fond:ii:e una nuova e migliore s~èieta.fcon decreti !atti •da pochi "Uomini ed iìnposti colle Ji'ajo"nife'tte?! Ed é questa Ìa. ragiona onesta (deìlé altre meno· confessabili' ragioni non vo– glio occuparmi} 1 é ;qu·esta' la Tagilme onesta per la• quale in Italia socià.listi. e comunisti negarono il loro co,ncorso ed impedirono la rivoluzione quando c 'e.ra la possibilita di farla. Essi sentivano che non avveb– bero potuto dominare la situazione ed avrebbero d,o– vuto ò lasciar Ùbero il ·campo agli anaréhici,· o farsi strumenti della rea.zioqe.. Nei. paesi poi ciove-al. po- .•}! j, .' > l tare cl sono andati •. ,• ~i sa quello che hanno. fatto. Il c6mpito nòdtro, se solamente avessimo la forza · materiale per isbarrazzaréi della forza materiale che ci opprime, sarebbe di nioltò piu facile, perché noi non pretendiamo dàlla ìnàssa se noti quello che la massa é capace e vogliosa·· di !are, limitandoci a fàrè tutto i quello che posslanio per svilupparne la capacita ~ la volonta. , , . Dobbiamo g)lardarci .p.er6 dal diventare noi stessi m~no anarchici 'perché . i1,1, massa non é ~apace di anarchia. Se la massa vorra. un govérno, noi proba– bilmen~a non potremo impedire che un nuovo gover– no si formi, ma non dovremo n\~no per questo· fare il possibile' per· persuadere la gente eh<>Il govérno é Inutile e dannoso e per-Impedire che il nuovo governò s'imponga anche a, noi· ed a quelli che non lo vogliono; Nol d6vremo adoperarci .perché la vita sociale, e spe– cialmente la vita economica, continui e migl!ori senza.. l'inttlrvento del gov.erno,'e perci6 dobbÌamo e~sere pre-– J)aratl Il pili possibile pei problemi pratici dl'llla pro. duzion:e e della ,distribuzione, ricordandoci (t'altrondeo che ·1 pili adatti. ad Òrganizzare il· lavoro sono quelli' che Io fanno, çiascùno ~el proprio mestiere. · Noi dovremo cercarè · di t/Ssere parte attiva, e s& possllllle prepoMerante; nell'atto insurrezionale. Ma.-

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