Lo Stato Moderno - anno V - n.1-2 - 5-20 gennaio 1948

-40 LÒ STATO MODERNO BI LANCJ<JDl UN A!VNU L'anno testè terminato è stato uno dei pegg:ori nella sto– ria del:e relazioni internazionali. Gli unici avvenimenti di ca– rattere positivo sono stati i trattati di pace, firmati il 10 feb– braio, con l'Itaiia, 1a Finlandia, la Rumenia, la Bulgaria e la Jugoslavia. A parte ciò, è stato un anno privo di risultati co– struttivi di una qualche importanza. La pace agògnata da milioni e milioni di abitanti del globo sembra quanto mai -remota. La scena politica è stata dominata dalle grandi potenze, con gli Stati Uniti e l"Unione Sovietica impegnati in ciò che a molti è sembrata una pura e semplice lotta per le po– sizioni più vantaggiose. La lotta -non è stata, nè è tuttora, un fatto limitato alla s~la Europa; essa v:ene combattuta con la stessa determ:nazione sul continente asiatico. E' una lotta resa più acerba e complicata da.le differenze ideologiche tra comunismo e democrazia occidentale. In questa fase iniziale, il conflitto può esser definito coi un'espressione ormai divenuta di uso comune, ossia co'l ter– m:ne di « guerra fredda ». La· Germania ne costituisce l'ob- • biettivo principale in Europa, la Cina l'obbiettivo principale ln Asia. In questa « guerrn fredda», l'iniziativa nell'aggres– sione è stata sin dal principio daìla pru-te sovietica e, come tutte le Conferenze internazionali hanno chiaramente dimo– strato, il mezzo principale adotta~o con successo è stato quello deìla guerra politica. ln questa guerra la Russia si avvantaggia del fatto di poter fare a meno di consultare la sua opinione pubb:ica, sottratta ad ogni penetrazione dell'indesiderata ve– rità; può contare inoltre, in misura diversa, sulle « quinte co– lonne • dei paesi che sono posti al di fuori della sua diretta influenza. Invece gli Stati Uniti non hanno alcuno di questi vantaggi; la loro costituzione, assai equilibrata, agisce da freno alle iniziative, e ne contiene e riduce i risul,tati, che giungono quasi sempre con ritardo. Pacifisti nelle inclinazioni e nelle . intenzioni, sono poi messi dalla tattica russa in una posizione falsa, apparendo oggi come i campioni dell'anticomunismo, mentre entrarono in guerra allo scopo di opporre resistenza al- 1' aggressione e di garantire ad ogni paese la libertà di scelta del proprio governo. In realtà, al pari di quasi tutti gli altr.i popoli al di fuori della « oortina di ferro», gli Stati Uniti_ rimangono perplessi circa la natura reale degli obbiettivi russi. Essi sono sempre stati pronti a •riconoscere le esigenze legittime della sicurezza sovietica; ma mentre da un lato si sforzano di comprendere ternazionali hanno servito alla propaganda politica e hanno continuato a svolgersi sino a che la pazienza degli altri rappre: sentanti non si è trovata esaurita. Nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il veto è stato usato per impedire qualsiasi progresso soddisfacente. Quando ~arshall ha annunciato il suo piano di aiuti a favore dei paesi europei e questi l'hanno accolto con vivo senso di sollievo, la Russia non soltanto si è rifiutata senz'altro di collaborare, ma ha imposto ai suoi satelliti di boi– cottare il piano. Se anche la Russia non si propone la conquista · dell'Europa, l'indiri~zo generale della sua poli~ica è stato quello di mantenere e sviluppare la divisione deìl'Europa in sfere di influenza ben definite. I suoi ammiratori sostengono che que– sta politica è «realista»; effettivamente è un indice deìle sue disposizioni. L'Unione Sovietica potrà nutrire poca fiducia nelle democrazie di Occidente; ma intarito, se essa ha rag– giunto un risultato positivo durante il 1947, questo risultato è consistito nel distruggere la larga simpatia che i suoi eserciti le avevano guadagnato negli anni del conflitto. Per l'Unione Sovietica non dev' esser stata una sorpresa il fatto che la con– ferenza dei mi9istri degli Esteri, svoìtasi nel mese di dicembre, sia finita in un vicolo cieco. Tale essendo la situazione, le prospettive per il 1948 non sono troppo sodd:sfaoenti. Nel mondo odierno non esiste vir– tualmente .un solo problema di politica· internazionale che non possa esser prontamente risolto con un accordo tra Russia, Gran Bretagna è Stati Uniti; ma senza tale accordo persino il più semplice dei problemi diventa complicato. La Germania con– tinua tuttora ad esser divisa, ]'Austria si trova senza un trattato di pace, l'Asia è sempre in· stato di guerra, mentre i disordini si moltiplicano quasi dappertutto e la maggior parte degli esperti attende un intensificarsi della « guerra fredda». Il « Programma per la Ricostruzione Europea » rappre– senta l'unica possibilità costruttiva nel 1948. Questo piano non soltanto deve dar vita all'Europa Occidentale, ma deve a:tresì incoraggiare i commerci tra Europa Orientale ed Europa Occidentale, nella speranza che essi servano a creare un miglior stato d'animo, essenziale alla soluzione degìi altri problemi. Tale sarà, senza dubbio, il cru-attere della politica britannica ne11948. i ·sospetti e i timori della Russia circa un'inv~ione straniera, dall'altro non possono non preoccuparsi che essa abbi0 obbietti– vi diversi da quelli della difesa nazionale. Perciò sono numerosi negli Stati Uniti coloro che reputano che, çonscia della sua /orza, l'Unione Sovietica si senta sicura della vittoria defini– tiva dei' coni~nlsmo e che sia pronta a conseguirla servendosi Importantissima sarà la rapidità con la quale g:ungeranno gli aiuti americani. Sebbene la Gran Bretagna abbia fatto dei grandi progressi dal punto di vista della ricostruzione, essa non è ancora così forte economicamente da poter rimettere in piedi da sola l'Europa Occidentale. E l'atteggiamento ienerale delle piccole nazioni può esser riassunto nei termini seguenti: timore deìla Russia incertezza nei riguardi della continuità e dello · sviluppo del' programma di assistenza degli Stati Uniti; desi– derio che la Gran Bretagna sia in grado di collaborare· effica– cemente alla ricostruzione europea. di tutti i mezzi a ·s~a disposizione: . · . -. Uno dei mezzi più effi_caci d'azione C?osiste nel presen– tare· richieste impossibili, per prolurigare lo stato di disordine del mondo; e tale si direbbe lo scopo della ~ussia, g'udièan– dola dalla sua condotta nell'anno passato. Le Conferenze in- Aiuti rapidi ed efficaci da parte degli Stati Uniti contribui– rebbero considerevolmente a ricreare la fiducia verso questo paese. Occorre che gli Stati Uniti, cui si prospetta l'incognita delle· elezioni presidenzimi, abbiano un- senso acuto del;e loro nu~ve responsabilità, onde .non permettere che al loro -sincer-0 desideri~ di aiut~ré gli· altri paesi sìa sproporzionato il eentri- buto effettivo che _potranno dare. . . . . . . . . lt. B. BRtJCE LOCKBART

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