Lo Stato Moderno - anno IV - n.14 - 20 luglio 1947

312 LO STATO MODERNO M1GLIORAR.E, LA PRUPORZ10NALE-- La questione della legge elettorale - lo strumento essen- la struttura atona, conformistica della società italiana·. ziale e caratterizzante della democrazia - si è riaffacciata in Jn tale condizione era logico che, riproducendosi il pro- questi ultimi tempi ali' attenzione ooll paese; e il progetto che blema della legge ·elettorale, si torna~se a discutere sul sistema dovrebbe regolare l'elezione della prima assemblea legislativa proporzionale: il « Corl'iere della Sera'», con un articolo del della Repubblica Italiana sarebbe stato già presentato alla Co- . Momigliano, lo ha posto in ·stato <li accusa. Ma è possibile tor– stituente se questa non si fosse autoprorogata. La nuova legge, . nare, oggi come oggi, al collegio uninominale? E' consigliabile come è noto, si distinguerebbe dalla precedente per due aspetti mutare a così breve distanza, nelle mani del popolo, lo stru- principali: primo·, per la minore ampiezza <leicollegi elettorali; men'to dei suoi diritti di libertà? secondo, per l'abolizione de) collegio unico nazionale. Perchè, i~ fondo, i mali non derivano dat sistema eletto- A questo punto è necessario rfaalire alle ragioni storiche raie, ma si esprimono in esso e attraverso di esso. Data la s,i. per le quali la nuova democrazia italiana scelse come suo stru- tuazione politica italiana; l'educazione politica del singolo elet- mento quel sistema proporzionale che, se non stroncò la demo- tore; la mentaJ.ità troppo critica e troppo superficiale; dato cioè crazia prefascista, certo costituì un aspetto fondamentale qella il basso livello nostrano di civiltà politica, tanto la proporzio- sua crisi. nale quanto il collegio u11inominale non potrebbero mutme La proporzionale, all'indomani delL'\ liberazione, era ·nella gran che la situazùme ambientale. necessità delle cose e nello spirito dei tempi: sotto il' suo segno Il progetto della nuova legge elettorale, non tenendo alcun saldamente poteva attuarsi la restaurazione democratica dopo ·conto cli questi fatti e di qt,este esigenze, impoverisce i pregi il crollo dello stato totalitario. Infatti Ìà resistenza alla ditta- della proporzionale, che consistono nella massima utilizzazione tura era stata mobilitata,, per ragioni militari, dal C. L. N., co- • dei resti. Infatti esso contempla la utilizzazione solo nei collegi . sicchè un movimento spirituale immediato e spontaneo trovava • regionali, ma non la concede a quei partiti che nel collegio pri– nei comitati di partito la sua es.pressione dialettica non solo, · mario non abbiano conseguito almeno un quoziente. In tal ma anche, e proprio per questo, il suo limite e il suo freno. E modo la proporzionale abbandona la sua· funzione, perde la sua furono i comitati dei partiti a gettare acqua sul fuoco, a fre- purezza, senza tuttavia acquistare i pregi del collegio unino- nare lo slancio verso la libertà, coll'-impostare i freddi ma pur minale. • ' · . necessari schemi giuridici del nuo,vo·ordinamento democratico. ·Perchè altora peggior.are una legge elettorale già speri- . La legge elettorale si dovette, così, eminentemente ~ mentata dal popolo, perchè impedire alle minoranze diffuse, ai · C.L.N., e, sopratutto, ai partiti di massa che &iripromettevano. piccoli partiti, alle correnti particolari dell'opinione pubblica di · clal sistema proporzionale un sicuro successo iòiziale sugli altri esprimersi nell'Assemblea, sopprimendo il collegio unico na- partiti: quel successo che avrebbero poi conservato col minimo zionale che, solo, consente di portarle alla ribalta.?. sforzo, valorizzando la propria diffusione nazionale. Così i pie-· La questione è stata presa sul serio dai partiti;' ed ha co– coli partiti e i partiti non appartenenti al C. L. N, non ebbero stituito un· elemento di manovra di prim'ordine nella recente un peso effettivo nella scelta ,del sistema elettorale. crisi di governo. L' oppo.sizione della