Lo Stato Moderno - anno IV - n.11 - 5 giugno 1947

LO STATO MODERNO 245 il contrario, l'articolista sovietico ha messo fuori i noti argo– menti che vera democrazia esisterebbe soltanto in un paese, come J'U.R.R.S., dove è vietata la propaganda dell'odio raz– ;iale e della inimicizia tra le nazioni, e viene professato il più cakloe veemente amore 'per il popolo. L'atteggiamento della Russia non è originale; ha anzi al– cuni illustri precedenti. Per non dire altro, ritorna alla mente il noto discorso di Robespierre tenuto al Club dei Giacobini il 9 maggio 1791, qualche tempo prima, dunque, che egli si impadronisse del poteJe, a proposito della libertà di stampa, che secondo le parole pronunciate a quella data « doit etre entière et indéfinie, ou elle n'existe pas ». Fra pochissimo, una voltaossia divenuto l'arbitro della situazione, Robespierre avrà una opinione del tutto diversa sulla libertà di stampa; ma, a guudar bene, tra i due atteggiamenti nel caso di un dittatore non esiste contraddizione: allorchè gli organi della pubblica opinione sono ancora in mano dei rappresentanti del vecchio ordine, il motivo della libertà di s~a gioca a proprio van– taggio; in un successivo momento, quando ci si è impadroniti delle leve di comando, il divario invece è notevole. La con– dotta della Russia è presso a poco identica. La libertà di stam– pa invocata da quella parte non appare del tutto sincera: i'1 timore è che si tratti, anche in questa evenienza di un rrwmento dialettico allo scopo di raggiungere il proprio fine, salvo poi a rinnegare ,i principi da cui si erano prese le mosse. Ad ogni modo per quel che si riferisce all'Inghiltena, una volta cessato il malumore in conseguenza dell'intervento di terzi nelle faccende di casa propria, sono venuti fuori alla luce meridiana anche in quel paese gli inconvenienti del potere ec– cessivoda parte del ristretto gruppo dei Press Barons. La si– tuazione sarebbe, infatti, la seguente: pochi grandi proprietari euntrollano J'intiera stampa dell'Isola attraverso un sistema a catena,·congegnato in modo che ogni gruppo ha a propria di– sposizioneun giornale principale a Londra al mattino, un gior– nale della sera sempre a, Londra, e numerosi altri organi di provincia in collegamento (in complesso un quantitativo di co– pie giornaliere cl,e ascende alla cifra di circa due milioni di esemplari). Cos' - si noti ,la perfetta simmetria secondo lo schema che abbiamo sopra riportato - Daily Mail, Evening :Veics, Sunday Dispatch e in più altri giornali di provincia di– pendono da Lord Rothermere; Daily Graphic, Sunday Gra– phic,Sunday Chronicle e 19 giornali di provincia da Lord Kem– sley; Daily Express, Evening Stand,:ird e Sunday Express da Lor:l Beaverbrook; Lord Camrosé può contare sul Daily Tele– graph e su altri minori fogli, Lord Northcliffe sul Times ecc. I gruppi finanziari che dispongono della pubblicità esercitan:i una vera e propria dittatura, dal momento che al più -piccolo accenno di resistenza a certe interpretazioni inspirate dall'alto la minaccia è di sospendere ogni forma di pubblicità; il ri– catto appare davvero grave se si pensi che, secondo un calcolo laggiù fatto, un giornale prima di poter conquistare un certo favore presso il pu½?blicodeve mettere in preventivo la somma di due milioni di sterline senza alcuna contropartita, o quasi, durante il primo periodo di vita. (La.stampa russa ooneva im– plicitamente sotto accusa anche il portavoce ufficiale del Par– tito laburista, il Daily Herald, passato, a qua_nto affermano i giornali sovietici, dalla proprietà dei lavoratori e dei sindacati a quella dell' « Odhams Press », con uno sbalzo nelle vendite da trecentomila copie a due milioni circa). Lo scopo di questa massiccia organizzazione è di influire sulla pubblica opinione, deformando e falsando le notizie in arrivodall'estero e .presentando, qu10di, ilecose in una maniera del tutto vantaggiosa agli interessi dei grandi industriali e fi. nanzieri. Tra i numerosi argomenti messi avanti dai laburisti, i cittadini inglesi sono stati colpiti soprattutto dai-riferimenti alla manomissione delle notizie; si è pervenuti cosi alla no– mina di una Commi.