Lo Stato Moderno - anno IV - n.8 - 20 aprile 1947

LO STATO MODERNO 173 • Non si tratta più di scegliere tra il capitalismo e il socialismo, ma tra due o piu socialismi diversi el opposti». La frase mi ha colpito.Io ingenuamente credevo che si trattasse appunto del con– uario, cioè di fare un ultig:io sforzo per colpire il vecchio mondo dell'ingiustiziasociale, e che esista un solo mezzo per realizzarlo, l'unione cioè cordiale Idi rutti, anche se diversissimi, socialisti, co– munisti e democratici antifascisti, contro la reazione. E non po– tendo darmi una risposta mi sono domandato: « A cosa tende »? E, finalmente, Jeggo sull'Umanità del 2/4/47 come hai bollato conmal'Cliid rovente gli errori del vecchio PSI UP che « dava l'im– pressione di rassomigliare piuttosto a un partito oooia1:ista deH'Eu– ropa orientale anzìdhè a un partito socialì.s'ta delfoocidente ». E' statocome un cdlpo di folgore, una scopellta de1l'intimo significato delle tue parole che si sono congiunte in un sillogismo perfetto, cioèle due premesse con la conclusione. Ecco .Ja prima premessa: « Vi sono due socialismi: perfetto, ossia quello occMentale, e fa1so, a;sia l'orienrale ». Seoooda preme,,sa: « Non si tratta più di combattere il "8p\tallsmo, ma di scegliere il vero socia1ismofra i due, ossia combattere (a fianco del capil'a– lismoforse?) contro il sociofilsmoorientale» (quindi anche contro la Polonia). Ed ecco Ja c0Ill01usione: « Per la santa crociata contro il -'Ocialismo rien'tale bisogna trovare un alleato ~be da secoli com– batte contro rOriente e che odia· maggiormente il sociaiismo oriien– tale: b Germania. Eood q,erchè ì} centro di tutte le preoocupazioni è la ripresa ecooomioa, politica e militare della Gennania ». E' la sooperta orrenda alla quale si stenta financo a credere. Ascoltami, Silone. Mio padre è sbato ammazzato in un campo di sterminio. Molte persone, le più amate e rispettate ~ me, si La • • s1tuaz1one del La sc1ss1one nel campo socialista, colla conseguenza di una posizione politica che accettando un'eredità marxista pure professa fede nella democrazia a tipo « occidentale », sollecita e ripropone il problema ancora aperto sulla situa– zione reale e sul , significato del marxismo. Si tratta di un problema che non può essere risÒlto col puro ricorso ai testi per puntellarvi, su singoli enunciati, disparate e sostanzial– mente gratuite affermazioni, cosi come si è soliti fare dai politici, che hanno sempre pronte citazioni capaci di eser– citare autorità e suggestione. Il suo intendimento non può risultare che da uno spassionato esame, il quale superi an– zitutto l'aspetto paradossale sotto cui il marxismo si presenta. Paradosso è infatti la situazione di una teoria, morta in Italia alla speculazjone attorno al '900 per la critica cro– ciana e gentiliana, eppure viva e resistente ancora nella so– cietà civile e politica, tanto da adombrare un· conflitto di ci– viltà. li semplice fatto delle maggiori dimensioni pratiche della società, ,rispetto alla teoricità, e il relativo ingresso nel– la ,prima di componenti non logiche, non basta a giustificare la vitalità di ciò che dovrebbe essere senz'altro morto e in– vece vive. Tanto più che il marxismo non ama l'irrazionale, anche se la sua vita, in definitiva, è dovuta a motivi non propriamente speculativi, diversamente dalle teorie soltan– to tali, che solo mediatamente possono esercitare quelle in– fluenze pratiche che il marxismo esige di rappresentare di– rettamente (1). Il problema quindi si \Presenta in questi termini: una teo– ria non viva nella speculazione, ma viva nella società. Cro– ce che indagò, nei suoi fondamentali motivi concettuali, il marxismo mostrandone l'insufficienza, l'aveva lasciato come un canone empirico, talvolta buono e tal'altra no, di inda– gine storica, dopo avergli riconosciuto il merito <l'assere stato un efficace reagente cultura!1e, in un dato momento di una cultura. Mentre Gentile chiarì che il pensiero marxista, per ciò che aveva di valido, rimandava semplicemente· ad