Lo Stato Moderno - anno IV - n.14 - 20 luglio 1947

324 LO STATO MODERNO De G<isperi,egli si fosse stacoato, anelando più a sinistra, da quel gruppo di democrafici e /lept1bbliccmi(preferisco 110npar– lare di partito, e mllgari adottare lt1formo/a a cui ora Vinci– guerra si assodll, « repubblica lmrgl.cse ») che da tanti anni marcio insieme, le{!IJto soprt11t11tto dai comuni ricordi di 1111 autrntir·o <111tifciscismo. Quindi p,·endo c~m soddisfa;:;ione atto: J) cl,e Saìootorrelù 11v11 aderisce alla s0/11;:;;one CQmUnisteggmn– /e d.d « blocco del popoto •; 2) che egli 11011 è, ad ogni rosto, « tripartitico •· Appunto ciò c/,e mi wemew di mett'('re in Iure. · Clii mi legge, sa ch'io 1w11so110 m<1istato te11ero per De Gasperi, ma il modo cli fare e riso/1,ere la crisi, « che ,m– cort1 offende » Salvatore/li, ,wn è sfato fai;orito dalla .çtmordi- narìa insipien:w e (diciamo pur la parola) stupidità del!,. si– nistre? l'er f « li/.\'rfamo •• dorn11/i c1Ifu.'l;11,n1to. in Italia, dc·'.ia economia diretta, allo soandalo quo{idiano di 1111 interventismo statale d'incapaci (per IK/11 dir di peggio), c'è da invocare unn il capita1ismo 1,orgliese dell"Ottocie11to 11,,-, addirittura Adamo Sm:/ÌI, a cui recito preghiere mm~, Federico li <1 Vo_'•taire: - Divin Voltaire, ora pro nobis. - E 11ess111w mi caca d11.'fo testa che, dietro il «piano» (rhe per Ol'a è ,ma semplice rar. colta di cinti) Marshall, i miei amici del Setfece11(0, faran1.o fa loro resurre;:;ione, A. C.:. ll mercato libero delle valute Il mercato libero o mercato nero è l'insieme dei compra– tori e dei venditori di merci che sono poste normalmente sotto controllo statale; cosicchè le contrattazioni che si sottraggono a questo controllo sono illecite e vengono fatte a prezzi supe– riori a qudli fissati dalle autorità politico-economiche. Quando il mercato ha per oggetto oro o valute estere, sorge quel feno– meno finanziario che è uno dei più diffusi in questo dopo– guerra e che si chiama mercato libero o nero delle valute. Mercati liberi di valuta e metalli preziosi si trovano in ogni parte del mondo. In alcuni paesi, come in Francia, tale commercio viene condotto da coloro che vivono al margine della collettività; in altri, persone di tutte le categorie sociali sono impegnate, in misura maggiore o minore, in tali opera– zioni e sfruttano le occasioni per lucrare rapidi e facili profitti che sono connessi con l'esistenza di restrizioni agli sctmbi commercia'.i internazionali. In questi ultimi paesi il mercato libero delle valute e i movimenti di oro entro e fuori i confini non sono illegali e le quotazioni vengono pubblioate sui gior– nali di infonnazione; ma implicano qualche contravvenzione alle norme valutarie sui cambi. Fino a qualche tempo fa l'oro aveva sul mercato libero un prezzo che era almeno doppio rispetto a quello del mercato ufficiale. La Banca del Messico - una delle poche banche centrali che approfittano dell'attuale grande domanda di oro per tesaurizzazione - ha per il passato venduto oro contro dollari. a prezzi superiori a quelli a cui può ocmvertire j dollari così ottennti in oro. La ragione per cui il prezzo del– l'oro sul mercato messicano è caro in relazione alla quotazione di altri paesi è che l'oro si può ottenere solo contro dollari americani. 