Lo Stato Moderno - anno IV - n.5 - 5 marzo 1947

100 LO STATO MODERNO Contraddizioni democratiche 1. Lelio Basso ha tenuto recentemente a Bo'.ogna un di– scorso scoperto e intrepido, di cui g:i hanno mosso rimpro– vero i socia:isti laboristi e i democratici borghesi: per i primi Umberto Calosso (« Il piccolo Lenin», Umanità, 18, II), per i secondi :'editorialista del M=aggero, che è, se non er– riamo, Mario Missiroli (« O dentro o fuori», Messaggero, 21, II). La giustificazione de: rimprovero imp:icherebbe un ac– certamento fi:o:ogico de: testo di Basso. L'accertamento do– vrebbe stabilire se i: segretario del P~rtito Socia:ista Ita:iano ha incitato al:a tattica dell'illegalità, o se si è ·appagato di constatarne :'inevitabi:ità, senza so::ecitarne i: ricorso. Ca– losso e Missiroli hanno criticato Basso fondandosi sulla prima interpretazione del testo; ma Basso ha risposto (Democrazia e legCLJitarismo, Avanti!, 23, II) ins,stendo su:la seconda. Tut– tavia la sua risposta è nello stesso tempo un' apo:ogia del pro– gresso attraverso :a viva rottura de::e barriere !ega:itarie: !a contastazione de:I'inevitabtità si converte nell'incitamento alla vivacità deJ:a prassi anti.'.ega:itaria, a scherno de: socia;ismo « picco:o-borghese » a::a Corsi e a:Ja Saragat. La questione consiste, per quel che riguarda il rapporto Basso-Calosso, in una diversa appl:cazione di un testo fonda– menta:e di Len:n. Que! testo suona cos): « I rivo:uzionari inesperti J>ensano spesso che i mezzi :egà.i di !otta siano mac– chiati di opportunismo... Ciò non è esatto. I veri oppo1tu– nisti e i veri traditori de:la c:asse operaia sono i pa1titi e 1 capi .che non sanno e non vog:iono impiegare mezzi di :otta i::egali, in una situazione quale per es. que:la della guerra im– peria:ista del 1914-'18 » (cioè in condizioni di maturità stor:ca per la :otta rivo:uzionaria). Ma « è infinitamente pìù difficile ed infinitamente più meritevo:e saper essere rivoluzionari quando no~ esistono ancora le condizioni per una lotta diretta, aperta, per la vera lotta di massa - la lotta veramente rivo:uziona. ria - e saper difendere al:ora g;'interessi della rivoluzione (con :a propaganda, con !'agitazione, con l'organizzazione) in istituzioni non rivo'.uzionarie e anche in parte positivamente reazionarie... Saper trovare, determinare con esattezza i: cammino concreto e :a specia'.e svolta degli avvenimenti cne condurranno lé masse verso la vero e grande lotta finale e decisiva - in ciò '"'consisttlil compito principa:e de! comuni- ' smo contemporaneo ne::'Europa ocoidenta:e e ne::'Amer:ca ... ». Mi scuso de:Ia lunga citazione, che può costituire d' a:– tronde un criterio per una apologia di Togliatti. Ritorniamo à. dibattito Basso-Ca'.osso. Espunto ogni motivo di malanimo reciproco; i'. dibattito si riduce ad una divergenza di diagnosi politica. Non credo che Ca'.osso sia un :egalitario per :a pe::e; Ca:osso ritiene semplicemente che -:•antilegalitarismo sia oggi puro verba:ismo, e un metodo controproducente per la classe operaia: « J'i::ega:ità è una di que]e cose che nes– suno ha interesse a proc:amare, e tanto meno la classe lavo– ratrice, il cui compito consiste nel lottare qontro que:ìa co– stante « congiura dei ricchi • che le prec:ude le vie de::a :ega'.ità •· Il commento di Calo,so al testo di Lenin è dunque in questo senso: non vi sono condizioni di maturità rivolu– zionaria, i! socia:ismo deve perciò avviare :a sua rivo:uzione attraverso un pieno sfruttamento de:le condizioni !egalitarie de::a vita democratica. Lelio Basso, a:· contrario, ritiene che non debba subire a:terazione la linea politica da :lii fissata sin da::a primavera del '45, anzi, sin dal 1941: blocco rivo– luzionario del'.e sinistre, anticentrismo, pot~nziamento de['!I Repubblica da democrazia pol:tica a democrazia socia!e. E' ch:aro però che, dopo :a sciss:one del Part;to, i mezzi lega'.i del processo « da: governo al potere» non