Lo Stato Moderno - anno V - n.3-4 - 5-20 febbraio 1948

LU STATO MODERNO 91 CHE SUCCEDE IN ASIA? Non siamo <leg·Ìiesperti ne!::e questioni po;itiche dell'O– Iiente; ma ci sembra di essere dinanzi ad avvenimenti di tale importanza storica che una valutazione sintetica fondata non ci sia, neJ;e sue :inee d'insieme, preclusa. Affrontiamo anzi l'argomento tanto più volentieri in quan– to sentiamo l'esigenza d'aprire l'orizzonte della nostra cu:tura politica al di ,là dei ·consueti prob:emi occidentali. Se ieri .J'Ita– lia era una provincia e bisognava parlare in termini europei - ma non lo si è fatto a tempo - oggi :a stessa Europa non è p1u che una provincia, e non possiamo permetterci il lusso di arrivare sempre troppo tardi. L'uccisione di Gandhi so:Jeva il problema asiatico nell'at– tenzione del!' opinione pubb:ica mondia:e concentrata finora sui rapporti America-U.R.S.S., così come si svolgono in Oc– cidente attraverso il piano Marshall e il Cominform. Senonchè :a stampa ha dato più rilievo alla morte della grande perso-· nalità che era H Mahàtma, che non al ·significato storico e alle conseguenze po:itiche che si celano dietro quel!' uccisione, che, anche se fosse fo:Jia individuale, ,sorgerebbe sempre da tutta una situazione co:lettiva ed effettiva, esprimendone parossisti– camente i dati. In realtà la fine di Gandhi segna il compimento della prima fase di emancipazione de:I'India ed apre una nuova fase di contrasti in seno all'ultimo grande organismo storico rivolu- 7ionato - dopo il Giappone, la.Cina e l'Islam - dalla politica, dalla tecnica, daI:a cultura dell'Occidente. E' stato detto che :·india, oggi, si trova a un bivio: seguire la vfa della rivolu– zione sociale, pur attraverso tutte ,Je sue contraddizioni, sboc– cando però in un sistema che sopprima radicalmente le caste e :e superstizioni basandosi suHa federazione dei gruppi na– zionali, come l'U.R.S.S.; oppure entrare nel:'anarchia delle ~uerre civili in cui i motivi sociali vengono continuamente re– spinti, insoluti, come è avvenutò e sta avvenendo in Cina. Senza azzardare preÌrisioni o profezie, basterà guardare indietro. L'attività di Gandhi costituisce l'ane:Io di congiun– zione fra l'antica India e la nuova nazione indù in gestazfone: non si tratta ancora di una battaglia: politica in ,senso moderno, ma non è più nemmeno un apostolato re:igioso in senso an– tico. La re:igiosità gandhista deJ;a non-violenza è religiosità eminentemente razionale e sociale. Il Mahatma la <lerivò in parte da Tolstoi e rinnestò su: tronco della filosofia indù. Cominciò la sua lotta con -I' organizzazione <legli scioperi dei coolies indiani nel Sud Africa e :a terminò con un digiuno per la pacificazione dei musulmani e dei bramini. La non-col– :aborazione, la resistenza pas..sivache Gandhi ha usato vitto– rillsamente in India non è anche l'arma tipica dei movimenti operai, la virtù del proletariato contro :a potenza? L'imperialismo inglese piegò. La lotta di Gandhi riorga– nizzò :a resistenza indù dopo il fallimento della « grande ri– volta» del 1852: mentre l'Inghilterra abban<lonava l'antico si– stema colonia:e adottando metodi più liberali, gli indiani cessarono da ogni impeto xenofobo. Con Gandhi per .Japrima l'O]ta l'India ptende coscienza del mondo che la circonda e dei suoi prob:emi interni. Perciò può dirsi che .J'emancipazione dell'India è in parte un frutto del domin,io 'dell'Occidente: almeno in quanto il Mahatma rappresenta cjuella categoria di indiani che studiò in Europa apprendendovi :a tecnica e il pensiero occidentali. Ma l'emancipazione dell'India, iniziata con la rivolta xenofoba e svi:uppata con l'apostolato gandhista, fu acce'.erata in u:timo da fattori esterni: dal pericolo del Comintern, dalla gue_r~a e dal nuovo orientamento faburista che inf.1/irono sulla POiiticacoloniale inglese. Così si giunse alla duplice indipen– denza dell'Indostan .e del· Pakistan senza un'ulteriore matu- razione