Lo Stato Moderno - anno IV - n.17 - 5 settembre 1947

384 LO STATO MODERNO Non si può dire che i mezzi escogitati a questo fine siano subdo:i; lo scopo è chiaro e lampante; soltanto sarebbe stato consigliabile quel tanto di pudore, che suggerisse di nascon– qere lo scopo troppo evidente con qualche motivo di interesse pubblico, che non mi consta sia stato invocato. Questi mezzi sono: a) La sostituzione del!a lista regiona'.e alla lista nazio– na:e; cosicchè ogni quoziente deve essere raggiunto, non sulla totalità dei votanti, ma suJ:.a loro somma regionale. b) L'eliminazione della ·lista regiona:e in ben quattro regioni; e l'utilizzazione assai limitata in altre tre, composte di due sole circoscrizioni; di modo che si finirebbe con l'avere nel Paese due diversi sistemi elettorali, con una diversa effi– cacia del voto, perchè in alcune circoscrizioni le minoranze avrebbero la possibilità di farsi va:ere, e in altre no; e da queste le tendenze meno forti finirebbero con lo scomparire, e) La prescrizione, per l'utilizzazione dei voti residuali, che la •lista abbia conseguito almeno un quoziente in una cir– coscrizione provinciale; ed è questa la più ineffabile deJ:e disposizioni. Con ciò il vantaggio principa!e - secondo molti, l'u·nico - della proporzionale, di assicurare una rappresen– tanza alle minoranze, anche esigue e disperse, andrebbe a farsi benedire; e si avrebbe come risultato una proporzionale senza proporzione. E' possibile che venga approvato un progetto simile? Niente permette di escluder:o; e tutto dipende dalla posizione LET1E:RE PRONOSTICI Con questo caldo che c'è piombato addosso durante l'in– tiero mese di agosto e nella grande « pausa estiva » che ab– biamo attraversato, tra. i pochi .a dar segno di una certa at– tività e movimento sono stati i socialisti. (Sui casi e le vicende dell'U.Q. ne: presente momento risulta difficile pronunciare un giudizio, dal momento che si tratta di avvenimenti in pieno corso di svi:uppo). L'obbiettivo era il solito: l'unità di tutte le forze socialiste; e giov;i qui ripercorrere, sia pure per sommi capi, le ultime fasi del dibattito, perchè è possibile trarne al– cuni orientamenti nei riguardi degli sviluppi futuri dell'intiera situazione e di un probabi:e nuovo schieramento governativo. Ha cominciato Silone con il noto « appello all'unità » :anciato dalle pagine del suo settimanale Europa Socialista. Si:one aveva redatto da diverso tempo un Manifesto, ma lo <:onservava chiuso nel suo cassetto, in attesa di un'occasione opportuna e adeguata. Quando in.fine venne al gran passo, il fiasco che ne è risu!tato è stato notevo:e- Una mattina degli ultimi giorni di lug:io i compagni m– .critti al « Centro Socialista di cu:tura ed educazione politica » :ii Roma ricevettero un invito a riunirsi per discutere il pro– blema di « quella unificazione delle forze socialiste italiane che i-: momento impone a salvezza della democrazia e del rocialismo ». Dietro l'invito c'era Silone; la scelta del Centro ::ome sede per tenervi la riunione appariva indovinata, perchè di quel circolo politico fanno parte i compagni delle varie correnti - del P.S.I. e del P.S.L.I. - e l'unica condizione per figurare neìl'elenco dei soci è di non essere venuti mai a patti durante i1 ventennio con il regime, di non esser mai stati iscritti nel partito fascista, di aver mantenuto, insomma, una fede integra ed intransigente. Una specie, dunque, di • vecchia guardia», un manipolo di «sansepolcristi» dell'an– tifascismo socialista; tra i quall i ricordi de!le lotte condotte, delle s~fferenze patite, e delle speranze divise insieme, ren- delle forze in contrasto, e dal timore che i grandi partiti pos– sono avere delle ripercussioni sull'opinione pubblica di una sconveniente manipo:azione ai propri fini della legge e'.ettorale. E' perciò inutile illudersi che :a discussione sulla legge abbia ad essere l'arena in cui si incontreranno le diverse ten. denze e le diverse opinioni, per costmire il sistema con cui il popolo italiano si darà una rappresentanza. Sarà invece una operazione tattica, in cui ciascuna de::e forze opposte misu– rerà le possibilità de:J'avversario, cercando di sfruttarne le debolezze; e si conc:uderà con la sopraffazione dei partiti or. ganizzati, se questi si convinceranno di non aver nulla da te– mere; oppure con un ennesimo compromesso, che sarebbe an– cora il minore dei ma:i. Ma in ogni caso non si tratterà di una conclusione, ma mltanto di una tappa; le altre tappe saranno la valorizzazione del partito più forte, il divieto di opposizione, il partito unico; per giungere a::a mèta della dittatura di un partito. Trasfor– mata :'elezione da una designazione di capacità o di tendenza in una contesa tra partiti, è fatale che il più forte domini i più deboli. C'è la tendenza ad affermare che la causa di questo fe– nomeno sia la proporzionale; ma probabilmente questa non è che l'effetto di cause più profonde: tanto è vero che, in molti paesi, in cui esiste da tempo (per es. in Svizzera), ha dato ben diversi risu!tati. ARNALDO DE VALLES ROMANE AUTUNNALI devano assai facili le possibi:ità di ricostruire i ponti spezzati, di aJ:acciare intesti ed accordi. Nel convegno, infatti, moltis– ;imi appartenenti a tutte e due le correnti si dichiararono fa. vorevoli all'unità socialista; ma Silone non reputò opportuno cavar di tasca l'appello, e in un successivo momento spiegò che aveva ritenuto indelicato mettere al primo incontro i suoi ex-compagni di fronte a un documento co~ impegnatim Quando però qualche giorno dopo il Manifesto apparve m:!e colonne di Europa Socialista e si venne a sapere che a:cun( compagni socialisti del P.S.I., specificati nel nome e cognome, erano presenti alla riunione ed avevano espresso parere favorevo'.e all'unità, sorsero sui vari giornali numerosi equivoci, non si riuscì, cioè, a comprendere se fosse il caso di giudizi generici espressi in un incontro fra amici, oppure addirittura di una redazione in comune de:l'appe:lo e quindi di una decisa presa di posizione. Cominciarono allora le smen– tite da parte di Pertini e di altri; ed in un brevissimo spazio di tempo la verità venne a galla. La direzione de: P.S.I. ra· dunata per predisporre la controffensiva rispose sdegnosa· mente che se unità doveva essere, tale unità andava perse· guita in seno al Partito Socialista Italiano; Si:one rimase con il classico pugno di mosche in mano; e, - una indicazione dopo tutto assai sjgnificativa su:la scarsa fiducia che gli stessi sodali di Europa Socialista attribuivano alla propria manovra - ne: momento in cui doveva essere più fervida la battaglia e maggiormente necessaria la presenza del gruppo che fa capa a Silone su]e trincee avanzate, Europa Sockmsta decideva in· voce di sospendere le pubblicazioni fino al mese di ·settembre. · « Il tentativo deJ:'unità » veniva ripreso però in una fase successiva dal P.S.L.I. a proposito delle e:ezioni amministra· tive di Roma. Le « amministrative » di Roma, fissate per il IZ ottobre, rappresentano un importante banco di prova, una utile indicazione per misurare :a temperatura del Paese pnma

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