sono più suff:c:enti': :a massa di potere socia'.comunista, che la scissione ha ridotto su: terreno del contrasto pol:tico ~aie, non può non desi– derare eventua:i compensi dal· metodo de::•cega'.ità. Questa logica non ha errori nè soluzioni di continuità: ha solo un ,Presupposto che, come ta:e, non è dimostrato, ma emana dal:'intuito po:itico: la nostra congiuntura storica è rivo:u– zionaria, siamo già in quelle condizioni di -:otta diretta di cui parla sopra il testo di Lenin. Stando così :e cose, Basso può rispondere tranqui'.:amente a Missiroli (che g:i pone l'alternativa: o dentro o fuori la costituzione) che non accetta i! di.'.emma, ma lo riso:ve in una abi.'.ecoordinazione: dentro e fuori. E il discorso potrebbe chiudersi qur, osservando che Basso, dal piano della fede e de:J'intuito po'.itico su cui si muove, ba ragione; :asciamo:o lavorare, e vedremo se ha ragione anche sul piano più severo dei risultati. Senonchè ... Senonchè la fede, in questa materia, ha bisogno del conforto di a'.cuni dati. E i dati da determinare sono quésti: esistono veramente le condizioni per una rivo:uzione de! pro– letariato, per un rovesciamento di strutture socia:i, ecc.? In. dubbiamente :a nostra classe dirigente, fornita fin'oggi dal!a borghesia, non è aìl'altezza, nè mora:mente nè po:iticamente, de! suo compito: e la coscienza politica della classe operaia è, ne[' opinione di Basso, matura per assumere la direzione del'.a vita economica e po:itica de! ·Paese. Ma vi sono in con– trario a:cuni altri dati imponenti. Ritiene Basso che :o Stato · sarebbe domani, o à! massimo dopodomani, ne::e condizioni di assumersi quella ricostruzione economica che ha bisogno anzitutto della spontaneità dei concorsi individuali? Chi of– frirebbe spontaneamente a::o Stato deg:i sforzi il cui compenso fosse rinviato a mo'.to lontane calende? Ovvero lo Stato po– trebbe prendere questi sforzi, ma so:o mediante la d:trotura: e in questo caso è sicuro Basso che i: pro'.etariato vog!ia la dit– tatura? Crede veramente che i: pro:etariato non s.ia stato anch'esso, e fortunatamente, infettato da que:J'esigenza di libertà politica che lo ha diretto a resistere e sopravvivere a::a ·guerra? E che non sia necessario al:ora portare tutte le forze su: terreno delle prerivoluzione lega'.itaria, che •si batte per l'effettiva, concreta e pronta esecuzione deJ:e leggi, mi– sura molto più formativa, per il pro'.etariato, che non la loro soJ:ecitazione con j] metodo de:J'agitazione anti'.egalitaria? Se questi interrogativi si trasformassero in risposte positive, a::ora Basso dovrebbe rivedere il suo presupposto. In questo paso non servirebbe tacciar~ Calosso, Corsi, Saragat, di .pic– colo-borghesi; mentre sarebbe utile entrare in d:.scuss:one con Missiro:i, e comprometterlo: fargli dire che cosa la demo– crazia borghese è disposta a fare e a concedere percbè il socialismo resti nel:'ambito de::a "Costituzione. Poi... Basso è giovane, può aspettare :a prossima generazione. Giudicherà a]ora se il momento rivo:uzionario è veramente maturo. Ma è indubbiamente immaturo il momento d'oggi, in cui la de– mocrazia sociale ba tutto da ricavare dal'.a democrazia poli– tica, e tutto da compromettere abbandonandola. Esattamente in questo senso i tempi sembrano oggi maturi. 2. La democrazia progressiva procede con Le:io Basso con !a spregiudicatezza asso:u\a de! fanatismo storicistico; es– sa cerca una :egge altrettanto assoluta ne: persona:ismo, dalla parte democristiana. L'on. Cappi ha detto con .persuasa e'.o– quenza, in Assemb'.ea Costituente, rivo'.gendosi più ai soda– listi che ai comunisti: « Voi avete detto che i'. potere de::a maggioranza è assoluti. Avete detto: il governo osi, perchè ha con sè 15 milioni di voti. Ha la maggioranza. Noi cre– diamo vi siano pr:ncipi e diritti di giustizia, che 'nessuna maggioranza, neppure :a totalità meno uno, può vio'.are.

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