Lo Stato Moderno - anno V - n.1-2 - 5-20 gennaio 1948

30 LO STATO MODERNO sivamente soggette a:.J'amorità tedesca; per di più, a questa ripartizione, g,ravi&simain sè stessa e per •:e conseguenze im– mediate a cui dava orig'ne, si aggiungeva l'azione distruttr:ce disposta aJo ~copo di para:izzare quanto più possibile ;·atti– vità econom:ca e finanziaria perche non potessero comunque essere di va·ntagg,o a::a parte vincente), ci si può ben doman– dare come mai ,:a :ira non s:a andata a zero e come al mo– mento in cui le operazioni bel:iche ebbero fa1e, subito :a fi– nanza pubb:ica itaLana presentasse s:curi s:ntomi di vo:ontà di ·ripresa e di ricostruzione. La macchina deJe <finanze tornò così gradatamente a funzionare; e nuovi tributi e sacrifici assicurarono di volta in vo:ta cospicue entrate tendenti a seguire ;; movimento de:Je crescenti usc;te. Per l'eserc'zio in corso - come risulta dalla tabe[a sopra riportata - si era partiti con un preventivo di 521 miLardi di entrate e di 832 mi:ia•rdi di u,cite. Oggi que– ste impostazioni risultano purtroppo cos' modificate: Entrate previste Uscite miliardi 800 » 1400 Malgrado la tenace azione del ministro del b:lancio, l'incre– mento delle entrate non ha seguito - per cause molteplici che qui non è ]uogo di ~sam:nare ma che si ricollegano in gran parte alla situazione econom:ca generale - il ritmo cre– scente, e sotto alcuni aspetti allarmante, de:Ie spese; e il defi– 'cjt che ali inizio dell'esercizio denunciava un rnigl:oramento di 200 m'liardi in cifra tonda nei confronti del precedente, r.marrà nella migliore ipotesi ancora sui 550-600 miìiardi. C'è 6tato poi un momento, non mo:ti mesi or sono, che la circo:azione cartacea gratuita aumentava di 60 rni:iardi a,: mese! Ta:e aumento, più che altro dovuto a: ma-ntenimento del prezzo polit'.co de: pane, de::a pasta, al fina.nziamento deJe masse operaie ne:Ie fabbriche e nei cant:eri di guerra ora sem:-i•nattivi, si era contratto gradua•:mente e ci si era già portati intorno ai 12-13 m:liardi in ottobre. La tendenza verso una normalizzazione monetaria in dicembre è andata essa pure delusa, essenzialmente perchè non erano disponibili i fondi presso le tesorerie per il pagamento della tred·.ces'ma mensil,tà a favore deg:i impiegati di Stato e dàla grande massa dei lavoratori de[e imprese « frizzate». La c:rcolaz'one dei bi– g:ietti di banca è •sa'.ita così a 787 mi'.iardi di si,re. Superata questa contingenza di fine d'anno, si dovrebbe poter ripren– dere il ritmo di un progressivo contenimento. Tuttavia questa po:itica, guidata da intenti ricostruttivi e corretta nei suoi congegni tecnici, co'.ipisce importanti inte– ressi in qua,nto obb:iga a deflazionare :e impostazioni di guer– ra o comunque ma: costituite. Co'.pisce sopratutto g'.i ingor– "di che attraverso ~a sva:utazione monetaria, il credito sfrena– 'to, l'eccesso de'. dir:g'smo economico, (discip:ina dei prezzoi, regime de::e assegnazioni, contingentamenti, sca:a mobi:e sa– lariale etc.) avrebbero continuato a,d avere :a sciagurata pos– sibilità ·di comperare o produrre oua:siasi merce a 10 per ri– venderla domani a 100, sfuggendo ad ogni accertamento fi– scale; co:pisce certe a:i estrem':ste che con il graduale ritorno a::.a norma:ità ed ad un senso di più diffusa serena tranquil– '.ità_7 vedono a:,:ontanarsi di giorno in giorno la possibi:ità di pretesti per favorire :ritorni nostalgici o attuare esperimenti rivo'.uzionari contrari. a'.l'etica della -libertà. Questi interessi premono e congiurano, mentre il picco:o medio ceto, (produt– tori, risparmiato·ri, professionisti, funzionari, i11:Segnanti,pen– sionati, impiegati) costituisce, forse, la C:asse che ha più bi– ·sogrio di veder chiaro ne: ,proprio avveni,re, di poter fondare i'. proprio ,:avoro su qua'.che cosa di certo e duraturo. Come rutti sanno, i! oomp:<todi avvicinare la meta del b(ancio