Lo Stato Moderno - anno IV - n.24 - 20 dicembre 1947

LO STATO MODERNO 565 La (;ostiluente della· terra « La Costituente de:le terra » riun'tasi a Bo:ogna il 21 dicembre. doveva essere :a terza grande manifestazione na– zionale del b'.occo de::e sinistre, de: fronte popolare, o, se– condo ·ì' u:tima definizione, de: fronte per :a µibertà, la pace e i: :avoro. E il Convegno ha offerto rutto il pittoresco del:e grandi manifestazioni di massa. Uom'ni ~he sanno essere, a:Ie loro ore, cervel:i di governo e di :egis:a– zione, non hanno disprezzato, da[a tribuna, i facili a:Iori de::'ing:uria trivia'.e a! Governo. Un ex-ministro de[' Agri– coltura si è pagato il :usso di un :ungo applauso, ingiuriando il Presidente del Consig:io con la recentissima sferzata di To– g:iatti, « cancel:iere di carta». Quasi nessuno ha preso così sul ser'o i: pubbl'co da dirg'.i qua:che cosa che questo non dovesse immediatamente app:audire; hanno fatto eccezione l'on. Cacciatore, che ha messo in guardia contro le troppo faci:i Clusioni con cui nascono - e muoiono - le cooperative agricole; e i: prof. Samp:etro di Milano, che ha avuto il corag– gio di dire tesrua:mente che, se oggi le sinistre conquistassero il potere, non potrebbero ,poi rea:izzar:o per mancanza di tec– nici, o perchè obbligati a servirsi deTo.pera, non veramente convinta, dei tecnici borghesi. A parte queste voci, tutto il resto è stato detto per piacere ai convenuti. Se ne sono lodati la forza e il coragg'o; si sono ricordate le sofferenze; accusati di tradimento :a c:asse governativa e i saragatiani; rovesciati contumelie e fischi persino sui ministri più so[ec'ti dei disagi popolari, come il piccolo infaticabile ministro Fanfani. Un par– tig'ano (se è un partigiano) ultraga:.:onato. ha dato il via al:e grida, di insulto o di gioia. Ta'.chè infine parve una cosa seria, ne: suo sincerissimo pathos, persino '.'ur:o oratorio di Guido M'g:io:i, che il ,pubblico non si stancava di asco:tare, e che invano i: presidente Dozw cercava di arrestare con periodici squilli di campane:Jo. · Attraverso tutto questo incomposto cercar di piacere al pub– blico, si è dimenticato ciò ohe è il comp:esso deg:i enormi pro– ble:ni di una riforma agraria in Italia. Giustamente si è denun– ziato che l'Italia meridionale ha tanti e tanti m'lioni di ettari a cultura estensiva; ma si d'menticava che, per la loro conver– sione, i metodi qui precon'zzati, di democrazia diretta, non valgono assolutamente nu:Ia. Quando i contad:ni ,pug:iesi avranno espropriato questo o que: proprietario e feudatario. siederanno deso:ati ne:le stesse so:itudini. e sarà ancora i! Go– verno a dover fare, sotto imposizioni de[a stessa fo:la agitata e disperata, le spese ,provvisorie di sussidii, che non affron– tano di fatto :a questione. Verissimo che manifestazioni come que[a di Bo:ogna valgono a sveg:iare la classe dirigente; ma non va:gono ad a:tro che a qnesto. Se la classe dirigente (eco– nom'ca e po:itica) non capisce, a'.lora certo sarà peggio per :ei. Ma sarà pegg'o, insieme, per tutti. Su]a quest:one deJ:a riforma agraria. cred'amo che :a so:a decisione va:ida presa a Bologn:i sia que::a di abolire i donativi feudali a cui sono ancora incredibi:mente tenuti i contadini verso i padroni in a:cune regioni d'Ita:ia. Il resto (espropriazione de::•eccedente de:Ia proprietà, blocco dei :icenziamenti dei braccianti, consi– g:i di cascina) o si fa bi'.ateralmente, si discute da organi lee;'ttimi e qualificati, si studia nei metodi ,più efficienti, o rimane lettera morta, sia che a prometter'.o sia DP Gasperi, sia che a prometter:o siano gli onorevo:i Grieco e Sereni. L'importanza del Convegno di Bologna è stata httt'a-ltra: una impo•tanza schiettamente politica. E in questo senso fa Co– st:•htente della Terra è di un<1nortata che sarebbe sciocco sotto– valutare. La Cost'htente del'a terra è stata, molto più che non vog:iano creder'.o gli indifferenti, una vera e propria Co– stihtente: