Lo Stato Moderno - anno V - n.3-4 - 5-20 febbraio 1948

52 LO STATO MODERNO berazione in poi, ogni volta che il sole si è levato, non h.a fatto altro che parlare di riforme di struttura, e poi di riforme di struttura, ed ancora di riforme di struttura, senza darci mai gli ulteriori necessari ragguagli, tranne, se ben ricordiamo, una so:a volta in 'Cui, messo a[e strette, ebbe a nominare le industrie del cemento. Presso a poco quindi, a guardar bene, come colui il qua:e affermava che gli animali si dividono in invertebrati e vertebrati e vacche. In questi giorni a Roma da ·parte dei socialcomunisti si ripete che i « Fronti popolari » debbono adempiere la stessa funzione dei C.L. . L'affermazione appare erronea, ed incau. ta: nell'assenza di ogni altro orgartismo «legale», attraverso cui si manifestasse :a volontà popolare, i Comitati di Libera– zione Naziona'.e erano l'unico «nucleo» del:a nuova ·legalità. Con i « Fronti popo!ari » ci troviamo davanti, invece, a delle macchine di guerra intese a ,distruggere que:la stessa legalità democratica e repubblicana che i partiti di sinistra dichiarano di voler rispettare e nel cui ambito affermano di volersi muo– vere. Ma il discorso, qui, dovrebbe qivenire mo!to più ampio. Per quel che riguarda i comunisti, è evidente infatti che quando essi fanno un così disinvo:to uso nei loro ;scritti e di– scorsi della parola « democrazia » e dei suoi derivati e sinonimi, v'è ogni fondato motivo di ritenere che quei termini siano ado– perati secondo una accezione affatto singolare e particolare, che il regime democratico sia per essi non un fine, un punto d'arrivo, ma appena una tappa, un mezzo per poi di lì pro– cedere o:tre. Si tratta appunto dei vari tentativi, sempre più numi,rusi in questi u:timi tempi, diretti ad opporre il concetto di « democrazia popo:are » a quello di « democrazia parla– mentare » o democrazia tout court. Nei confronti dei suddetti tentativi sembra di essere ritornati anzi - dopo il così detto « nuovo corso » seguito dai vari comunismi europei in questi u:timi anni - ai lontani tempi in cui Lenin affermava: « La democrazia par:amentare è di una grande importanza per Ja c:asse operaia nella sua lotta per la libertà, Ma la democrazia non costituisce una frontiera che non debba essere oltrepas• sata. Essa non è che una de}le tappe nello svi:uppo che parte dal feudalesimo per arrivare al comunismo ». In armonia con i principi sopra esposti, la « volontà rivo– luzionaria », di cui oggi si parla così spesso, sarebbe affidata, - secondo l'estrema sinistra - apparterrebbe esclusivamente ad a:cuni speciali organismi di ,nuova creazione, qua:i la Co– stituente della Terra, le Consulte popolari comunali, ecc., e in primissimo 1luogo, il « Fronte popolare ». Sarà bene allora es– sere espliciti: se per vo:ontà rivoluzionaria, innovatrice si vuo– le intendere :·aspirazione a creare strutture sempre più ade– guate ai propri interessi, a migliorare ,e proprie condizioni, a partecipare largamente alla vita de!fo Stato, nulla da eccepi– re; ma ta'.i esigenze in un regime democratico trovano la foro .natura'.e sede anzitutto nel Parlamento, si debbono svolgere secondo certe rego:e del gioco, i·Ìdialogo tra gli opposti punti di visla deve avvenire non in mezzo ai clamori e agli urli di a:cune improvvisate riunioni, se ,non addirittura dalla piaz– za, ma secondo un dibattito fra g.Ji scanni dell'Assemblea. Se si ritiene poi che il Parlamento noi! riesca ad esprime– re appieno ne:Ja complessa vita moderna tutte ;e esigenze del– la vo:ontà popolare, quest'ultima può trovare il modo di ma– nifestarsi attraverso altre vie (referendum ecc.); ma tali inizia– tive debbono essere integrative, complementari, si potrebbe quasi dire, del Parlamento, completarlo per i fati dove si regi- strano manchevolezze e insufficienze. e:Je intenzioni dei co– munisti, invece, il panorama - a quanto è dato comprendere - è del tutto diverso: « Fronte popolare», « Costituente del– la Terra » ecc. risu:tano in aperto contracsto con i: Par:amento, e su questa via si perviene soltanto ad un nuovo feudalesimo in cui ciascuno dei corpi intermedi parla un linguaggio suo, tenta di imporre una sua volontà. el gran disordine che ne deriva, alla stessa l>tregua che una volta il principe soprag– giungeva, nel massimo del marasma, a restaurare la vita ci– vile e sociale gravemente compromessa, così oggi l'esito in de– finitiva di un tale stato di cose è la giustificazione di una dit– tatura: disegno nero o rosso non importa, chè la dittatura, sia che muova dalla destra oppure daEa sinistra non comporta qualifiche (in nome di questo o que:r altro « ideale. ») che valgano in qualche modo ad attenuar:a, a renderla più accetta e meno sgradita. Proprio da tutto ciò che abbiamo sopra detto hanno origine, secondo noi, i pericoli insiti nella formula dei « Fronti popo• lari ». E poichè anche a destra le suggestioni e i richiami di concezioni che intendono contrapporre - in nome.di chi, non si riesce a capire - un pretesto Paese real.e ad Ùn Paese legale trovano •larga udienza, è evidente che la difesa della democra– zia risiede al centro deI:o schieramento, in quei partiti così detti di centro-sinistra di cui diremo a:tra volta. ROMANUS Caso di coscienza Le « Disposizioni » del Cardinale Schuster, Arcivescovo di Milano, in data 22 'febbraio, hanno suscitate una vasta rea– zione nel/'opinione ipubblica. A sostenerne apertamente la legittimità non c'è stato, infine, che il Partito Democristiano; nè ,poteva essere diversamente, dal momento che esso è ap· punto ·il « competente partito » designato dalle « Disposizio– ni », come quello cui è « dovere » dei cattolici italiani indiriz· zare il proprio suffragio. In linea strettamente giuridica, nessuno, '·sia ben chiaro, può contestare ad un Presule di ,impartire istruzioni ai 'suoi parroci: _queste non possono certo venire da via delle Bot· teghe Oscure. · E può essere \altrettanto legittima la preoccu– pazione dello stesso Presule di impedire che ai sacerdati, nel– l'atto del Sacerdozio, si presentino penitenti che, men• tre chiedono l'amministrazione di un •Sacramento, condivi· dono in cuor loro una dottrina che, recata ad estreme conse– guenze, preclude ogni significato al Trascendente -e al So· pramiaturale, 'e quindi svaluta dalla base la possibilità reli· giosa del Cattolicesimo. Si aggiunga ancora che, con tuttn evidenza, il Cardinale di Milano parla alla diocesi \ambrosia– na, Ima con l'orecchio teso nll' eco delle ·notizie di Praga. E' •bene dunque deporre ogni troppo ingenuo senso di scandalo. Ciò per1nette di precisare senz'ira la portata delle « Disposizioni » del CardiMle Schuster. Questa portata si mi· sura -sianelle più vicine conseguenze politiche, sia nelle 'meno vicine implicazioni costituzionali e morali. Non c'è alcun 'dubbio che le «Disposizioni» 'del Car· dinale siano un atto politico. Quando si dice che • il voto può e deoe essere clatoa quei cand,idati o a quella lista di can· didati che offrano maggiori garanzie di esercitare il loro man• dato nello spirito e secondo le direttive della Morale catto-

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