Lo Stato Moderno - anno V - n.3-4 - 5-20 febbraio 1948

LO STATO MODERNO devi. la tota:e incorporazione di Berlino nella zona russa, nel caso che le Potenze occidentali dovessero procedere alla instaurazione di un governo de[a Germania occidenta:e. Se– condo il punto di vista sovietico, l'unica base per l' ammini– strazione comune di Beòno da parte dei quattro alleati era l'istituzione del Consiglio A:leato di Controllo ,previsto a }alta. Se il Consig:io AJ:eato di ControJ:o cessa di ammini– strare 'l'intera Germania - cosa che in realtà non ha mai fatto! - allora cessa, secondo i rus.si, la ragione per ]a per– manenza delle Potenze occidenta:i a Berlino. Le dichiara– zioni successive del generale C:ay e del co:onnello Howley, comandante del settore americano, che gli statunitensi non pensano affatto a sgombrare Berlino (Howley ha giustificato la permanenza delle Potenze occidentali co: fatto, fra l'altro, che i russi hanno ottenuto in cambio territori dei Llinder di Sassonia e di Turingia) non hanno valso a disperdere lo scet– ticismo che regna in mo:ta parte de:Ja popo:azione. Ci si chiede in qual modo le Potenze occidentali potrebbero pra– ticamente rifornire i loro settori a Berlino, qualora un giorno. i russi volessero mettere realmente in atto il loro intendi– mento di espellerle. Si tratta di piccole isole in mezzo a:la grande zona russa, distanti ,centinaia di chfometrti i:lallie basi vere e proprie delle Potenze occidentali. In qual modo esse potrebbero anche soltanto far valere il loro diritto à servirsi delle ferrovie che conducono a Berlino? Gente con la testa sulle spalle è persuasa che per l'im– mediato avvenire non incomba alcuna minaccia circa la par– tenza delle Potenze occidentali;; e ciò per i forti interessi in gioco, che non possono esaurirsi in prob!emi di prestigio. In ogni caso ·però, da parte di molti, .si dà già per scontata la comp:eta separazione dei tre settori - americano, .francese, inglese - da quello sovietico e dalla zona di occupazione russa che circonda Ber:ino; e famiglie che vivevano distinte, in diversi iontani quartieri, cercano di riunirsi in un so:o set– tore per non rimanere separate per anni in caso di cessazione de:J'amministrazione unica della città. Chi appena può, si sforza poi di « fuggire » da Berlino, ossia cerca di trasferirsi nel:a Germania occidentale; ciò che riuscirà solo a pochi for– tunati, data la già fortissima densità della popolazione di questa zona, che ha dovuto accogliere ·molti milioni di pro– fughi da quel:a orientai~. Quanto sconfortante sia il giudizio che si dà sulla futura situazione di Ber:ino, risulta anche dall'emigrazione di nume– rose industrie verso la Germania occidentale, il che potrebbe confermare nella maniera più evidente che uomini di affari spassionati non vedono per molto tempo alcuna possibilità per una proficua attività a Berlino. Non risulta ancora definitivamente stabLito se e quando sarà creata un'amministrazione .trizona'.e per tutta la Ger– mania occidentale. Ma per quanto una tale decisione possa. apparire necessaria, non si può disconoscere le gravi conse– guenze per l'Europa e per la pace che deriveranno dalla se– parazione deJ:a Germania in due parti, e ciò per un tempo imprecisabile. Allora anche le nostre « Lettere berlinesi » do– vranno probabilmente intito:arsi «Lettere· da Francoforte ». GERMANICUS (tr,idur,. dal tedesco di Arturo Barone). IL MA.HA1MA GANDHI Il 27 dicembre 1885 tenne a .Bornbay la sua prima seduta l'lndian National Congress, che fu !pOÌ brevemente denomi– nato Congress, sorto per iniziativa dj A. O. Hume e favorito dal V'icerè Lord Dufferin. Nell'intenzione del fondatore, esso doveva costituire un punto di ritrovo e d'intesa degli uomini rappresentativi del mondo intelletituale :indiano, con