Lo Stato Moderno - anno IV - n.14 - 20 luglio 1947

322 LO STATO M:ODÉRNO democratica attuando, in collaborazione con tutti gli altri partiti, quella politica che dovrebbe essere l'obbiettivo fon– damentale di un partito di centro-sinistra. Se si dovessero cercare poi oltre alle ragioni storiche e i motivi sociali, quali potrebbero essere le basi per giun– gere alla formazione' tli un raggruppamento politico di cen– tro-sinistra, non manchebbero certamente. i programmi di azione comune. Non importa vedere se questi programmi debbano essere applicati e realizzati da un solo partito o da un raggruppamento di partiti alleati. Forse l'esperienza ancor recente del Partito d'Azione potrebbe sconsigliare una affrettata unificazione di correnti politiche troppo poco tol– leranti l'una dell'altr::i per essere mature per una fe!ioe .con– vivenza. Ma l'essenziale è di porre oggi degli obbiettivi con– creti intorno ai quali si possa realizzare quell'alleanza, quel– la federazione o addirittura quel!a formazione di un partito di centro-sinistra che nel momento attuale è una prospet– tiva concreta. E' proprio necessario andare a cercare nella fi!osofia o ne! mondo delle speculazioni storico-,politiche le ragioni per un accordo sincero e duraturo tra i partiti democratici ita- Il partito « Non siamo saragatiani », dicono, « Siamo un partito di . uomini e di idee: non il partito d'un uomo ». Dieci o venti giorni fa, dalle colonne del Mon<lo nuovo, organo dei lavoratori socialisti di Torino, ho criticato io ste.sso molto aspramente un artico!o di Luigi Salvatorelli, soprat– tutto perchè 1non mi sembrava giusto parlare, come il Salva– tore:li ed altri continuano a parlare, del nUO\'.Opartito come del « partito di Saragat ». Interpretando l'opinione di moltis– simi iscritti e di quasi tutti gli amici e simpatizzanti del nuovo· partito, sembrava anche a me di poter sostenere che il defi– nirli « saragatiani » fo.s.se un'insensatezza, e un'ingiustizia, tanto più grave in quanto testimoniava una volta di più l'ir– rigidirsi de:l' « Intelligenza », e dell'intelligenza di una note– vole parte del pubblico, verso i partiti politici: un troppo dif. fidente irrigidirsi, dopo una troppo gonfia speranza, verso ogni novità, e addirittura verso la possibilità, e la necessità, di una politica nuova che scaturisse dal fondo dei partiti e del paese. Mi sembrava ingiusto chiamare il nuovo partito col nome di Saragat, o con qmrlunque altro nome di uno dei suoi capi provvisori, perohè risultava çomposto di almeno due tendenze: della tendenza di Critica Socia.I.e, alla qua:e ap– partiene o si vuo!e appartenga il Saragat, e della tendenza, molto diversa se non opposta, di Iniziativa. Ma la denomina– zione personalistica mi \sembrava soprattutto insufficiente, perchè un'idea veramente nuova aveva caratterizzato il par• tito socialista dei lavoratori al suo nascere: e questa idea non consisteva soltanto nella difes<1 del rrl.etodo democratico per la conquista del potere. Idea che non può davvero caratteriz– zare nessun partito in Italia, giacchè tutti i partiti italiani la difendono, o dichiarano di difenderla: e, come ha ben detto Salvatore:li, non si può fare il processo alle intenzioni. Ma il partito socialista dei lavoratori esaltava, al suo nascere. an– che e speciaJmente la necessità d,el metodo democrat.ioo ·nel– l'interno del partito, d1chiurava impossibile il trionfo del prin– cipio e del metodo democratico in -Ita:ia, se tale principio e tale metodo non fosse stato prima difeso e fatto trionfare ne:l'interno dei partiti: e ciò costituiva veramente una novità non solo in confronto ai partiti socialisti, ma in confronto a tutti i partiti italiani. Basti considerare infatti che tutte le direzioni provvisorie liani? Abbiamo di fronte una rea!tà tanto chiara che ci di– spensa da tutto questo. Ci sono dei problemi che si impon– gono a noi tutti: la difesa della Repubblica democratica con. tro la minaccia di un fascismo qualunque o contro il pe. rico:o di una anemia progressiva, la necessità di un risana– mento economico nell'interesse di tutta la Nazione, la vo– lontà di sa:vare :a nostra indipendenza con una po:itica estera che ahhia per fondamento la pace. Su queste basi esiste già di fatto un accordo profondo fra tutti i democra– tici. Non resta che studiare ed operare per raggiungere con– cretamente lo stesso accordo tra i partiti che rappresentano le varie correnti della. democrazia. Occorre proprio preferire a questi legami naturali che uniscono tutte le forze democratiche, il pericoloso oppio del– l'anticomunismo che le divide? Lo domando agli uomini e ai partiti che in questo momento hanno J.a grande responsa– bi:ità di dare a: Paese un solido punto d'appoggio perçhè non si produca nello schieramento politico un vuoto, che potrebbe diventare di nuovo quel varco attraverso cui passa il fascismo. la guerra, e la catastrofe, RENATO MIELI di Sa~agat_ dei partiti, necessariamente e gill5tamente autoelettesi durante il tempo clandestino, non sono mutate dalla liberazione in qua, che nessun uomo nuovo si è rivelato, nes.suna modifi. cazione sostanziale è avvenuta nell'indirizzo politico dei par– titi per convincersi che, se il metodo democratico interno è stato difeso da alcuni uomini, e magari da alcuni capi, di buona vo:ontà, esso non ha certamente trionfato. Ma questo metodo sta realmente trionfando nel partito socialista dei lavoratori? Qui è il punto: ed è qui che i miei amici ed io sentiamo il bisogno, se non di riconciliarci con la tesi di Salvatorelli, di indicare almeno tutto ciò che la giu– stHica, o ha l'aria di giustificarla, e sia pure per poterla più i::oncretamente smentire e combattere. Ohe cosa significa, per un partito :nuovo, difendere, esal– tare, voler che trionfi il metodo democratico nell'interno del partito? Che cosa deve fare un partito nuovo, e quali limiti deve fissare alla propria azione politica, per essere fede.e a quel metodo? Evidentemente, prima <li fare, prima di filosofare, deve esistere. O. meglio gli iniziatori del nuovo partito devono prima di tutto fare in modo che il partito stesso esista. Devono cioè resistere alla tentazume di credersi :es,i stessi il pa.mto. A questa grande tentazione potrebbero forse cedere senza trop· pi rischi quei partiti che si costituissero intorno all'autorità d'una persona o di una idea: non que:li che tendono a costi· tuirsi sull' a:Ieanza di persone e di idee diverse contro l'auto· ritarismo di un'altra persona o di un altro ,gruppo di persone, contro la tirannia di un -dogma o di -una serie di dogmi e luoghi comuni. Un'alleanza simile significa infatti che il nuovo partito si fonda non già sull'idea ma sul presentimento e sul– l'esigenza di un'idea nuova, ohe dovrà risu.tare non da uno ma da tutti i motivi, e dalla sintesi di tutti i motivi, di ribel– lione e di critica a quei dogmi e a quei luoghi comuni, ai quali appunto, prima di morire, le vecchie idee si riducono. Da un'alleanza simile, da un'esigenza e da un presenti· mento del genere, è nato il nuovo partito socialista: con que- • sto <li caratteristico: che l'alleanza stessa è stata finora sol· tanto proposta, e non attuata, o almeno non perfettamente attuata.

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