in pareggio è ora affidato a Luigi Etnoodi, fervente .a&sertore dei princiipì -libera'.i; e ai canoni cfassici de:la poli- tica finanziaria egl,i intende uniformare :a propI'ia azione, ben sapendo che questa so:a è stata e sarà la via per :a qua'.e dopo ogni tempesta abbiamo pO<tuto'accrescere forza e di– gnità a:.lo Stato, dare v:gore a: credito e all'atti~ità economica del:a nazione: diffidando di contrn delle troppo :arghe e faci:i promesse, abbag:ianti miraggi che si traducono in breve in al– trettante de:usioni. Molte cose insegna i'. passato: come ne: campo de::a po:itica, così in que:Io de:~·economia i pr:ncipii e :e verità fondamentali rfp'g:iano v:gore. Fra breve avremo ·!e ek>:ion; e dai voti dei comizi è prevedibile qualclw mutamento ne:ia compagine governativa; da: fermo vo:ere dei futuri m'nish'i e '.egislatori dipenderà, pertanto, •'.a cont:nuazione - senza regressi o scosse - su:Ia buona via testé intrapresa daTEi– naudi, per sa:ire a grado a grado ad una condizicne di cose che non sia infor:ore a que[a de-:,:enazioni più evo'.ute. Poco importa allora se per a:cuni esercizi dovremo procedere per u-ri' erta fatieosa, perchè a],:a fine ;; bi'.ancio sarà app:anato, la ,:ira stabilizzata e, come avviene in tante cose quando sono state sistemate a modo, non •se ne par:erà più così di sovente. EMILIO TACCANI La coda di uno sciopero Adesso cfuJ lo sciopero dei bancari è fini-to si può con– siJ.?rare, con più calma e maggiore obiettioità, la situazione di questa particd.are attioità, oia obbligata di ogni processo produttiva. Sono note -le posizwni oo.le dtu1 pMti: i bancari chiedeoano iZ cv11so:-idamento (e Z'hanoo ottenuto) di un au– menlio di stipendio avuto quo!che mese addietro; e le banche obiettaoaoo la necessità di riorganizzare tecnicamente il si– stema di lavoro mediante anche lo sdoppinimento dell'orario ('e non l'hanno ottenut'o). Questo è veramente ·il punto che interessa. · N9n vi è dubbio che la nostra organizzaziOIJJBbancaria produce servizi (e servizi che hanno ormai assunto un carat~ tere pubbJico) piutto~to costosi. E' inuti:e fare para,gotÌi con i paesi stranieri. Già prima del/a guerra tornaoano a tutto no1;,trosvantaggw. Ma adesso il prab:.erna si è inacerbito li costo da seroizi(J bancario, che in gran parte si risoloe in un pagamento di stipendi e di sa.1ari, è aumentato a dismisura non sa!loper i: maggior numero di occupati ma anche per la minor quantità di « mote-ria prima » laoorata. La « rnaterin prima » da';e banche, si so bene, sooo i depositi e g~ im– pie,ghi. Orbene, mentre prima de:la guerra i depositi bancari si aggirarono sui 56 miilardi di lire, ad.esso roggiungono i 1000 miiardi. I depositi, in altre paro:e, si sono mo: tip:li~ati di 20 volte. Ma i! costo comp.essivo del servizio bancario si è cer– tamente moltiplicato per 50-60 volte. Sarebbe interessante, a questo proposito, fare un rapporto, per l'Italia e l'estera, e nel periodo preb@:lico èd odierno, tra depositi ed i-m.piegati in modo da vedere quale numero di lire di depositi effetti– vamen/ie un impiegato ita.-iano maneggin. Se si .fien conto che nel 1938 la circolaziOfle munetario era di 22 miliardi e che adesso è di 794 m,t'iardi, con una mdtiplicazione di 36 volte, si vede che la scarsità di depositi, che a sua vo.'tà determina una scarsità d4 impieghi, è una d,e,;,Ze maggiori cause de:l' alto <;osto bancario. E'.. d'uopo rac– cogl.iere maggiori depositi. E' d'uopo che il sistema ban– cario abbandoni il criterio di eccessiva bw-ocretizzazione per arrivare, con la maggiore capi'.larità possibi:e, aN,e più remote– regioni del nostro paese. E d'uopo che il servizio bancario entri ne:J'uso comune senza che, na/!uralmernte, aumenti Il nu- mero degli impiegati tu:kwtti al, servizio stesso. · Il forte peso del personale bancarie direttamente in(luemir

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