ll fine dichia,rato di armonizzare i vari elementi, spesso discordi, del1a cultura indigena, e avviare à1 paese a ,un !Progresso politico e civile entro 1' ambito delle istituzioni. Dopo di allora jJ Con– gresso l9i radunò Tegolarmenlie ogni =o, e divenne ben presto centro di raooolta e mezzo di azione delie correnti ,pol!itiche dei! paese, cam'biarn<losigradatamente, da degalitario e lealista che era stato in principio, in organo propulsore dei movimenti di carattere più o meno nazion-aHsta: -quasi un parlamento sui generis, che viveva accanto agli orga:ni deHo stato, talvolta oollaborando con le auto11ità costituite, più spes.so assumendo una posizione di antagonismo, .finchè d~ventò uno strumento politico di partioolare !J)Otenza, accanto alle associazioni di partito, che cerca,rono di domina-rio e di volgerlo ai propri fini. Si ebbe COSIÌ' una situazione alquanto paradoooa>le, come fu paradussale Qa · denominazione, spesso usata, di « partito del Congresso ». Nel quale in itJiltimaistanza si ripercotevano le contese e gli orientamenti discord"1.nti ohe -tenevano divis9 !ll paese, .ma che tuttavia ·trovavano una base comune ne1la vo– lontà di otten~re fa piena il.ibertà: che oosa poi si inrenòesse per -libertà, non è facile dire, dalla la insanabile · debolezza intrinseca di un paese dove ·la reciproca ~nC0111Patibilità di re– ligioni e di strutture socirui com,rastanti può tutto 03ipiù render possibile dei nazionalismi ,regionali,rna non uno spirito nazi0- nale unitario superiore ai particolarismi di cast-a, di religione, di concezione sociale, di ordin:amenito statale: dal che derivò quel frazionamento dell'attività ,politica in un numero -ecoes- sivo di p,i,rtiti che fu, ed è, una deHe piaghe dehl.'lndia. Non è qui ii luogo di rifare la storia di questo tumultuoso p!llTiodo: ricoidiamo solo che ·esso si conolude, se pur si può dirlo con– oluso, con l'Indian Independence Bill, ,presentato ai Comuni i-T 4 iluglio 1947, e ,a,pprovato in terza ilettuira :li 15 •luglio, consen– zienti i capi politici mdiani. AHa mezzanotte fra il 14 e il lS agosto avvenne il ·t-rapasso di poteri dal governo britannico a!Ì rappresentanti politici del Hmdustan e del Pakistan, i due– nuovi dominions· in cui l'India si trovò divisa entro l'unità maggiore del Commonwealth hritannico. La lunga lotta per l'md~pendenza semhravil conclusa: in ~ea,ltà, 5i i!Jrattava di una:. sorluzione artifièiosa, che, sopprimendo i''llllico potere capace-– di mantenere l'ordine perchè ·superiore alle contese di parte, lasciava il'Lndia di fronte a una complessità di [Pl"®lemi che– forre essa non è tin g-rodo di r-isolvere. Si aggiunga poi che fa legge non ha forza ooattiva per j principati indiani di dominio· indiretto, ma trova applicazione àmmediata solo per }'India di' dominio diretto, che è drca d due terzi del paese. Ad ogni modo rindia è ora arbillra del pròprio de.9t:ino: e un-a delle· pl'ime manifesta7lioni della l.ibertà a lungo perseguita e so'len- . nemente sancita per accordo fra dominatore e dominati, è stato 1'esplodere più violento della fotta religiosa fra I,ndù e– Musu1ma,ni, ,per non par.larn dei! d~na~si deHe ,rivalità poli-. tiohe, e deli'acui-r9i dei ipericolr estenni. Nel tormentato periodo di cui abbiamo voluto qui fis– sairei due temùni estremi, fa figura dr Gandhi si afferma con un l'il1ievo cosi' singolare.da . daire l'illusione di esrere, più dr una volta, dominante. Mo fosesrvatore obiettivo e sereno' sf trova di frame a uno di quei ipa-radOSfil <Era il politico e ndeo– logico che, non rari a:Itrove, sono qJUaSinat1.mdi in lndia, paese• di con:t:rasti, di compromoosi, di coesistenza dei contrari. Gandhi fu, per sua stessa ammissione, negato :rifa politica; e·

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