Piccola Intesa è nota; e si L'argomento dei partiti di massa, che aU'indomani della è parlato persino di ostruzionismo parlamentare. · liberazione e prima del governo tripartito costituivano un'am- ,. Dunque l'interesse intorno al problema è vivo e sentito; e pia sinistra· popolare, contro il sistema uninominale era valido: sembra ci siano anche le condizi_oni perchè si giunga a una questo, data la situazione sociale, avrebbe necessariamente. de- legge elettorale migliore ·di quella del 2 giugno. E' logico_che generato ne~ ,personalismo e nella piaga delle clientele, e, at- la legge elettorale per ta Legislatura abbia a perfezionare la traverso un riformismo campanilistico, impantanato la lotta po- legge precedente adeguandola alla reale situazione; e sia non litica nel conservatorismo. L'esperienza prefascista e la realtà strumento .passivo, ma forza capace di innalzare e chiarire la meridionale convalidavano tale argomento. - nostra lotta politica. • · D'altra.. parte le obiezioni contro la proporzionale non La nostra proposta si concreta in q~esti termini: conser- erano meno fondate. Le .aveva esposte chiaramente Einaudi, vare il collegio unico nazionale; accrescere il peso delle prefe- che in sòstanza si basava proprio sull'esperienza pre{ascista renze; restringere i collegi del 2 giugno come ,previsto dal pro- clella proporzionale per denunciare in essa un sistema -rigida- getto della nuova legge. Infatti l'elettore è ormai alquanto · mente oligarchico che, attraverso le •segreterie dei partiti, un- smaliziato, sa meglio ciò che vuole, sa che la lotta politica ha pediva la libertà del corpo elettorale e la circolazione della i suoi protagonisti in uomini in carne ed ossa e in interessi classe dirigente, nècessaria a una vera democrazia. concreti, e comincia a capire il valore relativo e prammatico Nè la commissione •per la formulazione della legge eletto- degli slogans elettorali. Gli sarebbe perciò ,gradito esprimere rali potè scegliere una Jerza via, che pure era stata proposta,·.. la • sua volontà superando l'oligarchia attuale dei partiti di ma che fo discussa senza la chiarezza sufficiente. La realtà massa; e superando quindi' il tripartismo della legge elettorale infatti si basava soltanto su due esperienze antitetiche, e la del 2 giugno, che ritorna tuttavia col progetto della nuo,·,, forza, non il ragionamento, avrebbero spinto alJlunica decisione legge. Attraverso il collegio nazionale, movimenti la cui fun– possibile. · zione è riconosciuta dall'opin.ione pubblica, come quelli facenti Tale <leiresto è la logica della politica. Senonchè da quella capo ai partiti cli centro sinistra o della piccola intesi!, e quelli legge uscì un'assemblea che non espresse lo stato d'animo po- anticlerica!li, potrebbero meglio affermarsi e farsi valere. D'ul– polare nei suoi vari momenti e nelle sue sfumature. L'elettore . tra parte la distanza fra elettore ed eletto diminuirebbe in col– si sentì. più che "mai, lontano dall'eletto. Una massa grigia di legi più ristretti e con un· più largo uso delle pret~renze: e deputati, in gran parte senza contrassegni personali, spirituali l'elettore ha la possibilità di assicurare mediante. questo uso e tecnici. hit costituito la classe politica ufficiale. II contributo · la sua coscienza e il suo spirito critico. Al progresso in libertà. della Costituente alla formazione della classe politica reale, in educazione politìca concreta e in senso di responsabilità rfficente, è stato ben scarso, se non nullo. . del corpo elettorale corrisponderebbe un progresso della cla,<e Eppure la legge elettorale avrebbe dovuto avere proprio politica, che diverrebbe più libera nei suoi movimenti, si sen· questa funzione: sebbene sia giusto riconoscere che nessuna tirebbe pilÌ legata agli elettori, potrebbe meglio selezionarsi. e legge elettorale. da sola, è in grado di rimuovere cli un colpo sarebbe posta nelle migliori condizioni per valorizzare la

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