Lo Stato Moderno - anno IV - n.8 - 20 aprile 1947

• LU STATO MODERNO 171 ·MATR{MONIO MANCATO Secondo che affermavano i soliti bene informati, le trat– tative erano ormai concluse e il Congresso del Partito d'Azione non avrebbe avuto altro scopo, quindi, che di consacrare in fonna pubblica e solenne il matrimonio tra quel movimento politico e il partito di Saragat. Gli aspiranti alla mano della sposa erano stati in gran numero, e tutti provvisti di ottimi titoli e di un sicuro avvenire. Risultavano, del resto, presenti sulpalcoscenico del Teal'ro Valle: Saragat, che appariva il più sicuro e disinvolto, con l'aspetto di chi se non l'ha spuntata oggi riuscirà domani nel suo intento; Silone, soddisfatto an– ch'egli per la piega che avevano preso gli avvenimenti; Basso che ha pronunciato brevi parele per·dire, in sostanza, che il suo partito era così e così, e a chi gli garbava entrasse pure, e chi, invece, non era soddisfatto se ne andasse per i fatti suoi.(C'è stato anche, per i comunisti, d'intervento di Secchia; ma da questa parte sono venuti soltanto ammonimenti e mi– naccie: che badassero bene a non stringere un'unione in fun– zione anticomunista; e sembrava proprio di essere ritornati assai indietro nel tempo, a un altro celebre matrimonio che tanti ostacoli incontrò sul suo carrunino prima che i due pro– messi~si vedessero coronato il loro sogno). Perchè le facili previsioni della vigilia si e,rano rivelate del tutto prive di fondamento. I fatti, a quanto sembra, possono essere ricostruiti in que5to modo: il Partito d'Azione avrebbe inviato una lettera al P.6.L.I., con la quale si dichiarava ono– ratissimo di entrare a far parte. della nuova casa, ma esigeva, come condizione preliminare, che il partito di Saragat facesse una « dichiarazione di apertura » verso Nenni e compagni. Qu;, a Roma, lungo il fronte de:le isinistre, la paro:a d'ordine di diversi circoli è: « Per l'unità socialista»; e gli azionisti ap– paiono solleciti al massimo grado di condurre in porto i' im– presa. (Veramente, i maligni dichiarano che quattro mesi fa essirisultavano assai meno esigenti, e che dinanzi al non felice debutto del partito di &lragat molti -scru;po:i,prima assopiti, adesso si sono ridestati). La direzione del- P.S.L.I., convocata <l'urgenza,nella lettera di risposta avrebbe dato tante e tante assicurazioni, avrebbe fatto tante e tante promesse, ma della richiesta « dichiarazione di apertura » neppure un accenno. Di qui il discorso di Riocardo Lombardi, che in sostaqza va in– terpretato come un « cortese ma fermo rifiuto »: se ci unis– simo con il Partito di Saragat, ha detto infatti il segretario del P. d'A., riconosceremmo ohe quel movimento politico è il solo partito socialista democratico in Ital:ia; ma poichè così non è, e nel \)artito di Nenni militano molti socialisti demo– cratici,in attesa che sia ricostituita l'unità socialista, rimandia– mo ogni nostra decisione a quello storico giorno. La tesi, se è diwiaciuta a Saragat, ha incontrato invece i1 pieno gradimento di Silone, che assai probabilmente anzi ne è stato l'inspiratore. Tra Saragat e Silone non v'è più quel– l'unità di intenti che, aimeno dall'esterno, ,poteva apparire nei giorniimmediatamente successivi al grande scisma del gennaio scorso.Veramente Silone sostiene di essere stato sempre coe– rente, di avere aderito al gruppo parlamentare del P.S.L.I., e non al partito; le sue méte, ad ogni modo, sono diverse da quelledi Sarogat. Lo scopo del suo settimanale, « Europa So– cialista », è infatti di operare un vasto movimento-rivolgimento, al fine di giungere ad un.a nuova unità socialista su basi demo– cratichee veramente adeguate ai tempi. Sotto questi riguardi, bisognaanzi riconoscere che Silone è forse il socialista italiano Piùmoderno e spregiudicato: il socialismo moderno, a quanto si può comprendere dalle dichiarazioni e dai tentativi che si vengono facendo in tutti i paesi europei, an.ima porre l'accento non tanto sulla ideologia, quanto