delle masse, dei partiti, de:Ie éUtes dell'India e senza una preliminare soluzione del problema indù-musulmano. La situazione perciò permetteva ,lo sviluppo della rea– zione del:e forze conservatrici indù ed inglesi. Non per caso l'uccisore di Gandhi appartiene alla casta e:evata dei « Ma– rath ». L'uccisione di Gandhi - che era stata preceduta da altri attentati - va posta accanto aJ:a soppressione dei leaders democratici del:a Birmania e inquadrata nell'offensiva contro il Partito del Congresso e contro il governo Nehru. Poco prima de:I'uccisione di Gandbi il giornale Blitz di Bombay scriveva: « Bisogna salvare l'India dal pericolo di essere teatro di una insana guerra religiosa che condurrebbe in ultima· analisi ad un governo di una banda di fascisti, sostenuto da tutti gli ele– menti antisocia:i e reazionari». Questo linguaggio piuttosto confuso esprime in realtà la situazione che, dopo l'uccisione de: Mahatma, Nehru ha riconfermato con lo slogan: « Bisogna combattere la reazione teocratica ». L'India è stata portata a:Ie soglie dell'emancipazione e dell'indipendenza da:Ja tecnica e dai commerci occidentali e daE'apostolato gandhista. Ma nè l'Occidente nè Gandbi hanno profondamente inciso sulìa c<;ituazionesociale de:I'India, che ne .è stata appena scalfita. Basta pensare che la politica in- - glese, per to:Ieranza verso i costumi degli indù, non ha fatto nu:la contro l'istituzione e la credenza brahamina della vacca sacra, che è una delle cause più ri:evanti del:e carestie e delle pestilenze dell'India. Nè Gandhi fu più rivoluzionario: chè anzi .Ja sua lotta, accanto ai motivi dell'uguaglianza degli uomini e del:a soppressione delle caste e de:lo status di paria, a:tineò elementi di chiaro sapore arcaico: egli non solo rispettò e difese ~a vacca sacra, ma combattè. :a tecnica occidentale attaccando il telaio meccanico e difendendo la tessitura tra– dizionale:' ciò che ne:J'India, gran produttrice di juta e di cotone, vo:eva dire ostacolare il macchinismo in •genere e con ciò C progresso individuale e sociale. Perciò, confrontando oggi il movimento di emancipazione indiano con la rivoluzione cinese, si cog•:ie immediatamente tutta la differenza che corre fra il tono religioso-nazionale del primo e quello nazionale,sociale della seconda. Che è tutta la differenza che corre fra Gandhi ·e Sun Yat-Sen. Non per ,nulla ne]a prima formazione de: padre dell'India si trova l'in– f!uenza di Tolstoj e nell'evoluzione ultima del padre della Cina si rintraccia quella di Lenin. Ma ne:la stessa India la reazione teocratica, dife11dendo I'ancien -régime, diviene un fattore invo1ontario di progresso, accentuando :a lotta politica col suo terrorismo, spingendo le masse verso la frattura rivoluzionaria. Così, con l'uccisione di Gandhi, il problema sociale dell'India entra per la prima volta nell'ingranaggio del confatto internazionale delle po– tenze, dhe :a Cina conosceva fin dalla rivolta dei boxers e da:Ja proc:amazione del•la repubblica. Il conflitto tradizionale deJ:a Rus,sia e <lelrlnghilterra, <lell'orso e della ba!ena, come si diceva nell'altro secolo, acquista significato sociale e pe– netra profondamente nelle carni dell'organismo indiano. Per– ciò :a stampa del Partito del Congresso e particolarmente della sua ala più avan'Zata, cioè quel:a di Nehru, che è l'erede spi– rituale di Gandhi, associa nel momento attuale, sempre più strettamente, i motivi dell'indipendenza nazionale e quelli del progresso democratico e sociale, attaccando la convergenza degli interessi tlei reazionari de!l'Occidente e dei « reazionari ;, indigeni, e denunciandone perfino l'al:eanza. E' questo un motivo che rientra ,perfettamente nella po– litica comunista dei « movimenti di emancipazione coloniale » incubati e diretti dal Comintern. Ed è un motivo di solidarietà panasiatica e di anti-occidentalismo che unisce la causa del-

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