Lo Stato Moderno - anno IV - n.9 - 5 maggio 1947

LO 'STATO MODERNO 193 LETTERE ROMANE CRJSJ A DES1 RA E A SIN1S1 RA Lo stato di crisi nei partiti è tutt'altro che eccezionale e straordinario: risulta invece permanente. Si tratta, ossia, di un un fenomeno che riguarda con maggiore o minore intensità tutti i raggruppamenti politici, e da cui nessuno quindi va escluso. Qui, a Roma, ·diversi osservatori affermano che è questione, dopo tutto, di: un sintJOmopositivo, di una mani– festazione di vitalità democratica, di una testimonianza che gli inscritti pensano con la testa loro, non sono disposti ad a~'<--ettare supinamente le decisioni dall'alto, impartite dai di– versi comitati direttivi. La parola d'ordine, insomma, è .!' anti– conformismo; e accettiamo pure tale interpretazione. Nel partito dell'Uom.o Qualunque, dopo la « grande crisi» cne condusse aµa separazione di alcuni suoi e:ementi capita– nati da Patrissi e che diedero vita al giornale L'Ora d'Italia, è in corso adesso un vasto movimento interno diretto contro lo stesso Giannini. L'opposizione questa .volta ha il suo rap– presentante ne::·on. Selvaggi, già capo del Partito Democra– tico Italiano, entrato poi a far parte del Partito Liberale, e tra– smigrato infine da qui nelle file qualunquiste. Tra i diversi motivi di contrasto e' è anzitutto la questione istituzionale: Giannini, a quanto si afferma, sarebbe stato sempre, anche prima del referendum, di sentimenti repubblicani. Comunque, se nel periodo anteriore a tale data egli, -per le evidenti ragioni che era il kader di un partito in cui coabitavano monarchici e repubb:icani, non vo:le manifestare pubblicamente questa sua preferenza, oggi f suo atteggiamento, e la !inea d'azione quindi che vuol segnare al1' Uomc Qualunque, è di leale ac– cettazione delle· decisioni della maggioranza. Selvaggi, invece, è di contrario avviso; continua, cioè, a mantenere fede alla sua idealità monarchica. Ma c'è di più: :a presenza in que: partito di e!ementi reazionari, e peggio, .farebbe correre oggi a Giannini il pericolo di passare agli occhi dei suoi compagni - un torto ed una macchia davvero ingiustificabili! - addi– rittura per progressista, per eccessivamente rispettoso de:la. democrazia e delle sue regole. Le speranze di' successo di Se!– vaggi riposano soprattutto sull'attrazione che i suoi modi cor– retti e misurati (egli apparteneva llla diplomazia) esercitano sui qualunquisti in paragone alla irruenza ed al linguaggio disadorno e sboccato di Giannini, alle sue maniere violente e plebee: ·secondo que! che accade per tutti i parvenu.s, i qua– lunquisti sono desiderosi al massimo grado di no.n passare per tali, di nobilitarsi in qualche modo, magari attraverso un ma– trimonio con qua:che nome più illustre del loro; e sotto questi riguardi Selvaggi andrebbe a -proposito. Giannini ha dalla sua parte il lustro che gli deriva dalla sua attività di uomo di letteré; ma il guaio è che i suoi antichi ammiratori hanno sco– perto adesso che come commediografo egli si trova ag:i U:– timi gradini della scala e che i suoi successi sono stati ripor– tati davanti a platee dai .gusti troppo facili e grosso:ani. La crisi tra i qualunquisti ha i suoi ri•.f:essinel Partito Liberale, dove si spera di raccogliere l'eredità di eventuali defezioni qua:unquiste. Anche i libera:i risultano divisi in due opposti gruppi: i conservatori di « Azione Liberale » e gli ele– menti più spregiudicati e meno retrivi di « Rinascita Liberale ». 1 die-har~ di « Azione Liberale » ritengono che :a maggior causa d'insuccesso fino nd oggi del loro partito sia da ricer– carsi nel fatto che anzitutto Croce, por g;i scrittori che fanno capo al Risorgimento Lwerale, ed infine il gruppo di Ri1Ul.9Cita (di cui è alfiere Panfilo Gentile) abbiano dato vita piuttosto ad un movimento filosofico che ad un partito politico, si sianopreoccupati, cioè, di fare della «filosofia», e della « be:la letteratura», anzichè assumere decisamente la difesa degli interessi degli industriali del Nord e degli agrari del Sud, ed in generale di tutti gli abbienti-<:0nservatori italiani. Gli inte'.