1 ' • :~~i In un primo tempo il premio sul prezzo ufficiale dell'oro , che il compratore doveva pagare per acquistare l'oro in Mes– sico veniva giustificato dalla spesa per coniare le monete. Più recentemente però la Banca del Messico ha ceduto, anzichè monete, delle barre d'oro, per cui la ragione giustificativa della differenza del prezzo appare infondata. Altre banche centrali hanno la loro parte nel provvedere oro a: mercato libero sebbene in misura inferiore a quel:n della banca del Messico. Cosi molte monete d'oro che sono attualmente contrattate in Francia vengono cedute dalla Ban– ca di Grecia. La Grecia a sua volta ottenne le monete d'oro dalla Francia Sl'Condo un procedimento regolare. Tali ~onete sono state mutuate per frenare la riduzione del potere d'ac– quisto della dracma ma non vennero prese sufficienti prccau– zion per evitare che esse uscissero dal confine della Grecia e, nel cas0 in esame, che tornassero in Francia ad alimentare il mercato libero o nero dell'oro. Attualmente il corso dell'oro monetato ha segnato un ri- basso assai sensibile e in Francia ha raggiunto il limite del 40 per cento con un minimo di 2200 franchi per il napoleone contro 7 mila franchi che tale moneta quotava nel gennaio 1946. Questa tendenza si è manifestata su tutti i mercati del mondo: così in Portogallo la sovrana è ribassata da 40 escu<los a 35. Ne: Marocco Francese, sempre :a sonana è ribassata da una quotazione di 1.100 pesetas a 450 e la stessa diminuzione è avvenuta per l'oro a termine sul mercato del Medio Oriente e dell'India. Per spiegare tale riba.,;so sono state addotte varie ragio– ni; e tra l'altro si è accennato all'influenza diretta prodotta dalla Svizzera sul mercato con la sua recente decisione di ri– stabilire la libera circolazione dcli' oro, e ali'azione che potreh. be svolgere la Russia, valendosi degli ampi stocks che. secondo notizie di varia fonte, sart>bbero in suo possesso. Che non siano però ra~ioni decisive queste indicate, risulta dalla irrazionalità dell'andamento dell'oro sul mercato francese, La situazione economica generale francese è peggiorata; la bilancia del rom– mercio e~tero presenta un maggiore cleficit di 2 miliardi ri– spetto a quello dei mesi precedenti:•per cui sarebbe giustific-ato un aumento anzichè una diminuzione del prezzo dell'oro. Nè si deve pensare che il ribasso dell'oro sia in funzione delb nolitica deflazionistica francese. dato che in Portogallo, nel Medio Oriente e nel Marocco Francese, dove si nota lo stesso ribasso sul mercato dell'oro, la politica economica non è orien– tata in senso deflazionistico. Nonostante questa irrazionalità. il mercato libero o nero dell'oro ha effetti benefici in quanto ne attua una graduale e progressiva redistribuzione sul mercato mondiale. Sebbene l'oro sia ancora oggetto di maggiori contrattazioni, si realiz– zano anche ampi profitti nel contrattare diamanti, banconote, e titoli di credito. Un caso molto noto di specnla7.ione è <tat~ quello <lei turisti britannici in visita alla Svizzera. Costoro ot– tenevano l'assegnazione di 7."> sterline espresse in franchi sviz– zeri; al cambio ufficiale i frnnchi svineri venivano cambiati in !svizzera, dove non vi è controllo di cambi, in lire sterline a dei prezzi notevolmente superiori a oue]li del cambio ufficiale. Le sterline poi erano convertite in franchi francesi o in lire italiane, sempre a buone condizioni; e l'ammontare così rea· lizzato consentiva al turista britannico di ritornare al suo pae.i• almeno con una parte dell'assep:nazione di sterline, pur avendo pagato tutte le spese di viaggio e di soggiorno in Svizzera. PN limitarci a considerare più particolarmente il mer· cato italiano troviamo che nel nostro paese vi è la distinzione tra mercato ìibero o nero delle valute e mercato di esporta– zione. Sul primo son quotate le banconote dei principali paesi esteri (dollaro, sterlina, franco svizzero) portate in Italia prr la maggior parte dalle trU1ppe alleate o da turisti stranieri; sul secondo il 50% del:e divise ottenute, dagli esportaton

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