Hegel non segnando su di esso alcun progresso, Croce il– lustrò anche il fatale ,peccato d'astrazione delle concezioni trovano in . quel terribile eleoco dei sei rmlìooi e ventotto mila morti, grazie all'occupazione ted~ca. Ho due piccoli bambini. La scelta rula quale tu inviti, la scelta contro il socialismo. oriEotale, la crociata contro Q'Oriente europeo, utilizzando i Tedesclù, di cui desideri tanto fa ripresa, significa per me la minaooia che in prima linea sarà cdlpito il mio Paese, già tanto martoriato. Signilica che la Polonia soccomberà sotto li tallone ferreo tedesco, che le ca– mere a gas riprenderanno a funzionare, ohe i forni crematori, ora spenti, ricomin,ceranno a divorare i sopravvissuti Polacchi, doro– presi i miei !bambini, significa la fine della Polonia prima che il problema posto da te « quale spede di socialismo? » sia risolto e il mondo nuovo della cui nascista sei l'incantevole profeta abbia a nascere. ':· i,· : ; Caro S:llone, rupondiml, ti prego, ohe tutto questo l'ho inven– tato io come pazzo e falsario, che tu sei un socialista. lontarussimo da queste oonclusioni a cui mi sembra tendano ile tue espressioni; che le mie. paure sono infoadate, che ti ho ratta ioglurla, che i miei connazionali, i socialisti polacchi, p06S0no tranquillamente lavorare alla ricostruzione del Paese distrutto dai Tedeschi, senza timore che il tuo invito alla. scelta &a i socialismi prepari la terza guel'l"amondiale e la fine della Polonia attraverso i forni crematori tedeschi. Se mi chiamerai calunniatore sarò felicissimo di chiedl,rti per– dono. Se confermassi, il mio amore per 111'8.lia subirebbe un gra– vissimo colpo. Rispondi, quindi. • ANDRZEJ NOWICKI Delegato del Comltato Centrale &ecutlvo del Partito Socialistu Polacco • marxismo IIl Italia economiche di Marx, che si rivolgono ad una ideale società di lavoratori, e non aEa società reale. Tuttavia Marx venne giudicato come uomo di teoria, e per le sue teorie, mentre Marx era anche altro. Lo stesso Croce dice apertamente che la personalità di Marx, in quanto osservatore sociologico e promotore d'azione politica, è certo preponderante su quel– la de1 Marx filosofo, quale egli sarebbe stato quasi soltanto da giovane. Questa obbiettiva oonstatazlone dà la possibilità di in– tendere il marxismo e il suo apparente paradosso: oome Marx. fu prevalentemente uomo d'azione politica, quali che siano i diversi piani sui quali venne esercitando tale azione, cosi il marxismo è prevalentemente, al di là dei suoi enunciafi teorici, una imponente eredità storica, fondata dal grande agitatore che · seppe politicamente impersonare una fonda– mentale esigenza della società umana. E poichè questa esi– genza perdura, perdura iI marxismo. (Non è il caso di ap– profondire qui il concetto di eredità storica simbofoggiata in una figura: per farselo evidente basti pensare a Mazzini e vedere se la sua validità è riducibile ad una teoria o non piuttosto alla fondazione di una eredità storica. D'altronde mazziniani e marxisti non si curano troppo di studiare i foro maestri, chè 'in fondo non ne banno bisogno. E Mazzini è men vivo oggi di Marx: e non dico per differenze di pen– siero, ma per il fatto che il suo ideale, in quello che aveva di ~ealizzabile, di comunicabile, s'è compiuto: sicchè ,ad agi– tar la sua bandiera non corrono più folle. La validità di que– sti uomini ha varia sorte, fa loro fine politica consistendo poi nella loro restituzione ad una storia pacificata, ché 1i fà vivi nei modi più sereni, e più mediati, della cultura). Oon tale prospettiva, l'esame del marxismo non si ri– duce più all'esame dei suoi testi, ma si amplia. alfa consi– derazione della realtà storica e della realtà politica In atto. A me interessa subito ·una conseguenza di capitale impor- · tanza: le caratteristiche ,teoriche dell'opera di Marx - il determinismo economico ((che non è veramente, detemlini– smo, dato il carattere dialettico della filosofia marxista), la

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