Lo Stato Moderno - anno IV - n.8 - 20 aprile 1947

172 LO STATO MODERNO ohe il problema del laicismo dello Stato è del tutto superato; che si tratta di questioni ormai fuori corso, e che, per tener dietro a dei fantasmi di un'epoca che fu, si rischia di perder di vista i veri problemi del tempo presente, che sono la riforma agraria, industriale e via dicendo. Un eminente comunista ha di– chiarato anzi che sarebbe stato una vera iattura se i democri– stiani fossero rimasti in minoranza nella votazione per l'art. 7; in conseguenza quel partito sarebbe andato scivolando sem– pre più vel'ISO i gruppi di destira, verso la ireazione. Se son rose, fioriranno; ma per parte ncxstra ,riteniamo assai improbabile che i. comunisti possano guadagnare nel cam– bio grandi vantaggi; ì1 foro atteggiamento, a!l'Z4 ha fI!OStrato che dopo tutto non sono troppo siOUTie convinti della loro forza. ROMANUS Un soci(l,lista polacco al compagno Silone Siamo lieti di ospitare questa comnw~ e concitata lettera del Delegato del Comitato Centrale EsecuUvo del P.P.S. e 11aremo Ueùaslmi di ospitare la eventuale risposta di Ignazio Sùone. Poichè, tra U0111ini clie si rispebtana,la ospitalità non è nè indif– ferenza nè neutralità, ci riserbi.ama di esprimere il nostro parere su una polemica per tanti aspetti cosi vioa ed ummia. Ma subito vorremnw sottouneare tm aspetto che i ,wstri lettori samw che ci è caro: e cioè che sempre più si dimosu-a quanto le vecchie Ideologie stiano crollando e quanto le varie situazioni na.zionau liatlo oggi daminate daUa realtà dei rapporti internattionali. Noo ci pare che il lamento del Nowicki abbia molto a vedere con il « socialismo occidentale» o c<mquello «orientale». Può se– riamente il Nowicki pensare che SUone e i socialisti occidentaliz– zanU 'desiderina ohe il ritorna - inevitabile - dei tedeschi nel cerchio della t,'ita àuropro, significhi ritorno delle camere a ga.s 11 dei campi di O<JnCentramento?E che c'entra il sociaUsmo oc– cidentale od orientale e<m il tracciato delle frontiere polacche? Da ben al/Ire forze esse saranna dJsegnate, che 1I01J do quelle labili che si richlamana a ormai confuse derioazioni ideo– lop;lw. E qui cediamo vokntieri il passe a Ignazio Silone, se crede,. rei di rispondere, e di rispondere quì. M. P. Caro Silone, se debbo credere ali'« Umanità,. del 2/4/47 sei uscito dal PS>l prendendo a motivo che il PSIUP « dava !'.impressione di rassomigliare piuttooto ad un partito socialista dell'Europa orien– tale anzichè ad un partito dell'Europa occidentale». Essendo io appunto un socialista appartenente ad uno dei ?,Ù ,grandi .pa,tili socialisti dell'Europa orientale, quello po– lacco, ho provato vivo dolore udendo la tua implicita condanna di me e dei miei compagni. Rispondimi quindi se il quotidiano del fSL1 ha riferito fedelmente ,le tue parole e se esse contengono veramente il disprezzo tuo per H mio partito. E' una ,cosa .importante chiarire un evidente malinteso, dato che nè io nè ,t_ miei compagni del ,PPS sentono alcun complesso di inferiorità, bensl credono ohe il socialismo chiamato da voi «orien– tale» . è, iotto molti punti di vista, di gran iunga superiore a quello che generalmente gli si contrappone. Dapprima però devo legittimare questa mia entrata sulle ospi– tali pagine della stampa italiana. Sooo polacco, è vero, ma non iSOilO un nazionalista. Con~anno il nazionalismo di ogni colore, tanto quello antirusso ed antisemita, che quello antioeco o antl– tedesco. Persino quello antitedesco, quanrunque l'atroce opera di sterminio e di saccheggio della mia Nazione da parte tedesca potrebbe giustificare, da parte polacca, .un nazionalismo ·antite– desco fortissimo. E come me condannano ogni nazionalismo tutti i «iiiei compagni del PPS che hanno assunto da anni l'impopolare compito educativo di sradicare il ,nazionalismo dalle menti dei coonazionall. Vuoi le prove del nostro antinazionalismo? Ecco, ,per esem– pio, sono giusto e severissimo verso ,gli errori e peocati della mia , stessa Patria. Se tu mi dicessi: «E' stata una vergogna il ma5- &acro degli ebrei di IG11lce », non sarà certamente 11m socialista polacco a voler contestare le tue parole. - ,$e bu dicessi: « E' ,tata una vergogna l'aggressione alla Cecoslovacchia