•sione d'inchiesta, i cui nomi sono stati· comunicati da Att,lee ai Comuni il 26 marzo scorso e il cui scopo è di « promuovere la libertà d'espressione nella stampa e assicurare la più scrupolosa esattezza nella presentazione del– le notizie». Della Commissione, presieduta da Sir David Ross, fanno parte Prifstley, Barbara Wootton, Benstead e Lord Si– mon; sono stati esclusi i giornalisti per l'evidente ragione che non si era sicuri della foro imparzialità ed indipendenza. Nel gran c;ro delle accuse e proteste, i circoli e la stampa di destra hanno cercato di difendersi come meglio potevano. I giornali conservatori hanno fatto sfoggio sulle loro colonne di generiche affermazioni a favore della libertà di stampa, su cui graverebbe oggi una grossa minaccia, e sono ricorsi a frequenti citazioni del pensiero di Hume (« Niente è più adatto a sor– prendere ,lo straniero che l'estrema libertà di cui godiamo in questo .paese di comunicare al pubblico ciò che ci sembra buono, e di criticare apertamente ogni misura che prendono il re o i ministri »), di Lord Liverpool, di Castlereagh, ecc. M'a le solenni dichiarazioni di prir:icipio e i vari ricorsi storici ap– parsi su quei giornali appaiono del tutto fuori luogo: i Presa Barons fanno capo ai fogli di destra, e ·1ecritiche dei laburisti non mirano in alcun modo a portare attentato alla libertà di stampa, la quale risulta compromessa e sminuita proprio in conseguenza di uno stato di cose che è nel desiderio delle destre di difendere e perpetuare. In un successivo momento e a corto di migliori argomenti, la stampa conservatrice ha sostenuto fa tesi che in definitiva il più efficiente sindacato viene esercitato dal pubblico, il quale infatti impiega il suò penny giornaliero nell'acquisto di un giornale a preferenza di un altro: una specie di referendum, ossia, quotidianamente compiuto ai danni della cattiva stampa e a beneficio della buona. In astratto .Ja tesi appare fondata; ma in pratica il pubblico si lascia facilmente ingannare, non si avvede fino a che punto la pretesa impai:zialità e indipendenza di giudizio (in tutto il mondo la stampa di questo tipo fa uso sulle sue testate della qualifica di « indipendente ») nasconda invece parzialità e soggezione a punti di vista e interessi ben determinati. In paragone la moralità dei giornali di partito con– siste nel fatto che il loro punto di vista è dichiarato e scoperto; allorchè un lettore si accosta ad un giornale .comunista o demo– cristiano è messo in anticipo suU'avviso, si rende subito conto dei limiti e del valore che occorre attribuire a tutto ciò che è contenuto nelle colonne di quel foglio. Ma la situazione risulta del tutto assurda anche da un altro punto di vista: mentre i voti continuano ad affluire con ritmo accellerato verso partiti i quali non hanno microfoni e portavoce sufficienti, i por.tavope e j microfoni sono a disposi– zione di pochi• gruppi e addirittura di alcuni isolati individui La stampa cos'. detta indipendente con_trobatterà che proprio di qui deriva l'utilità della sua funzione, che il pubblico, cioè, pur essendo orientato verso questo o quell'altro partito, ha bi– sogno di una stampa d'Wormazlione scrupolosa e spreg!udicata su cui verifica-re le proprie idee e convincimenti. Ma abbiamo visto che esattezza, spregiudicatezza e indipendenza sono sol– tanto una lustra, un artificio. Neppure la considerazione che « tecnicamente » la stampa indipendente è fatta in miglior modo, dispone di un maggior numero di notizie, di servizi eoc. può essere un argomento valido; si tratta, infatti, di una con– seguenza della situazione di privilegio in cui viene a trovarsi. D'altro lato, s'intende, nessuno vuole sostituire ad un controllo un altro controllo, cbe con ogni probabilità si rive– lerebbe maggiormente oppressivo e pesante; il male ru)irebbe anzi con raggravarsi, o nella migliore delle ipotesi tutto ri· marrebbe allo stesso punto di prima. Ma i difetti e le manche– volezze sono quelle che abbiamo fin qui detto; .ed occorre stu– diare gli opportuni rimedi, perchè ci troviamo di fronte~d una situazione davvero insostenibile, e assai poco democratica. GIORGIO GRANATA

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