può. è vero, abortire e ridursi a zero. Ma Costituente lo è stata, nel senso che ha fondato nuovi organi di vita popo– lare, organi rivo:uzionari, in istretto dispregio de: metodo paT– :amentare, e in partico:are deJ:a consuetud:ne democratica di affidare le leggi al potere legislativo. E' curiosissima la giu– stiffcazione ohe è stata data, al Congresso, di questa svo:ta rivo:uz:onaria: la giustificazione costituziona:e. L'on. Tog:iatti aveva appena finito di assabe De Gasperi in nome de:Ja con- . ,uetudine costituziona:e conservatrice ita:iana, e di pronun- · ziare il primo elogio de:Ja monarchia, che a Bo:ogna si deci– deva di attenersi a:Ia stessa stretta osservanza de):e :eggi fon– damenta:i de:Io Stato, e di invocare, per la riforma agrari;i, la Costtuzione. Ma sì, nu:Ja di eoceziona:e, una picco:a verità rii tutta evidenza. Non par:a forse l'art. 41 de:Ja Costihtzione di eventuali limitazioni de:la proprietà terriera, ai fini di 11na miglior produzione e di una maggiore giustiz:a socia:e? Ec– coci dunque pienamente autorizzati a:t'occupazione de::e terre. Non par:a un a:tro articolo, ,poco più sotto, de:l'eventualità di far partecipare i ,:avoratori al'.a direzione del:e aziende? Ecco dunque prescritta da:Ia Costituzione stessa :·instaura– zione dei consigli di cascina, o di fattoria, a seconda che si tratti di imprese agricole a mezzadria o a conduzione diretta. Non :eg:ttima dunque l'art. 13 la piena facoltà di associa– zione? Ecco che la Costituzione impone, diciam meg:io auto– rizza, la costihtzione dei « comitati de::a terra», veri organi rivo:uzionari, esecutori periferici de[a riforma agraria diretta. C'è una bagattel:a, è vero: :a Costituzione, quando parla di espropriazione o di cogestione de:Ie aziende, prevede che questi atti pubb:ici siano compiuti in forza di apposite leggi. Che ci possiamo noi, hanno ragionato app:auditissimi Grieco e Bosi, se il governo -nero non prendP. davanti a::·Assemb:ea !'iniziativa di ta:i leggi? Ma noi comprendiamo i: governo nero: egli ha ragione di fare que:Jo che fa: i suoi e:ettori sono appunto quei privilegiati che non vo§liono la traduzione in rea:tà dei citati articoli costituziona:i: ebbene, si farà que!lo che si deve senza di :oro. Noi attueremo di forza l'espropria– zione, il b:occo dei licenziamenti, i cons:g:i di cascina e di fattoria. Dice un sa:utare adagio de:la sap:enza giuridica che « ex facto oritur irtS »; noi creeremo i: fatto comp:uto che il prossimo Parlamento dovrà sanzionare e ·legitt'mare con le apposite leggi. Non fu così anche per :o sciopero? Prima si scioperò, che venisse costituziona:mente riconosciuto il di– ritto di sciopero. Ai nostri deputati Grieco e Basso, Mig:fo'.i e Cacciatore, dovette ba:enare i: sospetto (chè a:trimenti non sarebbero dé– putati) che in questo modo si'scava:cava i: Par'.amento: ma chi ha detto che i: metodo par'.amentare sia al sommo dei pen– sieri e deg'.i affetti dei marxsti? Chi deve fare :a rivoluzione, deve porre per principio proprio quel:o assunto a· Bologna: che il Par:amento, quando è composto de::a vecchia classe dirigente, ha i: dovere di sanzionare sic et simpliciter, le con– quiste insurrezionali: a'.trimenti può andarsene. Intanto a[a Costituente di Bo:ogna venivano gettate le basi di una nuova struthtra de::o Stato, e del!a vita politica. Che sono i « comitati della terra»? Sono g;i organi esecu– tivi de:Ja realizzazione d:retta ed extrapar'.amentare dei prin– cipii contenuti ne::a Costituzione e interpretati dal Comitato d'iniziativa della Costihtente della Terra. Qualche raffinato po– trebbe sostenere che detti organi non sono previsti dal:a Co– stihtzione stessa: sarebbe faci:e sbattere su! muso a ta:e schi– filtoso :•art. 13 della Costituzione stessa, su que: tale diritto di associazione; e chiuderg'.i :a bocca. . A questo punto è necessario ragionare mo'.to sul serio. Noi riconosciamo 'in queste nuove istituzioni orizzontali (oo-

RkJQdWJsaXNoZXIy