– :ettuali di Risorgimento e Rinascita controbattono, natural– mente, queste affermazioni; ma sembra che il momento per loro non sia ifavorevo:e. L'unico punto segnato a proprio van– taggio sarebbe la scelta di Milano a sede del prossimo con– gresso, in ·posizione quindi del tutto periferica rispetto agli epicentri del conservatorismo agrar.io sudista; ma, secondo che qui si afferma, risulta dubbia persino la permanenza di Bene– detto Croce a presidente del iPartito. Nella eventuàlità di di– missioni da parte di Croce la faccenda si farebbe davvero imbrog1iata ag:i effetti del:a ricerca ,del suo eventuale succes– sore: Carandini, delfino designato, sarebbe tornato in Inghil– terra dal suo breve viaggio in ItaÌia ,con la convinzione della necess.ità per lui di prolungare il più oltre possibi'.e il suo soggiorno neJ.l'Iso!a, e di non assumere comunque la leader– shi,p di un partito che di slittamento in slittamento verso de– stra non si sa dove potrebbe andare ia finire . Nel caso di una vittoria -dei die-hards è certo che le conseguenze sarebbero del tutto spiac~oli per gli intellettuali del ,partito e per i diversi luogotenenti e rappresentanti di Croce che occupano posti direttivi. Per quel che si riferisce in partico:are a:J'Uomo Qualunque, i soda.li di « Azione Liberale » sono persuasi che so:o un partito atteggiato nel modo da loro vo;uto potrebbe ottenere il favore di eventuali transfughi del qualunquismo. Se le destre versano in tali guai, anche le sinistre non appaiono in migliori condizioni. E per circoscrivere i'. nostro discorso al settore Silone-P.S.L.I. su cui abbiamo avuto oc– casione di parlare la vo:ta scorsa, vi dirò che Silone è sul punto di passare all'azione, di lanciare il, programma che preluderà la costituzione di un nuovo partito socialista. Le speranze di Silone sono di riuscire a staccare dal P.S.I. alcuni e:ementi democratici che ancora sono rimasti in quell' orga– nismo; ma Jl nuovo partito dovrebbe sorgere ·soprattutto a spese del P.S.L.I., ~sia attraverso un notevole esodo verso la nuova terra promessa dei suoi quadri direttivi e delle sue basi. I risultati delle elezioni in Sicilia ed in generale questo « primo tempo » di vita del partito di Saragat non hanno cor– risposto alle grandi speranze che si erano accese agli inizi; { malumori sono rivolti adesso contro !o stesso Saragat, accu– sato di\_aver condotto con scarsa perizia la navicella. Nel mo– mento quindi in cui Silone suonerà -l'appel:o c'è da prevedere qualche grossa sorpresa, alcune significative defezioni dal P.S.L.I. Silone inoltre appare deciso a giO'Careuna grossa carta sul terreno internazionale nel prossimo Congresso di Zurigo dei partiti socialisti; ma sotto questi r.iguai:dinon si comprende davvero quali speranze di successo possa avere la sua manovra. Gli azionisti intanto seguitano ad attendere. Avrete visto che nel loro nuovo esecutivo il gioco de!le parti è stato rigo– rosamente rispettato: ne sono venuti fuori infatti tre e!ementi favorevoli alì'autonomia del ,partito, tre propensi ad un in– gresso nel P.S.I. e tre nel P.S.L.I. Chi vivrà, vedrà; ma la volontà o, per meg:io dire, i ca– pricci degli uomini risultano così mutevoli che non si può prevedere neppure con una certa, latissima approssimazione quello che accadrà di qui a quindici giorni. Dalla sera al mat– tino la soluzione cambia completamente; ed è assai meno rischioso quindi limitarsi ad un compito di cronisti, di pura e semplice registrazione. ROMANUS

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