Lo Stato Moderno - anno VI - n.4-5 - 20 febbraio 1949

88 LO STATO MODERNO Le azioni di quest'ultimo sono notevolmente disce– se con la pubblicazione del sno diario. Bollai l?Odeva fa. ma, infatti, di persona intelligente ed avvertila: ma la lettura del suo e memoriale> ha lasciato disorientati tut– ti. Se l'ex-gerarca aveva raggiunto, già molti anni prima del crollo del regime, la certezza dell'incongruenza e del– la vacuità della politica mussoliniana, l'uomo deJla stra– da si chiede perchè egli non ha disgiunto le sue respon.– sabilità, non ha ritenuto, per lo meno, di appartarsi e rinunciare a prebende ed onori. 1 Per i fascisti, poi, nei riguardi dei quali ogni ma– novra di salvataggio sarebbe stata destinata ad insuc– cesso, ha pensalo - e pensa - il Vaticano a trovare a– deguate sistemazioni. Da -parte dei dignitari pontifici si afferma che questa è la tradizionale politica della Chie– sa, intesa ad accogliere sollo le grandi ali del perdono di Dio chiunque vi si voglia rifugiare ed a pacificare, anzi, vincitori e vinti. La conclusione è che gli istituti, fo opere dello Stato deJla Città del Vaticano sono folte di ex. Per quanto rumorosa e chiassosa sia - come ab– lbiamo detto sopra - la pattuglia dei fu camerati, le lo– ro chances, però, sono del tutto negative. Nel mondo, che è venuto fuori dall'ultimo conflitto, l'unica opposizione seria e consistente alla democrazia, può essere falla sol– tanto muovendo da una posizione e da una piattaforma comuniste; e i fascisti, con la loro tracotanza, i loro ma– linconici saluti romani ed alalà appaiono davvero i re– litti di un.'epoca definitivamente tramontata. Tra i tanti errori, del resto, che gli industrinli itn– liani hanno sempre commesso, questa volta, non v'è stato quello di finanziare il M.S.I.; ed in Italia - come o– vunque - un movimento che non abbia denaro non ha alcuna possibilità di affermarsi. Vi sarebbe, per ultimo, da parlare del gruppetto di fa. scisti che fanno parte per conto loro e che si raggrup– pano all'insegna della rivista creata e diretta da Stanis Ruinas. Questi ultimi non nascondono le loro simpatie per le sinistre ed i comunisti, da cui sono, del resto, con– traccambiati nella corrispondenza d'amorosi sensi. Ne facciamo cenno, perchè pur essendo all'esterno fedeli al– l'antica ortodossia (la loro pubblicazione < Il pensiero politico > ricorda di proposito, in tutto e per tulio, nel– la veste tipografica e Critica fascista>), in realtà risul– tano particolarmente sensibili al verbo di via delle Bot– teghe Oscure. Il sospetto è, anzi, che il P.C.I. preferi– sca - attraverso un accordo intervenuto - lasciarli fuo– ri dalle file del partito, nella speranza che essi possano esercitare una qualche attrattiva sugli sbandati e disper– si fascisti: qualche cosa, insomma, come una stazione di passaggio, una anticamera, in cui dovrebbe maturare il riconoscimento ufficiale come gregari della causa lenino- slalinista. · La rassegna dell'esercito degli ex-fascisti non è ter– minata - s'intende - a questo punto: vi sarebbe an– cora da parlare di tutti gli ex che militano nelle file dei vari partiti e vi hanno raggiunto, anzi, posti di respon– sabllità. Ma preferiamo troncare a questo punto: il di– scorso diverrebbe particolarmente interessante, ma anche eccessivamente lungo, se. si pensa ai numerosi casi che ciascuno conosce. L'inconveniente - resta inteso - de– riva non dal fatto che gli ex si siano inseriti; ma dalla considerazione che molti di questi sono rimasti tali e quali, come diversi anni fa, e dicono oggi e comunismo> o e democrnzin cristiana > nello ~tesso modo che ieri di– cevano e nazismo > o e fascismo >. ROMANUS Inchiesta: perchè ? Bn,lte gioN1ate, queste ultime, per l'indipendenza della magi– stratura: al punto che i giudici del processo Graziani, i quali era. 110 stati già premuti da un'atmosfera di apologia del fascismo, stan– chi di doversi tenere di co11tinuoin atto di strenua difesa, non han– no travato di meglio, per confortare la loro stanchezza: che 1 di. chiararsi incompetenti e passare l'onere del giudizio a quei magi– strati militari che, sembra, impiegheranno un altro anno per farci .sapere se anche Graziani debba, come Borghese, essere onorato da striscie inneggianti per le vie dell'Urbe. Bene, malgrado tutto noi restiamo fermi difensori delfindi– pendenza della magistratura. I giudici Possono sbagliare. natural– mente, e starà a noi dichiararci insoddisfatti, e criticare le loro valutazi011idi fatto e le loro interpretazi<mi di legge. Ma gfiOÌ se dovesse valere il metodo di metterli sollo inchiesta ogni volta che l'opinione pubbli-a ricusa il valore morale di una sentenza. E' ve– ro che la magistratura di oggi è quella di ieri; e perciò si.amari– petere che, avendo percorso tutta la ma carriera nel fascismo, usa sarebbe rimasta legata alla mentalità fascista. Si osserva d'altra p<1rteche, p~o~rio per m•er istituito il Trilnmale speciale, il fasci– smo aveva esentato la magistratura ordinaria da processi soggetti a pressione politica: ma questo rilievo non fa che aggrrware la pre– cedente osservazione, giacchè viene ad escludere che il modo stret– tamente letterale di applicare oggi le leggi anticollaborazioniste non costituisce affatto, per i magi.ftrati, gelosia di 11n,r indipendenza che sia stata altra volta mortificata ed umiliata. Si dica dunque che la magistratura non sente la temperie democratica. E poi, che signi– fica questo dal punto di vista giudiziario? Non significa tressochi ,mila. Si posso110fare leggi di ispirazione più accentuatamente de– mocratica: i giudizi però sono gÌ11sti o i,igiusti, non sono demo– cratici o dispotici. Lasciare dunque in pace, per carità, l'indipe11de11za della magi· stratura. C'è per fcrflma una procedura normale per rifare il pro– cesso Borghese: per mezzo di altri giudici. E nella speranza che il deplorevole errore non abbia a ripetersi. S. M. PER IL 1949 Abbona.mento sostenitore » ordinario: all'anno » » al semestre . » » e.I w.mesti-e Un numero separato di 24 pagine All'estero il doppio. L. 5.000,– » 1.500,– )) 800,– )) 400,– )) 70,- Gli iscritti all'Assoc'azione « Lo Stato Moderno> (socio ordinario, L. 2.000; sostenitore, L. 10.000; be– nemer:to L. 30.000) riceveranno i 24 numeri della rivista col versamento di una quota suppletiva di L. 1000. Acqu ·stano inoltre il diritto di frequentare i locali della Casa della Cultura come soci ordinari di questa ricevendo a nostro mezzo l'apposil'a tes– sera; di partecipare alle nostre riunioni e conferen• ze; di ottenere, al pari dei nostri abbonati, spec:ali sconti per volumi di cultura politica ed economica delle principali Case editrici inviandoci le loro ordi– nazioni.

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