nel 1938 al fianco di Hitler,. risponderei senza esitare: «D'accordo». - Se tu ml dicessi: « E' stata una vergogna l'asservimeqto al capita– Ìismo occidenl:ale e l'aggressione alla giovane repubblica sovieti– ca da parte del maresciallo 'Pi.lsudski nel 1920 » risponderei': « Certamente, d'acoordissimo ». - Se tu dicessi: « Sono state ingiu- ste le frontiere della Polonia nel 1919 » risponderei: «D'accordo». Da una parte esse assoggettavano ai latifondisti polacchi milio– ni di contadini uoraini e biancorossi, dei quali non avevamo sa– puto rispettare i diritti nazionali e religiosi, mentre dal!'altra parte esse I.asciavano all'occidenle la nostra Slesia e la nostra Pomerania, oon oltre un milione di nostri connazionali, sotto l' op– pressione dei tedeschi, facilitando a questi la preparazione del– la seconda guerra mondiale. SI: il trattato di Versailias era sba– gliato, perchè wciava ai tedeschi la possibilità della ripresa mi– litare e l'aggressione dei vie~ per scopi di sterminio. Oltre sci milioni di sterminati Polacchi, wtte milioni di sterminati ilwssi e molti altri milioni di sterminati di altre Nazioni provano la jnef– ficenza ed insipienza del trattato di Vel'Saillescon troppa dolorosa evidecza. Ma se io sono d'accordo con te quando ,tu accusi lia mia Na– zione, nessuno però può contestwmì il din"tto di condannare - se condanno J'.antisomibismo polacco - anche l'ineen'dio delle Si– nagoghe di Londra (dicembre 1946) e <l'attegglamenlQdeg:i Ame– ricani verso i Negri. Se noi socialisti polaoohi abbiamo Ol5S\lllto il com.pilo di educare il popolo polacco nel senso antinazionalista, nessuno può contestarci il diritto di chiedere ai socialdemocratici tedeschi di fare fo stesso, di rinunciare alla faci1'e riceroa della po– polarità e al gioco sui bassi istinti nazionalistici, tanto radicati ne1 popolo tedesco, perohè colt'ivati con assijjuità per tanti anni da Hi~ler e da Goebbels. E se finalmente confesso d:ie .la nootra fron– ti-eraorientale è stata una frootiera ingiusta, nessuno ha diritto di accusatmi di naziona:ismo quando affermo che l'a<litluaile frontiera oocidenmle pol,aooa con i Tedescru sull'Oder e sùlla Nissa è la frontiera giusta e che assioum la pace mondi~e. Sono socialista, e quasto significa che sono intemaziona!ista. Es– sendo socialista desidero parlare a~ Italiani attravel'So la stampa imliana, ed essere ascoltato non come uno straniero, ma come \lii compagno. V, è anche un'a!ltra ragione ohe me lo autorizm persona:Imente. Da ragazzo mi sentivo attratto dalla magnifica cultura italiana, cominciando a prepararmi per la futura, e decisa da anni, partenza per l'lta:ia. L'Italia è un Paese ecceziona'hnente caro al ouo'.e. di ogni Pdlaodo. Viaggiare in Italia era da secoli una caJ"atteristica aspirazione, una pazzia dei Pdaochi. E&endo quindi un I talpazZ-O non cesso di essere Polaooo, bensì sono un Polacco .per eccellenza. Cominciola parlare, a scrivere e persino a pensare nella tua lin· gua, Silone. Aooolm dunque '1a mia voce, non come quella di uno straniero o nemico, ma IOO:lll6 quella di ,un uomo della tua, stessa lingua: se non oonnazionale, almeno conlinguale. Premasso questo entriamo nel merito della questione. Ammirand~ la cultura ;italiana, non posso non ammirare i tuoi llbri e i tu01 articoli, dei quali da anni, sono un asmdun lettore. Permetti quindi che ,ti ricoI1di qualche tua frase e che ti esprima la mia preoccupa– zione sorta da que'!:le. Mi ha eocezionalment~ impressionato li tuo articolo di fondo sull'Avanti/ del 23/8/ 46, dopo il ritorno da Zurigo, dove tu scrivevi: « L'assenza della Germania nEill'attiualemomeoto della vita inter· nazionaile è sdlo un aspetto deJl'effeUiva assenza dell'Europa. E' un vuoto immEllso, un vero cratere ... La qu!titione tedesca iesta la fondamentale questione europea». Leggendo questo io mi doman– davo. « Perchè Sllone è tanto preoccupato deilfassenza l:l'eilaGer· mania in Europa? Perohè la ripresa economica e politica tedesca gli pare tanto nece&Saria e urgente ,.? E non potevo danni una risposta. Un'11'ltravolta ho 1etto il tuo be:tissimo articolo: « Il mondo che nasce~, nella rivista mensile Comunità del marzo 1946. Tu scri\11:

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