Lo Stato Moderno - anno V - n.5-6 - 5-20 marzo 1948

LO STATO MODERNO 135 si ripetono e si accentuano diventando frequenti, rischia di venire distrutta, giacchè la capacità di devastazio– ne sl è ingigantita con il progresso delle armL Con– quistarla, stavolta, può significare non strin'ger che del– le rovine, fare un affare sostanzialmente passivo, cari– carsi di· un peso anzichè godere di un utile. Il motto che la Grecia vinta, vinse la vittoriosa Roma, può es– ~er vero ancor oggi: l'Europa racchiude forze disgre– ll'atrici. del totalitarismo che hanno in misura effica– cissima dispiegato il loro potere negli scorsi anni. Culla dell'individualismo liberale, della cultura umanistica, della tradizione pagana e cristiana, un'Europa vinta può sempre essere un meraviglioso agente di dissolu– zione dell'impero russo. Stalin è dunque, da un lato, mosso dal desiderio di continuare la politica degli zar i e se al suo posto ci fosse uno di costoro, agirebbe nello stesso _modo. Ma dall'altro. egli non ha il misticismo romantico di Ales– sandro o di Nicola, e Molotov è molto superiore agli Isvolsky o ai Sazonov, per freddo reausmo. Il Mare– sciallo certo misura la potenza dell'America, sa che In-. ghilterra e Francia, per quanto indeboute, hanno an– cora un Impero, pesa i rischi e i profitti dell'operazi•o– ne, valuta l'apporto, e il passivo, dell'ideologia_ comu– nista, di cui si serve a meraviglia. Come la storia del– l'ultima guerra comprova man mano che si pubblicano i documenti, egli non lascia perdere nessuna occasione favorevole, ma temporeggia, arretra, rimanda, tutte le volte che tocca il punto critico. Anche le discusse re– lazioni con la Germania, sono state frutto di un cal– colo positivo, di una ragionevole diffidenza verso chi l'aveva lasciato solo in Spagna, ed era magari pronto. a gettarlo come offa ad Hitler. Egli andrà fin dove sarà tranquillo di poter procedere a colpo sicuro, e senza rischio di catastrofi: la sua metodica, paziente poli– tica, ce ne affida. E la sua azione sarà condizionata da una cosa sola: la capacità dell'America e dei suoi Alleati a fargli fronte, a metterlo, in determinati mo– menti e situazioni, davanti a una barriera ammonitrice. Le guerre europee sono cominciate quando la coali– zione contro l'aspirante dominatore è stata debole, ma– laccorta, intempestiva, ha suscitato equivoci e illusioni. Credere di agire efficacemente scagliando ideologie contro ideologie, socialismo-laburista e cattolicismo contro comunismo, significa tornare all'armamentario medievale delle guerre di religione. Per tenere in ri– spetto i « grossi battaglioni» non .ci sono che altret– tanti «grossi battaglioni»; e gli odierni equivalenti, pur– troppo, sono le bombe atomiche, le varie gradazionj di V 1 e V 2, e consimili delizie. Tutto il resto - compreso il gioco diplom11tico - è letteratura. CANDIDO Interim Committee e O.N.U: Il grosso pubblico, al quale purtroppo sono offerti i più spettacolari motivi di contrasto tra anglo-americani ed Cnione Sovietica, non ha dedicato molta attenzione all'op– posto atteggiamento assunto in seno all'O.N.U. dai due gruppi di potenze riguardo alla is.tituzione della cosiddet– ta e Piccola assemblea> o e Comitato interinale>. Tale contrasto investe invece un notevole interesse in quanto mette in piena evidenza la distanza che separa gli oppo– sti punti di vista circa il modo di concepire il funziona– mento dell'O.N.U.: diversità di punti di vista· che ha con– dotto alla crisi dell'istituzione e che, se ancora accentuato, può portare ad una completa paralisi dell'opera più pro– priamente politica di questa. Gli Stati Uniti proposero - e l'Assemblea ha approvato nel novembre scorso - l'istituzione di un organo (Inte– rim Committee) composto da tutti gli Stati membrl, i cui compili sarebbero dovuti essere sostanzialmente assai si– mili a quelJi che la Carta affida all'Assemblea. Esso in– rntti avrebbe dovuto: prendere in considerazione le ma– terie ad esso· sottoposte dall'Assemblea e fare rapporto a questa; prendere in considerazione e fare rapporto alla Assemblea su ogni controversia o situazione· proposta per la inclusione nell'o.d.g. dell'Assemblea da un membro qual– siasi dell'O.N.U. o deferita all'Assemblea dal Consiglio in conformità degli art. 11 (2), 14 e 35. Dovrebbe essere peral– tro preventivamente accertato, con maggioranza di 2/3 o a maggioranza semplice nel caso dell'art. 11 (2), che si tratti di materia importante e che richieda uno studio Particolare. 1,o I. C. potrebbe inoltre prendere in consideraziòne e , far rapporto sui metodi da adottare per dare efficacia al– l'art. 11 (1) (principi generali per la cooper11zione e il mantenimento della pace) e all'art. 13 (1) (applicazione dei principi della cooperazione internazionale nel campo politico, economico, sociale e culturale). Ma - e questo è il punto di capitale importanza - Io I. C. dovrebbe poter funzionare in permanenza tra l'attuale e la prossima sessione.dell'Assemblea; questa poi dovrebbe decidere sull'opportunità o meno di rendere permanente il Comitato. Cosicchè tra le facoltà che il progetto ame– ricano attribuiva allo I. C. vi era anche quella di richie– dere una speciale sessione dell'Assemblea, la quale, come è noto, può essere per l'art. 20 richiesta o dal Consiglio di sicurezza o dalla maggioranza dei membri dell'O.N.U. Lo stesso progetto prevedeva inoltre che Io I. C. po– tesse condurre ricerche e nominare commissioni di in– chiesta entro la propria competenza, purchè tali decisi on i fossero state prese alla maggioranza di due terzi. II delegato norvegese, relatore, ed i delegati americano, inglese e ftancese, sia pure con diversa intonazione, e ta– lune difformità su punti particol;iri, hanno svolto l'argo– mentazione seguente. Il Comitato, essi hanno detto, non è altro che uno degli organi sussidiari dell'Assemblea, la. cui istituzione è esplicitamente prevista dall'art. 22 della Carta. Non vi è pertanto necessità di alcun emendamento, nè trovano nella fattispecie applicazione gli art. 108 e 109, relativi agli emendamenti, la cui procedura come ,è noto, è piuttosto macchinosa. Lo I. C. vuole uny:amente assicurare la continuità della attività dell'Assemblea, ciò che sarezze legittimo e naturale in quanto l'Assemblea di– vide con il Consiglio 111 competenza in materia di pace e

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