sul programma; e non im- porta, insomma, se marxisti, proudhonian:i, od anche i<leaiisti, purchè si sia tutti d'accordo sullo scopo ultimo, sul piano con– creto di misure e provvedimenti da .attuare. Silone è convinto che l'attuale ripartizione delle forze socialiste italiane, ope– ratasi in conseguenza della scissione, non possa essere conside– rata come definitiva e soddisfacente; e nello stesso modo che non ha risparmiato le sue critiche al P.S.I., così egli ha espres– so la sua disapprovazione, tutte le volte che ce n'era bisogno, nei riguardi del P.S.L.I. I giornali inglesi parlano oggi di tre partiti socialisti italiani, quello di Nenni, quello di Saragat, e quello di Silone; evidentemente vanno troppo innanzi con la tantasia; ma il tentaqvo di Silone merita di essere considerato con interesse. I suoi nemici non vogliono saperne di attribuirgli scopi disinteressati ed ideali; e vanno affennando che I'intiera azione di Silone ha come unico obiettivo di creare un partito <1i cui egli possa essere il numero 1, il leader. Ma si tratta di · accuse dopo tutto prive di significato: occorrerebbe vedere fino a che punto nell'azione politica possano essere disgiunte le idee che si vogliono affeimare, dagli uomini che le in– carnano. La conclusione ad ogni modo è che Silone si è venuto a trovare assai vicino al Partito 'd' Aziohe; e la battuta ironica che san~bbe ormai il leade~ del P. d'A. oontiene una sua parte di verità; se in prosieguo di tempo dov~sero aver luogo ulte– riori trattative tra azionisti e socialisti delle due osservanze, non ci meraviglieremmo di trovare a rappresentante del Pu– lito d'Azione, insieme con Lombardi, anche Silone. Natural– mente è soltanto un'ipotesi: chè saragattiani e nenniani esclu– dono qualsiasi possibilità di raccostamento e riconciliazione. Ne1 P:S.I. c'è euforia e compiacimento; credono di av.èr avuto partita vinta; tanno notare che i foro effettivi dopo la scissione sono cresciuti; affermano di essersi liberati finalmente di un peso moI>to;e prevedono che i loro .fratelii-nemici ben presto dovranno venire a Canossa. Quando <Si .rodunanÒtra loro sembra anzi che sia divenuto di moda, presso i socialisti nennia– ni, il gioco delle liste di proscrizione; che si divertano assai a segnare su ca·rta il nome di coloro i quali, anohe nel caso di un ritorno delle pecore zoppe ali' ovile, dovranno Testare esclusi, troveranno la porta irremediabilmente chiusa. Ma poichè 'cia– scuno ha le sue antipatie personali, diverse da individuo ad individuo, quando si fa lo spoglio delle schede, ne risulta che pressoché rmtero partito dt Saragat .non dovrebbe più tro– vare udienza. I socialisti nenniani dimenticano però che la parola definitiva è alle urne, e che nelle ultime elezioni la maggior parte dei loro deputati sono stati eletti con voti non di sinistra, ma di destra. Comunque, ·secondo alcuni circoli l'unità socialista ha aw– to, sia pure per un breve spazio di tempo, possibilità di esser condotta a compimento. All'indomani dell'approvazione del– !' art. 7 da parte dei deputati comunisti, e di fronte, invece, al deciso Tifiuto dei socialisti di tutte le osservanze, qualcuno ha nutrito speranza che l'unità potesse essere ~icostituita, quasi come ai tempi del combismo, su di un terreno laico ed anti– confessionale. Ma ha durato lo spazio di un mattino. Togliatti all'ultimo momento si è recato personalmente presso i socia– listi di Nenni allo scopo di giustificare l'atteggiamento del suo partito: qui egli avrebbe dichiarato che si rendeva perfetta– mente conto delle ,ragioni che inspiravano il partito socialista, ragioni del resto su cui tutti i comunisti consentivano nel loro cuore. Ma bisognava toglier di mezzo presso le masse italiane il sospetto che il P.C.I. fosse un movimento anticristiano ed all!ro. Per, conto loro gli esponenti comunisti, nei corridoi de:la Camera e fuori, andavano spiegando ag1.i amici ed avversari

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